Portogallo? Bellissimo anche d’inverno

Sempre bello il Portogallo anche in inverno, 21°c a Cascais il 28.12.2010; Lisbona e porto incantevoli e di grande atmosfera retro', le altre famose località meritano anche da sole una visita. Con i cani pero' non hanno fairplay e civiltà e i loro due aeroporti maggiori sono bellissimi, ben serviti dal centro citta', ma un po' disorganizzati!
Scritto da: mangiafuoco
portogallo? bellissimo anche d'inverno
Partenza il: 27/12/2010
Ritorno il: 03/01/2011
Viaggiatori: DUE + CANE
Spesa: 1000 €
Solitamente preparo i miei viaggi con mesi di anticipo, leggendo e/o rileggendo libri e romanzi sul paese che andrò a visitare, documentandomi su internet, analizzando le guide Touring Club e Lonely Planet – quest’ultima bruttissima graficamente, in bianco e grigio, poco leggibili le mappe, ma utilissima e sincera nei consigli, senza pregiudizi! – e le monografie di “Meridiani” il mensile di viaggi e turismo dell’Editoriale Domus, la stessa del famoso “Quattroruote”, per intenderci. Insomma, la vigilia di ogni cosa, di ogni evento leopardianamente parlando è quasi più importante per me dell’evento stesso che vivrò. Per il Portogallo, quindi, mi sono letto molto di quel grande scrittore che è il nostro Tabucchi (filoportoghese docg, e fine conoscitore nonché traduttore di tutto Pessoa), per cercare quelle atmosfere che poi sarei andato a verificare e gustare sul posto di persona, molto del grandissimo poeta e scrittore Fernando Pessoa e del premio Nobèl, Saramago ( di cui è stato ristampato recentemente da Einaudi il suo “Viaggio in Portogallo”, più che una guida!). Utili gli spunti tratti da “Lisbona – quello che il turista deve vedere” di Pessoa, Passigli Editore e “Viaggi, altriviaggi” recente opera di Antonio Tabucchi per Einaudi. Ma ho commesso un gravissimo, imperdonabile errore: non ho navigato su www.tripswithpets.com, altrimenti mi sarei reso conto che in Portogallo gli animali,nel mio caso una dolce e buonissima cagnolina di 3anni,6kg, di nome Emma, NON SONO AFFATTO GRADITI! Specialmente a Lisbona dove la gente effettivamente è molto distante animicamente e emotivamente ( e civilmente) dal “vivere con un animale di compagnia”, poco tollerante o per nulla, spocchiosa e indisponente con gli animali. Ti guardano come se tu andassi in giro con al guinzaglio un alligatore! A Porto sono un poco più tolleranti, molto più socievoli con umani e animali. E sìche la nostra cagnolina viaggiava con noi in aereo per la prima volta, e poi auto a nolo, con il suo bel passaporto europeo animalesco, il suo sottocutaneo microchip, tutte le vaccinazioni fatte, dentro al suo trasportino rosa, quasi sempre in braccio o nel trasporter a tracolla come un baby umano! Niente da fare, in Portogallo – nonostante la recente regolamentazione europea che vieta le discriminazioni tra umani con o senza animale al seguito e che permette l’entrata ( con tutte le giuste misure preventive) ovunque, salvo civili eccezioni – E’ VIETATO CON L’ANIMALE : 1. Utilizzare i mezzi pubblici; 2. entrare assolutamente nei ristoranti,bar,pasticcerie, monumenti e siti culturali religiosi e non; 3. Entrare in negozi commerciali per shopping (i commessi, gli addetti preferiscono perdere la vendita piuttosto che farti entrare col cane anche in braccio!); 4. prendere ascensori, i famosi “Elevador” di Lisbona, dove hanno perfino litigato tra di loro due dipendenti della Carris, l’azienda municipale dei trasporti, perchè la lift-girl assolutamente era contraria e il suo capetto addetto marketing più tollerante, ma ha vinto l’arcigna senhorina; 5. In pochissimi alberghi/pensioni/residencial sono ammessi e con molte limitazioni operative ingiustificate; 5. Noleggio auto… Accettano i cani, ma secondo loro dovresti tenere il cagnolino chiuso nel trasportino sempre, per il timore che possa sporcare! Scriveva un famoso sociologo svizzero dei primi del ‘900: ” la civiltà di un popolo, di una nazione, si misura dal rapporto che ha con gli animali”; mentre un più casareccio nostro contemporaneo napoletano afferma drasticamente “…chi non ama gli animali è cattivo dentro”. Allora per questo motivo, su questo tema del rapporto uomo-animale, purtroppo il bellissimo Portogallo ha ancora tanta strada davanti sulla via della civiltà nel senso anglo-sassone del termine! Proprio ieri sera (11gen) il nostro rotocalco talkshow tv serale “Matrix” parlava di questi argomenti,dimostrando la totale attualità e l’estremo interesse

