Capodanno nella California del Sud

Consigli e suggerimenti per visitare la Baja California
Scritto da: TATALU
capodanno nella california del sud

È doveroso fare il mio report di viaggio, avendo spesso attinto da questo sito informazioni per le nostre vacanze.

Vacanza fantastica da condividere. Vacanza a Natale, perchè in estate lavoriamo con il turismo ed è per noi impossibile spostarci.

Piccola premessa: siamo in periodo di pandemia, ma abbiamo tenuto duro, organizzato i documenti, e siamo partiti, la voglia era tanta e nulla ci ha fatto desistere. I documenti per entrare negli USA sono spiegati benissimo nei vari siti. L’ESTA si fa online, si può anche sospendere la compilazione del modulo e riprenderla in un secondo momento. È facile e veloce. In California non serve la patente internazionale.

Partenza il 26/12 da Malpensa, volo Lufthansa con scalo a Monaco, prenotato ad ottobre. Io, mio marito e mia figlia di anni 14.

Volo perfetto, puntuale e servizi a bordo ottimi (noi avevamo biglietti economy). Arriviamo a Los Angeles, alle 15 dello stesso giorno (ci sono 9 ore di fuso orario). Eccoci finalmente!

Appena completate le procedure di immigrazione, ci dirigiamo verso il noleggio auto. è molto semplice, basta seguire i cartelli che indicano le navette dei noleggi. Infatti ogni compagnia di noleggio ha navette che fanno spola con l’aeroporto. Si aspetta su comodi marciapiedi. Ritiriamo l’auto e via, verso il nostro primo hotel. Noi abbiamo prenotato un auto tramite Budget, il prezzo piu’ basso che abbiamo trovato. Non pero’ molto economico, forse per via del periodo natalizio. Abbiamo preso per 12 gg una Mustang, pagata circa 1.300 dollari.

Arriviamo in poco tempo in hotel, il Best western Plus Commerce. Un po’ fuori ma a due passi dalla I5, che ci porterà ovunque in poco tempo. Hotel Consigliato.

Giorno 1

Oggi visita alla downtown. Il fuso orario ci fa partire presto, alle 6,30 eravamo già a fare colazione! Parcheggiare in centro non è difficile, soprattutto nel periodo di Natale, poco caos e parcheggi liberi. Lungo la strada spesso si può sostare dalle 2 alle 3 ore gratis, (non usano il disco orario perchè c’è molto controllo da parte del personale) oppure si può pagare comodamente al parchimetro con carta di credito o debito. Se preferite un parcheggio interrato per giù ore potete trovarlo a Pershing Square. Ci vogliono circa 20 dollari per una giornata. Ho letto di tutto su L.A., chi dice bella, chi ne parla malissimo, ma noi, non avendola mai vista prima, e sapendo comunque cosa ci aspettava, siamo stati benissimo.

Downtown il 27 dicembre è tutta per noi, giriamo tra la Central Library, Walt Disney Concert Hall, e poi verso la City Hall che purtroppo era chiusa, non sappiamo se per via delle festività o della pandemia, e quindi non siamo potuti salire sulla terrazza panoramica. Ma poco importa, ci dirigiamo poi verso El Pueblo, la parte dove si insediarono i primi abitanti della città. Piccola area messicana ma caratteristica, con bancarelle e ristorantini tipici.

Siamo un po’ affamati, allora ci dirigiamo verso il Grand Central Market, mercato coperto dove si trova di tutto un po’ a livello di cibo internazionale. Noi decidiamo per dei noodles, e mia figlia per una buona pizza direi anche ben riuscita. Usciamo verso S. Hill St per vedere la famosa Angels Flight Stairs. La più breve funicolare, con 1 dollaro si può salire in Olive St, e si paga all’uscita. Ritorniamo verso il parcheggio.

È primo pomeriggio, inizia a piovere. Come ci avevano detto ci saranno un paio di giorni di meteo incerto, ma poi arriverà l’alta pressione. Ci dirigiamo quindi in auto a vedere Beverly Hills, e poi verso Santa Monica, Malibu e Point Dume. Dove arriviamo finalmente senza pioggia. Piccola visita al punto panoramico ed alla spiaggia sottostante e rientro verso Santa Monica, dove facciamo una piacevole passeggiata in Santa Monica Blvd e dintorni, con molti negozietti e ristoranti.

