Auto tra Francia ed iberica

9 luglio 2005 sabatoPartiamo da Firenze che sono appena passate la due e mezzo del mattino. Ci fermiamo a Genova a fare colazione che sono quasi le cinque mentre imperversa un forte temporale; verso le sei arriviamo a Savona. Alle otto siamo a Ventimiglia e passiamo in Francia. Troviamo traffico sulla Costa Azzurra, ma, passata Cannes,...
Scritto da: graziano
auto tra francia ed iberica
Partenza il: 09/07/2005
Ritorno il: 23/07/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
9 luglio 2005 sabato

Partiamo da Firenze che sono appena passate la due e mezzo del mattino.

Ci fermiamo a Genova a fare colazione che sono quasi le cinque mentre imperversa un forte temporale; verso le sei arriviamo a Savona. Alle otto siamo a Ventimiglia e passiamo in Francia.

Troviamo traffico sulla Costa Azzurra, ma, passata Cannes, si viaggia bene. Facciamo una sosta ad una area di servizio nei pressi di Saint Tropez. Alle undici circa raggiungiamo la prima tappa del nostro viaggio: Arles. Capitiamo in un giorno di mercato: tutte le strade sono piene di bancarelle: è molto folkloristico ma ci crea qualche problema nella ricerca di un albergo che troviamo a venti minuti dal centro. Ci rechiamo in città e passeggiamo sui terrapieni che canalizzano le rive del Rodano: la città è situata completamente sulla sua riva sinistra. Raggiungiamo Piazza della Repubblica con il suo obelisco al centro.

Visitiamo il prezioso chiostro della Cattedrale di St.Trophime. Passiamo poi davanti al teatro romano e all’anfiteatro (non lo possiamo vedere perché all’interno, in questo momento – sono le cinque del pomeriggio – c’è una corrida), ai cui piedi c’è la casa dove ha soggiornato Van Gogh nel periodo che ha trascorso ad Arles.

Dopo una breve sosta in albergo, nel tardo pomeriggio ritorniamo in città: rivediamo gli stessi luoghi ma con occhi diversi perché in parte “già assaporati”… l’arena, il teatro, le chiese, il Rodano che lento e largo se ne va verso Marsiglia: questa è Arles. 10 luglio 2005 domenica Alle otto partiamo per Nimes, cittadina a trenta km da Arles. E’ chiamata la “Roma francese”.

La sua arena è una delle meglio conservate al mondo ( Nimes è gemellata con Verona). Da vedere la Maison Carrè, tempio romano dell’età di Augusto giunto a noi praticamente intatto: ci fermiamo volentieri sulla sua scalinata al sole a scrivere queste righe. Andiamo poi ai giardini de La Fontaine: grande parco cittadino con canali e giochi d’acqua dove ci sono molti campi di bocce.

Una lunga camminata in salita ci porta alla Tour Magne, torre romana dalla cui sommità si gode il panorama di tutta la città.

Sulla via del ritorno verso Arles, a diciannove km a sud di Nimes c’ è il piccolo paese di St. Gilles. Non è facile trovare la preziosa abbazia che ci consiglia la guida, ma quando ci siamo davanti ci accorgiamo che il tempo speso nella sua ricerca non è stato inutile: ai nostri occhi appare una delle poche facciate originali del XII secolo dello stile romanico francese. Passata Arles, a cinque km a nord della città, su una bassa collina, si erge l’ abbazia-fortezza di Montmajour.La visita del complesso abbaziale comincia dalla cripta ampia e luminosa, passiamo poi nella chiesa ad un’unica navata, il grazioso chiostro con pozzo.

Saliamo sulla poderosa torre da cui si gode un ampio panorama sulle Alpilles e la Camargue.

Poco fuori l’abbazia c’è la Cappella della St.. Croix dove si fermavano i pellegrini nel Medioevo per non turbare la vita claustrale dei monaci. 11 luglio 2005 lunedì – percorsi km 771 da Firenze Partiamo da Arles alle sei e mezzo del mattino in direzione della Spagna.

E’ una tappa di trasferimento.

Verso le tredici e trenta siamo a Bayonne nel Golfo di Guascogna, sull’Atlantico. Entriamo nei Paesi Baschi e oltrepassiamo S. Sebatiàn.

