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08/08/08 Roma - Los Angeles Finalmente è arrivato il giorno della partenza! Quest’anno si parte in 4, destinazione Stati Uniti, con un volo prenotato con largo anticipo ( a marzo) e pagato € 930 + assicurazioni varie. Partenza da Roma Fiumicino alle 10 e 30 con American Airline, scalo a Chicago di 3 ore e coincidenza per Los Angeles con...
Scritto da: debsfo
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Partenza il: 08/08/2008
Ritorno il: 22/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
08/08/08 Roma – Los Angeles Finalmente è arrivato il giorno della partenza! Quest’anno si parte in 4, destinazione Stati Uniti, con un volo prenotato con largo anticipo ( a marzo) e pagato € 930 + assicurazioni varie.

Partenza da Roma Fiumicino alle 10 e 30 con American Airline, scalo a Chicago di 3 ore e coincidenza per Los Angeles con arrivo per le 19 e 30 circa.

La compagnia Americana parte subito male, 1 ora di ritardo! Volo poco confortevole, posti a sedere stretti, veicolo vecchio e brutto così come le hostess.

Arriviamo a Chicago con 30 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto e a causa degli eccessivi controlli che durano in tutto quasi 3 ore, arriviamo al gate e il volo per Los Angeles è già partito!!!! Telefoniamo dal bancone American Airline ad un’addetta per farci assegnare un volo successivo, ma ci viene risposto che il prossimo parte l’indomani mattina all’ora di pranzo, con la prospettiva così di perdere una notte a Los Angeles e il ritiro della macchina con 1 gg di ritardo. Non solo, l’American Arilline non ci assicurava neanche il pagamento dell’hotel a Chicago… un vero scandalo!! Nello sconforto più totale decidiamo comunque di farci bloccare 4 posti sul volo proposto dalla compagnia, ma per fortuna non ci arrendiamo, così Angelo si ferma da un’hostess presso un altro gate, cerca di spiegargli la situazione (non citando affatto la prenotazione fatta per la mattina seguente) e questa ci conferma che tutti i voli in partenza con American Airline sono pieni ma ci dirotta su un volo United Airline in partenza, e stacca 4 biglietti.

Noi felicissimi corriamo verso il gate del volo assegnato per l’imbarco, ma arrivati li le hostess della United ci dicono che il volo in partenza è pieno e quindi finiamo in lista di attesa.

Non so come, finito di imbarcare tutti i passeggeri, magicamente si liberano 4 posti e finalmente saliamo, stanchi morti, sul volo in partenza per Los Angeles.

Alla fine scopriamo che la stragrande maggioranza dei passeggeri di voli intercontinentali che hanno fatto scalo in America con meno di 3 ore da un volo all’altro non ce l’hanno fatta a prendere la coincidenza e quindi sono stati indirizzati, come noi, su voli successivi o altre compagnie… È scandaloso!!! Non so se questa sia la routine, o se è stata solo una giornata particolare, ma i controlli sono stati eccessivi. Abbiamo fatto più di 1 ora di fila solo per passare il controllo passaporti, dove ci hanno preso le impronte digitali di ogni singolo dito!!!! Quindi se questa fosse l’abitudine in America, allora consiglio vivamente di fare scalo in Europa o magari prendere un volo che abbia più di 3 ore di scalo.

Arriviamo a Los Angeles che è l’una di notte, dopo il ritiro bagagli ci dirigiamo alla fermata della navetta Dollar per il ritiro della macchina.

Arrivati all’agenzia di noleggio, dove via internet sul sito www.Enoleggio.It avevamo prenotato una Dodge Charger 4 porte con 2 guidatori e un pieno di benzina per € 345 per 12 gg, ci troviamo a pagare 140 $ per il navigatore (portatevelo da casa!!) e circa 100 $ in più per un’assicurazione aggiuntiva.

Purtroppo la tanto sognata Dodge è terminata così ci scegliamo una Hyundai Sonata. Devo dire siamo rimasti tutti soddisfatti. L’abitacolo è spazioso e il bagagliaio anche. Ci sono entrati tranquillamente 2 trolley piccoli, 2 medi e 4 zaini.

