Capodanno 2008 a Lisboa

Come già accaduto altre volte nel passato, decidiamo di finire l’anno in casa (questa volta andando a teatro) ed iniziare il nuovo in una capitale europea: per il 2008 la scelta è caduta su Lisbona; saremo a Lisbona dal 1 al 5 gennaio. Naturalmente andiamo tutti: mia moglie e il sottoscritto (51 e 52 anni), i nostri figli (17, 15 e 14 anni),...
Scritto da: Lorenza e Rober
capodanno 2008 a lisboa
Partenza il: 01/01/2007
Ritorno il: 05/01/2007
Viaggiatori: fino a 6
Come già accaduto altre volte nel passato, decidiamo di finire l’anno in casa (questa volta andando a teatro) ed iniziare il nuovo in una capitale europea: per il 2008 la scelta è caduta su Lisbona; saremo a Lisbona dal 1 al 5 gennaio.

Naturalmente andiamo tutti: mia moglie e il sottoscritto (51 e 52 anni), i nostri figli (17, 15 e 14 anni), la nonna di 78 anni (coraggiosa!); partiamo da Roma lasciando la macchina al parcheggio di lungo sosta di Fiumicino prenotato via Internet (in questo modo costa meno della metà: 5 giorni circa 32 euro – Easy Parking ADR). 1 gennaio 2008 Arriviamo a Lisbona con il volo Alitalia Roma-Lisbona delle ore 13,35, utilizzando in parte miglia premio Alitalia (tre biglietti costati 35 euro ognuno) e in parte acquistando i biglietti via web Alitalia circa 60 giorni prima (gli altri al prezzo 282 euro ognuno), in totale l’aereo per sei ci è costato circa 950 euro. L’aeroporto di Lisbona (Portela) è molto vicino al centro di Lisbona (tipo Milano-Linate) ed è forse anche per questo ottimamente collegato con vari mezzi poco costosi. Il mezzo più razionale per andare in città ci è sembrato quello denominato AEREOBUS “Hotel Shuttle” (linea 91 facile da trovare all’uscita degli “arrivi”); il biglietto si fa a bordo del bus, sia all’andata che al ritorno, e dal 2008 costa 3 euro a testa. E’ inutile cercare di acquistare il biglietto prima di salire anche se all’aeroporto c’è un ufficio turismo dove si può acquistare la “lisboa card” e i biglietti dei mezzi pubblici (il nome della compagnia BUS e Metro è Carris-www.Carris.Pt), si dovrebbero poter acquistare all’ufficio postale (che però nei festivi è chiuso). Completo le informazioni sui trasporti che hanno una qualità sicuramente superiore ali nostri standard (mezzi ben tenuti, frequenza e capillarità per l’uso turistico assicurata dall’insieme di bus, tram e metro). Il biglietto dell’AEREOBUS da 3 euro vale per l’accesso a tutti i mezzi citati per il resto del giorno solare (la sera del 1 gennaio oltre che per prendere metro e tram, lo abbiamo usato per salire sull’Elevator de Santa Justa). Per il resto dei movimenti abbiamo fatto la Card “7 colinas” che si può acquistare praticamente in ogni stazione della Metro (attenzione: alcune chiudono presto e restano chiuse nei festivi e prefestivi), anche al distributore automatico: costa 50 centesimi + 3,50 euro per ogni giorno solare, “caricabile”anche incrementalmente, è buona per tutto il circuito Bus, Tram e Metro, tranne che per i mezzi “speciali” (tram turistico, Aereobus, ..). Sconsiglio quindi la “Lisboa Card”, anche perché il costo di accesso ai musei è moderato (in media 5 euro) e prevede sempre il 50% del costo per i ragazzi (Jovem) e gli ultra 65enni (reformados), se non proprio facilitazioni per famiglia.

Scendiamo dall’Aereobus in Praca Marques de Pombal a circa 200 metri dal nostro Hotel (Marques de Pombal – www.Hotel-marquesdepombal.Pt), un quattro stelle in Avenida da Libertade, prenotato via Internet; abbiamo due doppie b&b con letto aggiunto e il costo in totale dell’hotel è di circa 900 euro (quattro notti: circa 700 euro pagati via Web per le due doppie e 200 liquidati all’hotel per il letto aggiunto e la colazione dei terzi occupanti). L’hotel è buono, con un bellissimo affaccio sull’Avenida da Libertade e gli edifici d’epoca limitrofi, una delle entrate della metro “linha Azul -Praca Marques de Pombal” è a 10 metri dall’ingresso, ottima pulizia, personale gentile, stanze confortevoli anche se piccoline con il terzo letto; siamo anche riusciti ad utilizzare le ottime attrezzature per il “fitness”. Alle 18 con la Metro linha Azul scendiamo a Baixa-Chado, passeggiamo per il Rossio, Rua Augusta, Praca Dom Pedro IV addobbate per le festività; abbiamo mangiato in fretta nel Mc Donald di Praca Dom Pedro IV e poi siamo saliti sull’Elevador di Santa Justa, da lì la vista notturna della città ci fa capire subito che valeva la pena venire a Lisbona. Rientriamo inzuppandoci fino alle ossa.

