Da Frisco bay al selvaggio west

California-Nevada-Arizona-Utah 16/30 luglio 2004 Come organizzare un viaggio in una settimana o quasi...Anche se è da un po' che ne parliamo, abbiamo aspettato fino all'ultimo minuto a prenotare il volo perché non sapevamo di preciso il primo giorno di ferie di Matteo, il mio fidanzato. Il 9 luglio ne veniamo a conoscenza: 16/7, bene si...
Scritto da: Stefania 35
da frisco bay al selvaggio west
Partenza il: 16/07/2004
Ritorno il: 30/07/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
California-Nevada-Arizona-Utah 16/30 luglio 2004 Come organizzare un viaggio in una settimana o quasi…Anche se è da un po’ che ne parliamo, abbiamo aspettato fino all’ultimo minuto a prenotare il volo perché non sapevamo di preciso il primo giorno di ferie di Matteo, il mio fidanzato. Il 9 luglio ne veniamo a conoscenza: 16/7, bene si parte.

Il 12/7 vado in agenzia per cercare un volo per San Francisco, l’impiegata sbianca ma con non poche difficoltà troviamo un volo Roma-San Francisco, con scalo a New York,più il volo Bologna-Roma, a ben 1175 euro a testa!!Da paura…Ma è l’unico disponibile per cui lo prenotiamo. A dire il vero San Francisco è nei miei progetti sin da quando ero bimba, perché lì abitano tutti i discendenti di tre fratelli della mia bisnonna partiti da Genova nel 1910 per emigrare nelle Americhe. Siamo sempre rimasti in contatto con i miei cugini e ci siamo visti un mucchio di volte, ma sempre in Italia…Finalmente dopo mille risparmi questa volta è il mio turno. Dopo aver prenotato il volo, provo per curiosità a vedere su internet com’è la situazione voli e…Come per magia, trovo un volo da Roma, con scalo a Newark, a 780 euro a testa!!!!Più 182 euro il volo Bologna-Roma. Chiamo in agenzia, disdico il volo e prenotiamo quello su internet: risparmio circa 200 euro a testa!!(il sito è sicuro, in aeroporto nessun problema col biglietto elettronico…Meglio di cosi). Raggiungo allora Matteo (io abito a Savona, lui a Bologna) e insieme andiamo a Roma. Dopo ore di ritardo a Roma e poi a Newark finalmente arriviamo all’aeroporto di San Francisco a mezzanotte dove c’è già mio cugino Greg con sua moglie Kathie che ci aspettano.

Le prime due sere le passeremo da loro, a circa 25 miglia da San Francisco, perché mio cugino Bill che abita in centro, e dal quale sarebbe più comodo dormire, è a Los Angeles per lavoro, e sarebbe tornato la domenica.

17/7 Siamo talmente stanchi che dormiamo fino alle 10 senza accusare nessun Jet Lag(sindrome da fuso orario). Al nostro risveglio troviamo Greg che sta preparandoci la colazione,un’omelette a testa contenente: 3 uova, prosciutto, formaggio, funghi, avocado e pomodori!!(chissà poi perché gli americani sono grassi…)Buonissima!!Ma fino alla sera non abbiamo più fame! Subito partenza per San Francisco, attraversiamo il Bay Bridge(3$ l’ingresso a San Francisco, l’uscita è gratuita)e arriviamo in Powell Street, dove andiamo subito all’ufficio di informazioni turistiche per mappe ecc,e per i biglietti del mitico Cable Car.Il tour fatto sopra ha compensato la lunga fila e l’attesa che abbiamo fatto per salirci sopra…E anche dei 9$ a testa di pedaggio!!Ci dirigiamo al porto, il Fishermans Wharf, centro nevralgico del turismo a San Francisco. Da lì prenotiamo al molo Pier 41 il traghetto per visitare Alcatraz(ex prigione ora parco). Il primo disponibile è sabato 24/7!!Meno male che noi possiamo ritornare per cui prenotiamo per giovedì 29/7, 16$ a testa, battello più audioguide per visitare gli interni del carcere. Facciamo un giro per il Pier 39 pieno di negozi, locali, artisti, tutti che aspettano i turisti, e…I leoni marini che si riposano al sole sulle banchine del porto, oggi ce ne sono solo tre o quattro. Proseguiamo per North Beach (little Italy)e Chinatown. Rientriamo a casa di Greg e per ringraziarli della bellissima giornata mi offro per preparar loro la cena…Spaghetti alla carbonara!!Mio cugino si stupisce quando vede che non ci metto pollo e burro…Nella carbonara?!(chissà perché gli americani sono grassi 2..) 18/7 Sempre con Greg e Kathie gita in battello dall’altra parte della baia a Tiburon. Dobbiamo dire che in questi due giorni siamo stati fortunati perché a Frisco c’era il sole e si stava bene (24°), di solito c’è vento, e se c’è la nebbia si arriva anche a 15°!!!Frank Sinatra diceva che: l’inverno più mite è l’estate di San Francisco…E’ bellissima la baia vista dal battello, ma il mitico Golden Gate è attorniato dalla nebbia per cui non riusciamo ancora a vederlo. Mangiamo a Tiburon al “Sam’s café”, mio cugino ci consiglia di prendere un piatto in due perché le porzioni sono molto abbondanti…Io e Teo prendiamo un hamburger in due e…Tra verdure, patatine, onion rings e la carne..Facciamo fatica a finirlo!!Abbiamo speso circa 20$ a testa inclusa la tip(mancia alla cameriera).Generalmente è il 15%,(più o meno è il nostro”coperto”), mi raccomando se pagate con carta di credito quando vi portano lo scontrino dovete scrivere voi nell’apposito spazio quanto lasciare di tip, altrimenti rischiate che se la scriva la cameriera…

