L’essenziale del Giappone in 10 giorni – 21/31 ott

Il Giappone è un paese pieno di contraddizioni, dove modernismo e tradizione convivono. E’ ricco di bellezze naturali e di antichi monumenti, ma non solo, le animatissime vie delle città offrono un ampia scelta di ristoranti dove assaggiare una raffinata e cucina dai mille sapori. Ero entusiasta e curiosa di esplorare il paese del sole levante...
Scritto da: helene2
l’essenziale del giappone in 10 giorni - 21/31 ott
Partenza il: 21/10/2009
Ritorno il: 31/10/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Il Giappone è un paese pieno di contraddizioni, dove modernismo e tradizione convivono. E’ ricco di bellezze naturali e di antichi monumenti, ma non solo, le animatissime vie delle città offrono un ampia scelta di ristoranti dove assaggiare una raffinata e cucina dai mille sapori. Ero entusiasta e curiosa di esplorare il paese del sole levante e di entrare in contatto con questo mondo cosi distante dalla nostra cultura. Il Giappone fai da te non è un impresa insormontabile, occorre soltanto una buona preparazione. Non serve l’auto a noleggio perché il Giappone possiede una capillare rete ferroviaria, ideale per gli spostamenti. Le città sono dotate di metropolitana e bus per andare ovunque. Ho prenotato con largo anticipo il volo con British Airways Bologna Tokyo per solo 457€. Nei mesi che hanno preceduto la partenza ho pianificato il nostro viaggio consultando i racconti di Turisti Per Caso, leggendo siti internet e avvalendomi della guida del National Geographic. I giorni a disposizioni erano pochi e ho quindi steso un fitto programma in modo da cogliere l’essenziale del Giappone. Ho prenotato in locande chiamate ryokan su http://www.Japaneseguesthouses.Com/index.Htm, questo sito offre un ampia scelta di pernottamenti tradizionali, il servizio è ottimo ed affidabile, la comunicazione avviene in inglese. Durante il nostro soggiorno abbiamo visitato Tokyo, Nikko, Kyoto, Nara, Hiroschima e l’isola di Miyajima. Abbiamo trascorso le 3 prime notti a Tokyo, 5 notti a Kyoto e l’ultima a Tokyo. 22 ottobre Arrivo a Tokyo Dall’aeroporto di Narita prendiamo il treno express della Keisei line che raggiunge la stazione di Tokyo Ueno in 60 mn. Arrivati alla stazione di Ueno ne approfittiamo per scambiare il voucher del Japan Rail pass acquistato dall’Italia. Il Japan Rail Pass è fondamentale, costa 220€ ed è valido per 7 giorni, permette di prendere i treni regionali ed il velocissimo Shinkansen; il suo prezzo viene ammortizzato con il solo tragitto Tokyo/Kyoto. Attiviamo il pass il 24 ottobre per andare a Nikko, prenotiamo sin d’ora i biglietti per i nostri vari spostamenti e acquisiamo un biglietto giornaliero per la metropolitana con 500yen. Esistono due gestori di linee metropolitane a Toky; il mio consiglio è acquistare un pass per entrambi. L’Asakusa Shigetsu ryokan si trova nella parte nord est della città, nel quartiere Asakusa, vicinissimo al tempio Senso ji. Il quartiere è molto tranquillo e la metro si trova a due passi. Siamo in anticipo per il check in, lasciamo quindi i bagagli e nell’attesa andiamo visitare il tempio Sensi-ji. Attraversata la porta Kaminarimon, un viale pedonale pieno di negozi che arriva fino al tempio e dove si possono acquistare souvenirs, kimono colorati e biscotti tradizionali cotti al momento. Il Bompoi temple, la pagoda e Kamon temple formano il complesso Senso ji. I fumi dell’incenso bruciato nel grande braciere saturano l’aria. Persone di ogni età attirano il fumo verso di loro in segno di purificazione. Come tanti altri templi in Giappone, Senso-ji è una copia fedele dell’originale distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Alle 15, sfiniti, prendiamo possesso della nostra camera in stile giapponese, con tatami e futon. E’ il modo più caratteristico per vivere una vacanza in Giappone anche se non è cosi confortevole come sembra. Più avanti un Giapponese mi confiderà che solo pochi connazionali dormono ancora in questo modo; molti hanno preferito un comodo letto come giaciglio. Dopo un po’ di riposo andiamo in metro a Roppongi dove si trova la Mori Tower che con i suoi 150 m di altezza ed il suo punto panoramico al 52° piano con vista sulla città e sulla Tokyo Tower, rappresenta la versione orientale della Tour Eiffel.

