TRE SETTIMANE TRA LAOS E CAMBOGIA di I parte

Dopo 2 anni dal nostro primo viaggio in Indocina, finalmente ci siamo: si parte per Laos e Cambogia. I biglietti li ho comprati a febbraio su Expedia, 1642 euro in due (assicurazione sanitaria compresa) con la Ethiad, una compagnia araba che si rivelerà ottima, sia per lo spazio a disposizione che per il servizio e i vari giochi e film, di cui la...
Scritto da: giorgia eva
tre settimane tra laos e cambogia di i parte
Partenza il: 08/08/2009
Ritorno il: 28/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Dopo 2 anni dal nostro primo viaggio in Indocina, finalmente ci siamo: si parte per Laos e Cambogia. I biglietti li ho comprati a febbraio su Expedia, 1642 euro in due (assicurazione sanitaria compresa) con la Ethiad, una compagnia araba che si rivelerà ottima, sia per lo spazio a disposizione che per il servizio e i vari giochi e film, di cui la maggior parte anche in italiano.

Vaccinazioni fatte: antimalarica con il Lariam (che, nonostante tutti i racconti terrificanti che ho letto, non ci ha dato assolutamente problemi), antiepatite A e B, antitifo 09.08.09 Bangkok Arriviamo alle 18.45 e, espletate le formalità doganali, ci dirigiamo verso l’uscita indicata dall’hotel, il “the great residence hotel”, che per 12 euro a notte ci offre anche il transfert gratis. Ho scelto un hotel vicino all’aeroporto perché avevamo la coincidenza la mattina dopo e sarebbe stato troppo faticoso raggiungere il centro di Bkk per poche ore. L’hotel non è nulla di speciale, ma è sufficientemente pulito per dormire un po’ prima di ripartire, inoltre appena fuori ci sono delle bancarelle per cenare e un minimarket per comprare le ultime cose dimenticate in Italia.

10.08.09 Vientiane Finalmente in Laos! Il volo della Thai (272 euro in due) è andato bene. L’aeroporto è veramente piccolo, ma molto efficiente. Anche la città, per essere una capitale, è piccola, ma fin dalla prima impressione si mostra come accogliente e facile da girare, con le principali attrazioni a portata di passeggiata. L’albergo che abbiamo scelto, prenotandolo via internet dall’Italia, è il Vayakorn (30 dollari a notte la doppia) ci è piaciuto molto, con i pavimenti in tek e la camera grande e luminosa, proprio in centro alla città. Come primo giorno ci lanciamo alla scoperta della città: per prima cosa andiamo a vedere il Mekong, il grande fiume, poi i vari templi: Wat Mixai, Wat Ong Teu Mahawihan, Wat Hai Sok e Wat In Paeng. E dopo la scorpacciata di templi e una rapida doccia, ci ributtiamo sul lungofiume, che nel frattempo si è riempito di bancarelle gastronomiche, per fare la nostra prima cena laotiana. 11.08.09 Vientiane Oggi inizia a farsi sentire il caldo! Comunque completiamo il giro a piedi della città iniziato ieri: Patuxai, Talat Sao, il grande mercato della città, That Dam, Palazzo Presidenziale. Dopo il pranzo in un ristorante affacciato sul Mekong, dove mangio il mio primo laap (una sorta di carne macinata condita con menta, l’onnipresente lemon grass e peperoncino), continuiamo per il Wat Si Saket e Haw Pha Kaeo. Poi, in tuk tuk, raggiungiamo il Pha That Luang, il simbolo religioso di questa nazione, un enorme stupa dorato. Finalmente questa sera ci concediamo il primo massaggio della vacanza al White Lotus: massaggio lao alle erbe. Simone è stato fortunato, perché la ragazza che gli è capitata era molto gentile e delicata, mentre la mia signora era una sorta di cerbero che mi ha strapazzato un po’, scottandomi anche con gli impacchi alle erbe! 12.08.09 Vang Vieng Dopo 5 ore di bus (biglietti comprati in hotel) arriviamo a VV: ovvero due vie parallele piene di guest house, agenzie viaggi e ristoranti circondate da alte montagne carsiche e il nulla. Approdiamo al Vilavay, dopo occupiamo un delizioso bungalow in un tranquillo giardino vicino al fiume per meno di 10 euro a notte. La città di per sé non ha molto da offrire, le attrattive sono tutte legate alle escursioni e al tubing sul fiume. Così acquistiamo in una delle tante agenzie un trekking di mezza giornata per l’indomani. Per il resto ci godiamo la cena al Nokeo contemplando le mandrie di ragazzoni americani e australiani che passeggiano per la città, reduci dalle avventure della giornata. Alla sera i monsoni si sono fatti sentire con due ore di pioggia ininterrotta.