Tornati a Frisco facciamo un giro in macchina attraverso la city: Lombard street, una strada buffa tutta a zig zag(se ve la perdete non piangete!!!),su e giù per le hills di San Francisco, Castro, (il quartiere guy), Thenderloin (malfamato, pieno di ubriaconi, spacciatori ecc), Mission. Tenete conto che,come in tutta l’America,ci sono molti homeless anche in centro, sono innocui, al massimo parlano da soli o chiedono qualche spicciolo…In tutto quel che ho girato è il posto dove ne ho visti di più.

Finalmente incontriamo Bill, tornato da Los Angeles, subito ci porta a vedere Pacific Heights, il quartiere con case vittoriane, (dove hanno girato Mrs. Doubtfire), e poi andiamo a casa sua dove dormiremo stasera, perché sarà più comodo domani girare da soli San Francisco. Con lui alla sera studiamo un po’ il nostro viaggio nel west e prenotiamo la macchina all’Avis via telefono.

19/7 San Francisco è relativamente piccola, il centro si può tranquillamente girare a piedi, comunque i mezzi pubblici sono comodissimi. Noi prendiamo la Muni (metro) che ferma vicino a casa di Bill. La Muni funge da tram quando è in superficie, e da metro quando è sottoterra.Il biglietto si vende ESCLUSIVAMENTE a bordo(tram), costa 1.25$ e dura un’ora e mezza, dovete munirvi del denaro contato perché l’autista non dà resto…Invece nella Muni ci sono le macchinette apposite che vi cambiano i soldi in quarto di dollaro, quindi basta inserire le monete(non le banconote!!)nell’apposito foro prima del cancelletto e vi verrà dato il biglietto.

Dopo aver fatto un po’ di shopping al Fishermans Wharf e al Pier 39(mi raccomando ad ogni singolo prezzo esposto dovete sempre aggiungere le tasse: 9% circa), torniamo a casa dove ci aspetta Bill per andare a ritirare la macchina all’Avis, domani si parte!! Indubbiamente il mio discreto inglese un cugino americano sono un aiuto non da poco, comunque abbiamo risparmiato circa 112 euro sulla macchina prenotandola sul posto e non da casa via internet, infatti il preventivo Avis dall’Italia era di 512 euro, alla fine una Chevrolet Cavalier, cambio automatico, aria condizionata, miglia illimitate, assicurazioni LDW(include anche la CDW) e assicurazione medica verso altri, e navigatore satellitare(molto utile in alcuni casi in altri..Va beh..), che costava 10$ al giorno, ci è costata 395.92$.

Grazie proprio al navigatore (da soli sarebbe stato impossibile) arriviamo a casa di Greg dove dormiremo stasera per partire domattina con direzione Las Vegas.Per sicurezza Greg ci prenota un hotel a Las Vegas che in settimana è molto economico (l’unico che abbiamo prenotato, gli altri ce li siamo cercati sul momento).