Di ritorno ad Asakusa mangiamo in un ristorante vicino al nostro Ryokan : tempura di gamberi , zuppa con noddels e calamari da cuocere su un piccolo fornello a carbone. La frittura è eccellente in Giappone, rimane leggera e friabile. Stremati andiamo finalmente a riposare 23/10/2009 Ci alziamo alle 7.00 per andare a vedere un allenamento sumo nel quartiere di Asakusa. Trovare la palestra non è cosa semplice. Arrivatati finalmente a destino, un enorme Sumo in fondo alla sala mi dice in inglese no trainning to day… che delusione.

Riprendiamo la metro in direzione di Ginza, quartiere di lusso nel centro di Tokyo. Ginza è interessante per chi vuol fare shopping, oltre a questo il quartiere non offre nulla di particolare. Proseguiamo a piedi verso i palazzo reale, l’edificio si vede in lontananza, immerso in una fitta vegetazione. Purtroppo si può ammirare soltanto a distanza perché le sue porte rimangono chiuse al pubblico eccetto due volte all’anno. Ci dirigiamo verso il mercato all’ingrosso del pesce Tukiji. I mercati son in genere una meta interessante dove assaggiare cucina locale ed incontrare gente. Passeggiamo tra il pescato del giorno all’interno dell’immenso capannone, una grande varietà di pesci e molluschi sono esposti in cassette di polistirolo. Subito fuori della aerea dell’ingrosso, minuscoli ristoranti servono sushi freschissimo, alle 11.30 del mattino ci sono già file lunghissime di persone in attesa della pregiata colazione. Non essendo amanti di cibo crudo proseguiamo verso il vicino e animatissimo mercato che offre una ampia varietà di prodotti alimentari e non su traballanti bancarelle in legno che ricordano un vecchio mercato. Le occasioni di assaggiare qualche specialità cucinata al momento e servita al cartoccio non mancano.

Proseguiamo verso Hibya, subito dopo Ginza. Le mura del ponte, dove è sospesa la ferrovia, ospitano un gran numero di piccoli ristoranti dove assaggiare gustosi piatti a basso costo. I “salary men” in abito scuro e scarpe lucide vengono qui per mangiare la tradizionale zuppa di miso o il brodo con carne e noddels, aspirandoli rumorosamente, prima di ripartire correndo verso il lavoro. Finito il pranzo andiamo a Shibuya, frequentato dai giovani alla moda alla ricerca di capi d’abbigliamento. E’ un ottimo posto per incontrare personaggi stravaganti, con look garzante, chiome bionde e trucco vistoso, il tutto tra i neon multicolori delle insegne luminose. Molte ragazze passeggiano per gruppi di 3 o quattro vestite nello stesso modo. E’ un luogo davvero divertente e attraversare le strade per fare un bagno di folla è un esperienza strepitosa. E’ evidente che la moda non la subiscono, l’inventano! L’assimilano in maniera assolutamente creativa, lasciando spazio alla proprio personalità. I giapponesi sono in genere tutti eleganti e curano molto il loro aspetto, amano gli accessori e spesso volentieri indossano fantasiosi copricapo, o altri divertenti accessori. Nella collina del quartiere, si trova il parco Yoyogi che racchiude il tempio Meiji-Jinku. Abbiamo la fortuna di assistere ad una cerimonia in abiti tradizionali con processione religiosa, un’ottima occasione per fare qualche scatto. Dopo la visita del tempio, andiamo nel quartiere di Shinju ku, che viene considerato il luogo di perdizione di Tokyo. Qui si trovano numerosi sale di panchinko e locali a luci rossi. Le strade sono illuminate dalle vistose insegne luminose ed i proprietari dei locali si postano lungo le vie in cerca di clienti. In fine pomeriggio ritorniamo ad Asakusa per cenare in un ristorante vicino al Ryokan.