Ma torniamo al viaggio. Otto giorni divisi tra Lisbona, Porto e in mezzo Leiria , cittadina del nord dell’ Estremadura e comodissima come campo base per visitare tante località famose come Coimbra, Fatima, Obidos, Batalha, Alcobaca,Nazarè e Tomar – con il suo intatto e meraviglioso Castello, ora Convento do Cristo, il quartier generale dei Templari. Non mi dilungo su Lisbona e Porto e tutte le altre località visitate perchè su questo stesso portale trovate informazioni turistiche dettagliatissime; mi preme tuttavia ricordarvi di lasciare qualche volta gli itinerari turistici classici e per esempio a Lisbona inoltrarvi anche senza precisa meta, così all’avventura, alla scoperta di luoghi arcani che solo all’Alfama, al Chiado o al Barrio Alto potreste trovare. Magari sfruttando quel gran mezzo di locomozione molto retrò e vintage (che ci porta indietro nel tempo!) che è il loro famoso Electrico n.28, quel tramvaino a scartamento ridotto che su e giù per i colli di Lisbona vi farà conoscere angoli inaspettati e percorsi azzardati tra budelli di stradine dove si infila sferragliando. E’ un normale tram della “Carris”, costa euro 1,20, il viaggio da capolinea a capolinea dura oltre un’ora, ma ne vale la pena; poi ci sono anche gli “Electricos” ad uso solo turistico in partenza da Praca do Comercio, ovviamente, ma costano assai di più! Questo tram io e mia moglie con la cagnetta Emma abbiamo tentato di prenderlo diverse volte, diciamo che 2 volte su 5 non hanno fatto storie per il cane (sempre ingabbiato nel suo trasportino), 2 volte hanno decisamente e maleducatamente rifiutato il cane, 1 volta ho dovuto lottare per farglielo capire, al manovratore. Non c’è una regola generale, ognuno decide per sé, adducendo sempre che non si assumono responsabilità, che se ne infischiano se il collega del tram precedente ha permesso la salita, che i rischi sono tanti…Ma quali rischi, per favore! Il culmine lo abbiamo raggiunto (scusate, ma torno sull’argomento base “in viaggio con animale”) il primo giorno in Portogallo, lunedì 27 dic 2010, a Lisbona. Siamo arrivati con volo TAP e dopo – alla fine – aprirò una parentesi sulla TAP PORTUGAL, a giustificare il secondo argomento del titolo dell’articolo, quello delle 6.30 da Milano Linate; subito in città col taxi (15euro, inutile stare a trattare come indicano alcuni sui vari forum ad hoc, tanto son portoghesi), scendiamo all’IBIS HOTEL LIBERDADE, in centro, e subito in giro a fare i “turisti” o meglio i viaggiatori.. Alle 13 ci viene fame e per ben sei volte siamo stati rifiutati da ristoratori a causa del cane: uno tuttavia ci aveva offerto di mangiare fuori col cane nel gazebo all’aperto e non riscaldato, ma ti pare?!?… Anche se Lisbona non è Milano, fa molto più caldo, ma è pur sempre pieno inverno, insomma. Poi quando ormai eravamo sul punto di desistere ed accontentarci di un panino o una famosa “pasteis lisboeta”, entrando a turno io e mia moglie in qualche bar pasticceria, all’ultimo tentativo siamo riusciti a mettere piede col cane in una specie di bettola molto folkloristica (RESTAURANTE O TRIPEIRO), intorno a rua Augusta; ma non è stata facile neanche lì, abbiamo dovuto insistere non poco perchè è andata così: ovviamente ci sono tanti ristoranti lungo le varie vie della Baixa, tra il Rossio e Praca do Comercio e tutti hanno il loro “buttadentro” di ordinanza. Davanti a “O Tripeiro”, sul marciapiedi, c’era una ragazza-buttadentro forse originaria degli ex possedimenti coloniali portoghesi, la quale dopo averci in un primo tempo negato l’entrata, alla fine impietosita o scoraggiata dalle nostre insistenze, sentito il suo boss all’interno, ci ha chiesto se il cane avesse il passaporto europeo e il microchip sottopelle, alla nostra risposta affermativa, ha voluto prima tastare Emma sulcollo alla ricerca del chip e poi ci ha fatto finalmente entrare. Ma non vi viene da ridere? Non è ridicolo tutto ciò?

