Che ne dici di Tobago?
Al via la stagione dei Caraibi, meglio se economici
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Ultime isole meridionali dei Caraibi di fronte alle coste del Venezuela, Trinidad e Tobago è composta da due isole: quella adatta al turismo è Tobago (la prima non ha sbocchi turistici, essendo essenzialmente un polo industriale/finanziario). Le classiche spiagge caraibiche con sabbia bianca, acqua cristallina e palme dappertutto sono presenti un po’ in tutta la costa, anche se le mete più gettonate (nonché quelle che offrono servizi a livelli per lo meno decenti per noi occidentali) è tutta la parte occidentale (partendo da Castara, a nord, arrivando a Scarborough, a sud). I prezzi qui non sono alti come in Giamaica o Bahamas, qui tutto è più economico e difatti è meta gettonata di chi vuole le acque caraibiche a low cost. Per contro anche i servizi lasciano un po’ a desiderare, specialmente se ci si aspettano i grandi villaggi-vacanze, con i chioschetti sulla spiaggia e feste tutto il giorno. Qui non è così, le spiagge sono belle ed affascinanti ma tristemente lasciate quasi a loro stesse, in particolare solo in alcuni punti è presente un servizio di salvamento in acqua (i bagnini) ma in genere le spiagge sono basse (il livello dell’aqua aumenta molto lentamente, quindi anche se non sapete nuotare non abbiate paura, potete limitarvi a camminare). Volendo si possono fare anche interessanti escursioni nell’interno per ammirare la fauna (bird watching) o la flora se non avete mai visto una vera e propria giungla e non avete un rapporto burrascoso con le zanzare, ma personalmente è un’attività che non ho effettuato quindi non ne so dare indicazioni precise. Gli autoctoni non hanno grandi capacità manageriali / organizzative per cui pur potendo usufruire di un paesaggio stupendo e di una marea di possibilità, se le lasciano sfumare per mancanza di capacità. Ci vuole parecchio spirito di iniziativa personale, bisogna cercarsi da soli le offerte migliori, i viaggi in barca, non vi sono “guide” (o per lo meno, non vi sono a prezzi abbordabili) quindi un livello di conversazione in inglese medio/alto (qui si parla una variante di inglese + creolo + parole prese dall’hindi con una cadenza tipica dell’africano) e una buona dose di iniziativa sono quanto mai richiesti, per ottenere le migliori cose rimanendo in budget. A parte per l’economicità, Tobago è una meta preferita per il rilasso, perché non vi sono grandi attrattive per turisti sotto i 35/40 anni (scordarsi le mega discoteche, mega locali, eccetera). Del tipo: “bello il mare, bella la spiaggia, ma poi?”. Due settimane sono più che sufficienti. Non vi sono particolari problemi di criminalità, a meno di non essere arroganti verso i locali (che comunque sono molto gentili ed educatissimi, per i nostri standard italiani) e non andare in posti bui ed isolati di notte, perché il turista, specialmente se di pelle bianca, viene sempre visto come una ghiotta occasione da spennare. Il cambio Euro – dollaro (di trinidad e tobago) è circa 1 a 8.5, quindi possiamo permetterci di fare i signorini, almeno per un po’. Stagione consigliata: quando da noi è inverno, visto che a TeT non vi sono stagioni e c’è il sole tutto l’anno (anche quando piove, l’acqua è calda per noi occidentali). Il cibo è la tipica cucina caraibica (piatti unici con, di solito, riso, pollo, manzo o maiale, e verdure varie, fatte in varie maniere e salse, ma la sostanza è questa). Occhio che i locali (ristoranti inclusi) chiudono dalle 22 alle 23 (si cena molto prima), quindi se siete abituati ad andare a cena tardi, vi verrà fatto strozzare il cibo! Consiglio di portarsi dietro (una volta usciti dall’aeroporto o ve la fanno buttare) una bottiglietta d’acqua e zucchero: il caldo afoso e l’umidità alta fanno brutti scherzi, specialmente agli inizi quando il fisico non è abituato a questo tipo di clima. Non preoccuparsi di qualche piccola colica/diarrea: l’igiene generale dell’isola non è ovviamente ai nostri standard europei e non stupirsi se a volte vi potrà mancare l’acqua corrente: come già detto il sistema idrico (come quasi tutto il resto) è gestito da mani incompetenti per cui le gigantesche taniche d’acqua sui tetti di quasi tutti gli edifici vi salveranno. Per arrivare basta prendere l’aereo dall’Inghilterra (non ricordo di preciso che aeroporto) direttamente fino a Crown Point (Tobago) mentre partendo dall’Italia penso che si debba passare per Piarco (Trinidad) e poi prendere il piccolo aereo fantozziano fino a Crown Point. Non c’è un volo diretto Italia – Tobago e costa (circa) 1000€ a persona a/r. Spero di essere stato esauriente, per altre informazioni contattatemi, ciao!