Presa la macchina ci dirigiamo al nostro Hotel il “Travelodge” nella zona di Hollywood, dove 4 notti ci sono costate a camera 410 $ tasse incluse.

Avevo sentito parlare male dei motel americani, invece noi siamo rimasti soddisfatti di tutti gli hotel prenotati. Le camere sono molto spaziose, i letti enormi e bagni grandi e puliti. Unico neo è l’odiosa moquette presente ovunque! 09/08/08 Los Angeles – Laguna Beach – Newport Beach a/r 110 km Ci svegliamo con calma e “testiamo” subito la nostra Sonata, direzione Laguna Beach.

Impieghiamo circa un’ora di macchina, durante la quale abbiamo tutto il tempo per ammirare le strade Californiane.

Vanno da 4 a 7 corsie, molto ampie, la guida è all’incirca simile alla nostra, le uniche differenze si riscontrano agli incroci con semafori dove questi vengono posti dopo l’incrocio e non di fianco allo stop, come da noi. Poi l’altra differenza è che si può girare a destra sempre anche a semaforo rosso, se non indicato diversamente. Infine in America si può sorpassare anche a destra. Per il resto la guida è semplice, specialmente se abituati, come noi, a quella di Roma!!! Tutte le macchina hanno il cambio automatico e sequenziale, che rendono la guida ancora più rilassata. Unico neo sono i limiti di velocità parecchio bassi, specialmente nei centri abitati. Anche se, per nostra fortuna, non abbiamo mai avuto modo di testare, so che la polizia è parecchio presente e pignola, quindi attenti! Dopo 45 minuti di macchina ci immergiamo in una zona residenziale bellissima, circondata da colline dove sorgono ville da sogno… Siamo a Newport Beach, famosa grazie al telefilm The O.C.

Decidiamo di proseguire fino a Laguna e tornare dopo a Newport.

Laguna Beach, anche questa famosa per un telefilm in onda su MTV, è favolosa, ha spiagge bianchissime e lunghissime con un mare degno di una cartolina. Lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento e ci dirigiamo in spiaggia.

Qui inizia il Film…

Da una limousine bianca scende una sposa con una marea di damigelle a seguito tutte patinate e vestite a festa, giriamo l’angolo e assistiamo ad un arresto in diretta di fianco ad un campo da basket, subito dopo assistiamo ad un intervento “holliwoodiano” dei baywatch alla ricerca di un bambino, per fortuna finita bene, con moto d’acqua, elicotteri e motoscafi.

Restiamo incantati da tutto ciò e camminiamo guardandoci sempre intorno, con la speranza di non perderci nulla.

Laguna oltre alla favolosa spiaggia è anche una bella città, piena di gente, locali e negozi dove fare shopping.

Nel pomeriggio ci spostiamo a Newport Beach, molto meno affollata della precedente e più esclusiva.

Lungo il porto, direttamente sulla spiaggia, c’è un susseguirsi di ville stupende. Quasi tutte di fronte all’entrata hanno anche l’accesso ad un molo personale deve attraccano la barca e dove possono anche fare il barbeque!!! Per cena seguiamo le indicazioni della Planet e ci dirigiamo a Santa Monica al ristorante “Counter” aperto fino a tardi dove la portata principale sono gli hamburger serviti in tutte le salse e di dimensioni astronomiche!!! Anche il nostro amico Cecco si è dovuto arrendere di fronte ad un big-big burger!!!! Consigliamo le patatine fritte ricoperte di formaggio, un’ottima “porcata”.

10/08/08 Los Angeles Oggi ci dedichiamo alla “scoperta” di Los Angeles, o meglio, ai luoghi più conosciuti di questa città enorme.

Iniziamo dal quartiere messicano “El Pueblo de Los Angeles”. E’ una zona chiusa al traffico molto colorata e vivace, dove a farla da padrona sono le bancarella di souvenir e i ristorantini presenti su Olvera Street.

Vicino a El Pueblo sorge la Union Station, stazione ferroviaria e fermata anche della Metro.