Torniamo un attimo al viaggio, alle mete: da Lisbona non fatevi mancare: a) l’escursione a Cascais, stupenda chicca oceanica con i suoi 21°gradi il 29 dicembre; b) la meravilgiosa e unica Sintra a 25 km dalla capitale; c) Cabo da Roca, sempre in zona, la propaggine più a ovest d’Europa, il finisterrae portoghese, col suoi bel faro stile Irlanda/Scozia/Galizia/Bretagna/Cornovaglia. Nel trasferimento in auto ( “Europcar” come noleggio, convenzionato con Tap/IBIS HOTEL e la nostra Confcommercio italiana) da Leiria, dove siamo rimasti 2gg, a Porto potete visitare Figueira da Foz e la sua lunghissima spiaggia oceanica ed Aveiro, chiamata ( solo da loro, portoghesi) la Venezia lusitana, giusto perchè è carina, ha tre o quattro canalucci, le sue barchette tipo burchielli, ma Aveiro sta a Venezia come un triciclo ad una Rolls-Royce! Porto, la seconda città del Portugal, è secondo me più interessante sotto certi aspetti di Lisbona: sono più umani, più socievoli, più chiacchieroni, più a misura di uomo e di cane, sebbene anche li’ si abbia dovuto penare non poco per farsi accettare nei locali in genere. Emma la apprezzavano di più, forse perchè per pura coincidenza aveva un cappottino bianco/blu, i colori del loro amato e mitico PORTO FUTBAL CLUBE. A Porto fatevi un giro in barca tipica sotto i sei ponti, ne vale la pena, oltre a tutto il resto, classico e famoso. Lascio a vari reportage dettagliatissimi sul Portogallo, veri e propri, realistici diari di viaggio, che illustri viaggiatori prima di me hanno scritto sul sito, con una infinità di informazioni tecnico-logistiche e una messe di consigli. Io mi limito a suggerirvi a Vila Nova de Gaia (di fronte alla Ribeira di Porto, al di là del ponte Dom Luis) sul lungo fiume per un veloce spuntino non pretenzioso, tra gli abitanti e non tra altri turisti, il localino “Sabores da Aldeia” gestito dalla simpaticissima senhora Maria Leonora Soares Almeida Couto; a Cascais in largo Camoes il ristorantino “Duke of Cascais”, per turisti, ma simpatico e con ottimi prezzi come in tutto il Portogallo dove si mangia generalmente bene e si spende poco, ma vi deve piacere il pesce (soprattutto il baccalà in tutte le maniere, praticamente il loro piatto nazionale) e gli accostamenti strani tra carne, maiale o manzo, e pesce o molluschi, come il famoso “Lombo all’alentejana”, stufato di maiale con vongole.Una strana bontà. O il filetto di manzo con le cozze, fantasiosa prelibatezza.

Concludo con l’hotel. Anche per questa vacanza, per l’ennesima volta, ho scelto gli Ibis Hotel ( o comunque un albergo della famosissima catena multinazionale francese Accor, che siano i più lussuosi e chic Sofitel, Mercure, Novotel o altri budget-hotel del gruppo non importa) sempre loro, perchè così ho la sicurezza ovunque nel mondo di trovare certamente un ottimo rapporto qualità-prezzo, tutti i servizi oggi necessari e disponibili in hotellerie ed una particolare attenzione al cliente, all’ospite. Certo a volte negli Ibis ti potrà capitare di trovare delle “camerette”,altre volte invece delle quasi-suite, ma la pulizia c’è, la premura del personale pure, la prima colazione non ti è imposta – e spacciata per regalata, che in effetti poi finisci per pagarla sempre anche se bevi solo un caffè! – e quindi la paghi a parte – solo 6euro – , internet wifi access non manca mai , e soprattutto sono sempre ammessi gli animali. Vi pare poco tutto ciò per appena, mediamente, 39-45 euro la matrimoniale, a notte? Quindi ho soggiornato a Lisbona nel quasi nuovo Ibis Liberdade ( ce ne sono altri 4 o 5 solo di Ibis, poi tutti gli altri del gruppo, dietro l’angolo anche il lussuosissimo Sofitel Lisboa), in una traversa di Avenida de Liberdade, anche vicino al metrò e cmq 10 minuti a piedi dal Rossio; a Leiria nell’unico Ibis, un po’ vecchiotto, ma ottimo e comodo come campo base per visitare tutti i luoghi interessanti del circondario (Fatima, Tomar,Batalha, Obidos, le cittadine sull’Oceano…) e con suo garage privato e custodito a solo 2euro a notte; a Porto nel nuovissimo Ibis Porto Centro, aperto ad aprile 2010, in rua da Alegria, vicino alla shopping area di rua Santa Caterina e al vecchio mercato (da vedere) di Bolhao, nonché a soli dieci minuti a piedi dalla piazza del Municipio e dal quartiere pittoresco e patrimonio dell’umanità Unesco, Ribeira. Stazione Metrò “Bolhao” appunto a 3 minuti, dietro l’angolo. Attenzione: se si desidera invece il soggiorno nell’hotel d’atmosfera, storicamente importante, con ricchi broccati, quadri e ornamenti di pregio,suite famose, tante hall con divanoni in cui sprofondarsi, piscina e fitness center, spa o che altro, certo gli Ibis non sono affatto il top, a parte qualche rarissima eccezione… Anzi; ma quando si è in vacanza , almeno nel mio caso, si dovrebbe passare più tempo possibile fuori a contatto con la natura, la città, i monumenti,l’arte e soprattutto la gente. L’albergo serve solo per dormire.

