Scozia big-tour

Autore: Giovanni. (Gualtieri, RE) Altri partecipanti in rigoroso ordine alfabetico: Nicoletta. Vedi anche: IRLANDA BIG-TOUR Premessa: Nel nostro tour di 13 giorni ci siamo dedicati per la maggior parte a mete costiere/naturali e a castelli (visitandone solo alcuni all’interno), tralasciando un po’ gli aspetti più “culturali” (chiese,...
Scritto da: bume
scozia big-tour
Partenza il: 26/07/2003
Ritorno il: 07/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Autore: Giovanni. (Gualtieri, RE) Altri partecipanti in rigoroso ordine alfabetico: Nicoletta.

Vedi anche: IRLANDA BIG-TOUR Premessa: Nel nostro tour di 13 giorni ci siamo dedicati per la maggior parte a mete costiere/naturali e a castelli (visitandone solo alcuni all’interno), tralasciando un po’ gli aspetti più “culturali” (chiese, musei, ..) ed evitando diverse città come Glasgow, Aberdeen e Dundee in quanto in base alle descrizioni delle guide ci sono parse poco interessanti.

Link: Utili per farsi un’idea della Scozia. In particolare richiedendo materiale informativo alla mail MilanEnquiry@visitbritain.Org legata al sito visitscotland.Com: lo spediscono a casa gratuitamente. www.Visitscotland.Com www.Welcome-scotland.Com Altri itinerari di Turisti per caso interessanti: SCOZIA DA VIVERE di Caterina.

Alloggi: Prenotare da casa i B&B ci è risultato un po’ difficoltoso perché i siti non sono così fatti bene come quelli irlandesi quindi abbiamo prenotato solo la prima notte. Sul posto non ci sono comunque stati problemi a trovare gli alloggi utilizzando le guide/elechi che ti forniscono gratuitamente gli uffici turistici o fermandoci direttamente nei B&B.

Guide: La Routard su tutte.

Spese: Viaggiando con RYANAIR si risparmia sicuramente. Attenzione al noleggio auto all’aeroporto: da non confondere sterline ed Euro, lo dico per esperienza. Gli hotel sono molto cari. I prezzi dei B&B sono abbastanza variabili tra 15 e 25 sterline (£) al giorno a testa. Basta informarsi prima…(tenendo presente il cambio, ovviamente). Per spendere meno bisogna rivolgersi agli ostelli della gioventù.

La nostra spesa totale è stata di circa 950 euro a testa.

Clima: Tempo variabile, quasi sempre nuvoloso con un po’ di pioggerellina ogni tanto ma anche con sporadiche giornate di sole. Fa fresco, ma vista la nostra afa soprattutto nella passata estate 2003 è stata una manna.

26.07.2003 LONDRA-MOFFAT Arriviamo a London Stansted con volo Ryanair da Montichiari (BS) e noleggiata la nostra Yaris (con lo stereo a cassette, alla faccia di tutti i CD che ci eravamo portati appresso…) il percorso verso Moffat (paese a sud di Glasgow a metà strada con Carlisle) risulta piu’ lungo del previsto e arriviamo al B&B prenotato via internet alle 21.30. Per la direzione non c’e’ quasi mai problema: basta seguire le frecce “THE NORTH”. Molto bello il paesaggio della strada da Darlington a Carlisle. Il paesino di Moffat, scelto come meta intermedia per avvicinarsi ad Edinburgo, risulta gradevole ma certo si può vivere anche senza averlo visto.

27.07.2003 MOFFAT-EDINBURGO Per scegliere il percorso verso la capitale scozzese ci affidiamo alle indicazioni della signora del B&B che ci consiglia una strada panoramica secondaria ma molto bella. Ad Edinburgo, per la precisione nel quartiere di Joppa (sul mare), troviamo una via cosparsa di B&B dove c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per spostarci usiamo gli autobus che passano con buona frequenza ma fermano le corse verso le 23.00. La città è incantevole soprattutto per la sua conformazione atipica che ne aumenta il fascino: il castello e gli angoli più storici si alternano a spazi verdi e giardini in un territorio collinoso che scende fino al mare. Oltre al castello meritano una visita il palazzo di Holyroodhouse (almeno dall’esterno) che si raggiunge percorrendo tutta la Royal mile (High street) dal castello stesso, la Calton Hill (che offre una bella veduta della città), la Rose street (la via dei pubs) e tutto il centro storico in generale. Alla sera un po’ di musica dal vivo qua e la che spesso riprende le canzoni popolari irlandesi.