20/7 Sveglia alle 6 e partenza, dopo miglia e miglia e miglia di deserto, e un panino in un fast food, ci spunta Las Vegas dal nulla. Sembra di essere a Disneyland. Troviamo il nostro albergo, un modesto hotel di 3200 camere con casinò incluso, si chiama Stardust, ed è sullo strip, la strada principale. La camera doppia ci è costata 53.51$ tasse incluse. Fa un caldo allucinante…110°F, cioè 43°C, sembra di essere in un forno…Facciamo un giro per la città visitando i casinò più importanti: dallo spettacolo di Treasure island, al Caesars Palace, Bellagio (ricorderete “Ocean’s eleven” e le fontane del Bellagio), il Venetian, il Paris ecc. Ma è invivibile, l’escursione termica tra i 45° esterni e i 18° interni ci fa stare male..Rientriamo in albergo e ceniamo con le provviste comprate al supermercato la mattina.

21/7 Un ultimo giro veloce(fa troppo caldo) per vedere gli ultimi casinò e poi direzione Lake Mead e Hoover Dam.Passate oltre!!Matteo era curioso di vedere Hoover Dam questa diga così importante per l’America da essere persino nei bersagli di Bin Laden che ci siamo fermati…Un caldo terribile, 5$ di parcheggio, pensando che il tour non fosse niente di impegnativo, abbiamo fatto anche quello(10$ a testa)…Quasi 3 ore di turbine, generatori, filmati..Una palla mostruosa!!!Ricordo che nelle medie eravamo andati in gita ad Entraque vicino a Cuneo dove c’è una centrale idroelettrica…Beh è uguale, se volete vedervi una diga tanto vale andare lì, vi costa sicuramente meno…Non appena la guida gira lo sguardo riusciamo a scappare così riusciamo a partire per l’Arizona, dove entriamo dopo poche miglia e…Il navigatore qui ci abbandona e muore(resusciterà al nostro rientro in Nevada, cioè domenica 25/7, per fortuna l’Avis ci scalerà i giorni perduti dal conto). Decidiamo di fermarci a dormire a Williams, porta del Gran Canyon, inesperti scegliamo un motel a caso(ce ne sono tantissimi in giro, non rischiate di rimanere a dormire in macchina), il Budgest host Inn. La camera non è un granché e la pulizia, beh per una notte siamo sopravvissuti, ci viene a costare 42.50$ con le tasse…Spesa al supermercato e cena con i Simpson’s in inglese.

22/7 Partenza per il Gran Canyon.Per entrare nel parco devi pagare l’ingresso(20$ a vettura), avendo intenzione di visitare altri parchi facciamo il National Parks Pass, il quale dura un anno, costa 50$ e puoi entrare automaticamente in tutti i parchi nazionali. Parcheggiamo e…Eccolo lì, non ci par vero di essere sul South Rim, la sponda sud di sua maestà il Gran Canyon…E’ bellissimo, maestoso, ti lascia senza fiato, e sembra ancora un sogno poter dire:”Sono qui!!”.Le parole non bastano, bisogna andarci…Facciamo un giro lungo tutta la zona pedonale cercando di scappare da texani e giapponesi per trovare un po’ d quel mistico silenzio che ti avvolge come una coperta calda…L’ideale sarebbe avere più giorni a disposizione e fare un’escursione giù nel Gran Canyon, dove scorre il Colorado, ma è molto impegnativa, per cui ci dobbiamo accontentare di prendere i bus navetta, gratuiti,che ci portano a visitare tutti gli altri punti panoramici. Restiamo nel Gran Canyon quasi sino al tramonto poi purtroppo dobbiamo andare. Lungo la vallata il paesaggio sembra irreale, piccoli canyon e giochi di luce ci accompagnano al nostro ingresso in terra navajo..Ora siamo nella riserva.Per me studiosa e amante della cultura pellerossa essere qui non è solo vacanza ma il coronamento di un sogno..So che purtroppo resterò delusa, che non vedrò tepee o sciamani, ma forse è meglio cosi. Preferisco vedere indiani postini e benzinai che indiani”Fenomeni da baraccone” per i turisti. Inizia ad essere tardi, le prime città indiane come Kayenta sono ancora lontane,decidiamo quindi di fermarci al primo hotel, di gestione indiana,che troviamo per strada. Siamo a Cameron, a poche miglia dal Gran Canyon. L’hotel è il Trading Post di Cameron, molto bello, e caro, con tanto di negozio stile supermarket di souvenirs all’interno.La camera doppia con tasse la paghiamo 94.50$. Ceniamo con la spesa del supermercato…Con un albergo così caro si deve risparmiare!!!Domani ci attende la Monument Valley..

