Da Guadaloupe ai Tobago Key in balia delle onde

Siamo partiti io e mio marito lo scorso anno da Parigi per Guadaloupe, il giorno di San Valentino. Qualche giorno dopo sarebbe stato Carnevale ed in questo periodo sembra che i francesi abbiano le ferie scolastiche: l'aereo é pieno di famiglie con bambini, pannolini, biberon e quantaltro. Nonostante qualche pianto infantile in fondo tutto procede...
Scritto da: donnola
da guadaloupe ai tobago key in balia delle onde
Partenza il: 14/02/2007
Ritorno il: 14/03/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Siamo partiti io e mio marito lo scorso anno da Parigi per Guadaloupe, il giorno di San Valentino. Qualche giorno dopo sarebbe stato Carnevale ed in questo periodo sembra che i francesi abbiano le ferie scolastiche: l’aereo é pieno di famiglie con bambini, pannolini, biberon e quantaltro. Nonostante qualche pianto infantile in fondo tutto procede tranquillamente e riusciamo anche a dormire. Il servizio nel volo della Air France é ottimo. Il pasto non é male per un aereo e finisce con un planteur. La bevenda nazinale dei Caraibi a base di rum e succo di frutta, che ci terrá compagnia per tutta la durata della vacanza. Arrivati a Guadaloupe prendiamo possesso della macchina, che abbiamo fittato tramite agenzia di viaggio, e ci dirigiamo verso S.Te Rose (Basse Terre) dove abbiamo preso, sempre tramite agenzia, una villetta a schiera con piccola piscina privata in un piccolo resort e quando arriviamo non siamo delusi…É un sogno a occhi aperti. Peccato che non siamo piú giovani sposini in viaggio di nozze. La casa é a due piani arredata in stile coloniale con tanto di ventilatori attaccati al soffitto e zanzariere sui letti. La prima sera e le successive restiamo incantati seduti al bordo della piccola piscina illuminata ad ascoltare il coro di rane, che all’inizio scambiamo per uccelli. St. Rose, col tempo si rivela un ottima scelta per noi, amanti della pace e delle escursioni a piedi ed in canoa. Con la macchina in affitto (ci vuole assolutamente) nei giorni successivi visitiamo tutto quello che c’é da visitare facendo da soli escursioni nella foresta pluviale, Soufriere, cascate dei gamberetti e non, les Mamelles ecc..Giriamo l’isola in lungo ed in largo. Prendiamo la barca dal fondo di vetro e facciamo l’escursione alla riserva Costeau, andiamo sempre al mare alla spiaggia di Grand Anse e di La Perle (le piú belle in assoluto), assistiamo alla sfilata di Carnevale (costumi strabilianti e ritmi afro-antillesi, non proprio Rio de Janeiro, ma davvero da vedere). Una cosa peró non dimenticheó mai di Guadaloupe: la giornata intera passata nella laguna davanti S.Te Rose in Kayak con otto francesi e la guida (francese anche lui), prenotata grazie ad una pubblicitá letta nel resort. Nonstante il mio francese alla Totó (sono rimasta napoletana amche dopo 20 anni in Germania, dove vivo) capisco quasi tutto e a me la cavo a fare domande, riuscendo cosí a passare una giornata favolosa, visitando isolotti pieni di aironi e fregate che nutrivano i propri piccoli e pagaiando in tunnel di mangrovia (roba degna di Geo e Geo). Poi abbiamo fatto snorkeling nella barriera corallina, in acque basse poche centimetri e la guida ci ha dato milioni di interessanti spiegazioni, che ci sono tornate utili, 15 giorni dopo, quando ai Tobago Keys abbiamo visto pesci ancora piú strabilianti (ma questo é un altro racconto). Mentre noi si faceva tutto questo due cuochi di colore, arrivati in canoa con pentoloni e cibo su una isoletta, le Biche, dove noi nel frattempo avevamo parcheggiato le canoe, hanno scavato un buco nella sabbia, hanno fatto un fuoco e ci hanno preparato un delizioso tipico pranzo antillese: zuppa di pesce detta court boullon, servita con banana legume (verdura, per distinguerla dalla banana frutta chiamata dessert. È un casino con queste banane e ho impiegato quasi tutta la vacanza prima di distinguerle). Insomma ragazzi, non andate 10.000 km lontani da casa cercando vita notturna e club med, fate i turisti individuali, godetevi tutte le diversitá che un posto cosí vi offre. Ovviamente la premessa é parlare un pó francese. A Guadaloupe non si sforzano molto con l’inglese! Inoltre essendo un pezzo d’Europa sotto le palme vige uno standard di vita diverso che in altri posti dei Caraibi e ci si puó sentire sicuri. A quelli che, comunque, come me cercano pace, natura e avventura out door non consiglio di prendere un albergo a Grande Terre. Le cose piú belle sono a Basse Terre e per vederle da Grande Terre bisogna attraversare in macchina Pointe a Pitre, che in ore di punta é peggio che a Napoli sulla tangenziale. Ah, dimenticavo: guidare con prudenza, specialmente i camionisti corrono come i matti, ma le strade sono in ottime condizioni! PS: per gli amanti dello snorkeling/sub non consiglio Guadaloupe, ma i Tobago Keys (vedi racconto)


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