Brazil… bonito

La mia voglia del Brasile risale a qualche anno fa, quando mi sono letteralmente innamorata delle immagini paradisiache del nord-est brasiliano...
Scritto da: docMike
brazil... bonito
Partenza il: 20/10/2011
Ritorno il: 04/11/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
La mia voglia del Brasile risale a qualche anno fa… quando mi sono letteralmente innamorata delle immagini paradisiache del nord-est brasiliano guardando le fotografie del viaggio in Brasile di una delle mie sorelle… i Lençois con le dune di sabbia dorata e le lagune blu e verde smeraldo… mi sono detta “prima o poi io lì ci vado!!”. Dopo il Sud Africa e la Turchia questo doveva essere in realtà l’anno dell’Egitto… ma il clima di guerriglia di tutto il nord-africa degli ultimi tempi ci ha “fortunatamente” costretto a cambiare idea… e così, d’improvviso, a mio marito è venuto in mente il Brasile… e uno dei miei sogni ha cominciato ad avverarsi…

Giovedì 20 ottobre 2011

Partiamo da Genova all’alba con il volo delle 7 circa per Parigi e da lì direttamente a Rio dove arriveremo in serata, 18:30 circa ora locale. Per i voli e i pernottamenti ci siamo affidati ad una agenzia di Genova. In genere non ci piacciono molto i viaggi organizzati, preferiamo quelli “fai da te”, più avventurosi e su misura per intenderci, ma non avevamo a disposizione molto tempo e il Brasile era per noi davvero terra sconosciuta. Abbiamo quindi preferito, anche per non perdere tempo sul posto, avere già previsti quasi tutti i collegamenti (voli, trasferimenti aeroporto-Hotel e viceversa).

Partiamo con una voglia matta di staccare la spina. Gli ultimi giorni al lavoro ci hanno letteralmente distrutto, quasi non abbiamo avuto neanche il tempo di pensare al viaggio… (e qui Michi avrebbe da ridire… visto che passavo ogni minuto libero a documentarmi leggendo i racconti di viaggio dei turisti per caso!). Il volo è lungo, ma quando arriviamo a Rio l’adrenalina sale e durante il trasferimento in hotel dimentichiamo la stanchezza, vediamo da lontano il Pao de Acucar e il Corcovado… che emozione, non vediamo l’ora di viverci Rio! All’arrivo in Hotel però il fuso ha il sopravvento… doccia e nanna… per noi sarebbero le 2 del mattino…

Il nostro Hotel è a Copacabana (Merlin Hotel), pulito, colazione buona ed abbondante, a due passi dalla spiaggia e dalla metro (ci sarà utile!). Voto nel complesso: 7… avremmo però, col senno di poi, preferito un hotel magari più piccino e meno elegante ma ad Ipanema o Leblon, quartieri più carini e ricchi di locali di ogni genere.