2 gennaio 2008 Al mattino Metro linha Azul fino a Baixa-Chiado, scale mobili fino Praca do Chiado dove sbuchiamo di fronte al mitico caffè “a Brasileira” dove facciamo qualche foto accanto alla statua di Pessoa seduto al caffè; sulla parte opposta della piazza prendiamo il mitico Tram 28 e facciamo un giro fino al Bairro alto, lo riprendiamo poi in direzione opposta (con tanto di “portoghesi” attaccati al predellino) per scendere al Castelo de Sao Jorge (dopo aver dato un’occhiata anche alla vicina cattedrale Sé de Lisboa): splendidi panorami e giro del castello semplice e divertente per i ragazzi. Mangiamo nell’apparentemente sofisticato ristorante del “castelo”, “Casa do Leao”, perché riprende a piovere; ottimo sia il bacalhau di antipasto, che le pietanze di pesce, il filetto e il maiale (con le vongole!), piatti unici e abbondanti che includono i contorni; con nostra meraviglia ce la caviamo con meno di 30 euro a testa, incluso l’ottimo dolce (acqua e solo un calice di vino): da provare. Ci dirigiamo verso il Parque das Nações con Tram 28, e le metro Verde e Rossa fino alla Stazione di “Oriente”, diamo una occhiata al centro commerciale Vasco da Gama e visitiamo lo splendido Oceanario, che per quanto ricordi mi sembra più bello e ricco di quello di Genova, (www.Oceanario.Pt) (è l’ingresso fin qui più caro: 10,50 euro a testa) e facciamo un giro Panoramico sulla Funivia (altri € 5,50 a testa) da dove si gode una magnifica vista del Tejo; per l’oceanario servono almeno due ore. Se avete mezza giornata fate la tessera dell’intero Parco delle Nazioni (guardate il sito : www.Parquedasnacoes.Pt). La sera accompagnamo la nonna ormai sfinita e riusciamo in giro per il Rossio mangiando rapidamente in un altro Fast Food (ce ne sono tantissimi). Purtroppo piove ancora, ma la temperatura non è mai troppo rigida e l’aria porta l’odore del mare. Sembrava interessante il tram Rosso che fa il giro turistico (28+15 forse): si può prenotare/prendere in Praca do Commercio.

