Le splendide isole Lofoten

Il diario del nostro viaggio alle isole Lofoten!
Scritto da: diarimarcopolo
le splendide isole lofoten
Partenza il: 16/08/2010
Ritorno il: 23/08/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
16 agosto

Da quando abbiamo prenotato i voli per la Norvegia, alla nostra percezione del tempo deve essere successo qualcosa: le giornate sono diventate lunghissime… per non parlare poi delle ore di questo interminabile lunedì!

Sul biglietto della Norwegian c’è scritto ore 13.35, l’avrò guardato almeno 10 volte, eppure sono le 5 del mattino e sono già pronta.

Zaini: pronti; stoviglie del giorno prima: rassettate; letti: fatti; igiene personale: fatto; ordine armadi: fatto; ordine cassetti mai aperti da almeno un mese: fatto… Non so più cosa inventarmi per tirare l’ora…

Finalmente, come tutti i momenti che non sembrano mai arrivare, ci siamo dentro e dopo un volo Milano-Oslo durato 2 ore e 40, un’attesa in aeroporto di circa 3 ore ed un altro volo di 2 ore Oslo-Tromsø eccoci a bordo della nostra Golf a nolo sulle strade della tranquilla Tromsø.9° segna il termometro e le cime nei dintorni sono spuzzate di neve fresca, nonostante le strade siano illuminate dalla luce di un tardo tramonto – sono già le 21.30 – l’aria è fresca.

Il modesto, ma ben organizzato Ami Hotel (link) è un ottimo esempio di gestione automatizzata dell’ospite: prenotando via e-mail abbiamo ottenuto un codice che ci permette di aprire il portone d’ingresso. Nella hall lo stesso codice apre una cassetta di sicurezza che conserva la chiave della nostra camera. Insomma: una via di mezzo tra “Alice nel Paese delle Meraviglie” ed una caccia al tesoro, ma… funziona! La cameretta è poco chic, ma ha l’unica cosa che a noi interessa: 3 letti sui quali passare la notte.

Siamo un po’ stanchi, ma come resistere ad un assaggio della cittadina sotto la luce crepuscolare delle 23? Cogliamo l’occasione per acquistare dall’unico negozio aperto 3 muffin e mezzo litro di latte: domattina torneranno utili.

17 agosto

Colazione in camera. Lasciamo Tromsø. Siamo diretti ad Harstad. Lungo il tragitto non troviamo località di grande interesse ma i panorami che offrono i fiordi sono davvero incantevoli. Spezziamo il viaggio con un’interessante sosta al Polar Zoo di Setermoen (link).

Capitiamo proprio all’ora giusta: alle 12.30 danno la pappa ai cuccioli di volpe artica.

Osserviamo inteneriti questi batuffoli di pelo bianco ed apprendiamo qualche interessante notizia sulle loro abitudini. Raggiungiamo l’area dei lupacchiotti: dolci come i cuccoli di cane. Incredibile pensare che siano i piccoli del temibile lupo. Indimenticabile il giocoso ululato che intonano all’invito dell’incantevole guardiana. Dopo i lupetti è la volta dell’alce, delle linci, del signor lupo e di sua maestà: l’orso bruno.

La visita ci tiene occupati fino al primo pomeriggio, ci accontentiamo di uno spuntino con patatine e grissini e riprendiamo il carosello di fiordi fino ad Hardstad.

Siamo nelle Lofoten! Raggiungiamo il grazioso campeggio ed optiamo per la casetta più economica, poco più grande di un capanno per attrezzi, ma con tanto di frigo e piastra elettrica. Accomodiamo i nostri zaini ed usciamo per un giretto nel piccolo centro, ma soprattutto per il rifornimento cibarie. Il settore alimentari non offre granchè: salumi, insaccati e buste di pesce secco, per non parlare dei poco invitanti pudding di pesce. I wurstel sono l’unica cosa appetitosa… Ceniamo utilizzando alla benemeglio la piastra elettrica, tiriamo le tende alle finestre e… buonanotte.

18 agosto

Il cielo limpido ed il sole ci accolgono dalle prime ore del mattino. Le 6 ci sembrano le 8, dato che ha albeggiato alle 3. Colazione raffazzonata e partenza per Svolvaer attraversando macchie di tundra dai colori bruni ravvivati dal rosa intenso della fioritura dell’Epilobium fleischeri.

Ogni tanto la tundra lascia il posto a boschi di betulle e a verdi distese ed il mare si alterna al lago confondendo il blu delle acque con l’azzurro intenso del cielo.