Venerdì 21 ottobre 2011

La giornata parte alla grande… il cielo è azzurro e il sole splende! Non avremo molti giorni a Rio e dobbiamo sfruttare le giornate limpide per salire al Pao de Acucar e al Corcovado, per oggi scegliamo il pan di zucchero ma preferiamo farlo nel pomeriggio per godere a pieno di Rio al tramonto. Dopo una colazione abbondante (capisco in fretta quanto mi mancheranno al ritorno in Italia i frutti tropicali e ne faccio ogni mattina una scorpacciata… mango e papaia, che delizia!) breve passeggiata sulla spiaggia di Copacabana, splendida sotto il sole, e poi metro fino a Cinelandia: inizia il nostro itinerario in centro. Abbiamo scelto (su consiglio della Lonley Planet) un giorno feriale per visitarlo e si è rivelata una scelta azzeccata, il centro ci appare infatti vivace e pieno di gente, diversamente da quanto letto in altri resoconti. Abbiamo raggiunto il Saara, una sorta di Bazar modello brasiliano… molto “cacciarone e con musica in strada”. Ci hanno colpito l’interno della Cattedrale metropolitana con le sue belle vetrate colorate (dall’esterno è invece piuttosto bruttina) e le tante vie con i palazzi coloniali dai colori pastello. Arriva la prima delusione del viaggio… Il Bonde (il caratteristico trenino per raggiungere Santa Teresa) è chiuso dopo il deragliamento di fine agosto… che peccato… mi sa che i tempi brasiliani sono un po’ come quelli italiani, sono passati due mesi e ancora non funziona! Va beh… raggiungeremo Santa Teresa a piedi… che fatica! L’Escadaria de Selaron però è una sorpresa meravigliosa, ci appare all’improvviso, coloratissima, vivace come l’artista che abbiamo conosciuto e che, dopo averci chiesto la città di provenienza ha detto una cosa interessante… “Genoa es bonita, tienes la praia… Milan no… solo commercio!”… e ha conquistato subito la simpatia del mio genovese! Santa Teresa ci è apparsa piuttosto spenta, colpa del giorno feriale (non si può essere sempre fortunati!). Ma le vedute panoramiche dall’alto della collina valgono la salita! Nel pomeriggio, dopo un pranzo frugale e in piedi con due sucos e due “cosi fritti di pollo” che è meglio dimenticare… riprendiamo la metro fino a Botafogo e da lì passeggiamo fino ad Urca (è un po’ distante, circa 30-40 minuti di cammino, ma si può fare… a noi piace camminare e girare la città a piedi, la vivi meglio! In alternativa è possibile dalla fermata di Botafogo prendere l’onibus n° 512; in questo caso è però consigliabile acquistare il biglietto integrato metro+bus). Ci rilassiamo sulla piccola e graziosa Praia Vermelha per poi ricominciare a camminare… la Pista Claudio Coutinho è un sentiero di circa 2 km che si snoda tra i boschi e l’oceano, ai piedi del Pan di Zucchero. Un bel percorso rilassante!

Ma il momento più bello della giornata arriva ora… la salita al Pao de Acucar e le panoramiche di Rio da lassù sono sicuramente uno dei momenti più emozionanti del nostro viaggio in Brasile (costo biglietto funivia: 53 reais a testa). Quando si raggiunge la vetta più alta il cuore si ferma per un attimo, Rio ti sorprende, non puoi non rimanere folgorato dalla spettacolare bellezza di questa città: le sue immense spiagge… da Copacabana a Botafogo, e poi Urca, Flamengo… i morri e la foresta all’interno della città e ancora e sempre il Cristo Redentore che da lassù veglia sulla sua “cidade maravilhosa”… Rio è davvero come la si descrive, meravigliosa, affascinante… indimenticabile. La giornata si chiude con il sorriso, proprio come era iniziata. Ci abbracciamo felici… aspettando che le luci del tramonto lascino il posto alla notte che avvolge una Rio resa ancora più romantica dalle sue mille luci, che ci regalano panorami ancora più suggestivi… mille fotografie… ricordi che resteranno per sempre vivi e indelebili nella nostra memoria!

Sabato 22 ottobre 2011

Anche oggi sveglia senza problemi (il fuso ci aiuta), solita abbondante colazione ma, ahimè oggi il cielo è coperto… il Cristo è avvolto dalle nubi, niente Corcovado, cambio di programma: oggi girovaghiamo senza una meta vera, tra le spiagge di Copacabana ed Ipanema, tra le vie e i negozi di Ipanema e Leblon. Riusciamo anche per una mezzoretta a stenderci sulla sabbia e guardare l’oceano un po’ arrabbiato stamattina… e io mi sento la “garota di Ipanema” anche se il sole fa proprio i capricci oggi! È comunque piacevole camminare per i quartieri di Rio; camminando, tra un negozio di hawayanas e l’altro, arriviamo alla Lagoa De Freijtas… bellissima… ma chissà come sarebbe bella con il sole! Il percorso completo attorno al lago è di circa 7 km… c’è gente che corre, che va in bici, che passeggia, che fa ginnastica (qui a Rio hanno il culto del fisico!). Ci divertiamo un sacco… proviamo anche a fare gli sportivi imitando quelli veri sulle palestre all’aperto che circondano la lagoa. A pranzo entriamo in uno dei tanti “comida a kilo” di Ipanema… è un buffet dove paghi quello che prendi in base al peso, non in base alla qualità… è divertente!