23/7 La strada per la Monument Valley sembra uno scenario di Hollywood…L’ingresso al parco è di 5$ a testa, qui non vale il Parks Pass perché è territorio Navajo. Dopo esserci sbizzarriti con le foto da ogni angolazione(non poteva mancare la classica scena: “Excuse me, can you take us a picture?”, “Ma dai siete italiani, anch’io, di dove ecc”) partiamo per l’esplorazione. Si può fare esclusivamente con un auto, o la propria o i pick up degli indiani. Il percorso di 17 miglia si snoda attraverso i vari punti panoramici, dove si può scendere per fare tutte le foto che si vuole, o comprare qualcosa alle bancarelle d’artigianato che non mancano mai.Sconsiglio vivamente il giro sui pick up perché non fanno il percorso completo, si fermano nei punti panoramici poco e si mangia un mucchio di polvere. Noi ce la siamo presa comoda e abbiamo girato per tre ore…E indubbiamente il luogo più bello ch’io abbia mai visto..Non riesco a descrivere la sua bellezza, ci ha salutati con un piccolo tornado e relativo acquazzone…Meglio di così!Per strada avremmo voluto fermarci al sito archeologico del popolo “Anasazi”, ma chiudeva alle 17(erano ormai le 17.30), e occorre prenotarsi con tanto di guida perché l’escursione dura tre ore!! Arriviamo dopo miglia e miglia di deserto a Page, vicino al Lake Powell, dove ci fermiamo a dormire. Proviamo il Motel 8 e restiamo veramente soddisfatti, pulito, spazioso e per soli 54.59$ con tasse.Cena in un fast food.

24/7 Entriamo nel Lake Powell con il Parks Pass, (l’ingresso sarebbe stato 10$ a vettura)e…È sabato!!Orde di vacanzieri con barche, barchette, gommoni ecc sta cercando di godersi il lago.Il paesaggio ha sembianze lunari, ma il caos non ce lo fa gustare, sembra di essere a Desenzano sul Garda!!!Giusto il tempo per un paio di foto e scappiamo via da questo caotico porticciolo…Proseguiamo quindi per lo Utah fino al Bryce Canyon, dove arriviamo alle 15 ed ha appena smesso di piovere. L’ingresso sarebbe 20$ a vettura ma noi usiamo anche qui il Parks Pass. Facciamo un breve giro dal parapetto e poi scendiamo giù a piedi nel piccolo canyon attraverso un sentiero Pueblo. E’ bellissimo tra guglie e pinnacoli di ogni genere, scendiamo fino in fondo, risaliamo e prendiamo le navette (gratuite) che ci porteranno a vedere gli altri punti panoramici. In uno di questi incontriamo un simpatico signore che, vedendo Matteo indossare maglietta e zaino Napapijri gli chiede se è norvegese…Gli rispondo che siamo italiani e lui ci chiede allora perché Matteo indossi Napapijri…Mah!!Non sapevo quasi cosa rispondergli…Usciamo verso le 18 e ci dirigiamo verso lo Zion Canyon. Anche qui l’ingresso è di 20$ a vettura, entriamo con il Parks Pass e lo attraversiamo per arrivare a Springdale porta del parco dove speriamo di trovare un motel…Col fatto che è sabato spesso troviamo la scritta”no vacancy”, gli unici liberi hanno prezzi stratosferici.Alla fine scegliamo il meno caro, il Buckleberry, o qualcosa di simile a 86.97$ con tasse, a camera.Mentre siamo alla reception noto l’orologio sulla parete..Mi ero dimenticata in Utah è in vigore il Mountain Time, -8 ore rispetto all’Italia, mentre in California, Nevada e Arizona (quest’ultima però non lo applica sempre) sono nel Pacific time(-9 ore), per cui anzichè le 20.15 come pensavamo che fossero sono in realtà le 21.15. Corriamo al supermercato che sta per chiudere e le uniche cose che troviamo commestibili sono della frutta e dei fagioli…Stasera è magra!!!Al ritorno in albergo anche la reception è già chiusa…Appena in tempo!!! 25/7 Rientriamo nello Zion con il Parks Pass e prendiamo subito le navette che ci portano in giro. Qui le rocce rosse si scontrano con la vegetazione verde brillante, il tutto accompagnato da piccole cascatelle e simpaticissimi scoiattoli che fanno gli occhi languidi per una nocciolina. Ps:Anche se molti turisti ignorano questa cosa è vietatissimo dar loro da mangiare. Non ci fermiamo molto perché dobbiamo partire per lo Yosemite e ne abbiamo di strada da fare. Ritorniamo verso Las Vegas e appena entrati in Nevada,chi ritorna tra noi? Il navigatore…Meglio tardi che mai!!Qui recuperiamo un’ora perché è tornato il pacific time. Mangiamo un panino in un fast food, stavolta ce lo meritiamo. Attraversiamo una strada parallela alla Death Valley, dove pensavamo inizialmente di fermarci ma l’eccessivo caldo ci ha spaventati e percorriamo miglia di deserto con il nulla davanti, il nulla dietro, il nulla a sinistra e a destra ci immaginiamo Clint Eastwood a cavallo..Miglia e miglia di assoluto nulla,pochissime macchine, il tramonto e una volpe che ci attraversa la strada…Ci fermiamo a guardarla, lei si gira ci manda uno sguardo da lontano quasi di saluto e poi inizia a correre nella landa desolata…Non dimenticherò mai quello sguardo. Con la macchina saliamo per una strada di montagna e tocchiamo i 6000 piedi, ci stiamo avvicinando alla Sierra Nevada. Ci fermiamo a dormire a Bishop, troviamo un motel 8 che scegliamo al volo, 50.00$ tondi con tasse, anche la cena stavolta è presa in un fast food.