28.07.2003 EDINBURGO Giornata dedicata ad una tranquilla visita della città ed in particolare del castello (ingresso £ 8,50) che necessita da solo di una mezza giornata di tempo se si vuol fare le cose con calma. L’attrazione più celebrata sono i gioelli della corona. Un particolare cursioso è il piccolo cimitero per animali situato in un angolo delle mura. Alle 13.00 in punto sentiamo un boato: come da tradizione secolare una cannonata annuncia (o meglio annunciava) l’orario ai pescatori e agli altri lavoratori al mare. Probabilmente queste persone oggi hanno orologio, cellulare, televisione e chissà cos’altro ma l’usanza è rimasta. Il dopo cena lo trascorriamo in un pub lungo la Royal mile dove un cabarettista/musicista matto come un cavallo anima la serata.

29.07.2004 EDINBURGO-STONEHEAVEN Lasciamo di buon ora la capitale scozzese (cosa non facile, a dir la verità, a causa del traffico mal distribuito tra rotonde e semafori vari) per fare tappa nel paesino di Culross, sulla riva nord del braccio di mare che separa Edinburgo da Dunfermline. Qui facciamo due passi e visitiamo una chiesa/monastero abbandonata con a fianco un cimitero talmente malridotto che sarebbe perfetto per l’ambientazione di un film sugli zombie. Una bella casetta li di fianco ha proprio una finestra ad un metro dal suolo con vista cimitero. Se non altro ha dei vicini di casa che non disturbano… La meta successiva è Saint Andrews, la capitale scozzese del golf. Premesso che non è questo il motivo della nostra visita il paese merita comunque una passeggiata per vedere la sua cattedrale e il suo castello diroccati nonchè il suo centro dove troviamo una pasticceria con una ottima apple-pie.

Adeguatemente rifocillati ci avviamo verso il Glamis Castle, ad ovest di Forfar in direzione Aberdeen. Il castello è imponente ed è circondato da un giardino enorme, mi ricorda un po’ (anche se li ho visti solo in foto) i castelli della Loira. Facciamo qualche foto ma scegliamo di non visitarlo. Proseguiamo per Stoneheaven, a sud di Aberdeen, dove ci attendono le affascinanti rovine (queste con i castelli della Loira non c’entrano proprio nulla) del Dunrottar castle, costruito sopra un promontorio sul mare che per la sua forma mi ricorda un panettone. Una pioggerellina bastarda ci crea qualche problema con i gradini del castello… Cena con fish&chips (economica ma auguri al fegato) nella anonima cittadina di Stoneheaven.

30.07.2004 STONEHEAVEN-INVERNESS Lasciamo l’ottimo B&B in centro a Stoneheaven dirigendoci per una bella strada panoramica consigliataci dalla proprietaria che ci porta ad Inverness ed al famigerato Lochness. Lungo il tragitto ci gustiamo la tranquillità di queste zone collinari verdi ma a tratti anche brulle e quasi totalmente disabitate. Troviamo un B&B senza infamia e senza lode sulla riva est di Lochness, e proseguiamo per fare il giro del lago. Ci fermiamo alle cascate di Foyers (un borgo di 3 case delle quali una fa da post-office, tabaccheria, giornalaio, supermercato, bar e forse anche dottore) e a Fort Augustus, sulla punta sud, dove c’e’ un piccolo porto con una serie di chiuse in discesa che ci attrae forse più del lago. Scrutiamo la riva ma di Nessie (si chiama così, il mostro), ovviamente, nessuna traccia. In direzione nord facciamo tappa senza visitarli all’ Urquhart Castle, costruito a picco sul lago, e al museo dedicato al mostro e ai suoi presunti avvistamenti, vicino al quale c’è una riproduzione di Nessie (costruita nella forma dedotta da tali “avvistamenti”) in un laghetto. Almeno la foto con la statua ce l’ho. Basta accontentarsi. Il lago (quello vero) dalla parte est offre comunque panorami gradevoli. Il tardo pomeriggio e la serata sono dedicati ad Inverness, la capitale delle Highlands, bella ma molto turistica. Da bravi italiani qui ci rifugiamo in un Pizza Hut tanto per non staccarci troppo dalle nostre abitudini.

