Guadalupa, isola mare e spiagge: consigli vari

Guadalupa isola da scoprire
Scritto da: PaFre
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Di ritorno da un soggiorno di otto giorni a Guadalupa, scrivo questo diario non tanto per raccontare la mia esperienza, che credo non interessi a nessuno, quanto per raccontare un po’ l’isola e dare qualche consiglio pratico: della serie, un diario come lo avrei voluto leggere io prima di partire.

Viaggiato in coppia, con volo da Fiumicino via Parigi; ho alloggiato in località Le Gosier, in un bel resort tutto compreso (La Creole Beach Hotel). Indipendentemente dal mio ottimo alloggio, che può anche dipendere dalle proprie preferenze, gusti e tasche, quello che mi interessa sottolineare è la località Le Gosier come luogo di pernotto. La zona è infatti strategica, abbastanza centrale, a pochi minuti dall’aeroporto di Pointe a Pitre, e soprattutto permette di raggiungere in tempi decenti qualunque località dell’isola, sia le spiagge caraibiche del sud di Grande-Terre (plage de la Caravelle, plage de Bois Jolan, ecc.), sia la plage de Souffleur a nord (a nostro avviso, la più bella), sia Basse-Terre con la sua foresta tropicale, le sue cascate e le sue spiagge, che non hanno nulla da invidiare a Grande-Terre, anzi.

Come muoversi a Guadalupa

Ma andiamo con ordine: per girare Guadalupa è obbligatorio noleggiare una macchina. Le compagnie di autonoleggio si trovano tutte insieme presso l’aeroporto, uscendo a destra. Non si raggiungono a piedi, c’è un cartello con tutti i numeri di telefono, li chiami e loro ti vengono a prendere ognuna con la sua navetta/shuttle, tipo il parking go di Fiumicino per chi lo conosce. Finito il noleggio tu riporti l’auto dove l’hai presa e loro ti riportano al terminal: molto organizzati. Noi per una Dacia Sandero, 7 giorni, si è speso intorno ai 350 euro prenotando su internet (Jumbo Car). La benzina costa cara, come da noi. E più in generale la vita costa cara, proprio come andare in Francia o in nord Europa. Anche uscendo dai luoghi turistici, i prezzi li abbiamo sempre visti più alti che in Italia. Allo stesso tempo però essere ai Caraibi (anzi, alle Antille come dicono loro) e pagare in Euro, non ha prezzo. Siccome si è dentro l’euro zona è sufficiente la carta d’identità per andare (anche se noi il passaporto in tasca lo avevamo, sai com’è!) e arrivati a Pointe a Pitre con volo da Parigi, nessuno ti controlla e vai direttamente all’uscita (per i francesi è un volo interno).

Tutti a Guadalupa (e quando dico tutti, dico tutti) parlano solo ed esclusivamente francese, e si aspettano che tu faccia altrettanto. L’inglese è semisconosciuto. Così che alla fine tra una parola in inglese, una in italiano e una in francese, te la cavi ma ci vuole pazienza. E alla fine una risata ci scappa pure!

Capitolo a parte meritano a Guadalupa gli spostamenti e le distanze in generale che non vanno sottovalutate. Noi abbiamo girato tante isole caraibich, ma non ci era mai capitato di vedere così tanto traffico, tante macchine. Dall’Europa hanno importato tutto, anche il traffico. Per intenderci dalla zona Aeroporto/Pointe a Pitre alle spiaggie di St. Anne ci vuole non meno di mezz’ora. 45 minuti per Saint François. Sono pochi km, neanche quaranta ma ci vuole un sacco di tempo. Una rotatoria può tranquillamente creare 1 km di coda. Incredibile. E anche per raggiungere la costa ovest di Basse-Terre (plage de Melandure con la sua riserva Cousteau, plage de grande anse, ecc.) sempre 45 minuti da Le Gosier/Pointe a Pitre. Tanto tanto tempo visti i pochi km, per questo “dove alloggiare” è molto importante a Gwada (come la chiamano).