Rientro in hotel con cena take away, siamo abbastanza stanchi ed il microonde in camera è comodo.

Consiglio per il cibo: se non volete sempre utilizzare i ristoranti o i fast food, che magari dopo un po’ stancano e sono anche carucci, al Whole Foods Market, una catena di supermercati, trovate una fornitissima gastronomia da asporto. Abbiamo utilizzato un paio di volta anche il The Original Farmers Market, un mercato coperto, dove trovate cucina internazionale di buon livello, ci sono anche i tavolini per poter consumare sul posto (è in una zona dove c’è un piccolo ma molto elegante centro commerciale all’aperto). Gli hotel hanno tutti un microonde in camera. Impagabile se, come dicevo all’inizio, non sempre si vuole mangiare fuori.

Giorno 2

Sempre complice il jet lag, ci mettiamo in pista prestissimo. Oggi sole, non caldo e limpidissimo, ma perfetto per la nostra meta. L’oceano. Direzione Marina del Rey. Dal nostro hotel in mezz’oretta ci si arriva con la comoda highway. Marina del Rey è molto curata, con gli harbour e palazzine odinate. Parcheggiamo a Beach Parking, comodissimo, ci sono i parcometri funzionanti con carta di debito o credito, selezioni il tuo posto auto e paghi per il tempo che desideri. Ci incamminiamo lungo la battigia, uno scorcio bellissimo, si vede la costa da nord a sud, ci sono persone che corrono o passeggiano, e noi, in un attimo, arriviamo a Venice beach. Noleggiamo delle biciclette, per essere piu’ veloci e comodi. Ci sono un paio di noleggiatori, noi andiamo da Rays, a 100 m dalla spiaggia. Pedalando raggiungiamo Santa Monica ed il famoso Pier. Ritorno sempre lungo la pista ciclabile della spiaggia, visita a Venice con i suoi canaletti ed ai negozi di souvenir lungo la spiaggia e pranzo veloce in un locale very local, vicino al noleggio bici. è pomeriggio, il sole è sempre piacevole, domani invece pioverà, quindi decidiamo di andare a Beverly Hills e Hollywood.

A Beverly Hills parcheggiamo in Charleville blvd, comodo, proprio dietro al Four Season. Giro classico tra le vie famose e spanish steps, tutto elegantemente addobbato per il Natale, e poi fino alla scritta Beverly Hills, in Santa Monica blvd. Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Holliwood. Solito parcheggio lungo la via, con parcometro, e siamo gia in zona Dolby theatre, quello degli oscar. Passeggiata lungo la walk of fame, ingresso al centro commerciale dove c’è il Dolby.

Da qui, chiedendo come abbiamo fatto noi, si accede ad una terrazza e si vede la famosa scritta Hollywood. Non ancora stanchi, nonostante siano le cinque ed inizi ad imbrunire, decidiamo di andare a godere della vista dal Griffith Observatory. Certo, sarebbe meglio con la luce del giorno, ma in previsione della brutta giornata di domani, decidiamo idi andarci comunque. La vista è bellissima. Stanchissimi rientriamo con cena da asporto.

Consiglio: Andate di giorno all’osservatorio, e se avete tempo fatela a piedi, ci sono sentieri che salgono, ed il percorso è ricco di verde (in inverno).

Giorno 3

Oggi nuvoloso. Dopo la visita di ieri sera ci è rimasta la voglia di vedere la scritta sulle colline di Hollywood un po’ più da vicino. Avevo letto in merito proprio in un diario di viaggio che seguendo le indicazioni per Deronda drive ci si avvicina parecchio. La via è tutta divieto di sosta, in salita, quindi parcheggiamo un po’ prima ed arriviamo a piedi all’ Innsdale Trailhead, un sentiero che permette una bella vista della famosa scritta.

Inizia a piovere, foto di rito e ripresa l’auto raggiungiamo la zona dei vari studios, Universal, Paramount, Warner. Andiamo poi al the Grove, un centro commerciale davvero ben curato, che in questo periodo è ricco di luminarie natalizie, con tanto di slitta volante e trenino di Natale. C’è un po’ di tutto. Spesso ci siamo imbattuti in alcuni di queste aree sfarzosi che trovi semplicemente girando l’angolo. Pranziamo quando ormai è pomeriggio al vicino The original Farmers Market. Altro giro in auto e torniamo in Hotel, la pioggia è stata incessante e domani ci aspetta un po’ di strada per la seconda tappa del viaggio.