Da qui, sempre a piedi, ci dirigiamo verso il Civic Center, e in particolare verso la City Hall, sede del municipio di Los Angeles apparsa in diversi film . Purtroppo è domenica ed è chiusa, ma la Planet dice che in alcuni giorni è possibile salire fino in cima per ammirare un bel panorama sulla città. Sempre camminando raggiungiamo il Walt Disney Concert Hall, che è sede della Los Angeles Philharmonic. Merita sicuramente una visita, interessante specialmente sotto l’aspetto architettonico.

Oggi il centro di Los Angeles è chiuso al traffico, e a noi non sembra vero, quindi continuiamo a passeggiare piacevolmente in mezzo ai suoi grattaceli fino ad arrivare al Pershing Square che è il parco pubblico più vecchio di Los Angeles che sorge nel centro del quartiere degli affari della città.

Questo parco però è un concentrato di barboni, presenti comunque in tutta la città.

Ci spostiamo poi verso il quartiere di Broadway, pieno di negozi.

Ripresa la macchina ci dirigiamo nella famosa e turistica Walk of Fame di Hollywood, stracolma di gente, di negozi di souvenir e “stelle”.

Camminiamo su e giù per questa via alla ricerca delle stelle dei più famosi e fermandoci a fare shopping.

Fotografare le “famose” stelle non è semplice, qui c’è un concentramento di turisti assurdo!! Lasciamo Hollywood e decidiamo di spostarci a Venice Beach, per ammirare il tramonto.

Venice è composta da una larghissima spiaggia fiancheggiata da una pista ciclabile, dove gente del posto e turisti si aggirano in pattini a rotelle o strane biciclette a tre ruote.

Rimaniamo sul molo a goderci il tramonto, ma rientriamo per cena a Los Angeles.

Una cosa che mi ha colto di sorpresa è stato il clima.

A Los Angeles il giorno fa parecchio caldo, ma calato il sole si alza un bel vento che ci costringeva a jeans e felpa pesante. Io personalmente ho sentito parecchio freddo la sera, non meno di San Francisco.

Per cena scegliamo “Mel’s Drive-In” a Hollywood, un bellissimo ristorante anni 50 stile “happy days”.

11/08/08 Universal Studios Oggi ci alziamo presto e dedichiamo gran parte della giornata agli Universal Studios! Arriviamo presto al botteghino e non c’è nessuno. Il biglietto è circa 60$ a persona più si paga il parcheggio per la macchina.

Ci dirigiamo subito alla novità 2008 del Parco… The Simpsons Ride. E’ stata insieme a The Mummy Ride, la giostra che ci è piaciuta di più in assoluto. Consiglio di andarci presto perché già all’ora di pranzo le file per le varie attrazioni diventano interminabili!!! Il parco merita sicuramente una visita, a noi è piaciuto moltissimo e ci siamo divertiti, anche se non più bambini! Ci sono oltre alle giostre, anche spettacoli, cinema 3D e diverse attrazioni.

Nel pomeriggio decidiamo di andare a visitare un outlet vicino a Los Angeles, “Citadel Outlet” più per necessità che per la voglia di fare shopping. Infatti siamo tutti “poco vestiti” per sopportare il fresco della sera.

Devo dire comunque che resistere alla tentazione di comprare non è facile visto i prezzi per noi troppo vantaggiosi! Per cena ci dirigiamo al Santa Monica Pier, vecchio molo della città dove sono presenti varie attrazioni per i più piccoli. Qui decidiamo di mangiare dal famoso Bubba Gump, ma lo sconsiglio vivamente!!! In conclusione, a me personalmente Los Angeles è piaciuta. Dopo tanti commenti negativi letti su internet non mi ero creata tante aspettative, ma la realtà non mi ha deluso.

E’ una città enorme, diversa dal nostro concetto di città. E’ talmente grande che per andare da una parte all’altra ci si impiega anche un’ora di macchina. Qui il contatto con la gente non c’è, ma comunque Los Angeles rappresenta molto l’America nel bene e nel male, con le sue scene da film, i fastfood ad ogni angolo delle strade, locali alla moda, lusso e povertà.

