LOS ROQUES – Campeggio libero in paradiso

Aprile 2003 Venerdi' 25 Aprile Da grandi appassionati di isole quali siamo, abbiamo deciso questa volta di visitare un piccolo arcipelago al largo di Caracas, di fronte alla coste venezuelane: LOS ROQUES. Costituito da molte isole, per lo piu' di ridotte dimensioni, l' arcipelago e' stato dichiarato PARCO NAZIONALE nel 1972 e sono quindi gia' 30...
Scritto da: taddyegloria
los roques - campeggio libero in paradiso
Aprile 2003 Venerdi’ 25 Aprile Da grandi appassionati di isole quali siamo, abbiamo deciso questa volta di visitare un piccolo arcipelago al largo di Caracas, di fronte alla coste venezuelane: LOS ROQUES.

Costituito da molte isole, per lo piu’ di ridotte dimensioni, l’ arcipelago e’ stato dichiarato PARCO NAZIONALE nel 1972 e sono quindi gia’ 30 anni che il patrimonio naturale di questo angolino del pianeta viene rispettato e mantenuto integro! Abbiamo organizzato tutto il viaggio tramite internet, contattando il proprietario di una POSADA sita sull’ isola principale ( per posada si intende una piccola pensione), chiamata Posada Acquamarina. GIORGIO ed il suo collaboratore, ROBERTO, sono stati molto disponibili e grazie a loro abbiamo prenotato il volo interno e la prima notte in posada, aquisendo inoltre preziose informazioni. Abbiamo passato sulle isole altre 8 notti… Scoprirete ben presto in che modo!! Le isole dell’ arcipelago sono suddivisibili in 3 gruppi, oltre ovviamente all’ isola principale, GRAN ROQUE, dove si trovano l’ aereoporto nazionale e la capitale omonima: A) le isole della zona “ricreativa” del parco, su alcune delle quali ci sono piccoli ristorantini molto rustici e graziosissimi, e sulle quali si puo’ tranquillamente CAMPEGGIARE… In modo del tutto gratuito!E’ sufficiente richiedere un permesso all’ OFFICINA IMPARQUE di Gran Roque. Noi, amanti del campeggio libero, siamo stati attratti da questa notizia come da una calamita!! Consideriamo infatti la possibilita’ di dormire nella nostra tendina in riva ad una spiaggia selvaggia come la migliore opportunita’ per poter vivere appieno un’ isola. Fra queste isole elenco: CRASQUI’, FRANCISQUI’, NASDRIQUI’, MADRIZQUI’ e CAYO PIRATA; B) la isole della zona del parco dove e’ possibile recarsi in giornata, ma dove e’ proibito trascorrere la notte. Fra queste elenco: CAYO AGUA e CARENERO; C) tutte le altre isole ed affioramenti corallini della zona del parco assolutamente protetta.. Al punto che e’ addirittura proibito avvicinarsi! Sognando tutto questo, ci imbarchiamo dunque sul volo AIR FRANCE, che via Parigi ci condurra’ fino a Caracas. Qui, un collaboratore di Giorgio ci attende per portarci al piccolo aereoporto nazionale, ad appena 5 minuti di strada, da cui partono i voli per la ISLA MARGARITA, oltre che per LOS ROQUES. Dopo un’ oretta di attesa, immersi in un caldo soffocante, saliamo su di un minuscolo CESSNA a 4 posti… Col quale iniziamo la nostra avventura a Los Roques!!! Atterriamo sull’ isola principale, GRAN ROQUE, dopo circa 35 minuti di volo basso e tranquillo. Lo scenario dal cielo e’ meraviglioso e promette cose fantastiche! A terra ci attendono alcuni ragazzi con dei carioli su cui caricano i nostri zaini, accompagnandoci alla nostra posada. Qui, facciamo conoscenza con Roberto, che troviamo molto simpatico. Sistemate in camera le nostre cose, optiamo per uscire subito ad esplorare il pueblo! Sono le 7 di sera ed il caldo non da’ tregua, ma facciamo immediatamente conoscenza con un elemento caratteristico di queste isole: il VENTO! E’ piuttosto forte e rende piu’ sopportabile la calura! Attraversato esclusivamente da stradine in terra battuta, il pueblo si presenta come un susseguirsi ordinato di pittoresche casette coloratissime, sulle quali spesso si legge il nome di una posada dipinto direttamente sulla pietra murale. Tutti questi colori fanno bene al cuore e non possiamo non pensare che vivere in un posto cosi’ metterebbe senz’ altro allegria! Camminiamo tranquilli, cercando di perderci fra le viuzze per scoprire quanti piu’ possibili scorci di questo bel paesino; sbuchiamo improvvisamente nella piazza Bolivar, uno spiazzo polveroso ma molto grazioso, tutto circondato da mille casine d’ ogni colore e con un palco dipinto di giallo pronto ad accogliere qualche spettacolo! Ci soffermiamo ad osservare balconi, finestre, cornicioni, porte: un’ estasi per gli occhi e per l’ obiettivo della macchina fotografica! Ci avviciniamo poi al mare, bellissimo nella calda luce del crepuscolo ormai imminente. Sulla candida spiaggia si affacciano le posada piu’ belle e suggestivi ristorantini assai romantici e gia’ gremiti di turisti! Il mare e’ tutto un dondolare di barche, barchette, barconi fra cui volano e si tuffano decine di grossi pellicani scuri e moltitudini di gabbiani chiari: i loro versi felici sono meglio di qualsiasi musica! Dopo una breve sosta davanti alla bella chiesetta bianca appena bordata di azzurro, ci dirigiamo decisi verso l’ Officina Imparque, dove otteniamo senza problemi il nostro permesso al campeggio. Domani mattina presto partiremo alla volta della prima isola che abbiamo deciso di visitare: FRANCISQUI’.

