In viaggio per la Campania

Un giro tra cultura e natura
Scritto da: indil
in viaggio per la campania
A Napoli c’è di tutto: fortezze e castelli in mezzo al mare, palazzi, musei, chiese, monumenti, grotte. La città è una tappa indimenticabile ma…da dove iniziare? Alla fine, tra amici e guide turistiche, ho scelto le mie tappe:

1-Castel Nuovo Costruito alla fine del 1200 nel regno di Carlo I d’Angiò, fu subito sia residenza reale sia fortezza. Fin dall’inizio fu chiamato Castel Nuovo per distinguerlo dagli altri due castelli più antichi Castel dell’Ovo e Castel Capuano. Per i napoletani è sempre stato il Maschio Angioino. Il Castello divenne anche un centro di cultura e vi soggiornarono anche Giotto, Petrarca e Boccaccio e oggi ospita varie attività culturali ed è sede del Museo Civico.

2- Scavi di San Lorenzo Maggiore Vi si giunge alla fine della salita di via San Gregorio Armeno, la splendida strada dei pastori. L’interno della chiesa è a croce latina con cappelle gentilizie laterali, ma la vera scoperta è nel sottosuolo. Sotto la Basilica di San Lorenzo Maggiore sono presenti i resti degli edifici della città greco-romana. Vi si trova la Chiesa Paleocristiana del VI sec., il macellum, antico mercato alimentare, l’erario e altri edifici disposti lungo un grande tratto di strada.

3- San Gregorio Armeno E’ la celebre strada dei pastori, in cui durante tutto l’anno è possibile ammirare gli artigiani che lavorano le loro opere. Il periodo migliore per godere appieno del fascino di questa strada, però, è durante il Natale. Diventa magica, in questo periodo migliaia di napoletani e turisti si accalcano per vederla e per vivere la festa del presepe, in un’atmosfera unica al mondo. Qui si può ammirare il fascino dell’arte del presepe napoletano nella sua sacralità e paganità.

Lasciata Napoli alle spalle il viaggio continua poco più distante (9 km ca.), precisamente a Portici, per ammirare la splendida Reggia Di Portici. La storia racconta che la reggia fu voluta da Carlo di Borbone, quando i sovrani, invitati a trascorrere una giornata nel palazzo di Portici, si innamorarono del luogo e decisero di costruirvi la loro residenza estiva.

Ammirata la Reggia, il percorso continua a Ercolano. Sarebbe stato impensabile andare in Campania e non visitare gli scavi di Ercolano e Pompei, e infatti non ce li siamo fatti mancare!

Ubicata alle pendici del Vesuvio, Ercolano durante l’eruzione del 79 d.C. era un centro satellite di Napoli. Con l’eruzione del Vesuvio, a differenza di Pompei che fu seppellita da una pioggia di cenere e lapilli, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici e solidificandosi diedero luogo ad una sorta di banco tufaceo durissimo. Al suo interno si riuscirono a conservare le parti superiori delle costruzioni e tutti i materiali organici (legno, tessuti, resti di cibo…).

A circa 19 km circa da Ercolano si trova Pompei. Su questo sito c’è ben poco da dire perché si deve ammirare con i propri occhi e scoprire la sua storia camminando tra i suoi resti. Arrivati a questo punto è necessario dare qualche info aggiuntiva e tecnica per la visita di questi scavi: Orari: dal 1° novembre al 31 marzo: tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 15.30) dal 1° aprile al 31 ottobre: tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 19.30 (ultimo ingresso ore 18.00) Collegamenti in auto: Autostrada A3 Napoli-Salerno (uscita Pompei ovest) Autostrada A3 Salerno-Napoli (uscita Pompei est) Un po’ di storia: La prima vera grande sciagura sopravviene con il terribile terremoto del 62 d.C., che riduce la città a un cumulo di macerie. Solo la tenacia e la capacità dei cittadini superstiti riescono ben presto a riattivare le attività industriali, commerciali e a ricostruire la città semidistrutta. Quasi ultimati e ampliati i templi, sopraggiunge la seconda e irreparabile sciagura: il Vesuvio, da secoli considerato un vulcano spento e quindi ricco di vigneti e di ville rustiche e di residenze sontuose, il 24 agosto (per i naturalisti il 24 novembre) del 79 d.C., poco dopo mezzogiorno, si ridesta improvviso ed esplode con una potenza inesorabilmente distruttrice.

Ci spostiamo ancora un po’ e percorriamo circa 14 km per raggiungere il Parco Nazionale del Vesuvio, ufficialmente nato il 5 agosto 1995. Viene istituito al fine di conservare le specie animali e vegetali, i valori scenici e panoramici, i processi naturali, gli equilibri idraulici e idrogeologici, gli equilibri ecologici. Nel caso del Parco Nazionale del Vesuvio i compiti e le valenze si fanno sicuramente più ampie tenendo in conto il fatto che si tratta di dover difendere e valorizzare il vulcano più famoso del mondo, ma, nel frattempo, anche uno dei cinque vulcani più pericolosi al mondo per la fortissima conurbazione urbana che negli anni si è andata formando intorno ad esso, irrispettosa delle leggi che proibivano la realizzazione degli edifici.

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