TAP PORTUGAL ,mio figlio mi aveva consigliato questa compagnia aerea di bandiera perchè secondo lui aveva una particolare positiva politica ed attenzione verso i viaggiatori con animale al seguito (attenzione: cfr. X info loro sito web),ed è verissimo, il cane è venuto con noi in cabina, sempre nel suo trasportino con misure regolamentate ed imposte per starsene sotto il sedile, pagando i suoi 180euro tra andata e ritorno, come un neonato, ma senza gli stessi diritti ed attenzioni – in effetti nel volo di andata siamo riusciti anche a farla venire fuori un po’ dalla gabbietta e nessuno ha detto niente, al ritorno invece no tassativo, sotto il sedile! – e soprattutto “rompendo” i timpani molto meno del neonato in braccio a mammà due sedili dietro, anzi standosene poverina zitta zitta accucciata e remissiva, con aria da castigata. Il problema è che la TAP all’andata ci ha fatto arrivare con 1 ora di ritardo e al ritorno con ben quasi 4 ore di ritardo, perdendoci anche le valigie rimaste a Lisbona (noi venivamo da Porto con scalo intermedio quindi “in transfer” a Lisbona, destinazione Linate). Insomma siamo stati “in ballo” dalle 15.30 – check-in a Porto – sino alle 03 del giorno dopo, sempre in zona extradoganale e senza la possibilità ovviamente di uscire a far fare i bisognini alla cagnetta, che essendo stata ben educata non voleva saperne di espletare le sue funzioni corporee all’interno del bellissimo aeroporto lisboeta. Chiesto consiglio sul da farsi (visto che l’animale era pagante quindi loro cliente e con i suoi diritti seppur da animale) una addetta della Tap al gate di imbarco, la senhorina Manuela scocciata alquanto, in maniera sgarbata e secondo lei risolutiva ha pensato bene di dirmi “porti il cane nella toilette donne e la faccia accomodare sulla tazza”… Incredibile! Se la senhorina Manuela riuscisse in questo intento con tutti i cani in viaggio diventerebbe famosa, da Guinness dei primati, farebbe soldi a palate aprendo il sito web www.come-far-cacare-iltuoanimale-inviaggio.com. Anziché limitarsi a dire che TAP ha vinto l’oscar 2010 delle compagnie aeree…, auto-incensando il suo datore di lavoro. Sconsolato e vedendo che Emma ormai era in preda a convulsioni ed isterismi da vescica piena, sono tornato alla carica presso un’altra hostess TAP minacciando di chiamare la polizia e la protezione animali portoghese, se da loro fosse mai esistita, con l’applauso degli altri viaggiatori, e questa seconda hostess invece gentilissima e comprensiva delle esigenze fisiologiche anche degli animali, dopo vari contatti e ricontatti con la security, ha autorizzato mia moglie a scendere giù in pista all’aperto con la cagnetta,sotto la sua supervisione con lei che diceva “vamos,Emma, fa scisci” che vuol dire pipì in portoghese. Per il resto nei due principali aeroporti portoghesi, peraltro bellissimi e nuovi, una poderosa prova di alta architettura, i check-in sono incasinatissimi e disordinati, pochi gli addetti e un po’ “svogliati”, alcuni incompetenti e sbadati (nel mio caso avevano dimenticato il secondo boarding pass da Lisboa a Milano, sul ritorno e che ho dovuto io interessarmi per farlo stampare), informazioni ai passeggeri poche, non esaustive, non chiare per il solito problema di parlare il solito inglese aeroportuale preconfezionato, oltre al portugues.

Postfazione: Chi non ama gli animali non capirà mai questo mio reportage sui generis e dirà pure “ la prossima volta caro mio impari, lascia il cane ai parenti, in pensione o a chi ti pare…, magari eliminalo, buttalo giù dall’auto andando in aeroporto come fanno molti specie d’estate e non rompere!” . Ma per noi il cane è come un figlio, e visto che abbiamo già figli umani, sappiamo bene cosa vuol dire e i nostri due ormai uomini non si offenderanno di certo nell’equiparazione di Emma a loro che considerano a tutti gli effetti la loro amatissima sorellina pelosa!



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