Sabato 26 e Domenica 27 Aprile Una bella colazione, qualche chiacchiera con Roberto, poi via! a piedi verso l’ aereoporto, nei pressi del quale ci sono i 2 casottini dei ragazzi che organizzano i tour alle isole: e’ solo grazie a loro se ogni turista ha la possibilita’ di recarsi alle isole vicine e lontane, giorno dopo giorno. L’unica alternativa e’ quella di noleggiare una barca con lo skipper! La maggior parte dei turisti che viene a Los Roques, preferisce pernottare a Gran Roque e visitare un’ isola diversa ogni giorno, cosi’ da poterne “collezionare” di piu’ ed avere una visione d’ insieme dell’ arcipelago il piu’ possibile allargata. Noi, invece, preferiamo sempre l’ approfondimento alla quantita’, dunque preferiamo pernottare direttamente sulle isole che vogliamo conoscere… Lasciando le altre magari ad un futuro viaggio! In tale modo, infatti, vedremo solo 2 delle tante isole dell’ arcipelago, ma nei loro piu’ intimi dettagli!! Ci affidiamo ad uno dei ragazzi, che ci accompagna con un veloce motoscafo alla vicina Francisqui’. Il mare da azzurro si fa blu, per poi tornare azzurro: eccoci arrivati! In soli 10 minuti veniamo catapultati in un mondo completamente nuovo, fatto solo di acqua, sabbia, cielo. Poche persone scendono con noi e tutte si fermano appena messo piede a terra; noi iniziamo invece a cercare il posto ideale dove montare la tenda! Seguiamo a tale scopo un bellissimo sentierino di candida sabbia su di un pianoro di secche piantine marron e basse, che creano un ottimo sfondo al turchese del mare fra le isole. Ci accorgiamo subito che non e’ vero che queste isole sono pelate e prive di vegetazione, come avevamo letto o sentito dire! Un folto gruppo di alberi molto ombrosi occupa infatti la parte centrale dell’ isola, e noi ci dirigiamo decisamente li’! In breve troviamo un angolino perfetto, con vista su di una meravigliosa piscina naturale rivolta a sud.

Partiamo all’ esplorazione: la spiaggia su cui siamo approdati e’ profonda una decina di metri, perfettamente bianca e lambita da acque basse, turchesi, calme. Si vede Francisqui’ Arriba (di sopra) da qui, mentre noi ci troviamo a Francisqui’ Medio. Verso est la spiaggia si fa rocciosa mentre verso sud lascia il posto ad un fitto groviglio di mangrovie, che si interrompe a livello di un’ insenatura soggetta ai forti venti di sud-est ed occupata verso il mare piu’ aperto dalla piscina naturale di cui parlavo poco fa, color blu cobalto.

