3 mesi di lavoro lasceranno pure qualche traccia

Ecco le mie tracce .... ABU DHABI Abu Dhabi è una grossa isola rettangolare unita alla terraferma. La parte principale della città è delimitata nella parte nord-occidentale dalla Corniche, ovvero il lungomare. La citta' non ha un vero e proprio centro, ma si presenta come una distesa uniforme di palazzoni e grattacieli suddivisi da stradoni a...
Scritto da: Fabri-Artèteca
3 mesi di lavoro lasceranno pure qualche traccia
Ecco le mie tracce …

ABU DHABI Abu Dhabi è una grossa isola rettangolare unita alla terraferma. La parte principale della città è delimitata nella parte nord-occidentale dalla Corniche, ovvero il lungomare. La citta’ non ha un vero e proprio centro, ma si presenta come una distesa uniforme di palazzoni e grattacieli suddivisi da stradoni a 4 corsie.

Abu Dhabi non offre molto da visitare, la vita di strada frenetica tipica di alcune citta’ arabe come Damasco o Cairo è praticamente inesistente, dato che gli Shopping Mall multipiano con aria condizionata spopolano. Da vedere sicuramente e’ l’OLD SOUQ, unito al NEW SOUQ da un ponte pedonale (anche se non si capisce la differenza); non ci sono spezie o oggetti d’artigianato, ma l’aria che si respira e’ quella delle mille botteghe.

All’estremita’ orientale ed occidentale della Corniche si trovano ripettivamente Port Zaied, con l’approdo dei Sambuchi (Dhow) e la modernissima Marina. A Port Zaied ci sono numerosi Souq (della carne, delle verdure, etc) ma non sono altro che normali mercati, mentre qualcosa di piu’ originale puo’ trovarsi al Souq Iraniano (ma niente di eccezionale). Alla Marina si trovano invece il Marina Mall (altro mega shopping center) ed una vecchia torre sul mare che ospita un bel caffe’, il BREAKWATER, dove si puo’ fumare la Sheesha, il Narghile’ e bere una bevanda analcolica. Degna di nota anche la Gran Khalifa Mosque, piu’ o meno a meta’ della Corniche, all’altezza della torre dell’orologio.

Per mangiare fuori suggerisco: PREGO’S, un ottimo ristorante italiano al Rotana Hotel. Un’ottima cena per 100 Dh (25 €); il VASCO’S, sulla Corniche di fronte all’Hilton, con una splendida terrazza sul mare, con cucina internazionale. Al terzo piano del Marina Mall si trova invece un buon RISTORANTE IRANIANO (non ricordo il nome, ma c’e’ solo quello); anche qui prezzi sotto i 20 €. Al primo piano del Capital Hotel, c’e’ il NOODLE RESTAURANT thailandese, bello, buono e raffinato; si cena con 15 €. Validissimo !!! Si puo’ anche fare un’ottima cena messicana all’HEMINGWAY dell’hotel Hilton; ottima cucina, sempre sui 25 €.

Alla sera si puo’ fumare la Sheesha al BREAKWATER CAFE’, alla Marina, oppure all’Abu Dhabi Marina (diversa dalla precedente). Per ballare si va all’HEMINGWAY presso l’Hilton o al LAB del Rotana Hotel. Per bere al PUB IRLANDESE al Meridien Hotel oppure al 49ERS (di fronte al Meridien).

DUBAI Dubai è la Disneyland del Medio Oriente qua (quasi) tutto è concesso e le castrazioni sociali degli altri Emirati (per non parlare di altri stati) non esistono. Ci sono circa 80 razze diverse di persone che convivono in questa città cresciuta troppo velocemente e anche durante il mese sacro del Ramadan, la città resta un porto franco per divertirsi e consumare alchool.

La parte della città più interessante per il turista è a cavallo del Dubai Creek, il fiume che divide la città, in prossimità della foce. Le guide amano descrivere DUBAI come unione di due città: DIEIRA a nord del Creek e JUMEIRAH (o BUR Dubai) a sud; a me sembrano solo 2 diversi quartieri.

Per vedere tutto quello che bisogna vedere a Dubai, basta seguire la passeggiata suggerita dalla Lonely Planet sulla guida di Dubai (finalmente qualcosa di azzeccato in una guida che per il Middle East in generale, lascia davvero a desiderare).

Il mio giro ideale comincia nella zona Sud di BUR DUBAI, dal Dubai Museum, un vecchio forte restaurato adibito a Museo; di fianco la maestosa Grand Mosque. Nei vicoletti dietro quest’ultima ci sono 2 viuzze che rappresentano la parte indiana del Souq, forse la parte più bella e caratteristica, con 2 templi indiani. C’è un via vai di fedeli che offrono fiori e cibo alla Dea Shiva ed è la parte più autentica del Souq. Proseguendo si entra nell’old souq, ma non aspettatevi bancarelle o cose del genere; il vecchio souq è composta da un paio di strade pedonali con un bel tetto in legno che ripara dal sole e da una serie di negozi in fila … In questa zona sopratutto tessuti.

