Crociera negli Emirati Arabi Uniti

Crociera negli Emirati Arabi, tra Dubai e Abu-Dhabi
Scritto da: Enrico 9
crociera negli emirati arabi uniti
Partenza il: 28/03/2010
Ritorno il: 05/04/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Visitiamo il Medioriente a fine Marzo 2010.Visitiamo il Bahrain, l’Oman, e gli Emirati Arabi Uniti. La prima uscita negli Emirati è a Fujairah, in cui per la verità c’è poco da vedere, quindi dopo aver fotografato la piccola moschea e la rotonda con la grande caffettiera, ci rechiamo sulla spiaggia più vicina, per fare un rinfrescante bagno al sole dei 35 gradi. Sappiamo poi in seguito che sarebbe meglio evitare di mettersi in costume, poichè c’è il rischio di multe o peggio da parte delle autorità. Meglio comunque essere in gruppo. Il taxi che ci riporta alla nave è guidato da un ragazzo del Bangladesh. Molti quì i suoi concittadini, come moltissimi sono gli indiani. Il giorno successivo siamo in porto ad Abu Dahbi, ed anche qui scegliamo una escursione “fai da te”, in taxi, seguendo grossomodo il programma Costa. Siamo 2 coppie, l’escursione ci costerà la metà, circa 110 euro per 4 ore. Abbiamo viaggiato su auto grossa e nuova, e per primo abbiamo visitato la stupenda, bianca moschea della capitale, sicuramente una delle più belle e grandi al mondo. Non c’e’ ancora tanta folla, 30 minuti dal porto. Poichè abbiamo i bermuda, ci viene fatto indossare a noi uomini il cafcano bianco, ed alle donne un vestito nero con velo. Percorriamo l’enorme piazzale ed i bellissimi porticati con colonne piastrellate. Difficile descriverla in tutta la sua bellezza; consigliamo una visita su internet. E’ un paradiso per chi ama fotografare(anche se non si potrebbe, ma tutti lo fanno). Ripartiamo verso il palazzo degli Emirati, l’hotel che dicono essere costato di più al mondo, con porte in oro massiccio. Non entriamo all’interno, non avendo l’abbigliamento adatto, ma possiamo entrare nel giardino e scattare foto. Fà caldo, 36 gradi; il taxi ci porta all’Heritage village, una ricostruzione di antico villaggio, e dimostrazione di vita d’altri tempi, soprattutto prima del ritrovamento del petrolio. Sostiamo quindi nelle tende, sorridiamo alle smorfie di un cammello, fotografiamo il fortino, e compriamo alcuni oggetti. Il villaggio è ottimamente posizionato in riva al mare, la sabbia rossa è stata riportata dal deserto. Sostano vecchie barche che contribuiscono ad un bel panorama. Sullo sfondo: i grattacieli. Davvero carino. Avendo già acquistato, tralasciamo la visita al “Marina Mall”, importante shopping center, per restare qui più a lungo. Rientrando alla nave, sostiamo alcuni minuti su una bella spiaggia libera, di sabbia bianca e circondata dalle palme. Abu Dahbi ci è sembrata una città grande, ricca e pulita. Vale veramente la pena visitarla. Dopo essere stati nel Bahrain, ritorniamo negli Emirati arabi, e restiamo un paio di giorni a Dubai. Dal porto Rashid impieghiamo parecchio per prendere un taxi, in quanto intendiamo raggiungere in 10 minuti il Creek, mentre i tassisti vorrebbero portarci in giro per ore. Finalmente ci carica un indiano, scatta il tassametro come d’obbligo, ma al termine della corsa segna l’equivalente di 8 euro, e lui ne chiede 25. Inizia la discussione che terminiamo duramente, ma concedendo 15 euro. Il Creek è un braccio del mare che si insinua in Dubai, nella parte vecchia chiamata Deira. Qui vengono portate molte merci, ed intorno vi sono i vari suk, con prodotti a basso prezzo, quasi tutti accettano l’euro, anche se non amano le monete. Notiamo i Downy, vecchie grandi imbarcazioni, che ora fungono da ristoranti viaggianti, che sono ormeggiati in attesa della sera. Noi prendiamo invece un “Amra”, piccola imbarcazione, che serve per attraversare il Creek, o farsi portare in giro. Noi lo abbiamo fatto, non in gruppo, e ci è costato per un’ora 20 euro. Forse costosetto, ma romantico. Bello vedere lo skiline(corniche) sul fiume. I grattacieli si alternano alle moschee, e sul fiume vecchie imbarcazioni, ma anche barche moderne. E’ Sabato, giorno di festa, è difficile reperire taxi. Rientriamo in porto spendendo 5 euro. Il giorno seguente usciamo in escursione con Costa Crociere. La guida è una signora italiana. Primo stop fotografico all’hotel Burj Al-Arab,(suite 3000 euro per notte) chiamato da noi La Vela, per la sua forma. E’ stato costruito sul mare, su di una piattaforma. Vicino vi è una bella spiaggia libera con sabbia bianca, Bello da vedere, ed anche il mare è di un bel colore azzurro. Altra tappa obbligata, la moschea, non grande e bella come quella di Abu Dahbi, ma interessante. Notiamo come i giardini siano fioriti e ben curati, innaffiati con acqua desalificata, che costa molto. Qui è ovviamente la benzina a costare poco, mi pare 40 cent. al litro. Ci rechiamo poi al forte Al-Fahidi: qualche piccolo cannone e qualche barca, poi si scende un piano e vi è il museo. Anche qui scene di vita antica ricostruita con manichini. Entriamo nel vecchio quartiere di Bastakia, sembra di tornare indietro negli anni, e ci fanno notare le torri del vento, che servivano a portare aria all’interno. Poi attraversiamo in gruppo il Creek, e ci portano a visitare il suk dell’oro. Oggetti molto belli, ma non molto adatti a noi italiani. Acquistiamo invece pashmine, magliette ed altri oggetti ricordo. Con fermezza facciamo le nostre offerte, e ci và bene. Rientriamo sulla nave. L’escursione è stata discreta, il costo di 47 euro a testa. Certo, per la metà si può fare in taxi. Buono per la prossima volta. Alle 18 abbiamo approfittato della navetta gratuita del “Dubai Mall” enorme e ricco supermercato, che in mezzora vi ci ha portato. Nel piazzale abbiamo assistito allo spettacolare gioco musicale delle fontane, durato pochi minuti, che si ripete ogni mezzora. In conclusione Dubai si presenta come una città sicura, moderna e pulita, oltre che ricca, con enormi shopping center (all’interno addirittura una pista da sci), ma senza tralasciare la interessantissima parte vecchia. Ci hanno detto composta da 2 milioni di persone, ma 400.000 i nativi. Non vi è immigrazione clandestina per la durezza delle leggi.


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