Le migliori spiagge dell’isola

E veniamo al capitolo spiagge, o plage in francese. Va detto: sono tutte ottimamente indicate. Viste precedenti esperienze caraibiche, io mi ero tanto documentato su “come raggiungerle” ma non ne ho avuto bisogno. Ognuna ha il suo bel cartello, il suo parcheggio (sempre gratuito, tranne plage de Melandure), i suoi ristorantini, insomma tutto molto facile. Le “plages” della costa sud di Grande-Terre sono le tipiche spiagge caraibiche impresse nella memoria collettiva: sabbia chiara, acqua trasparente, palme in riva al mare. Su tutte va segnalata Plage de la Caravelle, vicina all’omonimo Club Med, plage de Bois Jolan, l’ilet du Gosier (raggiungibile con 5 euro a/r e 5 minuti da plage de la datcha con una barchetta che fa la spola. Queste spiagge sono belle, forse le più belle. Ma non sono adatte per lo snorkeling, e se c’è vento si può trovare qualche alga di troppo. La zona di Saint François ci ha un po’ deluso come spiagge, però arrivare alla punta estrema (pointe de Chateaux) e lì gustarsi un bel sorbetto al cocco (molto tipico) guardando le onde dell’Atlantico infrangersi sulla scogliera è stato piacevole, anche solo per una foto!

A nord plage de Souffleur vale il viaggio (di 1 ora da Le Gosier). Acqua trasparente, poca gente e soprattutto possibilità di snorkeling, specie nella scogliera lungo il cimitero (che a Guadalupa sono molto tipici e non isolati come da noi). Sembra impossibile ma la spiaggia è divisa in due dal cimitero, che va attraversato per andare da una parte all’altra. Ma proprio qui lo snorkeling è assicurato.

A Basse-Terre molto belle sono Plage de Grande Anse e Plage de la Perle (nel nord ovest), no snorkeling ma acqua bellissima, trasparente. Sono ottime spiagge per un bel bagno (attenzione qui acqua subito profonda) e soprattutto per la classica passeggiata sulla spiaggia. Anche qui ristoranti per mangiare e parcheggio senza problemi.

E veniamo alla famosa Plage de Melandure, sulla costa ovest di Basse-Terre. La sabbia è scura, vulcanica, non bellissima. Però da qui partono le escursioni per la vicina isola e riserva Cousteau di fronte. A noi non piacciono queste cose, siamo per il fai da te, ed entrati in acqua da soli e una tartaruga ce la siamo vista a 100 metri dalla riva. Tutta fortuna? probabile. E anche lo snorkeling è assicurato, specie lungo la scogliera entrando in acqua verso destra. Per quanto riguarda le escursioni noi non l’abbiamo fatta (immersioni, gite in battello con vetro trasparente ecc.) ma per quel che so vanno prenotate in anticipo. Andare presto perchè è difficile il parcheggio oltre che a pagamento. unica “plage” così. Però anche qui acqua trasparente, zero alghe.

Basse-Terre è attraversata est-ovest dalla Route de la traversée. Qui c’è tutta la foresta tropicale piena di sentieri escursionistici e cascate più o meno accessibili e spettacolari. Ma anche qui, come le spiagge, tutte perfettamente segnalate. La cascata più famosa, ma anche la più battuta è la cascade aux Ecrevisses. Talmente accessibile che noi non abbiamo trovato parcheggio e non ci siamo fermati. Dovevamo tornarci ma un incidente aveva fatto chiudere la strada, sfortunati! Viceversa siamo stati al più temibile, isolato e spettacolare Saut de la Lézarde, sempre a poca distanza dalla Route de la Traversée (seguire i cartelli poi parcheggiare accanto a un ristorante abbandonato pieno di murales che risulta essere civico 11 della strada. Dietro il ristorante inizia il sentiero in discesa).

Chiariamo: andare al Saut de la Lézarde è vietato dal 2015 e se ti beccano ti multano. Ma è bellissimo. Detto questo ci vuole circa mezz’ora di sentiero in discesa abbastanza impegnativo per arrivare (e mezz’ora per tornare su) ma quando si arriva lo spettacolo è uno. C’è la cascata formata dal fiume Lézarde di 10 metri e la pozza d’acqua dolce, fresca, dove fare il bagno in quattro gatti quanti si arriva, vale il viaggio. La scarpinata, la sudata e l’infangata sono però assicurate. Consiglio di portare scarpe da Trekking o comunque da ginnastica, un ricambio, acqua da bere, il costume sotto i pantaloni e un telo mare, perchè se ci arrivi e non fai il bagno non andare a Guadalupa!

Detto questo, se sei arrivato a leggere fino qui vuol dire che Guadalupa ti interessa. Vacci, non te ne pentirai! Paolo

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