Nel pomeriggio continuiamo la nostra passeggiata attorno alla lagoa e poi torniamo verso l’Arpoador, ottimo punto di osservazione per il tramonto. È la punta che separa Copacabana da Ipanema… sarà uno dei tramonti più belli che ci regalerà il Brasile (nonostante le nubi). Siamo in buona compagnia… sembra che la maggior parte dei ragazzi si riunisca qui ad aspettare il tramonto tra una capirinha e l’altra… La sera ceniamo in una churrascheria di Copacabana indicata dalla Lonley Planet come economica. Oddio la carne è ottima, potresti mangiarne a volontà (ma passano talmente veloci e talmente tante volte che ti strordiscono e non riesci neanche a mangiare un terzo di quello che ti offrono… e poi non è che io vada pazza per la carne… Michi stasera invece lo vedo più a suo agio), ma sono un tantino disonesti riguardo alle bevande e a tutto quello che non è carne (14 reais per una coppa gelato francamente mi sembrano eccessivi). Abbiamo speso 132 reais in due, ma il prezzo a persona indicato all’ingresso era di 40 reais a testa e abbiamo preso in più solo acqua e un gelato. Con km e km nelle gambe la sera ci addormentiamo stanchissimi, domani ci aspetta Salvador…

Domenica 23 ottobre 2011

Salutiamo col sorriso la splendida Rio dal finestrino dell’aereo in una mattina di sole (cavolo non poteva essere così ieri!), non è un addio, è solo un arrivederci a presto. Ci torneremo a fine viaggio! Non possiamo essere tristi anche perché siamo solo all’inizio della nostra avventura… la curiosità di conoscere Salvador è forte. Atterriamo alle 11 circa e, sotto la “chuva” (ci dicono che è molto raro che piova così tanto a Salvador), il nostro autista ci guida fino alla Pousada do Pilar… piccola e graziosa, con un ambiente famigliare ed accogliente, lontana dal clima asettico dei grandi hotel, proprio nel centro del Pelourinho, con una bellissima terrazza panoramica sulla baia di tutti i santi. Soggiorneremo qui per 2 notti e ci troveremo benissimo! Voto alla Pousada do Pilar: 9!

Spunta il sole e qui le temperature sono decisamente più calde che a Rio… tiriamo fuori pantaloncini corti e infradito e via… Il Pelò è un gioiello, strade tutte lastricate di sampietrini e palazzi stile coloniale dai mille colori accesi, qui è la festa dei colori e, come dice Michi, è sgarupato quanto basta a renderlo affascinante! Abbiamo fotografato credo un centinaio di volte la stessa splendida piazza (Largo do Pelorinho) da prospettive solo lievemente differenti. Purtroppo ci facciamo subito accalappiare dai venditori ambulanti, dalle donne bahiane che ti costringono ad una foto ricordo (che ovviamente ti fanno pagare) e da “finte” guide turistiche che dicono di essere autorizzate e parlano… parlano… nonostante tu vorresti andartene e alla fine non riesci a dire di no alle loro richieste… siate implacabili, non come noi!