31.05.2003 INVERNESS-THURSO Oggi si viaggia decisi in direzione nord costeggiando il mare. La prima tappa è il Dunrobin Castle, elegante e immerso nel verde, posto circa a metà strada tra Inverness e Wick Facciamo una passeggiata nei dintorni senza visitarlo, accompagnati dal suono di cornamusa di uno dei tanti folkloristici personaggi in kilt. Sulla strada troviamo alcuni scorci di costa molto belli. Una volta arrivati a Wick ci rilassiamo osservando i gabbiani che si contendono qualche pezzetto dei nostri panini sulle rive del fiume. Ci mettiamo poi sulle tracce del poco segnalato Sinclair Castle, nascosto nelle campagne a nord di Wick e affacciato sulla Sinclair’s bay. Questo castello, diroccato ma incantevole, è costruito a picco sul mare in una bel tratto costiero frastagliato. Merita sicuramente il tempo perso per cercarlo. (Non essendo a pagamento non è facile rintracciarlo). Non merita invece nessuna perdita di tempo il cosiddetto “Castle of old Wick”: Quattro muri abbandonati raggiungibili facendo un rally per strade orribili e passando attraverso una fattoria con tanto di oche in mezzo alla strada. Se poi chiedendo informazioni ai passanti capita di trovare personaggi locali che parlano un inglese che sembra arabo, auguri… Tappa d’obbligo è però John o’Groats, il paese più a nord della Scozia isole escluse(il punto più a nord è invece Dunnet Head, a pochi km di distanza). Qui conosciamo un ciclista svedese che da Newcastle, in Inghilterra, ha pedalato fin qui. (come fosse arrivato a Newcastle non me lo ricordo). Foto dovuta con il cartello “John o’Groats lands end 874”. Ad un paio di km si trovano e le Stacks of Duncansby, falesie che rendono a mio modesto parere questo tratto di costa il più bello della Scozia. Il tutto merita assolutamente una passeggiata tra le pecore (basta guardare dove si mettono i piedi). Alloggiamo in un B&B a Scrabster, una paesino che fa da porto a Thurso, da dove partono le navi per le isole Orcadi. Cena a Thurso con passeggiata, facendo ben attenzione ai ragazzi che girano per le 3 vie del centro con i finestrini delle auto abbassate, il gomito fuori e la musica martellante a balla. Per la serie tutto il mondo è paese… 01.08.2003 THURSO-LOCHINVER Ottimo breakfast con il cane del padrone di casa che sotto il tavolo aspetta scodinzolante (e invano, peraltro) i resti del nostro piatto. Ci avviamo di buon ora verso Dunnet Head, il punto panoramico tra Thurso e John o’Groats, dove un faro e i resti di rifugi militari di guerra sono le uniche testimonianze umane. Da qui ripartiamo costeggiando da est a ovest la parte più settentrionale delle Highlands ma facciamo sosta nei pressi di una serie di dune di sabbia che nascondono spiagge tanto belle quanto incontaminate (e chi è che ha il coraggio di mettersi in costume, qui? Per non parlare di fare il bagno, ovviamente). Da qui la prossima tappa è Strathy Point, un punto panoramico ad una trentina di km da Thurso. Qui, complice una bella giornata di sole, ci gustiamo una sana passaggiata lungo questo meraviglioso tratto di costa.