Accostiamo spesso ad ammirare questi meravigliosi panorami. All’orizzonte, piramidi di roccia grigia affiorano dalle acque e qualche cima lontana si nasconde dietro ad un leggero velo. Confidiamo nella nostra memoria e nella nostra macchina fotografica affinchè riescano a portare a casa il più possibile di questo splendido paesaggio. Non fa freddo, ma si sta bene con la felpa. Abbiamo perso la cognizione del tempo: sembrano sempre le 10 di un limpidissimo mattino estivo.

Svolvær è un insieme di case che si stringono attorno al porto. Cubetti di legno dal tetto a punta, stabilimenti portuali e pochissimi negozi.

Passeggiamo lungo il molo ed incuriositi dai loro caratteri gironzoliamo tra le romantiche casette rosse dell’Hotel Anker Brygge.

Proseguiamo per Kabelvåg, dove ad accoglierci c’è la chiesa di Vågan, denominata la cattedrale delle Lofoten: una chiesa in legno che risale al 1898. Proseguiamo per il Lofot Akvariet (link). Pare che mezzogiorno sia il momento migliore per visitare queste attrazioni: assistiamo al pranzo di foche e lontre e curiosiamo tra le vasche alla scoperta di specie ittiche mai viste prima.

Kabelvåg è una piazzetta con attorno un ristorante e qualche casetta colorata. Il centro si visita in un quarto d’ora, scattiamo qualche foto e riprendiamo la nostra auto percorrendo la stupenda strada costiera che porta a Henningsvær.

Henningsvær (link) è un delizioso gruppetto di case colorate appollaiate su un isolotto. Visitiamo un laboratorio artigianale e qualche negozietto. Passeggiamo tra le case e lungo il molo di Engelskmann. Risaliamo in auto per raggiungere il Sandsletta Camping .

Il sole è ancora alto nonostante siano le 17. I toni del cielo, del mare e delle piantine di erica sono caldi e piccanti.

Abbiamo prenotato on-line una casetta in legno che si affaccia sul racchiuso fiordo di Sandsletta: la casetta più bella che abbiamo mai visto! L’angolo giorno ha due grandi vetrate che si affacciano sull’acqua. Le betulle e i caratteristici fiori rosa fanno da contorno al blu cobalto. Ci sono 20° e ci accomodiamo come pascià sul magnifico terrazzino. Abbiamo a disposizione un’attrezzata cucina e questa sera apriamo il nostro prezioso pacchetto di pasta; tipica cena italiana in uno chalet idialliaco… che altro si può desiderare?

19 agosto

Lasciamo il campeggio attorno alle 7.30. Il fiordo pare uno specchio e i raggi di un giovane sole illuminano anche oggi la nostra strada. La meta di oggi è la più attesa della vacanza: Reine! Decidiamo di allungare il percorso esplorando la penisola che porta ad Eggum e quella di Stamsund, ma non restiamo completamente soddisfatti della scelta fatta: il paesaggio è come al solito incantevole, ma i paeselli sono quasi inesistenti.

Restiamo invece colpiti dagli scorci da cartolina che ci offre Nusfjord.

Nel villaggio ci sono molti ‘rorbu’, le ex-casette in legno dei pescatori, trasformate ora in cabine di villeggiatura. Qualche stoccafisso è rimasto appeso per accontentare i turisti, ma il periodo dell’essiccatura è ormai passato e, forse, anche il periodo delle vacanze, dato che incontriamo veramente poche anime.

La via che porta a Reine è un susseguirsi di ponti e gallerie. Non siamo ancora alla nostra meta, ma non possiamo evitare di fermare l’auto quando incontriamo i caratteristici rorbuer di Sakrisøy.

Il complesso di ‘palaffitte’ di Sakrisøy è un paradiso. Il fondale sabbioso dà risalto alla acque cristalline del mare artico e le originali abitazioni dei pescatori sono state ristrutturate mantenendo intatte le loro antichi tratti.

Ritiriamo la chiave della nostra casetta ed accomodiamo le nostre cose. A nostra disposizione: un soggiorno con cucina, 2 comode camerette ed un bagnetto. Ci rilassiamo gustandoci una birra sul terrazzino e, prima di cena, usciamo per raggiungere Reine che risulta dal punto di vista paesaggistico stupendo, ma il centro abitato? Dov’é? Si tratta di un bel agglomerato di rorbuer oramai destinati solamente ai turisti… niente di più.

Passeggiamo e ci godiamo da una panchina lo spettacolo delle maestose cime rocciose che si immergono nel mare. Sembrano vecchi giganti che rinfrescano i loro arti nelle gelide acque salate: siamo circondati dai Troll!

Il cielo si rannuvola e fa decisamente freddo. Nella nostra piccola abitazione a Sakrisoy c’è una stufa a legna: decidiamo di accenderla. Questa sera è buia, fredda e molto silenziosa… proviamo compassione per quei poveri pescatori che hanno passato la vita nelle ostilità e nella solitudine che questi luoghi hanno loro riservato. Com’è più facile la nostra vita! Ci raccogliamo nel tepore della nostra famigliola fino all’ora della nanna.