Tantissimi ragazzini vi circonderanno chiedendo qualche real… ma chissà se lo useranno per mangiare. Qui la droga circola soprattutto tra i più piccoli. Non vogliamo essere complici… anche se piange il cuore a vederli… Tutto attorno al piccolo centro storico presidiato dalla polizia ad ogni angolo c’è una città povera e pericolosa; questo è ancora il dramma del Brasile: i suoi contrasti! La ricchezza della sua storia, la magia dei suoi palazzi colorati, l’allegria della sua gente… e di contro le distese di favelas, la miseria dilagante, bambini che crescono criminali per necessità… è un peccato… leggiamo sulla guida che il paese vive da anni un periodo di crescita economica… ma crediamo che ci sia ancora tanto da fare! Pranziamo nel primo pomeriggio con un gelato e per oggi ci concediamo una tregua dalle nostre solite kilometriche passeggiate… relax in Pousada! Saliamo poi in terrazza per non perderci il tramonto sulla baia… caruccio nonostante le nuvole e anche un po’ di pioggia – e ci ricordiamo le parole dell’autista… piove raramente! – (per ora Arpoador batte Baia dos totos os santos 1:0!). Per cena scegliamo un ristorantino elegante al secondo piano di un palazzo d’epoca che si affaccia su una delle tante vie del centro, i colori dei palazzi illuminati nella notte sono ancora più accesi e l’atmosfera è magica; ci siamo solo noi, il cameriere è gentilissimo, il fado in sottofondo… mangiamo pollo alla griglia, riso, fagioli, insalata, farina di manioca, beviamo guaranà… e spendiamo solo 48 reais in due, beh ottimo! l’ambiente è romantico e sereno! Decidiamo che Salvador ci piace!

Lunedì 24 ottobre 2011

… e ci piacciono i ritmi rilassati di questa città a cui ci adeguiamo immediatamente. Infatti ci svegliamo senza badare all’orologio, colazione come sempre luculliana ma qui decisamente più genuina e “casareccia” che al Merlin Hotel di Rio, servita in terrazza, di fronte a noi la baia in una calda mattina soleggiata… l’ideale per una giornata in spiaggia. Attraversiamo nuovamente il Pelourinho che oggi ci accoglie con un clima ancora più festoso e vivace di ieri… sarà che è un giorno feriale e i negozi sono aperti, sarà la musica, la gente… o siamo noi che siamo così felici! E tutto ci sembra perfetto. Decidiamo di prendere un bus per Barra (si prende al capolinea in Praca da Sè, basta chiedere al conducente se arriva a Barra, sono tutti gentili). Barra ci conquista: l’oceano che ruggisce e un sole meraviglioso (se solo penso che siamo a fine ottobre e là in Italia girano con i piumini… ahh, ahh!). La prima spiaggia di Barra, piccola e con acque più calme, ci ricorda le gremite spiagge liguri (soprannominata da Michi “Arenzao”, pensando ad Arenzano!); le successive sono invece più romantiche, battute dal vento e dalle onde dell’oceano. Scegliamo una di queste e ci rilassiamo al sole… davanti a noi la mareggiata, il Farol de Barra in lontananza, un bel lungomare pieno di ragazzi. Pranziamo in un locale davanti al mare, un buffet del tipo “all you can eat”… in pratica paghi una cifra prestabilita e mangi quello che ti pare, idea divertente ed economica (28 reais in due senza bevande!).

Respiriamo il vento dell’oceano ma soprattutto respiriamo finalmente lo spirito brasiliano, il suo popolo alle prese con una giornata di sole qualunque: una folla di gente chiassosa sulle spiagge e sul lungomare, ragazzi che giocano a pallone in ogni angolo, giovani e meno giovani, fisici atletici che provano i passi della capoeira sulla riva, donne che ridono a squarciagola… bevendo capirinha! E arriva finalmente il primo incontro con l’agua de coco, bevuta con una cannuccia direttamente dal cocco attraverso una breccia che il venditore ambulante vi pratica con un machete e una maestria… capiamo subito che sarà uno dei ricordi più belli della vacanza. Porteremo con noi il sapore dolce, fresco e dissetante dell’agua de coco gelato… diventerà uno dei simboli di questo paese e un piacere difficile da dimenticare! (un po’ come il sapore del cay in Turchia… Paese che vai delizia che trovi! Adoro viaggiare!)