24/10/2009 Abbiamo attivato il Japan Rail Pass a partire da oggi fino al 30/10, giorno di ritorno da Kyoto a Tokyo. Sveglia alle 6.30 per prendere il treno Shinkansen dalla stazione di Ueno in direzione di Utsomia, per prenderemo un treno regionale per Nikko che impegnerà circa 2 ore per percorre 120km, il treno regionale è abbastanza lento. Nikko è una metà molto interessante per il suo bellissimo santuario Shintoista, dichiarato patrimonio dell’unesco. Il parco circostante è una sinfonia di colori autunnali e merita lo spostamento. Dalla stazione di Nikko un bus porta al ponte sacro Shin-kyo del VIIIS. Attraversarlo a piedi costa 600 yen… per fare solo due passi. Dall’altro lato della strada una grande scalinata porta al santuario Toshu-go articolato in 5 templi . Sconsiglio vivamente la visita di quei luoghi nei week end perché gli edifici sono invasi dai visitatori e diventa impossibile scattare una foto senza avere al meno 2 giapponesi con le ditta a V davanti agli edifici.

Nel pomeriggio torniamo a Tokyo per cenare. Andiamo nuovamente ad Hibya sotto i binari della ferrovia. In uno dei tunnel che attraversa il ponte ci accomodiamo sulle panchine di un ristorantino, accanto a due simpatiche signore che ci invitano a sederci assieme a loro. Ordiniamo il loro stesso calamaro ai ferri, è facile, basta indicare col dito il loro piatto alla cameriera: due birre, due foto, due risate assieme alle nostre vicine di banco e un conto di solo 15€ in due,alla faccia di chi dice che il Giappone è carissimo! Visto che per noi i viaggi sono anche sinonimi di scoperte gastronomiche decidiamo di assaggiare un altro piatto in un altro ristorante, anche qui ritroviamo freschezza e sapori unici. Sazi riprendiamo la metro in direzione del quartiere Shinjuku, la guida lo indica come il paradiso per gli acquisti di materiale fotografico, computer e telefonia. Le Strade offrono una scelta infinita di chiassosi negozi con coloratissime insegne luminose e commessi che pubblicizzano i prodotti urlando nei microfoni oppure indossando dei cartelloni tipo uomo sandwich. I prezzi sono pressoché simili ai nostri, talvolta perfino superiori. Distrutti torniamo nel nostro ryokan per preparare la valigia e riposare un po’.

25/10/2009 PARTENZA PER KYOTO TRENO DELLE 8.33 Prendiamo un treno shinkansen , prenotato con il Japan Rail Pass, dalla stazione di Tokyo. In Giappone è meglio arrivare in orario perché non esiste il ritardo. Il biglietto indica il numero di carrozza: basta leggere il riferimento sul binario e posizionarsi nella fila disegnata in giallo, il treno si ferma in corrispondenza e si accede al vagone in ordine di arrivo nella fila. Nessuno spinge, o sorpassa, tutto prosegue con un ordine quasi militare, mi viene da dire che noi in confronto siamo proprio dei selvaggi.