13.08.09 Vang Vieng Oggi trekking: che bello, eravamo solo noi, quindi la guida era a nostra disposizione. Ci siamo inoltrati nella campagna, attraversando campi di riso fino alle grotte di Tham Sang. Poi, dopo aver attraversato un villaggio Hmong, molto diverso da quelli che avevamo visto 2 anni fa vicino a Chiang Mai, giungiamo alla grotta di Tham Nam, o la laguna, dove proviamo l’esperienza del tubing, cioè galleggiamo su delle camere d’aria di tir, seguendo una corda che ci conduce all’interno della grotta. Non pensavo che saremmo riusciti a passare in spazi tanto ristretti! Poi, una volta lasciate le camere d’aria, a passo di giaguaro percorriamo una strettoia che ci porta nel cuore della grotta, illuminati solo dalle torce che avevamo in testa. È stata un’esperienza unica! Una volta usciti una lunga passeggiata ha segnato la fine dell’avventura. Il pomeriggio lo passiamo mollemente adagiati al Nokeo, non avendo voluto fare tubing nel fiume, sport praticato praticamente da chiunque transiti da questa città. Col senno di poi sarebbe stato bello affittare un motorino e girare i dintorni, ma ha prevalso la pigrizia. Dopo cena siamo stati sull’isola di VV, la Don Khang, dove ci aspettavamo di trovare chissà quali locali trasgressivi e party selvaggi: in realtà, superato il buio pesto per arrivarci, passando sugli stretti ponticelli, è solo uno spiazzo con dei locali dove ci si può sdraiare su non molto pulite amache… Di cose strane neanche l’ombra, anzi, non c’era neppure molta gente… Forse sarà perché si è fuori stagione, o forse la guida ha un po’ colorito i racconti sulla città. Dopo mezz’ora di punture di zanzare, o forse pulci, decidiamo che è giunto il momento di andare a dormire. 14.08.09 Luang Prabang Dopo 7 ore di tornanti sotto una pioggia battente, che ci ha impedito di godere appieno dei paesaggi spettacolare che ci circondano, siamo arrivati a LP, dove ci siamo diretti immediatamente al nostro hotel, il Villa Merry Lao Swiss (30 dollari a notte), prenotato via internet. L’albergo è carino, e il ragazzo alla reception è molto gentile, tra l’altro lavora 24 ore al giorno, ma realmente, infatti dorme anche nella hall, praticamente non smonta mai! LP è splendida, serena, rilassata, ti mette a tuo agio subito. Abbiamo fatto subito un giro sul lungofiume, per poi giungere al night market, dove abbiamo capito immediatamente che avremmo passato le prossime serate all’insegna dello shopping selvaggio. Per la prima sera ci siamo limitati ad osservare e siamo andati a cena al Lao Lao Garden, dove abbiamo mangiato il BBQ laotiano, cioè la carne si cucina direttamente sul tavolo. È un posto bellissimo, in un giardino illuminato da mille candele, lo consiglio vivamente.