Arrivati sulla riva del Creek, si prende l’Abras (le barchette che traghettano i pedoni da una sponda all’altra del Creek) per mezzo Dhiram e ci si trova sull’altra sponda, nel quartiere di Dieira, proprio in corrispondenza del Souq delle spezie; è chiaro che il paragone con Istanbul o Damasco non esiste neanche lontanamente, però è comunque una bella e profumata esperienza. Risalendo il souq delle spezie si arriva in una zona dove si concentrano quelli che sulle guide vengono definiti edifici storici … Una scuola, una biblioteca restaurati, ma che sembrano nuovi di zecca … Tra l’altro sono gratis e ci si impiega 7 minuti a visitarli … Evitabili. Proseguendo verso est, si arriva al souq dell’oro, forse il piu’ bello e luccicante. Anche qui vale quanto detto per il vecchio souq, ovvero che si tratta di una serie di gioiellerie che espongono la preziosa e luccicante merce in una via pedonale riparata da un tetto in legno; in questo souq, occhi attenti ed esperti (ma so’ bboni tutti) riconoscono il turista europeo (sopratutto italiano) per offrirgli imitazioni perfette di Rolex e Brietling a 50 USD. La parte finale della strada è nota come souq dei profumi.

Continuando sempre dritti di qui si passa per il Dieira Covered Souq … Niente di eccezionale, solo un fiume umano (pakistano, oserei dire) in cerca di articoli per la casa, di vestiario, etc. Vicinissimo il souq dell’elettronica, ovvero 2 vie parallele con negozi di elettronica in cui si riesce a risparmiare dal 30 al 50% rispetto ai prezzi italiani … E vai con camere digitali, telefonini, stereo, accessori per il PC … Insomma, l’italiano si fa valere (anche con i Rolex tarocchi) … Ma qui siamo di nuovo a 2 passi dal creek, dove conviene fiondarsi dopo quest’esperienza, e rilassarsi all’ABRAS cafè.

Per mangiare, si può spendere davvero poco mangiando uno Shawerma o un Falafel ad una delle tante caffetterie nelle strade adiacenti i vari souq. Per mettersi un pochino più comodi c’è AL ABRA caffè, che, come dice il nome, si trova in corrispondenza della stazione degli ABRA sulla sponda Nord del Creek; serve Samosas, Shawerma e Falafel ma ha dei tavolini all’aperto. Un pochino più avanti, risalendo il fiume, c’è un ottimo ed economico ristorante Turco, con tavoli all’aperto sul fiume ed un pane al sesamo eccezionale: il HATAM restaurant. Un ottimo ristorante Libanese si trova all’interno del complesso Century Village; si mangia molto bene e si spende non poco (circa 130 Dirham a testa). Cena giapponese (e conto salato) al SHOCHO, all’interno del Dubai Marina, locale che ha anche una bellissima terrazza sul mare che di sera funge da affollatissimo e ben frequentato disco-bar. Ottima scelta il JAPENGO, di fianco al Dubai Marina; tavolini all’aperto con una splendida veduta della Moschea di Jumeira (e per questo motivo, niente alcoolici) e cucina Libano-Asiatica.

Dubai è il lugo del divertimento notturno del Middle East: inutile tentare di elencare tutto (è indispensabile la rivista TIME OUT), questi sono i locali dove sono stato: THE LODGE è IL posto dove andare per trascorrere una bella serata in un ambiente internazionale; discoteca al chiuso e all’aperto, con prezzi abbordabilissimi, vicino all’ospedale americano. Il LONG BAR nell’Hotel Rotana Tower è invece un gran bel pub, con bella musica e bella frequentzione. All’interno del CENTURY VILLAGE, una zona di locali e ristoranti, c’è il SARAY, un gran bel locale con bella musica e drink un po’ cari, frequentato sopratutto da arabi (anche se parliamo di Iraniani, Giordani, Libanesi … Insomma, niente Dishdasha o velo) e anche benestanti. Serata rilassata su cuscinoni giganti e musica dal vivo, rigorosamente all’aperto al PEANUT BUTTER JAM, al Wafi Centre, dove si trova anche il bellissimo bar di ispirazione orientale GINSENG; davvero bello e bella musica. Ottima discoteca all’Hotel Fairmont, il TANGERINE, con musica che dipende dalla serata … E se c’è un fotografo, si finisce on-line sul sito www.Mumtazz.Com. Di nuovo, il SHOCHO, disco-bar all’aperto sul mare all’interno del Dubai Marina, ed il BUDOIR al piano di sopra, gran bella discoteca con ottima musica.