I treni sono pulitissimi e velocissimi, con un servizio di ristoro a bordo di qualità a prezzo modico. Arriviamo come previsto alle 11.15, avendo percorso la bellezza di 500km. Dalla modernissima stazione di Kyoto, partiamo alla ricerca del nostro ryokan, aiutandoci con il GPS. Il ryokan Shimizu si trova in una stradina molto tranquilla. La struttura è molto accogliente e il personale è molto gentile e disponibile e parla inglese. La nostra camera è in stile giapponese con tatami, futon e bagno. Apro una breve parentesi sui water giapponesi, sono computerizzati e per noi che incontriamo ancora sanitari con contenitore d’acqua sospeso e cordella, può risultare perfino complicato trovare il pulsante per tirare l’acqua… Un pulsante spruzza acqua per le abluzioni intime, un altro alza la tazza riscaldata, ammetto di non avere capito tutte le funzionalità dei comandi. Nell ryokan le scarpe vanno tolte all’ingresso per calzare le ciabatte fornite dalla struttura. Volendo si può indossare il kimono a disposizione in camera: un simpatico tufo nell’ambiente giapponese. Visto che dobbiamo aspettare il check in delle 15, prendiamo 2 biciclette a noleggio al ryokan e partiamo verso i centro città, che dista un po’, ma la giornata è ottima anche se nuvola. Vogliamo visitare un tempio molto importante il Kiyomizu-dera. A kyoto le indicazioni in inglese son più rare ed alcuni templi sono indicati soltanto in giapponese. Kiyomizu-dera è un meraviglioso complesso posto su la collina Higashi-yama. La salita è tropo ripida per continuare il percorso in bicicletta, lasciamo quindi il nostro mezzo per proseguire a piedi. Il vicolo che porta al tempio è molto caratteristico ed è costeggiato da negozi di dolciumi, gelati e souvenir vari. Qui ho assaggiato il primo gelato al te verde, ne comprerò tutti i giorni 2 o 3 fino alla fine del soggiorno, inutile dire che mi è piaciuto tanto… Il Kiyomizu-dera è stato costruito nel 1633, l’edifico principale è un enorme struttura in legno su palafitte di 139 giganteschi pilastri in legno. Posto sullo strapiombo della collina il tempio offre una bellissima veduta sulla valle. La cascata Otawa è famosa per le sue virtù purificatrice e la gente raccoglie l’acqua con lunghe scodelle per berla. Gli altri complessi sono altrettanto affascinanti ed è a mio parere un dei più bei templi di Kyoto, non per nulla faceva parte dei 21 edifici in gara per l’elezione delle 7 meraviglie del mondo moderno. Riprendiamo le nostre biciclette in direzione del tempio Shoren-in famoso per i suoi dipinti ed il suo giardino paesaggistico. Arriviamo troppo tardi per il tempio Chion-in perché gli edifici chiudono alle 16.30. Ci dirigiamo quindi verso Gion per fare due passi nell’antico quartiere delle Gheisha, che consiste in una via principale con piccole arterie laterali. Le case sono antiche con tipiche facciate in legno, ci sono case da te e piccoli ristoranti. E’ molto difficile avvistare una gheisha , invece s’incontrano comunemente uomini e donne vestiti dal tradizionale kimono, rendendo l’ambiente molto caratteristico. Ci fermiamo in un ristorante con tavoli bassi dove si mangia seduti sul tatamis. Ordiniamo un Shabu-shabu, che può essere definito come la versione giapponese della fonduta, in pratica s’immergono fette di bistecca di Kobe e verdure nell’acqua bollente, veramente squisito anche se non buon mercato, 8000Y in due. Il quartiere è costoso, ma il fascino ha il suo prezzo. Il rientro di notte in bicicletta è stato reso più facile dal gps. Arrivati al ryokan proviamo il bagno giapponese. Prima di tutto bisogna lavarsi prima di immergersi nella grande vasca piena l’acqua è caldissima e profumata, in superficie galleggia della frutta e dopo una giornata intensa è un bel modo per rilassarsi.

26 ottobre Questa mattina ci siamo svegliati con la pioggia e ne abbiamo approfittiamo per riposare un po’. Alle 10.30 partiamo a piedi verso la stazione anche se piove ancora un po’. Acquistiamo un pass giornaliero per il bus E’ molto facile e conveniente spostarsi con questo mezzo a Kyoto. Ci fermiamo al grandioso Castello di Nijo, antica residenza dello Shogun, i giardini sono favolosi, peccato per il tempo. Andiamo in bus nella parte nord ovest della città per visitare il tempio Ryoan-ji, della seta zen Rinai, possiede un bellissimo giardino roccioso. Con poche fermate di bus raggiungiamo il tempio Kinkaku-ji con il padiglione d’oro che si specchia nel laghetto assieme alla lussureggiante vegetazione dalle tinte autunnali, lo spettacolo sarebbe stato fantastico senza il cielo grigio che ci ha accompagnato durante tutta la giornata. Ritorniamo a Gion con il bus e ceniamo nello stesso ristorante prima di tornare al ryokan per rilassarci nella vasca del bagno giapponese.