Da qui in poi costeggiando più o meno il mare del nord il panorama ci appare come il più naturale ed inviolato di tutto il viaggio. D’altronde basta buttare un occhio sulla cartina per notare che tutte le Highlands ed in particolare le zone più settentrionali siano abbandonate a se stesse ad esclusione di qualche raro paesino rintracciabile in particolare sulla costa. Tutto ciò ci permette di goderci un bellissimo percorso interrotto solo da diverse soste per le foto (il mio istinto giapponese qui si esalta). Per assaporare in assoluta tranquillità questi scenari è però cosa buona e giusta fare benzina nei paesi più “grossi” per non correre il rischio di non trovare distributori per decine e decine di km. (Anche questo lo dico per esperienze vissute non in questo ma in altri viaggi…). Un’altra caratteristica peculiare di questa zona sono i passing places, cioè piccoli spiazzi che permettono l’incrocio tra due vetture (la strada è normalmente larga come una macchina). E allora come da usanza chi passa ringrazia chi si ferma. Bella cosa, ma se queste stradine le fai per non so quanti km ti sogni i cartelli “passing place” anche di notte… Arriviamo in serata a Lochinver, nella zona ovest delle Highlands vicino al Loch Assynt, dove troviamo un buon B&B e ci gustiamo un ottimo lamb sempre molto carino soprattutto nel piatto (scusate la crudeltà). Relativamente a tutto questo percorso è da segnalare in particolare la bella baia di Tongue (sempre lungo l’estremità settentrionale).

02.08.2004 LOCHINVER-PORTREE Da Lochinver ci dirigiamo verso l’isola di Skye passando per Ullapool (niente di che) e per le Falls of Measach. Durante una sosta sulle rive di uno dei tanti laghi sulla strada facciamo conoscenza con i Midges, moscerini rompiscatole tipici di questa regione dai quali anche la Routard mette in guardia. Non abbiamo tardato a riconoscerli e la nostra sosta è terminata molto rapidamente.

Passiamo il ponte (a pagamento, £ 5,70) sopra il Loch Alsh che ci conduce sull’ isola di Skye per poi dirigerci direttamente verso la “capitale” dell’isola, Portree. Il paese è molto grazioso e qui troviamo un buon B&B e un po’ di musica dal vivo con gli “Heartland”, un duo di musicisti presente nei pubs scozzesi come la conserva nei nostri piatti. Per l’occasione, dopo una succulenta cenetta di Fish&Shit, pardon, Fish&Chips, mi prendo anche un whiskey. Benchè non ne sia un bevitore, non potevo visitare la Scozia senza provarlo.

03.08.2004 PORTREE-FORT WILLIAMS Alla mattina una sana camminata di montagna ci conduce all’ Old man of Storr, una gigantesca roccia nei pressi di Portree così chiamata per il suo aspetto “umano”. Il panorama vale la salita. Proseguiamo nel giro di questo lato dell’isola facendo tappa al Duntulm castle, decisamente mal ridotto ma valevole di una sosta veloce. A pochi km c’e’la ricostruzione di un antico villaggio di capanne meta di qualche turista. La restante parte dell’isola di Skye non ci entusiasma, forse anche per la stanchezza che comincia a farsi sentire dopo diversi giorni di intenso viaggiare. Sulla strada per Fort Williams tappa assolutamente obbligata è l’ Eilean Donan Castle, la celebre “residenza” di Highlander. Affacciato sul Loch Dulch, il castello è sicuramente affascinante ma certo deve la sua fama più al film che a se stesso.

Arriviamo sotto sera nella turistica cittadina di Fort Williams, sul loch Linhe, e mangiamo ottimamente da “Grog e Gruel”, nella via principale.

04.08.2004 FORT-WILLIAMS-OBAN Bella giornata di sole. Alla mattina ci facciamo due passi per Fort Williams curiosando tra i negozi e l’ufficio del turismo provvisto di collegamento internet. (come in Irlanda, i negozi di souvenir hanno più o meno tutti le stesse cose). Ci avviamo poi lungo il Glen Nevis, una vallata ai piedi del monte Ben Nevis famosa per essere stata teatro delle riprese di Braveheart, il film di Mel Gibson che racconta la storia del leggendario eroe scozzese William Wallace. Sarà famosa finchè vuoi, ma da vedere non c’è granche’. Sicuramente questa zona meriterebbe una passeggiata, ma decidiamo di proseguire dando prima un’occhiata all’ Hiverlochy Castle, a pochi km da F.Williams, per poi dirigerci verso il Glen Coe, una famosa gola tra due montagne che apprezziamo molto anche per la colonna sonora. (Abbiamo appena casualmente comprato una cassetta di musiche da film e “I magnifici sette” ci calza a pennello!). Prima del Glen Coe è si passa a fianco del Loch Leven, lago stretto e lungo che vale la pena circumnavigare per i panorami che offre. Il nostro viaggio ci porta successivamente a Oban, dove abbiamo prenotato via telefono un B&B molto carino gestito da una gentilissima vecchietta. Il paese è molto grazioso soprattutto by night ed in particolare sul porto al tramonto. Qui tra l’altro c’è anche una famosa e antica distilleria che non cattura però la nostra attenzione. A cena sperimento l’huggies, tipico piatto scozzese a base di interiora di pecora. Detto così puo’ sembrare schifoso, ad assaggiarlo anche di più. Prima e ultima volta.