Per fare un bel bagno, bisogna andare verso sud, nella zona di Jumeirah; qua ci sono infatti gli hotel con le spiagge più belle, ma anche se il vostro hotel non è direttamente sul mare, ci sarà sicuramente una convenzione con qualche Marina Club e lo shuttle service. Di fronte alla Jumeirah Mosque c’è il DUBAI MARINA BEACH CLUB. Piccolo ma bello; il grosso dello spiazzo con le sdraio è erboso e la spiaggia è davvero piccola. Non proprio economicissimo mangiarvi. Da qui comincia anche la spiaggia pubblica, che in un week-end può anche essere molto affollata: mi raccomando, niente topless però. Andando verso sud c’è il JUMEIRAH BEACH CLUB: tutto all’insegna del lusso, ma un posto veramente di alta classe. Se proprio non si sopporta la sabbia o l’acqua di mare, si può sempre optare per il WILD WADI, il parco acquatico di fianco al Jumeirah International Hotel e di fronte al Burj Al Arab. 120 Dirham per una giornata di scivoli acquatici ed altre amenità per tornare 15enni.

AL AIN OASIS e BURAIMI Per arrivare nell’oasi c’è un comodo Bus che lascia Abu Dhabi ogni mezz’ora e, in circa 2 ore (10 Dhiram), arriva alla stazione dei bus di Al-Ain, a 2 passi dal Souk e dall’Oasi. Una intera giornata nell’area è sufficiente, per cui si può scegliere di arrivare vs le 15.00 (dato che dalle 12 alle 15 tutto chiude) e ripartire il giorno successivo vs le 13.

Noi abbiamo scelto di girare il Souq e l’oasi nel primo pomeriggio; il souq è un normale souq alimentare e non lontano si trova la vecchia prigione, restaurata ma non visitabile; tuttavia un sovrapassaggio pedonale consente di ammirarla dall’alto. L’oasi, benchè sia oramai delimitata da muretti ed abbia perso tutta la sua magia, offre una fresca passeggiata all’ombra delle palme (le palme da dattero fanno parte di un’enorme area adibita alla loro coltivazione). L’accesso all’oasi e’ riservato ai turisti (che comunque non possono abbandonare i vialetti) e ai coltivatori.

Seguendo le indicazioni nei vialetti nell’oasi si sbuca di fianco al palazzo dell’attuale Sceicco reggente Al Zaied, quando questi era governatore di Al Ain. Il palazzo è stato ristrutturato ed è visitabile gratuitamente; una guida ci ha portati in giro all’interno, spiegandoci l’uso che si faceva di ogni stanza; il palazzo sembra essere stato costruito ieri, e’ veramente nuovo di pacca, ed il fatto che non ci sia neanche una patina di vetustita’ gli fa perdere fascino.

Verso l’ora del tramonto e’ consigliabile prendere un taxi e farsi portare sulla montagna di Jabel Hafit, un roccione che si erge dal deserto, da cui si ammira un tramonto davvero fantastico sull’area. E’ un posto sottostimato, che potrebbe ospitare un bel ristorante berbero con vista sulla citta’ al tramonto … Potrebbe …

Per la notte abbiamo scelto un hotel nella zona Omanita, piu’ economica della parte Emiratese. L’hotel AL MASA e’ nuovo, pulito (anche se lo standard non e’ certo quelo degli Emirati) e costa 200 Dhiram per la doppia (ma trattando sul prezzo si scende a 160). Tel + 96 (0)8 653007 Il motivo principale per trascorrere la notte ad Al-Ain non e’ certo la sua vita notturna, ma il Souq dei cammelli che si svolge solo il venerdi mattina. Bisogna andarci presto (max alle 8) per vederlo veramente animato ma e’ un’esperianza davvero unica, ed i venditori di origine beduina faranno di tutto per venderne uno anche ad un improbabile turista dall’Europa. La sola visita di questo mercato vale il viaggio fin qui.

Ultima attrazione prima di ripartire sono i giardini archeologici di Hili, che sono una gran delusione in quanto le 4 (quattro) pietre rinvenute sono recintate e bastano 10 minuti per vedere la tomba principale; il resto e’ un parco giochi per bambini. Un ultimo giro al Souq di Buraimi, magari anche al forte (se aperto) e alle 2 moschee di Al-Ain (vicine alla Bus Station) completano la visita.

Conviene assolutamente affittare un’auto in quanto tutte le localita’ su menzionate distano parecchio e richiedono un taxi; a conti fatti con l’auto a noleggio si risparmia. Una curiosità: le prime 3 file dell’autobus sono riservate alle donne, e questo non perchè la religione prescriva che uomini e donne debbano viaggiare separati, ma perchè la linea è molto usata dai Pakistani e si sono verificati episodi di molestie ai danni delle donne. Per cui, donne avanti obbligatoriamente; anche le nostre si sono dovute adeguare.



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