Costa d’Avorio dal vivo

Premetto che da molto sono stata contagiata dal mal d'Africa, quindi probabilmente sarò un po' di parte... Il mio itinerario è cominciato ad Abidjan, caotica capitale a metà tra metropoli occidentale e grande villaggio. Girare per la città è effettivamente un pò duro se non si è accompagnati da qualcuno del posto, soprattutto per spostarsi...
Scritto da: Rossella Doveri
costa d'avorio dal vivo
Premetto che da molto sono stata contagiata dal mal d’Africa, quindi probabilmente sarò un po’ di parte… Il mio itinerario è cominciato ad Abidjan, caotica capitale a metà tra metropoli occidentale e grande villaggio. Girare per la città è effettivamente un pò duro se non si è accompagnati da qualcuno del posto, soprattutto per spostarsi tra i vari quartieri e destreggiarsi tra taxi superaffollati e minibus che non si capisce dove vanno, sembrano tutti uguali. Ho visto i vari aspetti della città, dalla zona economica, quella residenziale, e i quartieri più “vivi” e più “veri” grazie a degli amici locali.

Dopo la capitale inizia il vero tour, con un lungo viaggio in pullman (stile pubblicità Invicta…) che in 12 ore mi porta a Man, nel nord del paese. Penso che il viaggio in autobus possa essere un’ottima occasione per avvicinarsi ad una cultura così diversa dalla nostra, e non vi dico come è bello durante le soste in piena foresta comprare dagli ambulanti della carne di non so cosa e mangiarla tenendola su una foglia di banano…

A Man potete rivolgervi al locale ufficio del turismo (una scrivania e un poster scolorito, ma molto gentili) che vi daranno tutti i chiarimenti del caso, dopo di che cercatevi una guida locale(la mia, Franc, avrà avuto 12 anni). D’obbligo la visita alle cascate(occhio al fango, non fate come me!), poi a Sylla Koro dove in un lago vengono mantenuti dei pesci gatto enormi, sacri perchè si dice che quando ne muore uno morirà anche qualcuno del villaggio, il ponte di liane a Danané(costruito naturalmente dagli spiriti della foresta), Gouena e il suo enorme albero sacro, e può sempre succedere di capitare in una festa del villaggio, a me è successo e il “capo” mi ha fatto sedere accanto a lui, bellissimi colori, suoni e danze…

Nella foresta di Man, dove vive un simpatico signore che accompagna nelle prove i ragazzi che si sottopongono ai riti di iniziazione, sono stata “vittima” della magia africana, cioè mi sono seduta su quella che credevo fosse una comoda sedia di legno (e lo era..) che si è rotta subito. Spiegazione: era una sedia dove solo gli uomini hanno diritto di sedersi. Mah! Dopo mi sono spostata a Yamoussoukro, capitale amministrativa, famosa per quel “bellissimo insulto alla povertà” che è la cattedrale di Notre Dame de la Paix, copia gigantesca del nostro San Pietro, tripudio di marmi italiane e vetrate artistiche. Un avvertimento:se, come me, volete andarci a piedi, ricordatevi che sembra vicina alla città, ma armatevi di buon passo e una bella bottiglia d’acqua…

Mi sono spostata al nord, verso Korhogo, dove ho visitato vari villaggi di artigiani, come Kapelè e le perle di terracotta, Waraniene e i tessitori, Fakaha e le tele dipinte, Katiola dove le ragazze da una palla di terracotta fanno vasi in pochi minuti.

La parte meno gratificante del viaggio è stato il soggiorno a San Pedro, sul mare, in un albergo dove ho trovato il classico italiano che era lì da 10 gg che senza aver messo fuori il naso dall’albergo diceva che la Costa d’Avotio è senza attrattive!!!! Infine, per quanto riguarda il budget di viaggio, può essere molto basso senza rinunciare al fatidico “bagno in camera”:io ho trovato gli alberghi seguendo la Guide du Routard francese, ora tradotta anche in italiano.

Sono stata un pò lunga? Bèh, andateci e poi vedrete che avevo ragione io…

BUON VIAGGIO Rossella



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