Giorno 4

Oggi lasciamo Los Angeles, direzione Palm Springs. Optiamo per la strada meno veloce, per poter vedere un po’ di costa e paesaggi californiani. Passiamo da Longh Beach, Huntington, Newport con breve sosta, e giù fino a S. Clemente, dove passeggiamo lungo Avenida del Mar fino ad arrivare alla spiaggia. S. Clemente merita una visita. Ripartiti prendiamo la strada 74, che passa dalla foresta nazionale di Cleveland. È un percorso piacevole, con poco traffico ed immerso nella natura, la strada sale e poi scende, ed arriva al lago Elsinor, dove facciamo una sosta in una piccola area commerciale per prendere un po’ di acqua e frutta. è bello vedere questi piccoli centri abitati e le loro abitudini cosi caratteristiche. Arriviamo a Palm Springs nel tardo pomeriggio, e subito ci piace tantissimo.

La valle dove ci sono Palm Springs e le altre cittadine è una grande oasi nel deserto roccioso, un contrasto tra paesaggio brullo e palme altissime, tra edifici bassi circondati da bouganville fiorite e zone aride. Dormiamo in un best western, nulla di che, ma comodo per il parcheggio compreso e le piscine esterne riscaldate. Facciamo un giro in centro, in Palm Canyon Drv, una lunga via di negozi e ristoranti, questa sere è anche zona pedonale, con molte bancarelle. Ceniamo da El Mirasol, locale messicano super consigliato vicinissimo all’hotel, quindi niente auto. Ceniamo qui anche le successive tre sere e sempre all’aperto, il clima è perfetto, basta un maglione di lana.

Giorno 5 (31 dicembre)

Pronti per la nostra escursione, non vediamo l’ora. Con il cielo di un azzurro terso meraviglioso, ci dirigiamo al Joshua Three National Park, ma prima, sosta da Ralphs, catena di food market consigliatissimo, per acquistare il pranzo al sacco. Partiti, decidiamo di entrare dall’ingresso Ovest, dopo circa un oretta di auto. Costo di ingresso 30 dollari, si paga per auto, rimanendo comodamente in auto. Il parco si trova a circa 1600 mt s.l.m, è un paesaggio unico, brullo, quasi lunare, con gli alberi di Joshua come sfondo. La strada percorre l’intero parco, è possibile campeggiare, o fare escursioni ed arrampicate, ci sono piazzole con servizi e tavolini. Dopo le foto di rito con l’albero di Joshua, decidiamo di proseguire per fare l’escursione sul Monte Ryan. C’è un comodo parcheggio, lasciamo l’auto e partiamo. Il sentiero è facile, il dislivello poco ma ci vuole circa un oretta per arrivare in cima, sono 5 km tra andata e ritorno. Che bello! E che pace! In cima si ammira la vasta distesa di deserto. Ripresa l’auto arriviamo alle Skull Rock. Facciamo sosta pranzo nell’area di Live Oak poco più avanti. Noi decidiamo di uscire dal parco passando dall’oasi di Mara, anche se purtroppo un incendio doloso pochi anni fa l’ha rovinata, lasciandone molto poca. Rientriamo a Palm Springs, è il 31 diccembre, felicissimi ed affamati ci godiamo la cena da El Mirasol.

Il clima è stato fantastico, anche se dicembre, nonostante l’altitudine, con una felpa di giorno si stava benissimo. Ovviamente ci sono escursioni termiche se si sta all’ombra o in zone ventose.

Capodanno

è il primo gennaio, oggi relax, passeggiando per Palm Springs, con un caffè rigorosamente da asporto tra negozi aperti, parchetti ed un sole caldo. Decidiamo di darci al relax davvero totale stando in piscina dell’hotel, con pranzo al sacco, sole, bagni caldi e buona lettura. Devo dire che questi giorni sono stati altrettanto piacevoli. Un po’ di estate a gennaio ci voleva!