26/7 Partiamo molto presto perché alle 18 dobbiamo essere all’Avis di San Francisco per consegnare la macchina. Attraversiamo la Sierra Nevada passando il Tioga pass ed entriamo così nello Yosemite National Park. Bisogna dire che tutti i miei cugini mi hanno parlato dello Yosemite come uno dei parchi più belli…È vero è bellissimo, ma con le sue montagne, i pini, i laghetti di montagna…Non ha nulla da invidiare al Parco dello Stelvio o al Gran Paradiso. Arriviamo a San Francisco alle 17.30, andiamo all’Avis e chiamo Bill perché ci venga a prendere. Spieghiamo ai signori dell’Avis la morte del navigatore, ci dicono che è normale e ci scontano i giorni perduti.

Alla sera andiamo a mangiare da Flavia la ragazza di Bill, cucino io, ovviamente italiano, una banale pasta al pomodoro, e Bill chiede se ci vogliamo il pollo dentro..Ma perché il pollo?…Lo guardiamo male, capisce e si gusta la pasta all’italiana…(chissà perché gli americani sono grassi 3…) 27/7 Lo dedichiamo completamente allo shopping, souvenirs e Levi’s che costano solo 40$, infatti nello Store c’è pieno di italiani…Alla sera barbecue a casa di mio cugino Mark, fratello di Bill e Greg, con tutto il resto della famiglia, nipotini compresi.

28/7 Bill oggi ha preso ferie e ne approfittiamo per andare a far visita ad un altro cugino che abita dall’altra parte di San Francisco, Silvio, dal quale restiamo tutto il giorno. Nel tardo pomeriggio, Bill ce l’aveva promesso…Andiamo sul Golden Gate, il quale sempre avvolto dalla nebbia non si faceva vedere.Finalmente ci arriviamo…È bellissimo!!Prima di partire mi immaginavo a far fotografie con dietro il Golden Gate, e ora ci siamo!!!!Lo percorriamo fino a metà a piedi…Che effetto ragazzi, di fronte Downtown e Alcatraz, sopra lui, così rosso!!!Grazie Bill!!!Alla sera cena tipicamente americana…American Pizza, birra, e tavolino di fronte alla tv con un film noleggiato…Seduti sul divano io, Bill e Matteo sembravamo la famiglia Simpson’s…

