Corsica on the road 3
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PRIMO ASSAGGIO DI CORSICA (1° giorno)
La partenza è fissata un mattino di inizio settembre dal porto di Genova, armati di entusiasmo e della mia scattante utilitaria, non certo adatta a viaggiare zeppa di valigie per le strade del ‘Rally delle 10000 curve’, ma che racchiude in se quel gusto dell’avventura che uno spazioso SUV non potrebbe dare. Attraversato il braccio di mare che ci separa dall’isola, sbarchiamo nel porto di Bastia e ci avviamo verso la nostra prima tappa. Viaggiare nel brullo entroterra corso lungo un rettilineo stile route 66 ci da una prima sensazione di totale libertà che non ci lascerà per tutto il viaggio. Giungiamo infine al nostro primo alloggio (un bungalow/appartamento, costano pochissimo e sono comodissimi!!) in località Marina di sant’Ambrogio che lascia spazio ad un attimo di rilassamento sulla spiaggia locale e ad un tranquilla uscita serale nel vicino e grazioso porto di Ile Rousse (Isula Russa in lingua corsa).
IL NORD, LA ROCCIA E CALVI’(2°-3°-4° giorno)
Il nostro programma di vacanza, che alterna giorni di relax ad altri di esplorazione, impone una intera giornata a godersi la rocciosa costa del nord; piazzatici su di uno splendido scoglio e armati di maschera e pinne si da inizio ad una delle attività imperanti del viaggio: snorkeling e ricerca delle conchiglie (se ne trovano davvero tante!). il tempo scorre veloce verso il nostro primo assaggio di esplorazione turistica e gastronomica! In serata ci avviamo, infatti, in direzione della roccaforte di Calvì che un po’ a sorpresa si rivela un luogo veramente molto suggestivo che ci incanta con i suoi vicoli pittoreschi e con una vitalità serale piuttosto inaspettata; ci facciamo coccolare da un ristorante locale mentre vicino, in un bar, una ragazza dalla bellissima voce completa, con la sua chitarra, il formarsi di un atmosfera davvero magica. Dopo l’ottima cena esploriamo ancora il paese ed infine la roccaforte militare imponente, ed ancora abitata, che lo sovrasta. Rispettando il programma il giorno dopo ci dirigiamo verso la punta del dito corso, impresa tutt’altro che semplice dato che oltrepassata la base del dito la strada è tutta a picco sul mare ed ha un coefficiente di difficoltà non indifferente; il gioco vale la candela però, il panorama è mozzafiato. Consiglio vivamente di visitare il paesello di Nonza, con la sua torre che troneggia su di un alta roccia di fronte ad un insolita spiaggia grigia. Non consiglio invece di fermarsi a mangiare in una delle spiagge locali, splendide e pressoché vuote ma che presentano un piccolo inconveniente: delle invadentissime Api! Sorpassata quest’altra avventura ci avviamo infine a conquistare Barcaggio, punta estrema dell’isola. Con una nuova giornata in panciolle ed un’altra uscita a Calvì concludiamo la prima parte del nostro viaggio, dedicata al nord dell’isola.
ON THE ROAD (5° giorno)
Carichi di nuovo di valigie ed entusiasmo costeggiamo la parte nord-ovest dell’isola, caratterizzata dai paesaggi mozzafiato delle calanche de piana, fino a Cargese, particolarissimo, luogo dell’integrazione tra cristiani e ortodossi, sancita dalla presenza delle due rispettive chiese che letteralmente ‘si guardano in faccia’ da una terrazza all’altra. Superata questa tappa cominciamo a tagliare l’isola passando attraverso le montagne , che sono inaspettatamente suggestive; sono, infatti, dotate di alcuni impianti sciistici e di luoghi che si rivelano molto frequentati per via della bellezza delle escursioni praticabili, segno della polivalenza turistica della Corsica. Scartata inizialmente dal nostro itinerario ci ritroviamo ad esplorare in macchina la città universitaria di Corte, in realtà siamo in cerca di un distributore di benzina, ma il luogo anche dai finestrini della macchina lascia trasparire che valga la pena visitarlo. In serata arriviamo al nostro ‘alloggio del sud’ a Ghisonaccia.
IL SUD, LA SABBIA E BONIFACIO (6°-7°-8°-9°-10° giorno)
Dopo i kilometri percorsi il giorno di prima abbiamo solo voglia di spalmarci su una delle spiagge dei paraggi, che ora sono lunghe strisce di sabbia come in Sardegna; vi è una constante però, le conchiglie che sono sempre di più e sempre più grandi! Alla sera finalmente ci abbandoniamo, in un wine bar, all’assaggio degli ottimi prodotti tipici concentrandoci in particolare su quelli di natura liquida, oltre a salumi e formaggi( come il celebre Brocciu).Il giorno seguente la visita più attesa: Bonifacio, caratterizzato dalla impossibilità di trovare un parcheggio gratuito (siamo genovesi, dopo tutto!!) che non richieda almeno mezzora di cammino ma che poi dimostra di valere ampiamente la sua fama: la prima sensazione è quella di un semplice porto turistico, preludio all’attrazione vera: la roccaforte, semplicemente unica con le sue strade acciottolate che, intrecciandosi, ti portano alla vista mozzafiato delle famose bocche, un panorama davvero incredibile che ci ha lasciato senza parole; neanche chi soffre di vertigini resiste alla tentazione di sporgersi dallo ‘scoglio panoramico’ e ammirare il mare imprigionato da candide rocce scoscese piene di grotte e angoli da scoprire; il piatto è condito da un vento frizzante che intensifica l’idea che il mare sia sul punto di sfondare quelle bellissime pareti bianche, anche se mai ci riuscirà. La visita ci lascia soddisfatti tanto da ignorare il nubifragio che ci colpisce durante il viaggio di ritorno e che ci chiude in casa la sera. La tempesta ci lascia in eredità il giorno dopo onde che chiedono solo di essere affrontate mentre alla sera ci ritroviamo ancora ad apprezzare vino e salumi in un grazioso ristorante di Porto Vecchio, ennesima città della zona dotata di roccaforte (ma non ci hanno assolutamente stufato, anzi!). Nel nostro ultimo giorno pienamente corso ci lasciamo tentare dalle voci di corridoio che caldeggiano la spiaggia di Palombaggia come la più bella dell’isola; ancora una volta il corridoio non tradisce e ci manda in un luogo che sembra uscito da un book fotografico di spiagge tropicali, la sabbia è bianca, fine e circondata da alberi, il mare è così limpido che è mentre passeggiamo con l’acqua alla vita scorgiamo nitidamente alcune sogliole che si mimetizzano sotto la sabbia (non un bel posto per loro!); gli impianti balneari danno un idea piuttosto proibitiva ma non c’è problema dato che gli spazi di spiaggia libera non mancano.
E’ con grande tristezza che torniamo al nostro alloggio per ultimare la preparazione delle valigie in vista del giorno dopo quando raggiunta nuovamente Bastia ci imbarchiamo sul traghetto che ci porta via da questa isola meravigliosa.