Un viaggio nella Los Angeles insolita, luoghi da non perdere

Curiosità per viaggiatori alla ricerca di ciò che renderà il vostro soggiorno unico e divertente
Scritto da: lara_uguccioni
un viaggio nella los angeles insolita, luoghi da non perdere

O la si odia o la si ama, Los Angeles non ha sfumature né vie di mezzo. Chi la disdegna è perché ha visitato i posti più turistici, quelli dove c’è troppa gente, che rischiano di essere noiosi dato che li abbiamo conosciuti in libri e visti alla tv un milione di volte. Per i più esigenti quindi è inutile fare i soliti tour per la città, quelli classici da straniero in terra straniera. O meglio, oltre ai tour, se si ha tempo da dedicarvi, è bello poter andare nei posti più insoliti di L.A. Chi ama la Città degli Angeli è infatti il viaggiatore indiscreto, che va alla ricerca dell’anima di un luogo, di ciò che è stato e delle mille sfumature che si possono trovare. Andiamo quindi a scoprire qualche posticino originale ed affascinante che fa di Los Angeles una meta da regalarci per il nostro prossimo viaggio, quando ci trasformeremo in viaggiatori curiosi alla ricerca di ciò che renderà il soggiorno irripetibile.

Grand Central Market

grand central station

Ebbene sì anche Los Angeles ha un mercato! Si trova sulla Broadway (da non confondere con quella di New York) nella Downtown, la zona più antica della città. Personalmente adoro i mercati quindi questo luogo mi è piaciuto tantissimo: colorato, affollato ma non troppo, pieno di cose buone da mangiare. È un mercato coperto che non ha mai chiuso i battenti dal 1917, anno della sua apertura. È un posto ideale dove mangiare bene spendendo il giusto, dato che ha una varietà di scelta culinaria enorme. Ogni passo ti porta dentro ad un paese diverso, qui infatti è possibile fare il giro del mondo con una passeggiata di mezz’ora.

A chi piace curiosare nell’anima di un luogo, il Grand Central Market è il posto ideale, perché è un cuore pulsante per tutti gli Angelinos. I profumi della cucina asiatica si mescolano a quelli del barbecue americano e tra i tanti stand, c’è una macelleria che serve la loro carne già cotta alla maniera messicana. Potete sedervi ai tavoli di un diner oppure a quelli pubblici, dove gustare magari un piatto da asporto. Il finger food infatti va per la maggiore, dai wurstel di Berlino alla pizza, dal sushi giapponese ai noodles coreani. Mi viene l’acquolina a pensarci, solo questo fa capire quanto in America si possa mangiare bene!

Non entrate però dentro al mercato troppo affamati, rischiate di mangiare di tutto uscendo da lì solo a sera inoltrata. Come ho fatto io del resto, che ho comprato addirittura un chilo di fragole e ananas a pochi dollari.

Il quartiere di El Pueblo e Olvera Street

olvera street

A poca distanza dal Grand Central Market di Los Angeles c’è una delle parti della città che più ho amato. Con il mio spirito vintage non potevamo tralasciare infatti la zona più antica, quella attorno all’ottocentesca e suggestiva Plaza de Los Angeles. Qui tutto è diverso dal resto dell’immensa ed assolata metropoli, ti guardi intorno e ti senti in una città dal sapore spagnolo, calda e piena di un fascino di altri tempi. Originariamente Casa Pico, stabile che si affaccia sulla piazza principale, era un hotel lussuosissimo. Si parla della seconda metà del 1800 e la Plaza, cioè la piazza dov’è situato, ha un inconfondibile gusto ispanico, soleggiata e fiorita.

