Alla scoperta della Namibia

Viaggio in Namibia Periodo Agosto 2007 Voli: Malpensa – Francoforte Francoforte - Città del Capo Città del Capo - Windhoek Primo giorno : arriviamo dopo il lungo tragitto in volo all’aeroporto di Windhoek. Lì ritiriamo l’auto presso il punto Europcar e Andrea si mette subito alla guida , sulla sinistra. Il nostro hotel è...
Scritto da: PUCCI1974
alla scoperta della namibia
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 18/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Viaggio in Namibia Periodo Agosto 2007 Voli: Malpensa – Francoforte Francoforte – Città del Capo Città del Capo – Windhoek Primo giorno : arriviamo dopo il lungo tragitto in volo all’aeroporto di Windhoek. Lì ritiriamo l’auto presso il punto Europcar e Andrea si mette subito alla guida , sulla sinistra.

Il nostro hotel è il Windhoek Country Club resort Ha anche il campo da golf, ed è proprio di fronte al piccolo aeroporto Eros per i voli interni.

Fin troppo per i nostri gusti, ma ha il vantaggio di essere comodo da raggiungere- Secondo giorno : partiamo di mattino presto, perché la tappa è lunga fino a Sesriem, inoltre dobbiamo socializzare con le strade namibiane. La raccomandazione è di stare molto attenti. Le strade per lo più non sono asfaltate e dunque è facile perdere aderenza , inoltre non sono lineari , nel senso che spesso seguono il terreno e dunque si sale e si scende di continuo. Nonostante ciò, non ci sono particolari problemi purchè si usi prudenza e si vada sotto gli 80 all’ora. Il punto è che non c’è nessuno! E viene voglia di pigiare l’acceleratore , errore da non fare anche perché gli animali possono attraversare la strada : orici, kudu, facoceri , babbuini , etc..

Solitamente passa, dopo l’alba, un apposito mezzo che appiattisce i sassi. Buone norme sono il portarsi due ruote di scorta, avere sempre con sé acqua e cibo e arrivare al Lodge prima del calar del sole. Non perché compaiano vampiri, ma perché non c’è alcuna forma di illuminazione sulle strade. Detto questo noi abbiamo viaggiato sempre sereni e piacevolmente. Quando si incrocia un’auto ci si saluta sempre e se qualche auto non va , certamente il primo che passa si ferma. E’ una regola non scritta. Non uscite dalle piste principali e tracciate, se no chissà quando passa qualcuno .

Impossibile sbagliare strada, sono molto bene segnalate , basta che vi siate muniti di apposita cartina con i numeri delle strade.

Facciamo tappa a Solitarie, credendo che sia un piccolo paese ma in realtà c’è un Lodge, una pompa di benzina e un meccanico. Qui si vende un’ottima torta di mele e del pane durissimo.

Dormiamo al Namib Desert Lodge, che sorge a ridosso delle rosse dune fossili. Siamo stanchi ancora dal volo e dal viaggio. Ci godiamo un thè ammirando il paesaggio. Il lodge è carino, si sta ampliando, per ora ha circa una cinquantina di stanze. La sera fa freddo ci vuole una bella giacca a vento. La cena prevede sempre come antipasto una zuppa calda e poi di solito un secondo di carne e riso. Immancabile il dolce , creme al cucchiaio. E’ tutto buonissimo .

Terzo giorno : ci svegliamo per le 5. Appena usciamo dal lodge, degli Springbook ci attraversano la strada. La nostra tappa è Soussusvlei. Entriamo nel parco, e sorpresa. Lì la strada è asfaltata! Si deve fare il biglietto nell’ufficio dei ranger e poi inizia lo spettacolo. La strada è attorniata da dune alte e spiccatamente rosse. Si passa davanti alla famosa duna 45, ma il bello arriva quando si deve parcheggiare l’auto per gli ultimi 5 km che o si fanno a piedi o , molto meglio, con un fuoristrada. Non preoccupatevi , fanno la spola e per pochi dollari namibiani un passaggio ve lo danno.

Si vede prima la Dead Vlei e poi si comincia a camminare tra le dune. Semplicemente bellissimo.

Tornati al lodge, siamo usciti in fuoristrada per ammirare la zona del Namib e per goderci un meraviglioso aperitivo in un paesaggio da “ La mia Africa “ il film con Meryl Streep . Resti senza parole a guardare i colori e a sentire i profumi , se questo è il paradiso non voglio piu’ tornare a casa.

Quarto e quinto giorno: raggiungiamo Swakopmund che si affaccia sull’oceano Atlantico. L’aria è gelida , il paese sembra prelevato dal Tirolo e posto in Africa! Non solo l’architettura è tedesca, ma anche le birrerie e il cibo lo sono. Noi ci siamo presi un’ottima Schnietzel viennese per pranzo.