27 ottobre Oggi partiamo per trascorre una giornata a Nara, antica capitale del Giappone ancora prima di Kyoto. E’ un vero gioiello, una giornata a Nara è d’obbligo; fondata del 710 rachiude edifici antichissimi. Per arrivarci prendiamo il treno regionale express che richiede circa 45 min. Fortunatamente oggi il sole è presentato all’appuntamento e la temperatura è veramente gradevole. Ci procuriamo una piantina della città presso l’ufficio informazioni e partiamo in bus fino al tempio Todai-Ji,. L’area è popolata da daini domestici che vagano in liberta elemosinando cibo ai passanti. I daini venivano considerati messaggeri divini e sono ovunque si trovi un tempio. Todai-Ji famoso per il suo Daibutsu, la statua di Buddha la più grande statua in bronzo al mondo. La sala del Daibutsu costruita in legno è di dimensioni imponenti. Passeggiando per il parco di Nara Koen, arriviamo al tempio Nigatsu-do hall con struttura a palafitte. Proseguendo a piedi per il parco percorriamo la via che porta al santuario Kasuga Taisha di colore vermiglione, il camino è fiancheggiato da più di 2000 lanterne in pietra ricoperte di muschio, il percorso è molto affascinante. Usciamo dal parco per andare del quartiere sud occidentale famoso per i suoi pittoreschi vincoli con case basse in legno. Mangio un ennesimo gelato al te verde mentre Alessandro assaggia carne di manzo fritta e altri cibi di strada che abbondano lungo il viale commerciante. Prendiamo il treno delle 16.00 per Kyoto e un bus in direzione Gion. Decidiamo di avventurarci nei vicoli alla ricerca di un posto caratteristico per cenare. Ci fermiamo in un minuscolo ristorante vicino al teatro Minaza. Nel mezzo, il cuoco cucina e serve direttamente i suoi clienti, non più di 10 coperti. Il gruppo a sedere vicino a noi è americano, di origine giapponese. Dall’altro lato un signore di Kyoto e sua compagna ci offrono del vino francese che hanno portato con loro. Dopo poco iniziamo tutti a conversare allegramente. Il signore di Kyoto è simpaticissimo scherza e ci canta perfino una canzone italiana. Anche se non ci capiamo del tutto, basta poco per trascorre una piacevolissima serata, ridendo e mangiando ottimo cibo. Ho preso un piatto a base di tofu e anatra e Alessandro un mix di manzo, salsa di soia dal sapore dolce, veramente eccellente, talmente tanto che abbiamo fatto il bis. Dopo qualche foto abbiamo lasciato a malincuore i nostri nuovi amici, la serata è stata abbastanza costosa, 8000Y, ma è stata senza dubbio la serata la più divertente che abbiamo trascorso. 28 ottobre Hiroshima Anche oggi ci alziamo presto perché dobbiamo prendere il treno Shinkansen delle 8.02 per Hiroshima. Il treno va ad alta velocità ed il viaggio è molto piacevole. Arriviamo alle 10.00 ad Hiroshima e prendiamo un bus in direzione del Peace Memorial Parc. Iniziamo con la visita museo della pace. Al piano terra il messaggio forte e ricorrente è il disarmo nucleare mentre al piano superiore viene proposta una terrificante ricostruzione dell’impatto della bomba e delle sue drammatiche conseguenze. Ci sono fotografie di persone ustionate, frammenti di pelle o unghie, orologi fermi alle ore 8.15 ora dell’impatto. La visita è sconvolgente. Usciti dal museo, attraversiamo il parco fino al Memorial per la pace a forma d’arco. Più avanti si trova il monumento per le vittime bambini davanti al quale diversi alunni in visita scolastica suonano e cantano. Dopo avere attraversato il fiume, raggiungiamo l’unico edificio conservato nello stato del fatidico 6 agosto 1945, l’Industrial Promotion Hall e sua cupola smembrata famosa il tutto il mondo. Torniamo in tram alla stazione per andare il fino al porto a 30 min di treno da Hiroshima. Il altri 10 min di traghetto raggiungiamo l’isola di Myajima. Ragionando a posteriori sarebbe valsa la pena trascorre una notte ad Hiroshima per dedicare una giornata alla visita di questa bellissima isola, ma purtroppo il tempo era poco. Anche Myajima è popolata di daini. Iniziamo con la visita del tempio Senjiokaku del 1587, completamento fatto di legno e situato accanto ad una bellissima pagoda vermiglione. Scendiamo verso l’antico quartiere dove si accostano negozi di dolciumi, souvenirs e ristorantini. E’ possibile assaggiare cibo di strada e Alessandro non perde l’occasione per mangiare delle ostriche cotte ai ferri nel proprio guscio. Proseguiamo per il parco Monijidani. Una salita nel mezzo alla foresta porta alla funivia . In cima si ha una vista a 360° sul mare cosparso di isole. L’area è popolata di chiassose scimmie ed il panorama è mozzafiato. Sarebbe stato interessante scendere a piedi verso il tempio ed il mare, ma richiedeva un ora 30 di tempo che non avevamo a disposizione. Riprendiamo quindi la funivia . Concludiamo il nostro pomeriggio a Myajima con la visita del tempio Daiganji . L’edificio con porticati di colore arancione si affaccia sul mare è stato costruito sulla spiaggia. Di fronte si può ammirare il gigantesco Torii rosso che sembra galleggiare sull’acqua. Ci fermiamo per ammirare il sole che tramonta sul mare offrendo uno suggestivo spettacolo. Ritorniamo ad Hiroshima alla ricerca dell’Okonomi Mura Building per assaggiare la specialità locale l’Okonomyaki, una sorta di frittata ripiena con soia, noddles e carne, il tutto viene cotto sulla piastra e mangiata al banco. Il nostro vicino ci offre una birra, scattiamo due foto assieme ai nostri nuovi amici prima di ripartire. Arriviamo di Kyoto alle 21.45.