Troviamo un albergo nella vicina Zarautz che è un noto centro balneare sul Golfo di Biscaglia, sull’Atlantico. C’è una spiaggia lunga per più di un chilometro delimitata da due piccoli promontori. 12 luglio 2005 martedì Oggi è programmata una visita a S. Sebastiàn.

Vi giungiamo alle nove e sostiamo sulla famosa baia – “la concha” – delimitata da due promontori e con al centro la piccola isola di Santa Clara. Con la macchina raggiungiamo la sommità del promontorio ad ovest, monte Igueldo, da dove vediamo l’intera baia, la città e il monte Urgull che chiude la “concha” ad est.

Il pomeriggio lo trascorriamo al sole sulla spiaggia di Zarautz seguendo il corso delle maree. Verso le dieci, quando il sole tramonta dietro il promontorio ad ovest, noi andiamo a cena. Si mangia bene in Spagna. Domani abbiamo intenzione di spostarci in Cantabria.

13 luglio 2005 mercoledì – percorsi km 1537 da Firenze Alle otto partiamo da Zarautz diretti ad ovest. La meta presunta è Altamira.

Verso le nove e trenta, passato Bilbao e lasciati i Paesi Baschi, entriamo in Cantabria.

Sulla strada, un belvedere – di “Saltacaballo” – ci mostra uno splendido panorama.

Attraversiamo Santander costeggiandone il lungomare. Prendiamo alloggio a Ribadesella, un paese sull’Atlantico alla foce del fiume Sella. Siamo nelle Asturie. Decidiamo di fermarci due giorni: qui ci sono diverse “cuevas” nella zona. Raggiungiamo le più vicine. Quelle di Tito Bustillo, ma ci rendiamo presto conto che sono tutte visitabili dietro prenotazione di alcuni giorni. Il nostro tempo è limitato, possiamo solo vederle dal di fuori.

Visitiamo il paese: un viale alberato costeggia la foce del fiume. Un percorso con cartelloni mostra al turista i personaggi della mitologia locale, un altro in salita porta ad un promontorio dove c’è l’eremo della Vergine della Guia. Il percorso è faticoso ma la vista della Sella che si getta nel mare è stupenda.

Nel tardo pomeriggio andiamo in spiaggia: l’acqua è gelida, arriva l’alta marea e noi andiamo al porto a vedere il tramonto.

14 luglio 2005 giovedì Alle otto e trenta partiamo per la nota località di Altamira, in Cantabria, circa cinquanta km risalendo da Ribadesella verso Santander.

Sappiamo già che le famose grotte non sono visitabili. Ci contentiamo come tutti di visitarne la fedelissima ricostruzione.

Ripartiamo spostandoci verso ovest ed entriamo nel parco dei Picos d’Europa che abbraccia Cantabria, Asturie e la provincia di Leon.

Sono le dodici e trenta, abbiamo già percorso 2000 km quando costeggiamo il rios Deva che forma una lunghissima valle. Giungiamo così a Fuente Dè.Dopo pranzo verso le quattordici, prendiamo la funivia per salire sulla cima. La funivia sale molto rapidamente, quasi in perpendicolare e ci troviamo in cima circondati da picchi. Facciamo una bella passeggiata per i prati dove il sole picchia forte.

La sera, verso le nove, a Ribadesella, mentre ceniamo in una sidreria – seguendo il cameriere nella rituale mescita del sidro – il tempo cambia rapidamente e, a noi inesperti, sembra che minacci burrasca. Ritorniamo infreddoliti in albergo.

15 luglio 2005 venerdì – percorsi km 2160 da Firenze Partiamo da Ribadesella alle sette e quaranta in direzione Oviedo. Il tempo è nebbioso e non possiamo gustare a pieno le meraviglie della costa della cui bellezza ne è valido testimone il paesino di Cudillero dove usciamo per pochi minuti e il paesaggio che vediamo è veramente bello: picchi a strapiombo sul mare, insenature, baie. La strada continua così – non esiste un’autostrada, ma solo una strada costiera – fino a cinquanta km da A Corugna. Da qui un’autostrada ci porta nei pressi di Santiago de Compostela, capoluogo della Galizia. Prendiamo alloggio in un paesino situato sulla rive sud di una “ria” che si chiama Noia.