Con la crescita della comunità, il centro commerciale e culturale iniziò a spostarsi a sud della Old Plaza lungo la Spring Street e la Main Street, strade ancora presenti. Ma la più suggestiva di tutte le vie è Olvera Street, strabordante di bancarelle stracolme di oggetti messicani, sombrero sgargianti e chitarre fiorate. Questa via dalla tipica vivacità di un mercato messicano è così come la vediamo oggi già dal 1930, quando si decise di omaggiare il vecchio retaggio culturale adibendo la via a mercato. È incredibile l’atmosfera che si respira a Calle Olvera, le tante chincaglierie esposte sono bellissime e creano un clima brioso e ricco di energia buona.

churros serviti nei piccoli bar, l’aroma delle tortillas, la gente allegra che beve birra seduta ai tavolini all’aperto, la musica delle chitarre dei mariachi, tutto qui richiama la gioia del Messico.

La casa stregata di Hänsel e Gretel esiste davvero!

spadena house

Sì è vero ne abbiamo abbastanza di strade alla Monte Napoleone o vie Condotti, quindi Beverly Hills è l’ultima meta nel nostro itinerario. Ma se vi dicessi che tra le strade di questo lussuoso quartiere c’è una casa che vale la pena andare a vedere anche solo da fuori? A Walden Drive infatti, a 2 passi da Rodeo Drive, sorge una casa fiabesca, a tratti inquietante e sicuramente assurda: Spadena House. Ribattezzata Witch’s House questa è senza dubbio la casa di ogni strega cattiva che abbia mai messo piede a Los Angeles!

Per chiunque ami il cinema d’altri tempi, quello horror o semplicemente crede nelle favole, questo è un luogo sicuramente da visitare. Costruita tra il 1920 e il 1921, con il nome di Willat Studios, questa casa era di proprietà dei fratelli Irvin e Carl Willat, quest’ultimo ex dipendente della Technicolor (azienda che inventò il cinema a colori). Fu per lungo tempo una sede cinematografica, con al suo interno camerini ed uffici, trasformata successivamente in una residenza privata. Il suo nomignolo però non cambiò mai, neanche dopo i numerosi passaggi di proprietà. La Casa della Strega, usata per alcuni vecchi film, è oggi in ottime condizioni. Il suo attuale proprietario è un agente immobiliare, il signor Michael J. Libow, che se ne prende cura come fosse un gioiello, dentro e fuori.

Se vi passa per la mente di fare un classico tour cinematografico, qui il pulmino farà tappa sicuramente.

Osservatorio Griffith, dove tutto parla di James Dean

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La strada per arrivare qui l’avrete già vista in tanti film hollywoodiani, stretta, in salita e tutta curve. Siamo sul monte Hollywood, una distesa di terra brulla e dura, del colore della sabbia asciutta. Il Griffith Observatory è un osservatorio astronomico posto sul pendio meridionale del monte e da qui domina la vallata che si estende verso la città degli Angeli. La struttura è maestosa, imponente, in un eterno stile Art Decò colpisce lo sguardo abbagliando lo spettatore con il bianco purissimo delle sue mura rivestire in marmo. Il fascino di questo posto è notevole, l’Osservatorio è infatti una vera e propria icona della città. Vedere il suo interno e i telescopi è gratuito, sono invece a pagamento gli spettacoli giornalieri al Planetarium.

Dall’enorme e brullo spiazzo davanti all’ingresso si vede perfettamente la Hollywood Sign, per intenderci quelle 9 lettere famosissime, alte 15 metri poste sul vicino monte Lee e simbolo dell’industria cinematografica americana. Non solo, proprio qui c’è uno struggente omaggio alla figura di James Dean, un busto a lui dedicato che ricorda che qui è stato girato uno dei film cult anni ’50: Gioventù Bruciata. Se verrete all’osservatorio ricordate la macchina fotografica, perchè oltre alle mille foto scattate fino ad ora, dall’altro lato della struttura vi aspetta qualcosa di magico. Ebbene basta fare poche decine di metri, svoltare l’angolo o andare sulla terrazza del Griffith per ammirare un panorama mozzafiato. È lo skyline di Los Angeles, con i suoi grattacieli inconfondibili attorniati da una distesa vastissima di area urbana.

Consiglio vivamente di prendersi qualche ora per visitare l’osservatorio Griffith, da Big Bang Theory, La la Land passando per Transformers e Yes Man, questo luogo trasuda scienza, ma anche tutta la meraviglia del cinema di Hollywood.

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