Mi avevano anche sconsigliato di fermarmi più di 2 giorni, ma sinceramente io in tre credo di aver perso molte cose! 12/08/08 Los Angeles – Grand Canyon Village – 793 km Inizia il viaggio “on the road” vero e proprio…

Oggi ci aspettano ben 8 ore di macchina, quindi decidiamo di partire presto, direzione Grand Canyon! Il viaggio è lunghissimo, ma con l’euforia a mille passa abbastanza velocemente.

La strada è in condizioni ottime anche se appena fuori Los Angeles non si incontra più una città per parecchi Km, non solo, ci è capitato di fare anche più di 150 km senza incontrare un’area di sosta o un benzinaio!!! Quando lo raccontano quasi non ci si crede, e invece è così, tra una città e l’altra c’è il “nulla” nel vero senso della parola. E i paesini che si incontrano, sono ridicolmente piccoli. La Planet segnala le “città” di Kingman o di Williams, ma sono in realtà una via con qualche negozio inerente alla Route 66, qualche ristorante e 2 motel, niente di più! (anche se a dire la verità proseguendo il viaggio ne abbiamo trovate di più piccole ancora!) Un altro consiglio, per questo viaggio lasciate stare la Planet… A noi ci ha davvero deluso. Per fortuna avevamo anche la Routard, che per quanto riguarda i parchi e le zone limitrofe è stata molto più dettagliata e precisa.

Quindi vi consiglio di prendere solo la Planet della California (e non Stati Uniti Occidentali, come ho fatto io) e poi i parchi con la Routard.

Arriviamo al Grand Canyon visitor center intorno alle 18, compriamo subito l’annual pass che costa 80 $ a macchina, ci forniscono di cartina e libretto informativo del parco in italiano, e ci dirigiamo all’ingresso.

Lasciamo la macchina e ci dirigiamo verso il punto di osservazione più vicino (visto l’orario) il “yavapai point” che è il primo che si incontra entrando nel parco.

E’ impossibile descrivere l’emozione provata. Il cuore andava a mille.

Se preso alla lettera posso dirvi che la vista del Grand Canyon lascia senza fiato.

E’ stata un’emozione fortissima mai provata prima. Siamo rimasti tutti senza parole.

Purtroppo non eravamo gli unici a volerci godere il tramonto su questa meraviglia, ma è comunque uno spettacolo da non perdere.

Siamo rimasti fino all’ultimo spiraglio di luce, dopo di ché ci siamo diretti al nostro Hotel il “Red Feather Lodge” dove con 3 mesi di anticipo abbiamo trovato solo una camera quadrupla!!!! Il consiglio è infatti di prenotare il Lodge al Grand Canyon molto prima della partenza, perché è il posto dove abbiamo avuto più difficoltà nel trovare due camere doppie.

Il costo della camera, molto confortevole e pulita è stato di 163.30 tasse incluse.

Per cena ci siamo diretti alla vicina e affollata steakhouse, che consigliamo.

13/08/08 Grand Canyon Village – Page – 222 km Questa mattina ci svegliamo carichi, pronti ad esplorare parte del Canyon.

Partiamo dal ponit di ieri sera per attraversare tutta la parte destra, con diverse soste, fino ad arrivare all’ultimo point della South Rim, il “Desert View”.

Non abbiamo fatto nessuna scesa, neanche di poco, verso il Grand Canyon, uno perché non siamo allenati due perché fa un caldo tremendo, e abbiamo quindi deciso di ammirarlo solo dall’alto.

Tutte le guide avvertono sui rischi che si corrono scendendo, e ai vari point sono riportate anche le persone che non ce l’hanno fatta a risalire! Bisogna essere attrezzati, con scarpe adeguate (ho visto persone con infradito!), scorte di acqua sufficienti, cappello, creme solari e comunque bisogna ricordarsi che per ogni minuto che si passa scendendo ce ne vorrà il doppio per risalire! Detto questo ci sono comunque molte persone che scendono e camminano anche per diverse ore, sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile se fatta con criterio.

Comunque, anche visto dall’alto ci regala emozioni forti, e ogni sguardo sembra diverso dal precedente, tanto che scattiamo più di un centinaio di foto… ma purtroppo nessuna renderà giustizia! Verso le 5 del pomeriggio lasciamo il Grand Canyon in direzione Page. Con meno di tre ore arriviamo in questa minuscola città e ci dirigiamo al nostro Motel 6, dove 2 notti ci costano 161 $ tasse incluse a camera.14/08/08 Horseshoe Bend – Antelope Canyon Questa mattina ci svegliamo prestissimo e andiamo a prenotare la visita all’Antelope Canyon per mezzogiorno.