3 gennaio 2008 Direzione Fatima: avevo prenotato Via Internet una vettura Hertz per una giornata, ma visto il maltempo e grazie alla gentilezza dell’impiegato locale ho potuto allungare il noleggio a due giorni prendendo anche una vettura superiore a poco più di cento euro al giorno (una dotatissima Reanault Espace passo lungo che si è rivelata perfetta per questa escursione); siamo partiti alle 9 alla volta di Fatima Prendendo l’autostrada A1, attraversando l’Algarve siamo arrivati a Fatima in un’ora e mezza (ottima autostrada a tre corsie). Durante la visita abbiamo anche assistito con commozione ad una inattesa messa cantata. Il pranzo semplice ma buono in uno dei ristorantini a conduzione familiare della cittadina (Santa Isabel) è costato in tutto 80 euro. Nel pomeriggio grazie alla vettura siamo potuti andare a Tomar a visitare lo splendido “Convento de Cristo” antica dimora dei Templari portoghesi; assolutamente da non perdere e, a nostro parere, anche superiore al rinomato “Mosteiro dos Jeronimos”. Accompagnamo ancora la nonna sfinita in albergo e riusciamo in auto verso Belem dove ci attende una fortunata coincidenza: in questi giorni parte da Lisbona l’edizione 2008 della “Lisboa-Dakar” (purtroppo annullata poche ore prima del via) e il circus riunito di fronte al “Mosteiro dos Jeronimos” di piloti, meccanici, sponsor,… e bellissimo da vedere per i ragazzi. Ceniamo nel mitico “Café Pastéis de Belém” tra pareti decorate di azulejos, dove, pur non amando eccessivamente i dolci, apprezziamo tantissimo i loro pasticcini caldi e sfornati in continuazione (ce ne portiamo anche un pacchetto a Roma). Devo dire che ho potuto girare facilmente anche grazie al sopporto del navigatore installato sul mio telefonino. 4 gennaio 2008 Belem: in auto non ci vuole più di un quarto d’ora, ma a causa della “Lisboa-Dakar” la zona è quasi interamente preclusa al traffico privato e fatichiamo non poco a parcheggiare nella zona delle ambasciate vicino alla “Torre di Belem”, splendido esempio di “stile manuelino” su cui c’è poco da dire (non visitiamo l’interno); proseguiamo a piedi e quindi visitiamo anche il “Monumento a los Descobrimentos” e il “Mosteiro dos Jeronimos” di cui apprezziamo lo splendido chiostro (biglietto intero 5 euro a testa). L’attrazione della giornata è però ancora il “circus” dei concorrenti della “Lisboa-Dakar” (ancora non si sa che sarà annullata). Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Cascais, percorrendo poi la “estrada do Guincho” fino alla “Boca do Inferno”; con il tempo incerto di questi giorni il percorso è emozionante: la strada è parzialmente ricoperta di sabbia, il vento fortissimo e le onde dell’oceano atlantico che si infrangono sulla scogliera sono fragorose e alte molti metri. Mangiamo in un bel ristorante (Muxacho) con vetrata sugli enormi marosi; buon pasto a base di pesce e in sei ce la caviamo con 150 euro: visto il livello del ristorante pensavamo peggio!).

Proseguiamo per visitare e fare foto al mitico “Cabo da Roca”, il punto più ad ovest dell’Europa, dove arriviamo in dieci minuti. Vale assolutamente la pena; di fronte a noi solo l’oceano (..E fino a Colombo e Vasco de Gama era così!): “Aqui … onde a terra se acaba e o mar comeca..” Camoes. L’escursione finisce con una breve passeggiata nella cittadina di Sintra, dimora estiva dei Re del Portogallo (sembra di vedere la Cortina di qualche anno fa, com’era nel film di James Bond); meritava più tempo.

Rientriamo a Lisbona, consegniamo l’auto e lasciamo la nonna in albergo, quindi escursione verso l’Alfama in cerca di un ristorante dove si possa apprezzare il Fado. Dalla Stazione di Santa Apolonia ci inerpichiamo a piedi per le salite del quartiere un po’indecisi; ci aspettavamo una densità di locali da centro storico ma non è così e quindi con circospezione torniamo nel piazzale di Santa Apolonia dove prendiamo un minibus che lì fa capolinea (mi sembra il 34); parte a razzo e fa un apprezzabile giro del quartiere ma ad una velocità da macchinina del luna park: tutto sommato divertente. Scendiamo in Martin Moniz e mangiamo nell’ennesimo immancabile Fast Food (niente Fado e piove ancora!).

5 gennaio 2008 Si riparte. Lasciamo l’albergo dopo aver fatto colazione insieme a un pò di personale della Lisboa-Dakar deluso per l’annullamento della corsa; convinco mio figlio che abbiamo assistito ad un evento unico: la prima edizione di questa corsa che ha avuto una non-partenza invece della partenza; non succederà più.

Dopo aver lasciato i bagagli in deposito (in albergo sono molto seri: ci hanno dato uno scontrino numerato per ogni collo, cosa che in Italia non mi era mai capitata), ci rechiamo di nuovo al Parco das Nacoes, con l’intenzione di girovagare per un paio d’ore nel centro commerciale Vasco da Gama dove i saldi sono già iniziati. Cerchiamo di approfittarne per acquistare qualcosa di utile che ci ricordi il Portogalle e che non sia ugualmente offerto in tutti i centri commerciale del pianeta: forse le mie ragazze ci riescono scegliendo due abiti carini di un produttore mai sentito in Italia. Torniamo con affanno in albergo a prendere i bagagli, tutte le coincidenza metro però funzionano perfettamente, poi con l’Aereobus 91 da piazza Marquis de Pombal arriviamo all’aeroporto; alle ore 16,30 ripartiamo per Roma. Qualche problema a Roma nel ritiro bagagli che non arrivano, nel tempo perso in attesa del bus navetta… La solita Italia. Sembra meglio il Portogallo! Ma a Lisbona ci torniamo!… Ah se ci torniamo!



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