05/08/2004 OBAN-STIRLING Dopo un giretto per Oban ci rimettiamo in auto. Le prime mete previste sono il Dunastaffnage Castle (niente di eccezionale) e il Kilchum Castle, nascosto tra le rive nord del Loch Awe e mal segnalato, ma valevole di una sosta soprattutto per il contesto naturale.

Proseguendo in direzione Stirling facciamo sosta in un paesino sulla strada per vedere la tomba di Rob Roy, altro famoso scozzese del passato che a dir la verità personalmente non sapevo neanche che esistesse, e successivamente alle Trossachs, un’area naturale racchiusa tra laghi e colline sicuramente godibile in bicicletta o anche a piedi, un po’ meno in auto.

Arriviamo quindi a Stirling, dove la statua di William Wallace da un lato e l’imponente castello dall’altro dominano le abitazioni. La città è da visitare soprattutto nella parte storica. Verso sera nel piazzale del castello una “orchestra” di scozzesi con kilt e cornamusa tengono un divertente spettacolo di melodie tipiche tra le quali “Amazing grace”. Molto coreografico.

Cena a base di pizza (dopo l’huggies della sera prima sono andato sul sicuro) e a nanna presto per prepararsi per il viaggio di domani.

06.08.2004 STIRLING-LIVERPOOL Partenza di buon ora in direzione SOUTH ed in particolare Liverpool, la città dei Beatles! Facciamo una sosta a Lancaster per mangiare qualcosa e sgranchirci le gambe e arriviamo a destinazione nel primo pomeriggio. Fatichiamo un po’ a trovare l’alloggio prenotato via telefono anche perché il traffico ovviamente qui si fa sentire. Una volta sistemati un autobus ci porta in centro dove in un parco ci appare subito la gigantesca riproduzione del “Yellow Submarine” ispirato all’omonimo cartone animato. Un beatlesiano maniaco come me qui si sente ovviamente alla sua Mecca.

Ci precipitiamo prima al Beatles Museum (unico museo visitato della vacanza, tra l’altro) e poi al Cavern Pub, il locale (ricostruito) dove i 4 scarafaggi hanno suonato per centinaia di serate tra il 1961 e il 1963. Putroppo il Beatles shop chiude presto e non riusciamo a vederlo. Serata a passeggio per il centro che non regala di per seì grandi emozioni.

07.08.2004 LIVERPOOL-LONDRA Prima di lasciare Liverpool ci facciamo un tour delle famose zone periferiche “beatlesiane” come Penny Lane, la casa natale di John Lennon (trovata casualmente!) e la casa giovanile di Paul McCartney.

Orgoglioso per il bottino di foto avidamente scattate mi metto il cuore in pace per ripartire alla volta dell’aeroporto di London Stansted, dove troviamo la gente distesa in costume sul prato dell’aeroporto che approfitta dell’attesa per una tintarella. In effetti il caldo qui si fa sentire, ma mai come al momento di scendere dall’aereo a Montichiari: ci è sembrato di (ri)entrare in un forno. Il pensiero finale va alla Scozia: una terra fredda ma ospitale, desolata ma affascinante, vecchia ma giovane, antica ma moderna, povera ma ricca, piccola ma grande (non mi viene più in mente niente, si accettano suggerimenti per un finale ancora più idota).

Scherzi a parte ce ne ricorderemo soprattutto per i paesaggi incontaminati, le coste, i castelli diroccati sul mare, Edinburgo, il suono delle cornamuse, la apple-pie…E altro ancora.

Sicuramente da ritornarci, se non altro per visitare anche le isole. A presto! FINE



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