Nel pomeriggio facciamo un’escursione a piedi lungo la spiaggia del fiordo: lo spettacolo che appare ai nostri occhi è veramente bello, possiamo in parte solo descriverlo con le immagini che abbiamo ripreso… rocce corrose dalle maree a cui stanno attaccate milioni di cozze, spiaggia fina, pochi uccelli acquatici, molto pesce che si vede dalla riva.

16 luglio 2005 sabato Come previsto, verso le nove partiamo per Santiago de Compostela che dista circa trenta km da Noia.

La piazza è immensa, non ancora piena di folla e pellegrini, alcuni dei quali incontriamo nel nostro percorso in macchina. Il santuario, barocco, la cinge da un lato. Ne visitiamo l’interno, passiamo vicino alla famosa statua e alla tomba.

Nel pomeriggio ci regaliamo un po’ di riposo sulla spiaggia a Boa di Noia in previsione della futura partenza per il Portogallo.

17 luglio 2005 domenica – percorsi 2737 km da Firenze Come previsto, partiamo da Noia verso le otto diretti in Portogallo.

Verso le nove e trenta, passiamo Vigo attraversando il lungo ponte che congiunge le due sponde del ria.

Alle dieci entriamo in Portogallo ( dove sono le nove).

Passiamo Porto, grande centro industriale e commerciale situata sulle sponde del fiume Douro.

Dopo Coimbra usciamo; e, prendendo la statale per Nazaré, a Batalha restiamo attoniti per lo stupendo monastero che incontriamo e che ci ripromettiamo di visitare.

Percorsi circa trenta km, giungiamo a Nazaré.

E’ un paese moderno che mostra ancora retaggi del suo recente passato: all’entrata del paese donne in costumi tradizionali, sedute sulle porte delle abitazioni, riparate dal sole da ombrelloni, offrono camere a chi, come noi, arriva da fuori. Ne accettiamo una a trentacinque euro a notte: è vicina alla spiaggia e molto ben tenuta.

Rimane però ben poco del vecchio paesino di pescatori di una volta.

Il paese si estende lungo la vasta spiaggia fino ad un piccolo molo. Il borgo alto si raggiunge con una funicolare: qui c’è un santuario. Proseguendo verso nord ci sono vaste spiagge quasi deserte e un piccolo promontorio con il faro.

18 luglio 2005 lunedì

La mattina alle sette (ora locale) partiamo per Fatima; vi giungiamo dopo circa un’ora.

Il santuario, eretto nel secolo scorso, ma in perfetto stile barocco, cinge completamente un lato della grande piazza costruita sul luogo della celebre apparizione ove adesso c’è una Cappella con la statua di Maria.

Pellegrini sostano in preghiera e penitenza.

Ci dirigiamo poi ad est, ove sorge il borgo di Ourém, dal belvedere del castello che sovrasta il paese si scorge in lontananza il Santuario oltre che un bel panorama sulla valle sottostante.

Tornando a Nazaré, come programmato, ci fermiamo a Batalha. Un imponente edificio domina il piccolo paese: è un monastero immenso in stile gotico che con guglie e pinnacoli ammalia il passante: è nato da un voto di un re per una vittoria sul campo di battaglia. L’aspetto ambrato, conferito dal tempo ai suoi merletti ne aumenta il fascino agli occhi del visitatore moderno. Passiamo poi il pomeriggio in spiaggia a Nazaré, in riposo, in prospettiva della lunga tappa di domani per Toledo. 19 luglio 2005 martedì – percorsi 3376 km da Firenze Alle sei e quaranta (ora locale) partiamo da Nazaré.

L’intenzione è di andare a Toledo, ma, strada facendo, ci viene l’idea di vedere Lisbona visto che si trova per strada.

La decisione è presa: ci fermiamo a Lisbona. Il nostro albergo dista dieci minuti di autobus dalla famosa Piazza del Commercio, da dove cominciamo la nostra visita alla città. Camminiamo lungo la sponda destra del Tago su cui si estende la città.