Proseguendo il perimetro, un altro bel sentiero corre in pianura fra verdi piantine dalle foglioline grasse e piene d’ acqua (dal buffo nome di “camburito”!), parallelamente alla costa; termina su un’ incantevole spiaggetta. La sua sabbia e’ infatti costituita da frammenti di coralli rossi e bianchi sbriciolati e l’ effetto cromatico e’ davvero sorprendente! Appena al largo, un muretto naturale di corallo protegge la spiaggia dal mare furibondo, cosicche’ l’ acqua vicino a riva e’ tranquilla e trasparentissima. Un vero luogo di meditazione! Dopo aver scattato qualche foto alle onde delicate che lambiscono stupendi coralli, ci spostiamo verso est sulla parte rocciosa dell’ isola. Ci accorgiamo che si tratta in realta’ sempre di corallo, ma questa volta nero o comunque molto scuro, in grossi pezzi su cui si puo’ camminare; pare di essre in una sorta di grande cimitero del corallo, dove gli esponenti piu’ vecchi di questo incredibile mondo a meta’ fra l’ animale ed il vegetale, si lasciano trasportare dalla corrente per cedere il posto alle nuove colonie! Anche l’ interno dell’ isola e’ degno di nota! A meta’ circa, infatti, si nota la presenza magica ed un po’ spettrale di un vasto lago salato, dal fondo liquido al mattino ed alla sera e cristallino durante le ore piu’ calde.La sua caratteristica piu’ bella e’ la spettacolare colorazione rosa scuro, che incanta ed attira lo sguardo anche dei turisti piu’ distratti! Lungo il suo lato meridionale, un fitto gruppo di alberini frondosi cela alla vista un secondo lago, ampio almeno il doppio del precedente e blu molto scuro. Una vera tavolozza di colori quest’ isola! Quando alla sera i turisti abbandonano Francisqui’ per tornare a Gran Roque, noi restiamo soli a goderci il silenzio del tramonto. Anche il piccolo ristorante, che durante il giorno offre piatti caldi e bibite fresche, chiude i battenti, lasciando l’ isola tutta per noi! Beh… Non proprio! Rimane infatti con noi un bel cagnone nero, che in teoria dovrebbe rimanere a fare la guardia al ristorante, ma che in pratica ci segue fino alla tenda, scodinzolando felice all’ idea di questa inaspettata compagnia serale!! Il giorno successivo arriva piu’ gente, poiche’ e’ domenica e molti carachegni vengono proprio qui a riposarsi! Noi facciamo un po’ di snorkeling nella bella piscina naturale, stancandoci pero’ presto dato che la corrente e’ molto forte, e tende continuamente a sbatterci contro i blocchi corallini piu’ alti. Per il resto della giornata, ci riposiamo e ci dedichiamo alla vita da spiaggia ed alla lettura.

Da Lunedi’ 28 Aprile a Venerdi’ 2 Maggio Oggi ci trasferiamo su una nuova isola, per raggiungere la quale siamo dovuti tornare brevemente a Gran Roque. Solo da qui, infatti, ci si puo’ organizzare per raggiungere altre isole. Una seconda possibilita’ e’ quella di provare a contattare telefonicamente uno dei ragazzi di cui ho gia’ parlato, chiedendo di venirvi a prelevare in un posto per portarvi in uno nuovo. Ma per far cio’ occorre un telefono… E dato che noi ne eravamo sprovvisti, abbiamo scelto la via piu’ lunga! A Gran Roque abbiamo aquistato parecchia acqua, passando a salutare Roberto, quindi siamo saliti sul motoscafo per CRASQUI’, la seconda isoletta che andremo a scoprire! Il trasferimanto, questa volta, e’ piu’ lungo, soprattutto perche’ si esce in mare aperto che e’ di solito molto mosso; il motoscafo quindi procede lentamente ed occorrono all’ incirca 40 minuti per arrivare in vista della terra! Crasqui’ si presenta a noi con la sua costa orientale, rocciosa e battuta da grosse onde; lentamente aggiriamo la punta settentrionale, trovandoci ben presto davanti alla sua costa occidentale… Ma che meraviglia!!!! Sembra uscita da un sogno, questa lunghissima, abbagliante spiaggia che ci lascia tutti senza parole!! E’ prorpio qui che la barca ci lascia, ed e’ proprio qui che appoggiamo i piedi su di una splendida, soffice e sorprendentemente fresca sabbia bianca!! Crasqui’ e’ un’ isola lunga e molto stretta, circa 4 km per 500 metri, e si sviluppa in senso nord ovest-sud est; e’ caratterizzata da una costa, quella verso est, corallina e coperta di mangrovie, battuta costantemente dal forte vento, e da una costa, quella verso ovest, tutta sabbiosa dal principio alla fine, fatta eccezione per l’ estrema punta a nord, regno di centinaia di pennuti!! Il mare, da una parte e’ blu coballto e contrasta bene col verde brillante della vegetazione, mentre dall’ altra e’ di un meraviglioso azzurro che si sposa divinamente col candore della sabbia! Insomma, sistemandosi nel mezzo dell’ isola e guardando ora verso est, ora verso ovest, si ha la netta sensazione di osservare proprio due diverse isole!! Appena scesi a terra, partiamo coi nostri zaini in spalla in direzione del piccolo paesino. Qui, infatti, vivono alcuni pescatori ancora da tempi precedenti l’ istituzione del parco, per cui sono rimasti nelle loro piccole case in riva al mare, sostenendosi grazie alla pesca e, oggi, anche grazie al turismo. Alcuni di loro hanno allestito dei ristorantini sotto il portico di casa e garantiscono ogni giorno pesce freschissimo e, nei periodi giusti, molte aragoste.