29/7 Ultimo giorno…Ci aspetta Alcatraz, avevamo prenotato il 17/7 il battello delle 11.45. Fa un gran freddo oggi ci saranno 15°, c’è nebbia e tira vento. Il mare è mosso infatti il Pier 39 è strapieno di leoni marini oggi. La visita ad Alcatraz dura circa un’ora. Qui sono stati prigionieri personaggi come Al Capone.Le voci che narrano sono di reali ex detenuti che si sono prestati per il parco, le voci tradotte in italiano hanno l’accento siciliano…Pregiudizi?Uno di loro racconta di quando era prigioniero in isolamento nel buco: si strappava un bottone della giacca, lo lanciava in aria e passava il resto del tempo a tastoni a cercarlo, una volta trovato lo rilanciava in aria e riniziava da capo..Un altro racconta che la sera dell’ultimo dell’anno tutto il carcere restava in silenzio perchè dalla baia il vento trasportava le risa, le voci, i botti delle bottiglie, e loro stavano lì ore ad ascoltarli…”Quando entri ad Alcatraz ti rendo conto di quello che perdi,perché il vento ogni giorno ti porta i rumori della vita di fuori e rifletti”, diceva più o meno così un detenuto…Torniamo al Fishermans wharf e ci dirigiamo alla Bart(la stazione dei treni), che si trova insieme alla muni, ma ad un piano più sotto. Dobbiamo andare a raggiungere Greg per salutarlo.I biglietti della Bart si fanno solo alle macchinette, stessa procedura della Muni, qui però paghi in base alla stazione selezionata per cui ti dà il resto. Prendiamo il treno che attraversa la baia per cui andiamo sott’acqua!!Naturalmente non si vede nulla perché c’è il tunnel. Prendiamo un aperitivo con Greg e Kathie, li salutiamo e con i lucciconi andiamo a prendere il treno per tornare da Bill…La scena si ripete…Bill domani andrà al lavoro per cui ci dobbiamo salutare stasera…Abbiamo trascorso dei bellissimi momenti con loro, non li scorderemo mai.

30/7 Non resistiamo e ci svegliamo alle 6.30 per salutare Bill, il quale ci aveva già preparato la colazione..Tristi ma felici torniamo a letto, il volo lo abbiamo a mezzogiorno abbiamo tempo.

Arriviamo con un’ora di ritardo A Newark, giusto il tempo per l’imbarco con la coincidenza per Roma. In aereo non riesco a dormire..Mi vedo le puntate nuove di “Friends”, “Shrek2”, e “Mary Poppins”…E arriviamo a Roma puntualissimi. Avendo prenotato un pacchetto a basso prezzo il volo per Bologna l’avremmo alle 21.40..Ma arriviamo a Roma alle 12.30. Chiediamo quindi all’Alitalia se c’è posto sul volo delle 16.55, si,ma dobbiamo pagare 65 euro di penale e integrazione del biglietto!!!La scelta è pagare, aspettare le 21 o prendere un treno…Optiamo per il treno, 34 euro di eurostar più 9.50 euro di navetta per Roma Termini, ma alle 17.38 siamo a Bologna.

I miei cugini mi mancano già…

Lo so,forse sono stata lunga e noiosa ma è stata talmente una bella esperienza che volevo condividerla al massimo.Inoltre spero di poter essere utile a chi volesse organizzare un viaggio del genere.Io prima di partire consulto sempre gli itinerari pubblicati su questo sito e mi aiutano molto. Stavolta tocca a me.. Vi lascio con qualche piccolo consiglio, chiunque volesse aiuto o chiarimenti potete mandarmi una mail. *- Per tutti i tipi di informazioni sugli states(foglio d’ingresso in aeroporto, mance, tasse, hotel, telefonate ecc consiglio il sito www.Americaontheroad.It è ben dettagliato -per i parchi il sito è www.Nps.Gov -per il volo abbiamo prenotato su www.Lastminute.Com -fate un’assicurazione medica prima di partire, in America anche una banale pasticca per il mal di gola costa tantissimo -guida lonely planet:Stati uniti occidentali -non dimenticatevi di portarvi dietro un adattatore per prese americane, compratelo in Italia, in america costa tantissimo -ricordate che appena entrati negli States, anche solo per lo scalo dovete passare dall’ufficio immigrazione, e ritirare i bagagli!!inoltre sull’aereo dovete compilare dei moduli per la dogana, con domande tipo:”Ha mai avuto intenzione di compiere atti terroristici?”…Nemmeno Bin laden risponderebbe di si..Comunque questo lo trovate ben spiegato sul sito che vi ho segnalato ciao buon viaggio Stefania e Matteo



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