Martedì 25 Ottobre 2011

Anche l’ultimo risveglio è rilassato ma più romantico del solito… Salvador ci da il buongiorno con uno splendido arcobaleno sulla baia mentre gustiamo l’ultima colazione in terrazza senza nessuna fretta. Oggi giorno dedicato agli acquisti! Ma visto che non abbiamo alcuna fretta cominciamo la giornata gironzolando ancora una volta per le colorate vie del Pelorinho e, perché no, scattando qualche altra foto (chissà mai non avessimo immortalato i colori di questa via con questa luce!). Visitiamo chiesa e convento di San Francesco, piene di maioliche e oro, ma a colpirci è in realtà quello che leggiamo sulla guida a proposito dei dipinti imposti agli schiavi: questi ultimi, costretti a lavorare per i padroni, si sono ribellati storpiando i volti (e non solo!) dei cherubini (in parte però successivamente ricoperti)… ovviamente simpatizziamo con gli schiavi e vorremmo visitare anche la chiesa che fu loro concesso di costruire nel “tempo libero” (la chiesa “blu pervinca” che rivedo oggi in tante foto… con nostalgia), peccato fosse in ristrutturazione. Nel bel mezzo della mattinata assolata ci sorprende un acquazzone tropicale… niente paura, tanto il programma prevedeva “shopping” al Mercato Modelo (al chiuso) che raggiungiamo comodamente con l’Elevador Lacerda. Divertente e fruttuoso il giro al mercato (compriamo la maggior parte dei ricordini per la famiglia) e all’uscita il sole splende nuovamente. Per pranzo pizza grande per due e succhi al mango deliziosi, il tutto per 26.40 reais.

In aeroporto non siamo per nulla tristi… Salvador ci ha rallegrato con i suoi colori e la sua cultura africana, ma ci aspetta il tour nel nord-est, sicuramente la parte del viaggio che più ci incuriosisce e ci intriga, quella più naturalistica e selvaggia, il Brasile meno conosciuto e più emozionante! Arriviamo a Fortaleza verso mezzanotte, passeggiamo sul lungomare in cerca di un gelato (e lo troviamo anche buono ma un po’ caro, 16 reais in due) e alle 2 di notte dopo gli ultimi preparativi per il tour (si parte alle 7:30!) ci tuffiamo nel letto sfiniti!

Mercoledì 26 Ottobre 2011

Il Comfort Hotel è uno di quei mega hotel da ricchi… asettici… per carità, la stanza era perfetta e il letto comodissimo, ma eravamo solo al 19° piano (da vertigine!!) e la colazione, se pure varia, non era certo quella della Pousada do Pilar, mi sono anche scottata con il latte bollente… va beh. Oggi si parte per Jericoacoara, non vedo l’ora di arrivare! Per la programmazione di questo tour ci siamo affidati ad una agenzia locale, la Brazil Planet di Sao Luis, e a Francesco (il gestore) che ringraziamo di cuore per la splendida organizzazione, la gentilezza e disponibilità dimostrate. In pratica nell’arco di 7 giorni passeremo attraverso Jericoacoara, Parnaiba con il suo Delta, Barreirinhas con i Lencois fino a Sao Luis! Francesco ci ha prenotato transfer, pernottamenti ed escursioni in modo personalizzato! Abbiamo prenotato tutto comodamente via e-mail. Sarà la nostra “rotta delle emozioni”!

La prima parte del transfert scorre veloce, siamo su un pulmino, ahimè climatizzato, che nell’arco di 4 ore attraverso strade asfaltate raggiunge Jijoca. È mezzogiorno, l’aria è torrida… ci rinfreschiamo con una agua de coco e mangiucchiamo le merendine rimaste nello zaino (dobbiamo ringraziare la mamma di Michi che ci ha convinto a prenderle prima della partenza… ci hanno fatto comodo!)