Giorni 6,7,8

Si parte, direzione San Diego! Abbiamo optato per la piacevole e panoramica strada 74. Con varie soste per ammirare il paesaggio ed un piccolo vista point degli indiani Cahuilla. Ed in poco meno di tre ore eccoci a San Diego. Sosta veloce per pranzo al sacco a pacific beach e poi direzione hotel. Il sole ed il cielo terso sono sempre con noi, e lo saranno fino alla nostra partenza.

L’hotel è sempre un best western, lo yacht harbor. Abbiamo sempre optato per questa catene di hotel perchè hanno un buon rapporto qualità prezzo. La California non è economica, un po’ anche per via del periodo natalizio.

Devo assolutamente consigliare, se siete amanti del pesce, e noi lo siamo, un locale a due passi dall’hotel, proprio sul porticciolo dei pescherecci, il Mitch’s sea food. Noi abbiamo sempre cenato lì. Da dieci e lode.

Che dire, San Diego l’abbiamo amata dal primo giorno. Vuoi per il cielo terso e la temperatura fantastica, vuoi perchè l’abbiamo trovata a misura d’uomo, ben tenuta e pulita, con tantissime zone pedonali lungo le baie e molte aree verdi. San Diego ci è rimasta nel cuore.

Il primo giorno: Gaslamp e Little Italy passeggiando tranquillamente dopo avere parcheggiato. Ci sono parcheggi un po’ ovunque a pagamento. Da Gaslamp si arriva all’oceano e si prosegue fino al seaport village. è tutto ordinato, con parchetti dove si può stare seduti al sole o ad ammirare la baia e le barche ormeggiate. è davvero rilassante e piacevole. Il seaport ha negozietti e locali per pranzare. E proseguendo si arriva fino alla USS Midway, una portaerei che è museo. Il tutto sempre lungo l’oceano. Si possono anche fare escursioni in barca, volendo, per visitare la baia.

Il secondo giorno: tutto dedicato a Coronado Island. Ci si arriva dal Coronado Bridge. Noi abbiamo trascorso la mattina in spiaggia, di fronte all’hotel Coronado, il clima era fantastico ed il paesaggio anche, tra persone a passeggio, di corsa o in relax al sole come noi. Ci sono alcuni localini e bar sulla spiaggia. A dicembre! Che pacchia. A metà pomeriggio veloce foto di rito al centennial Park con lo skyline di San Diego, e passeggiata nei dintorni, e poi siamo andati verso sud, non fino al confine però.

Il terzo giorno (purtroppo l’ultimo): Old town San Diego, molto caratteristico, con gli edifici dei primi insediamenti, alcuni ricostruiti, ricordano l’idea di west che abbiamo noi dai film. Ci siamo comprati una bellissima felpa come souvenir, ci voleva. Perfetta zona per un pranzo o cena messicana. Ci spostiamo poi alla Jolla, con i leoni marini, passeggiata e sosta al sole in un parco bellissimo li vicino, per il nostro solito pranzo al sacco. Lasciamo mal volentieri il sole e l’atmosfera estiva, direzione Balboa park. Purtroppo il tempo a disposizione non è moltissimo, avremmo dovuto avere un giorno in più. Ma riusciamo comunque a fare una visita più che sufficiente. Per finire non possiamo non andare a vedere il tramonto a Sunset Cliffs. Cosa di meglio per l’ultima serata. Ci si arriva in un attimo, gli spostamenti sono molto veloci, non c’è mai molto traffico. Se la giornata è bella, consiglio di andare un po’ prima perchè ovviamente è un posto ambito al tramonto. Si può parcheggiare un po’ prima, ed arrivare a piedi. è una lunga scogliera di roccia e terra rossa sull’oceano, amata anche dai surfisti. E per finire, cena dal solito Mitc’s.

Ed il giorno dopo rientro a Los Angeles dalla I5, in poco più  di due orette. Pranzo a Venice beach e ritorno in aeroporto.

I prezzi in california li abbiamo trovati simili a quelli di Milano. Andare a Natale ha i suoi vantaggi, poco traffico local, ma qualche prezzo un po’ più altino per gli hotel. Basta cercare e si trova comunque, l’offerta è tanta. E si…. un costumino io in valigia lo metterei! Vacanza super promossa.

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