20 agosto

Il sole splende ed i pensieri malinconici sono stati scacciati da un sereno riposo. Colazione affrettata e partenza per Ǻ. Passeggiamo sulle rocce che aprono la visuale sulla punta estrema delle isole. Una leggera brezza ci accarezza il viso ed il silenzio è accompagnato dal fruscio delle acque e dal saluto di qualche gabbiano. Anche Ǻ, come Reine, è una località esclusivamente turistica.

Le vere case sono davvero poche. Anche i turisti sono pochi: le scuole in Norvegia sono già incominciate e la stagione pare al termine. Il negozietto del paese offre mele appassite e qualche scatoletta di sardine. Ci accontentiamo di due panini. E’ mezzogiorno, ma non ce ne accorgiamo. Decidiamo di arrampicarci, finchè il sentiero permette, su un cocuzzolo che sovrasta Reine per ammirare dall’alto la vista di questi isolotti che brulicano di casette rosse dal tetto in erba. Raggiungiamo un comodo terrazzo naturale con laghetto annesso e vista mozzafiato. Pranziamo spiluccando qua e là dei rigogliosi cespugli di mirtilli.

Rientriamo a Sakrisøy nel pomeriggio e ci rilassiamo sul terrazzino in compagnia dei gabbiani. Un giretto al puzzoso magazzino dello stoccafisso ed al negozietto che vende pesce secco ci aiuta a fare chiarezza sui nostri confusi concetti di baccalà (merluzzo salato o salato ed essiccato) e stoccafisso (merluzzo essiccato).

Nel tardo pomeriggio facciamo quattro passi sulla bianca spiaggia di Flakstad, giusto per farci venire un po’ di appetito, e rientriamo per una cena a base di bastoncini di merluzzo surgelati e insalata di patate acquistati alla Coop di Reine. Piove e anche questa sera è buio.

21 agosto

Oggi è proprio nuvoloso, non importa, prevediamo di passare mezza giornata in auto per riavvicinarci a Tromsø. Giunti a Fiskebøl optiamo per il traghetto che pare ci faccia risparmiare un po’ di strada e ci permette di vedere un pezzetto di Vesterålen. Nel frattempo le nubi hanno lasciato spazio al sole. Attendiamo al porto fino alle 11.10 e in 20 minuti di attraversata delle calme e dense acque dell’Hadselfjorden raggiungiamo Melbu.

Da questa parte il paesaggio cambia notevolmente. Prati verdi che si spingono fino al mare, mucche e villette residenziali. Fa anche caldo! Decidiamo di salire fino a Nyksund perchè la guida ne parla bene: la strada costiera offre una stupenda vista sul mare, ma il paesello è proprio piccolo. Pare che fosse abbandonato fino a poco fa ed è stato occupato da una comunità di artisti che gli hanno ridonato la vita.

Studiamo la strada del ritorno cercando di guadagnare più chilometri possibili e ci avvaliamo di un altro traghetto che da Holand ci porta a Revsnes. E’ sera quando raggiungiamo la casetta già collaudata 3 giorni fa del campeggio di Hardstad. Cena e nanna.

22 agosto

Cielo coperto. Ale guida dalle 9 alle 13 attraversando boschi e tundra, mari e monti, per portarci alla cittadina che ci ha accolti e che domani lasceremo. Tromsø offre una grande quantità di svaghi: visitiamo l’Ishavskatedralen (link) pranziamo al Burger King e facciamo un giro negli insoliti giardini del Arktisk-Alpin Botanisk Hage (link). Nel pomeriggio andiamo a trovare le foche a Polaria (link) ed assistiamo ad un filmato panoramico sulle Svalbard. Per finire, ci perdiamo nel fascino di una proiezione di diapositive sull’aurora boreale. Dopo l’intera giornata di pellegrinaggio ci riposiamo un po’ nella nostra cameretta dell’Ami Hotel. Per gli ospiti sono a disposizione due computer con internet, una playstation e una macchinetta che spilla caffè, cioccolata e bevande calde… Non sarà il Grand Hotel, ma stiamo benone. Ceniamo su una panchina della piazza con hot dog e panzerotti e rientriamo nella nostra modesta cameretta. Nanna presto perchè domattina la sveglia sarà alle 4.30.

23 agosto

Ore 6.45. Volo er Oslo. Attesa in aeroporto dalle 8.45 alle 10.10 e volo per Milano. La nostra magica esperienza si conclude qui, felici di essere riusciti a realizzare un altro sogno.

Sul mio blog trovate altri diari dei miei viaggi http://diarimarcopolo.blogspot.it

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Il villaggio dei pescatori di Sakrisøy alle Lofoten



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