Viaggio nella memoria
Innanzitutto, a soli 2 giorni dal nostro arrivo, abbiamo assistito alla cerimonia ufficiale di fine della guerra civile; per giorni adulti e bambini hanno rivisto in tv il momento fatidico e, insieme al loro Presidente, Laurent Gbagbo, hanno ripetuto la frase iniziale ed anche la più importante del Suo discorso: “peuple de la Cote d’Ivoire…La guerre est finie!!!)…Mi vengono ancora i lucciconi!!! Eh sì, dopo 7 lunghi anni segnati da colpi di stato e rivolte popolari, che hanno avuto l’unico risultato di bloccare la già traballante economia di un paese in via di sviluppo, adesso, forse, per la Costa d’Avorio è arrivato il momento di ri-alzare la testa.
Il mio viaggio si è svolto quasi completamente ad Assouindè, località che non pochi italiani conoscono poichè lì si trova il Club Valtur “les Paletuviers”, chiuso da anni a causa dei disordini politici. Fa comunque piacere notare che la Società italiana non ha abbandonato completamente il Suo investimento ivoriano ed ha sempre pagato lavoratori locali per la manutenzione dei giardini tropicali. Sembra che, poco dopo la mia partenza, siano iniziati a ritmo serrato i lavori di ristrutturazione in previsione forse di una ri-apertura…Francamente lo spero tanto, per il bene di un villaggio di poche centinaia di anime che, senza l’indotto del turismo nostrano, si è impoverito fino a livelli quasi insostenibili (per loro…Per noi impossibili!!).
La gente di Assouindè è semplicemente meravigliosa!! Così semplice ed ingenua, con quel loro strano francese, con quel loro saper vivere dignitosamente con poco…In questo posto così lontano e così diverso da casa è iniziato il mio viaggio nella memoria: e penso a mia nonna…I racconti della sua giovinezza, lei quasi novant’enne, con le privazioni ed i sacrifici, con la spesa fatta di 100 gr di tonno o 50 lire di pane e 100 lire di pasta, o delle sigarette comprate anch’esse sfuse, 3 o 4 per volta e riposte nel pacchetto vuoto di Marlboro portato da casa, o dell’olio in bustine monodose perchè la bottiglia è troppo cara…Ecco, vedete?! i miei ricordi e quelli della nonna si mescolano irrimediabilmente impedendomi di distinguerli.
Che cosa è stato per i nostri anziani alzarsi di notte ed andare al bagno esterno, con il freddo ed un secchio d’acqua del pozzo perchè l’acqua corrente non c’è? Adesso io lo so, anche se, per mia fortuna, laggiù il freddo non sanno cosa sia.
E so anche cosa significa lavarsi in condizioni igieniche precarie con l’acqua scaldata con il fuoco a legna e anche cosa significa avere 5 anni e lavarsi i panni a mano con il sapone.
Gente pulita gli ivoriani, 2 docce al giorno e se ne salti una ti guardano male…Avrebbero di che insegnare a molti di noi!!!! Gente che ama la vita e quindi ama ridere, cantare e ballare, freneticamente al ritmo assordante dei suoni afro-europei.
Gente povera ed ingabbiata nelle maglie delle gelosie e della rassegnazione, se non direttamente fra quelle ancora più strette del meschino turismo sessuale, di cui laggiù sono vittime anche i bambini…Già…Ma quanto dovranno tollerare ancora nelle loro vite queste anime bisognose di speranza, di soldi e di amore? Cos’altro potrei dirvi se non di visitare quel meraviglioso paese (periodo migliore da Dicembre a Marzo) per dare Loro una mano?!! Grazie Andrea