15.08.09 LP Sveglia all’alba, anzi prima, visto che all’alba eravamo già in strada per vedere la questua dei monaci: sarà turistico, ma a me ha emozionato molto. Subito dopo siamo andati al mercato diurno, dove abbiamo girovagato tra la gente del posto, che alle 5.30 del mattino è già operosa. Tra le mille verdure scorgiamo anche vari insetti in vendita, sembra siano delle prelibatezze. Torniamo in hotel per la colazione e iniziamo il giro dei vari templi sotto un’abbondante pioggia monsonica. Fortunatamente dopo un paio d’ore cessa e riusciamo a concludere la giornata con il tramonto sul Phu Si. Non farò l’elenco dei tantissimi templi visitati, abbiamo seguito l’itinerario a piedi proposto dalla Lonely Planet, la nostra inseparabile guida. 16.08.09 LP Oggi abbiamo preso una visita organizzata in una delle tante agenzie, anche se, onestamente è un po’ cara per il servizio offerto (40 dollari a testa): per prima cosa abbiamo fatto 1 ora e mezza di giro in elefante, dove ho anche avuto la possibilità di cavalcarlo direttamente sulla testa, come i veri mahout, poi siamo andati a visitare le grotte di Pak Ou, la grotta dei mille buddha, per poi fare una mini-sosta al villaggio del whisky (che mi aspettavo diverso: abbiamo solo visto una serie di bancarelle, mentre mi sarebbe piaciuto vedere come si produce il whisky di riso). Dopo pranzo ci hanno portato alle cascate di Tat Kuang Si, belle, ma l’acqua è freddissima, cosa che, unita alla presenza di nuvole, mi ha convinto a non fare il bagno. La sera abbiamo cenato alle bancarelle del mercato: pesce e pollo alla griglia, buonissimi, poi via con lo shopping.

17.08.09 LP Oggi abbiamo deciso di affittare un motorino (20 dollari) per visitare in modo indipendente i dintorni di LP. È stato molto bello, siamo finiti in strade sterrate, circondati da campi di riso e piccoli villaggi, dove i bimbi ci correvano incontro salutando. Poi siamo andati alle cascate Tat Sae, meno imponenti di quelle di ieri, ma più estese e ricche di pozze dove fare il bagno. Per raggiungerle bisogna prendere una barchetta per 10 minuti, ne vale veramente la pena. Bel pomeriggio passato tra un bagno e un’esplorazione dei dintorni.

18.08.09 LP Ad essere sinceri questa giornata a LP è stata un po’ inutile, in quanto avevamo già visto tutto quello che ci interessava, ma purtroppo non c’era il volo per Siem Reap, nostra prossima meta, e abbiamo dovuto aspettare un giorno in più. La giornata è passata tra una nuova levataccia per vedere i monaci e il mercato e un giro più approfondito per la città. Inoltre siamo andati al Big Brother Mouse, una libreria gestita da un’associazione no profit, dove è possibile comprare dei libri per donarli ai bambini dei villaggi, pensano loro a consegnarli: penso sia un modo corretto per fare la cosiddetta “buona azione”, non dando soldi a caso, ma a un centro serio che li utilizza in modo concreto. Apro questa parentesi perché in questo viaggio ci siamo trovati spesso a confronto con gente che chiedeva elemosina per strada, soprattutto in Cambogia, e questo ci ha fatto interrogare a lungo su come sia opportuno comportarsi: trovo, ma la mia è un’opinione strettamente personale, poco educativo dare il famoso “dollaro” ai bimbi per le strade, perché penso che crei un rapporto di dipendenza verso il turista, che crei uno squilibrio all’interno delle famiglie tra quanto possono guadagnare i genitori con un lavoro normale e quanto portano a casa i bambini e, in definitiva, creare più problemi di quelli che si vorrebbe contribuire a risolvere. Per questo abbiamo preferito aderire a proposte di associazioni (come questa sui libri o un ristorante dove insegnano ai ragazzi di strada a fare i camerieri) che abbiamo ritenuto che aiutassero la popolazione senza ledere la dignità e in modo costruttivo, poi ognuna faccia quello che la propria coscienza gli impone. Cena nuovamente al Lao Lao Garden e l’indomani partenza per Siem Reap, Cambogia.

Considerazioni: il Laos è veramente, come dicono tutti, un paese rilassato, nonostante la povertà l’ho trovato molto sereno, la gente è educata e mai aggressiva, anche se, se devo essere sincera, non ho trovato gli stessi sorrisi e le stesse attenzioni della Thailandia (mi ricordano un po’ noi piemontesi, cortesi ma un po’ freddi). Stanno iniziando ad aprirsi a un turismo più di massa, prendendo anche un po’ spunto, credo, dalla vicina Thailandia: nonostante questo per ora sono ancora autentici, spero che riescano a mantenersi tali e a non svendersi a un turismo di massa che appiattisce e omologa. È sicuramente un paese da visitare e conoscere, per gli splendidi paesaggi e i templi pieni di vita e monaci. Penso che anche il sud del paese sia bellissimo, in questo viaggio non siamo riusciti ad andare, ma prima o poi lo visiteremo.

Il viaggio continua nella sezione della Cambogia.



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