Ci dirigiamo poi verso Horseshoe Bend seguendo le indicazioni della Routard.

Praticamente uscendo da Page, HW89 miglio 545 (avete il lago alle spalle), sulla sinistra c’è una grande “P” bianca disegnata sulla roccia, passata quella sulla destra c’è una stradina che riporta l’insegna “Horseshoe Bend”, che termina ad un parcheggio.

Lasciata la macchina si prosegue a piedi per circa 15-20 minuti fino ad arrivare al secondo spettacolo della natura che questo viaggio ci ha regalato.

All’improvviso la terra si apre regalandoci una vertiginosa vista sul Colorado che in questo punto fa un giro intorno ad una roccia grandissima creando dei giochi di colore molto belli.

Qui non c’è nessuna protezione e la vista è proprio a picco, anche qui nessuna foto renderà mai giustizia! Visitare questo Point è un obbligo, è davvero imperdibile e il consiglio è di andarci la mattina prima dell’ora di pranzo in modo d’ avere il sole alle spalle.

Lasciamo Horseshoe Bend e ci dirigiamo di fronte l’agenzia per partire con la nostra guida verso la scoperta dell’Antelope canyon.

L’escursione ci costa circa 30 $ a testa, e con una jeep aperta a 8 posti si arriva direttamente all’entrata del Canyon.

Consiglio durante il tragitto di coprire bene macchina fotografica e videocamera, la terra che si alza è tantissima, alla fine dell’escursione eravamo tutti rossi! L’Antelope canyon è una vera esplosione di colori. E’ infatti il canyon rappresentato su ogni cartolina o libro fotografico, questo perché è sicuramente quello che rende molto in fotografia.

La visita dura circa 1 ora e mezza e dopo pranzo decidiamo che è arrivato il momento di un po’ di relax, così ci concediamo 2 ore nella piscina dell’hotel.

Ma prima del tramonto siamo di nuovo in macchina alla ricerca di un punto di osservazione che ci dia una vista a 360° sul lago. E alla fine lo troviamo grazie alle indicazioni della Routard, se non mi sbaglio è lo Scenic View, che si trova, passando la diga sulla destra, qualche km prima della deviazione per la Marina, anche qui per entrare bisogna avere l’annual pass.

Il punto è abbastanza alto, si raggiunge con una breve strada sterrata in macchina, e si ha una vista sul lago notevole.

15/08/08 Page – Monumet Valley – Moab – 428 km Anche oggi ci aspetta un altro spostamento. Dobbiamo arrivare a Moab, passando però prima per la Monument Valley.

Dopo circa 2 ore e mezza di macchina arriviamo finalmente all’entrata della Monument, qui l’entrata si paga 5 $ a persona e si può decidere se fare il percorso segnalato con la propria auto oppure partecipare a un’escursione in jeep. Noi optiamo per la prima soluzione e iniziamo il giro che ci terrà impegnati per circa un paio d’ ore.

Nella Monument sembra realmente di stare in un film western, anche se l’atmosfera è rovinata dalla presenza di troppi turisti!!! Credo che il suo fascino aumenti durante le ore del tramonto, ma per questioni di tempo a noi non ci è stato possibile.

Lasciamo la Monument in cerca di un posto per pranzare… impresa ardua!! Infatti arriviamo fino a Mexican Hat ma si tratta di un villaggio che sorge sulla strada principale con solamente 3 motel, niente di più!! Proseguiamo fino a Bluff, dove in un caffè, l’unico aperto, ci dicono che proseguendo troveremo sicuramente qualcosa dove mangiare.

Per fortuna che in America quando meno te lo aspetti ecco che spunta dal nulla un fastfood… Arriviamo a Moab nel tardo pomeriggio, giusto in tempo per goderci il tramonto su Arches National Park.

Entriamo nel parco e andiamo a visitare subito “The Windows Section” che la Routard segnala come archi da visitare al tramonto insieme al più famoso e rappresentativo del parco “Delicate Arch”.