Alloggiamo al Sea breeze www.Seabreeze.Com.Na . Quando arriviamo al cancello, ci sentiamo chiamare per nome da un signore affacciato sul balcone , siamo stupiti. Poi scopriremo che i due proprietari Giancarlo e Oscar sono italiani che da tempo vivono in Namibia . Davvero gentili e ospitali, è stato un piacere conoscerli. Da loro apprendiamo che ci sono altri italiani. Per due sere ceniamo al ristorante Il tulipano, di un ragazzo veneto. Si mangia meglio che in Italia e si spende pochissimo , circa € 15 a testa : tagliatelle al prosciutto di San Daniele , ravioli di patate e cannella , orice al chianti e trancio di tonno . Anche i proprietari del panificio Pane Fresco sono italiani, romagnoli ed hanno anche il vero espresso. E’ stato bello parlare con queste persone che in Namibia hanno trovato la serenità che cercavano. Il giorno dopo ci rechiamo al Lagoon lodge ( una grande casa viola gestita da francesi ), nella vicina Walwis Bay proprio di fronte alla laguna piena di fenicotteri rosa. Da lì partiamo con due coppie di tedeschi ed una guida , alla volta della scoperta del deserto. Andrea si mette alla guida di una dune buggy e passiamo la giornata ad andare su e giù per le dune fino al punto in cui la sabbia arriva all’oceano e forma una splendida laguna : Sandwich Harbour. Direi il posto più bello del mondo. Chi vuole fare altro ha l’imbarazzo della scelta e può consultare il sito www.Living.Desert.Adventures.Com.Na oppure www.Mola.Namibia.Com .

Sesto giorno : a malincuore salutiamo i nostri nuovi amici e partiamo per Omaruru. Siamo nel meraviglioso Erongo Wilderness lodge che è costituito da circa una decina di tende su palafitte immerse nell’omonimo parco naturale. Ci accoglie la sorridente proprietaria e ci fornisce una sintetica mappa. Da soli e a piedi andiamo alla scoperta del parco. Dassi e Babbuini ci corrono continuamente attorno. Ottima cena. La sera fa più caldo e dunque ci fermiamo a guardare la pozza d’acqua in attesa di vedere se gli animali arrivano a bere.

Settimo giorno : E’ stata la tappa più lunga. Quasi 400 chilometri e la temperatura decisamente alta. Visitiamo il sito di Twyfelfontein dove ci sono le pitture rupestri, la montagna bruciata, le organ pipes e poi arriviamo a Vingerklip. Anche questo lodge è situato in un parco , che a me ricorda tantissimo la Monument Valley negli U.S.A. Naturalmente, cappello e crema solare e via partiamo in perlustrazione! Nel pomeriggio esploriamo la zona in fuoristrada, fino ad arrivare a paula’s cave, dove ci sono interessanti incisioni rupestri. Ma la cosa più interessante è il caldo tramonto sul paesaggio africano, sorseggiando Lemon gin.

Ottavo e nono giorno : Ci godiamo il parco Etosha. Si può entrare con la propria auto e con apposita cartina girarlo come si vuole. La prima notte la passiamo al Toshari Lodge. Spartano , ma pulito e lo staff è davvero allegro. Tutti ragazzi giovani che si improvvisano anche cantanti e ballerini. Il parco è caratterizzato dalla presenza del pan, ovvero un lago prosciugato molto grande che dà un effetto particolare nei colori. Forti le emozioni e gli incontri con le grandi mandrie di gnu, zebre e di springbook..Ma quando vediamo decine di auto ammassate, capiamo subito che c’è un predatore. Tre leoni ! La seconda notte, siamo all’Onguma bush camp. Www.Ongumanamibia.Com . Si trova subito al di fuori del perimetro dell’Etosha, dal gate del forte Namutoni. Poche casette e un’accoglienza familiare. Il posto è da non perdere se si vuole respirare il fascino del falò sotto le stelle del cielo africano. Decimo giorno: comincia il nostro ritorno verso la capitale, ma prima ci fermiamo alla riserva di Mount Etjo. Abbiamo soprannominato questo posto: il paradiso terrestre. La Namibia è un paese secco, dai forti colori rossi e l’ultima cosa che ci aspettavamo era di arrivare in una riserva dove il prato verde fa concorrenza a quello della scozia! Ci sono solo 16 camere. Subito fuori dalla nostra si poteva osservare una famiglia di ippopotami nuotare nel lago di fronte. Altro punto meraviglioso era l’angolo del laghetto con i fenicotteri rosa. Si collocava proprio accanto al tavolo delle torte. Una sorridente mamy da Via col vento, è arrivata con il thè e svariate torte, tutte multipiano … Nel pomeriggio , con una famiglia sudafricana, usciamo a vedere la riserva dove vivono parecchi elefanti e soprattutto 18 rinoceronti. Ci siamo avvicinati moltissimo, animali affascinanti.

La sera la cena è stata servita mettendo prima tutti gli ospiti in sedie accanto al focolare per l’aperitivo e poi come dolce una bella gita a vedere i leoni! C’è infatti la possibilità, nascosti dietro un muro di cemento armato di osservare se arrivano i leoni a mangiare. Siamo stati fortunati è arrivata una intera famiglia ed è stato davvero incredibile, essere così vicini a questi predatori.

Ultimo giorno: Dopo una tappa al mercatino del legno di Okahandja, siamo tornati a Windhoek. E’ una città moderna, in sé poco interessante rispetto al resto del paese. L’ultima sera siamo stati al ristorante Gathemann, sulla Indipendece Avenue. Ricordatevi di prenotare, è sempre affollato ed ha pochi posti ( tel 2264061223853). E’ un posto elegante, con un servizio impeccabile, una gran cura nella presentazione dei piatti, per altro ottimi e con una fornita lista dei buoni vini sudafricani. Costoso? Macchè ..Allo stesso prezzo di una pizza in italia e se arrivate con i jeans, pazienza nessuno ci fa caso.

La Namibia è un paese bellissimo e molto grande. Non vediamo l’ora di poterci tornare e continuare a scoprire ancora il tanto che ha da offrire !



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