29 ottobre ultimo giorno a Kyoto.

Oggi la giornata è dedicata alla visita dei templi nella parte est di Kyoto.

A Kyoto occorre fare un programma preciso di visite, i templi sono 1800 e bisogna selezionare i più rilevanti, scegliendoli per originalità, giardini o epoca, diversamente si rischia di perdere i più belli e di fare un “overdose” di templi e santuari. Iniziamo con la visita del tempio Nishi Hongen Ji a due passi dal ryokan per poi andare fino alla stazione per prendere il pass giornaliero per i trasporti. Prendiamo il bus fino al tempio Ginkaku-Ji del XV° secolo con bellissimi giardini in ghiaia rastrellata. Ci spostiamo verso il tempio Eikando camminando lungo la passeggiata del filosofo che insegue un piccolo canale. Lungo il 1.8km di passeggiata si possono ammirare bellissimi scenari . Il tempio è famoso per i suoi aceri che si accendono di rosso in autunno. Purtroppo la stagione autunnale è in ritardo ed i toni del rosso non sono al loro apice. Riprendiamo il bus in direzione del tempio buddhista Chio-in appartenente alla seta Jodo. Occorre fare una ripida scalinata, dopo avere oltrepassato un imponente cancello, per raggiunge questo bellissimo edifico in legno. Decidiamo che abbiamo visitato abbastanza templi e ci concediamo una piacevole caminata nel parco Maruyama. Incontriamo per strada un portantino con 2 gheisha come passeggere. E’ una grande fortuna. Le signorine fanno una sosta davanti un tempio per un servizio fotografico, sono avvolte in splendidi kimono di seta e dottamente acconciate e truccate. Proseguiamo a Gion dove facciamo un po’ di shopping, la scelta in capi di abbigliamento originali è impressionante. Oltrepassando il fiume arriviamo a Pontocho. Si tratta di un lungo vincolo su cui si affacciano edifici bassi in legno con tipiche lanterne rosse di carta. Pullula di centinai di ristoranti. Scegliamo una caratteristica locanda dove si mangia al bancone. La specialità è il limone giapponese, usato per insaporire i piatti e lontano dal sapore acido del nostro agrume. Prendiamo due zuppe con noddles, un piatto di ravioli al vapore e due birre per 20 euro in due. Torniamo al nostro ryokan per i trascorre l’ultima notte a Kyoto, saldiamo il conto, 63000Y, circa 470€ in due per 5 notti.