Quest’ultimo è raggiungibile in due modi, o con una camminata di 2 ore che parte da Wolfe Ranch oppure con una passeggiata di 10 minuti che però non porta purtroppo fino sotto all’arco.

Noi non lo sapevamo e comunque siamo arrivati troppo tardi quindi abbiamo fatto la seconda, ma la sconsiglio. Armatevi di acqua e partite 2 ore prima del tramonto ma raggiungete l’arco fino a sotto, perché dal secondo Viewpoint, il Delicate Arch è talmente lontano che non ne vale la pena.

Si fa buio e quindi torniamo verso il nostro motel.

Qui abbiamo soggiornato al Days Inn per 2 notti al costo di 193 $ a camera.

16/08/08 Arches National Park – Dead Horse Point – 100 km a/r Questa mattina torniamo al parco e andiamo a visitare il Parede of Elephants e il Double Arch e tra gli altri citiamo il bellissimo Landscape Arch, l’arco naturale più lungo del mondo.

La strada che porta a Double O Arch è chiusa perché qualche giorno prima c’è stata la caduta di un arco (Wall Arch) proprio in quest’area.

Lasciamo il parco dopo pranzo e ci dirigiamo verso il Dead Horse Point a circa 40 mi da Moab. Anche questo è un punto panoramico che si affaccia sul Colorado, dove, nel tempo, con la sua erosione ha scavato la roccia formando questo spettacolare canyon. Vale sicuramente la visita, specie al tramonto quando assume colori bellissimi, ma se dovete sceglierne uno solo io consiglio l’ Horseshoe Bend a Page, molto più suggestivo. Prima di partire avevamo messo in conto anche Canyolands ma purtroppo non ci è stato possibile, sarebbe stata solo una corsa contro il tempo, così decidiamo di tornare a Moab.

17/08/08 Moab – Tropic – 448 km Anche oggi di buon’ora si parte in direzione di Tropic per la visita al Bryce Canyon.

Ci attendono poco meno di 5 ore di macchina, infatti siamo a Tropic, al nostro piccolo e grazioso “Steppingstone Motel” all’ora di pranzo. Una notte ci è costata 71 $ a camera.

Ci dirigiamo subito verso l’entrata del parco che dista poche miglia dalla minuscola Tropic (è lunga meno di 1 km!!!!).

Il Bryce è un anfiteatro scavato nella roccia dall’erosione dal quale si innalzano pinnacoli e punte rocciose (chiamati hoodoo) che vanno dal bianco, all’arancio e per finire al rosso.

Anche qui ci fermiamo presso i viewpoint più famosi e segnalati dalla cartina, che puntualmente ci viene lasciata all’entrata di ogni parco. Anche questo è un vero spettacolo della natura e non può certo essere tralasciato. La sera ceniamo in uno dei due unici ristoranti di Tropic.

18/08/08 Tropic – Las Vegas – 424 km Oggi siamo tutti un po’ eccitati a causa della prossima tappa da raggiungere… La mitica Las Vegas!!! Ci separano più di 4 ore di macchina, ma lungo il percorso, circa a metà strada, siamo “obbligati” a passare dentro lo Zion National Park, che io avevo escluso dal nostro itinerario, ma che invece merita una visita.

Lo Zion ci permette di distrarci un po’ offrendoci panorami mozzafiato!!! Arriviamo a Las Vegas all’ora di pranzo e prendiamo subito possesso della nostra favolosa mini-suite presso il Grand MGM.

C’è poco da dire su questo hotel, tolto il fatto che sia enorme, fantastico, pulitissimo, con camere da sogno!!! La nostra minisuite pagata solo 110 € a notte è la stanza più bella mai regalata in tutta la mia vita!!! E’ grandissima, in bagno abbiamo doppio lavandino in marmo, vasca idromassaggio, tv, una doccia che può accogliere tranquillamente 4 persone e poi una scorta di prodotti della SPA non indifferente. Nella stanza c’è un armadio a cabina, l’angolo cottura fornito di tutto, tv lcd, base per Ipood, un letto grande con cuscini morbidissimi, un angolo con divano e poltrona, una scrivania e una spettacolare vista sulle sue 6 piscine!!!! Già so che Las Vegas mi rivedrà presto…

Scendiamo subito in piscina e restiamo a mollo fino a tardo pomeriggio. Qui sembra di nuovo di essere in una scena di un film americano. Tutte queste californiane, bionde, tutte in tiro, con occhialoni scuri a bordo piscina (vale pure per gli uomini) con cocktail in mano, sembrano tutte delle “piccole Paris Hilton”.