Lisbona è situata su sette colli: tanti monumenti si raggiungono salendo, come la Cattedrale Sé Patriarcal o il Castelo de Sao Jorge che è anche un parco cittadino e da cui si gode un bel panorama.

Ritornando nel centro storico, da Piazza del Commercio, una vasta zona pedonale ci conduce a Placa Pedro IV, vero ombelicus della città, e continuiamo fino a Placa Restauradores. 20 luglio 2005 mercoledì – percorsi 3487 da Firenze La mattinata la passiamo ancora passeggiando per le vie di Lisbona.

Verso mezzogiorno (ora locale) cominciamo il nostro viaggio di ritorno.

Attraversiamo l’imponente ponte – circa 17 km – sul Tago e prendiamo l’autostrada per la Spagna.

Percorriamo trasversalmente la parte meridionale del Portogallo fino alla frontiera spagnola: il paesaggio che si presenta ai nostri occhi è brullo, arido. Il terreno bruciato del sole non permette colture agricole tradizionali; solo sterminate distese di alberi di sughero ci accompagnano fino al confine che raggiungiamo verso le sedici.

Anche passato il confine il paesaggio non cambia di molto: l’Estremadura, la regione spagnola che si estende fin quasi alle porte di Madrid, è altrettanto deserta e il caldo è parimenti soffocante.

Troviamo alloggio in un hostal a circa 150 km da Madrid. 21 luglio 2005 giovedì – percorsi 3961 km da Firenze Verso le sette partiamo diretti verso la capitale. Contiamo di arrivarci prima dell’inizio dell’ora di punta del traffico urbano. Però, o i nostri calcoli sono sbagliati o la segnaletica è insufficiente, tant’è che ci troviamo catapultati nel centro della città (veramente bella!) alla ricerca della strada per Saragozza.

Traversata Madrid, tiriamo un sospiro di sollievo quando rintracciamo la via che conduce in Aragona. La strada attraversa la regione in un paesaggio che sembra lunare: non c’è nemmeno un albero, la terra è rossastra e corrosa dal sole e dal vento. Alle porte di Saragozza passiamo in mezzo ad una centrale eolica ( è un paesaggio strano, affascinante, enormi “mulini” per km davanti ai nostri occhi), Passata Saragozza, il paesaggio diventa collinare ma sempre brullo.

Sono le tredici, mangiamo ad un’area di servizio, ( nel frattempo la strada è diventata autostrada), un breve riposo e poi via verso Barcellona. Barcellona ha una bella rete di strade di circonvallazione: non vediamo nemmeno da lontano la città. Ci fermiamo per la notte a Girona, un paesino a sessanta km dal confine francese.

Girona è un paese che conserva ancora nel centro la sua primitiva struttura medioevale con viuzze strette e in salita; ha una bella cattedrale con un’ampia scalinata, la facciata è barocca. 22 luglio 2005 venerdì – percorsi 4831 da Firenze Partiamo da Girona verso le sette diretti in Francia dove entriamo verso le otto e trenta. Ci fermiamo a far colazione in un’area di sosta poco prima di Narbonne, vicina al mare. Dobbiamo purtroppo prendere atto che le aree di sosta francesi sono più ampie, piene di confort e tenute meglio delle nostre.

Il tempo è buono, il caldo non è più soffocante come nella Spagna centrale, tira un leggero vento. La strada corre veloce sotto le ruote della Puntina: ben presto passiamo Marsiglia e sostiamo per il pranzo in un’area di servizio nei pressi di Aix en Provence.

E’ d’obbligo, prima di passare la frontiera per l’Italia, fermarsi ad un belvedere ad ammirare Montecarlo che sorniona e allettante si estende nel mare.

Sono circa le cinque di sera, che, passata Ventimiglia, prendiamo l’Aurelia con l’intenzione di fermarci per una notte sulla famosa costa ligure. Ma né a Arma di Taggia, né a Santo Stefano a Mare né a Diano Marina né ad Andora riusciamo a trovare una stanza in un albergo.

Così decidiamo di tornare a Firenze dove giungiamo verso l’una di sabato 23 luglio.

Abbiamo percorso in totale 5838 chilometri.



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