Superiamo il pueblo e decidiamo di montare la tenda poco oltre, sul finire della spiaggia, direttamente sulla sabbia. Non ci sono alberi vicino a riva, infatti, a parte una solitaria palma… Gia’ occupata da un’ altra tenda! Staremo quindi al sole, ma rinfrescati dal vento che soffia senza posa! Verso mezzogiorno ci sediamo all’ ombra di uno dei ristorantini, dove passiamo buona parte del pomeriggio osservando il mare azzurro ed i tuffi acrobatici di decine e decine di pellicani. Dietro ai tavolini ci sono poi delle colorate ed invitanti amache, alle quali non riusciamo a resistere! Si avvicinano velocemente le ore piu’ belle, quelle della sera, che invogliano a fare una bella passeggiata. Abbiamo cosi’ percorso la costa da sud verso ovest e poi verso nord, camminando dapprima su un bel pianoro verde di camburito, quindi, attraversato un fitto groviglio di mangrovie, giungendo in vista di una deliziosa piccola baia, interamente costituita da minuscoli frammenti di conchiglie chiare. Ai margini del boschetto appena superato, ci sono degli enormi cumuli a forma piramidale di quelle belle conchiglie che sono un po’ il simbolo dei mari tropicali; il mollusco che le abita si chiama “botuto”, in spagnolo. Gli abitanti dell’ isola, un tempo se ne cibavano ed ecco spiegata l’ enorme quantita’ delle conchiglie, che oggi vengono utilizzate per decorare i sentierini ed i perimetri dei cortili, dando luogo ad una scenografia davvero pittoresca ed originale!! Superata la piccola baia, ci si trova immersi in un altro cimitero del corallo, simile in tutto e per tutto a quello di Francisqui’. Volendo compiere a piedi tutto il perimetro dell’ isola, ci si deve arrendera a circa meta’ strada, poiche’ il corallo si tuffa nell’acqua di una grande laguna paludosa, impossibile da superare se non a nuoto. Torniamo dunque sui nostri passi, rischiando di inciampare perche’ gli occhi sono fissi fra cielo e mare su un meraviglioso tramonto.

Nei giorni successivi, abbiamo camminato in lungo e in largo per tutta l’ isola, scoprendo un altro punto molto adatto ad una tenda: si trova vicino alla punta rocciosa a nord, sotto un gruppetto di alberini le cui chiome ad ombrello creano un’ ombra eccezionale! In prossimita’ della palma solitaria, ci si trova davanti un sentiero che si spinge verso l’ interno dell’ isola: un cartello di legno segnala la presenza della “guardia del parco nazionale”, che altro non e’ se non un orrendo edificio abbandonato e fatiscente dove, forse un tempo, risiedevano le guardie! Ora e’ completamente deserto e sinceramente non comprendiamo come mai non lo abbattano! Continuando il sentierino, si incontra dapprima un lago salato, quindi si giunge su di una bellissima spiaggia, la “playa du norte”, poco frequentata perche’ piuttosto ventosa. Compie una vasta mezzaluna, cedendo in fondo il passo ai coralli; la sabbia e’ pure qui candida e il mare si trasforma gradatamente da blu a celeste con tutte le sfumature intermedie: va assolutamente vista! Trascorsi altri 5 giorni in questo paradiso, facciamo ritorno a Gran Roque: la vacanza e’ ormai in chiusura e decidiamo di terminarla compiendo la salita all’ altura del faro vecchio, molto pittoresco, dalla cui base si ha una vista fantasica su tutta l’ isola ed in particolare sul paesino. Restiamo ammutoliti, ricordando i bei momenti passati qui e seguendo con lo sguardo il planare sulla pista di diversi aereoplanini.

Forse un giorno torneremo… E allora sara’ come tornare in paradiso!!! Taddy e Gloria La nostra e-Mail: taddyegloria@libero.It Il nostro sito web: http://digilander.Libero.It/antoniotaddia



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