La sera ci siamo aggirati tra i vari hotel dal Luxor, all’ Excalibur, al Paris, Bellagio (da non perdere lo spettacolo delle fontane), il Venetian ecc. Diciamo che del MGM siamo rimasti molto soddisfatti, secondo noi è uno dei più belli tra quelli visti.

Las Vegas a noi è piaciuta, va presa per quello che è e non va paragonata a nessun’altro posto sul pianeta. E’ un concentrato di locali, feste, lusso, ristoranti, alberghi, luci, limousine, eccessi, casinò e gente allegra. Vi diranno che è un posto kitsch, ma secondo me è straordinariamente kitsch!!! Per un giorno sembra realmente di essere nella città dei balocchi dove tutto è possibile e dove tutto è pensato in funzione del divertimento (e naturalmente dei $$$!!!) Arriviamo così a notte inoltrata e ce ne torniamo in camera, non prima però di “buttare” qualche dollaro alle slot machine del casinò.

19/08/08 Las Vegas – Sequoia National Park – 628 km Ci svegliamo con molta calma e ci gustiamo una colazione degna del nome presso lo starbucks presente nell’hotel.

Sempre con molta calma ci aggiriamo in cerca degli ultimi souvenir da portarci a Roma e verso le 11 partiamo in direzione Sequoia Park, in verità con poca voglia di salutare Las Vegas.

Alla fine abbiamo esagerato, perché per coprire il tratto di strada fino a Sequoia impieghiamo 6 ore di macchina e arriviamo così al parco che è quasi sera.

Riusciamo quindi a vedere poco delle gigantesche Sequoie, anche perché il parco è parecchio vasto e la strada che dall’interno conduce ai vari punti è stretta e piena di curve, quindi si procede a velocità bassissime.

Ci facciamo solo un’idea della vastità di questi essere viventi, e purtroppo è ormai buio per andare a vedere la Sequoia più grande , il “General Sherman Tree”.

Se un giorno ripasseremo da qui sicuramente Sequoia sarà una tappa da rifare con calma.

Torniamo verso il nostro Confort Inn Sequoia dove una camera quadrupla per una notte ci costa 140 $.

20/08/08 Sequoia National Park – San Francisco – 409 km Si riparte per le nostre ultime 4 ore e mezza di macchina. Già perché arrivati a San Francisco e individuato l’hotel scelto (Grenwich Inn, 2 notti 191 $ a camera), finalmente riportiamo la nostra Hyundai Sonata al deposito Dollar presente in città.

Arriviamo A San Francisco verso l’ora di pranzo e lasciata la macchina iniziamo a spostarci con i mezzi (acquistiamo per 18$ a persona la tessera che permette per tre giorni di salire su quasi tutti i mezzi).

Il centro di San Francisco si può facilmente girare a piedi, si passa dal quartiere italiano, North Beach, a Chinatown con pochi passi. Infatti sono proprio questi 2 quartieri i primi che visitiamo. Il primo è più che altro una parte di una via dove si affacciano ristoranti e caffè dall’insegne in italiano, mentre Chinatown è più esteso come quartiere, molto più vivo e frenetico, abitato realmente da cinesi dove hanno aperto hotel, ristoranti e numerosi negozi di souvenir.

Lasciamo Chinatown e ci dirigiamo verso Nob Hill alla ricerca della strada più tortuosa del mondo e più fotografata di San Francisco, la Lombard Street.

Da qui prendiamo l’altrettanto famosa funicolare per raggiungere il molo, più precisamente Fisherman’s.