30 settembre partenza per Tokyo Prendiamo il Shinkansen delle 7.45 per Tokyo e arriviamo alle 10.40. Lasciamo le valige nello stesso ryokan e partiamo in metro per il quartiere di Shibuya per passeggiare sulla Omotesando Dori, bellissimo viale alberato dove si trovano negozi di lusso. Proseguiamo a piedi fino al centro di Shibuya per fare un bagno di folla prima di tornare a Hibiya per mangiare per l’ultima volta sotto il ponte della ferrovia. Beviamo un sake ad Asakusa prima di tornare nel ryoka.

31 ottobre rientro in Italia.

Conclusione: La nostra impressione generale è stata molto positiva. A livello d’interesse storico le città di Kyoto, Nikko Nara ed Hiroshima hanno tanto da offrire. Tokyo non ha molta storia perché è stata completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale ed i monumenti sono tutti relativamente recenti ; malgrado i suoi 12 milioni di abitanti, Tokyo non è caotica come si potrebbe immaginare, il traffico è scorrevole ed è molto facile spostarsi con i mezzi pubblici che sono puntualissimi e pulitissimi. A Tokyo è fantastico visitare i mercati, entrare nei locali per mischiarsi assieme alla gente locale. I giapponesi sono estremamente cordiali e disponibili a dare indicazioni stradali, alcuni ci hanno addirittura accompagnati. I giapponesi sono a dir poco simpaticissimi, non vedono l’ora di stare assieme ai turisti per scambiare due parole anche se sono in pochi a parlare in inglese. Scegliere un ryokan per soggiornare in Giappone è davvero un ottima soluzione, l’ambiente è molto rilassante, il personale è gentile e le strutture possiedono tutte un bagno giapponese. Un’altra cosa apprezzabile è la sicurezza che regna in Giappone, la pulizia e l’organizzazione sono sconvolgenti. Il Giappone è un mondo culinare da scoprire: il cibo è freschissimo, abbiamo mangiato benissimo ovunque per la metà dei soldi richiesti per una pizza in Italia. I noddels e le zuppe sono ottimi, le specialità sono tante ed i piatti cucinati nel wok sono notevoli. Chi non è abituato ad usare le baghette dovrebbe allenarsi a casa prima di partire perché la forchetta è introvabile. In caso si voglia improvvisare di uno spuntino, nessun problema, i distributori sono in ogni angolo, si possono acquistare bevande calde o fredde, snack, perfino del gelato. In Giappone sarebbe meglio evitare il caffè, non perché non sia buono (ho assaggiato di peggio in giro per l’Europa) ma perché costa circa 4€. Capisco che buttare giù dei noddels alle 7.00 non è per tutti, ma se si pensa che con 10/15€ si può fare un pasto compresa di birra… Bisogna diffidarsi dai ristoranti che non espongono i prezzi fuori. Molti ristoranti hanno la riproduzione in plastica in vetrina dei piatti proposti con un numero in corrispondenza, basta indicare il numero al cameriere ; altri hanno un menu con fotografie. Per finire direi che Il nostro circuito è riservato a chi ama camminare e non ha paura di alzarsi presto in vacanza, ma posso affermare che il Giappone a noi è piaciuto!



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