Cerchiamo invano di prenotare i biglietti per Alcatraz. Io avevo già guardato qualche giorno prima sul sito via internet, e risultavano tutti terminati, infatti al botteghino ci hanno confermato che era possibile solo fare il giro intorno ma non scendere sull’isola. Quindi, con molto dispiacere, abbiamo dovuto rinunciare alla visita del penitenziario più famoso d’America.

Mangiamo al molo una squisita zuppa di pesce servita in crosta di pane , la chowder, piatto tipico di San Francisco.

Riprendiamo i mezzi e, con non poca fatica, riusciamo a raggiungere il nostro hotel.

San Francisco è coperta da diversi mezzi, si può scegliere tra autobus, funicolare, tram e metro, ma i giri che fanno, specialmente se parliamo degli autobus non sono molto lineari, credo sia dovuto ai numerosi sensi unici presenti in città, e a volte per attraversare un quartiere abbiamo dovuto prendere anche 2/3 autobus.

21/08/08 San Francisco Questa mattina ci svegliamo con calma e facciamo un giro per Alamo Square e il quartiere di Castro. Il tempo non è dei migliori, fa freddo e c’è una fitta nebbia che impedisce la vista anche a pochi metri di distanza. Così decidiamo di provare ad andare verso il molo, in particolare al Ferry Terminal Plaza.

Iniziamo da qui una lunga passeggiata che ci porta fino al più famoso Pier 39, e finalmente il cielo si apre. Il molo è la cosa che personalmente a me è piaciuta di più, anche se è la zona più turistica di San Francisco. E’ pieno di negozi, ristorantini, spettacoli e poi alla fine del molo si trova una numerosa colonia di leoni marini.

Nel primo pomeriggio decidiamo di raggiungere il bellissimo Golden Gate Bridge. Siamo anche abbastanza fortunati perché il ponte solitamente è coperto da nubi, mentre il cielo oggi ci regala una bella vista su tutta la baia.

Anche questa sera per cena ritorniamo nella zona di Fischerman’s.

22/08/08 San Francisco Nostro ultimo giorno a San Francisco e purtroppo anche ultimo giorno del viaggio.

Lasciamo in hotel le valigie e prenotiamo un taxi per l’ora di pranzo che ci porterà in aeroporto.

La mattina la dedichiamo tra una visita, con relativi acquisti, nell’ Apple Store e allo shopping lungo l’affollata Market Street.

In conclusione San Francisco è carina, ma non ha niente di Americano.

Guardandola bene a volte sembra di essere in qualche quartiere di Londra sia per lo stile delle case sia per la gente che la abita, per i piccoli locali dove è possibile mangiare un boccone o bere una birra, per i clacson delle auto che suonano ad ogni incrocio.

Qui convivono varie razze che hanno influenzato così anche lo stile di vita, rendendolo più vicino a un qualunque paese europeo.

Forse sarà che per San Francisco avevo più aspettative, ma sinceramente non mi è apparsa molto diversa da altre città già visitate in altri viaggi.

Con il nostro taxi-limousine ci dirigiamo all’aeroporto di San Francisco dove ci attendono 10 ore di volo con la British Airways per raggiungere Londra, 9 ore di scalo con cambio aeroporto e 2 ore e mezzo per arrivare finalmente a Roma! In conclusione questo per noi ha rappresentato il “viaggio” on the road per eccellenza.

Forse sarebbe stato meglio farlo con più calma e dedicando più tempo ad ogni singola esperienza, ma comunque consigliamo a tutti questo tipo di avventura.

Abbiamo visto posti di una vastità e bellezza che raramente potremmo rivedere. Alla fine di questo viaggio possiamo, con piacere dire che ci sono ancora dei posti nel mondo dove l’uomo non ha messo mani e che meritano di essere visti.

Per il resto l’America rappresenta ancora quel mito e quel sogno che ci accompagna da generazioni.

«Vi dico oggi, fratelli miei, non perdiamoci nella valle della disperazione. E anche se affrontiamo le difficoltà di oggi e di domani, io ho ancora un sogno. È un sogno profondamente radicato nel Sogno Americano.» Martin Luther King PS. Un saluto grande e un grazie va ai nostri compagni di viaggio Cecco & Giorgina.

per foto e informazioni potete visitare il mio sito http://www.Appuntidiviaggio.Net



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