Ma è con la seconda parte del transfert che comincia davvero la “rotta delle emozioni”. Ci fanno salire a bordo di un camioncino aperto adattato a 4×4 e via! Si parte per un “giro di giostra” che durerà 2 ore e in cui attraverseremo strade sterrate, guaderemo laghetti, sfreccieremo sulla spiaggia con l’oceano e il vento come compagni di viaggio, un viaggio che ci diverte e comincia a saziare la nostra fame di avventura e la nostra voglia di paesaggi nuovi, incantati, selvaggi… Ci sono tutti gli elementi della natura nella loro massima espressione, acqua, aria, terra e fuoco c’è l’oceano immenso, spiagge incontaminate, un vento caldo forte e costante e un sole incandescente. Arriviamo nel primo pomeriggio alla Pousada Masai Mara; è un giardino rigoglioso con una piscina al centro, tanti divani su cui oziare e tutto attorno le stanze con il tetto in bambù, interno spartano ma comodo e funzionale. Voto: 10! Non c’è tempo da perdere… abbiamo una voglia matta di conoscere Jeri e usciamo subito. Jeri è un paradiso fuori dal mondo, un piccolo villaggio praticamente costruito sulla spiaggia, le 6 strade che la attraversano sono fatte di sabbia… potresti camminare scalzo dalla mattina alla sera… arrivando sulla spiaggia lo sguardo spazia dall’oceano pieno di surfisti colorati alle dune dorate del parco di Jericoacoara ed è un incanto! Nonostante sia un posto turistico pieno di musica, locali e ristorantini, Jericoacoara è straordinariamente genuina e conserva miracolosamente quella natura selvaggia che affascina i visitatori e che ci ha fatto letteralmente innamorare!

Troviamo un locale con un ottimo gelato (mango e maracuja mi fanno impazzire!) e verso le 17 ci incamminiamo sulla duna più alta, la ben nota Duna Por do Sol ad aspettare il tramonto. Ci accorgiamo subito che la nostra non è una idea originale, tutti raggiungono la vetta della duna e aspettano, alcuni semplicemente si siedono e tacciono, estasiati dalla magia del momento, altri ridono e scherzano, si tuffano con la tavola dall’alto della duna nell’oceano, altri ancora non smettono di fare fotografie… tutti lì ad aspettare che il sole scompaia all’orizzonte… sconosciuti si guardano e si sorridono, complici di una meraviglia rara!

La sera ceniamo in un ristorantino molto spartano (buon pesce a prezzo economico) e beviamo la prima capirinha della vacanza… perché abbiamo aspettato tanto? È una delizia! Ce la preparano sul momento, è al tempo stesso dolce ed aspra, forte al punto giusto, il sapore del lime fresco è perfetto, ma cosa non è perfetto a Jeri? Passeggiando sulla spiaggia prenotiamo l’escursione di domani in dune buggy (Jericoacoara Associaciau de buggy), poi prevale la stanchezza e torniamo in Pousada.

Giovedì 27 ottobre 2011

Oggi sarà una giornata di una serenità e una allegria che non dimenticheremo… non potevamo saperlo quando ci siamo svegliati e siamo usciti in giardino per fare colazione e abbiamo trovato ad accoglierci un sole già caldissimo alle 8, frutta freschissima, marmellata divina, torte deliziose sicuramente fatte in casa, una crostata con una crema di maracuja di cui ancora ricordo il sapore… beh potevamo solo immaginare come sarebbe stata la prosecuzione della giornata!

Saliamo a bordo della nostra dune buggy dagli inconfondibili colori brasiliani per una divertentissima escursione che ci porterà dapprima sulla spiaggia della vicina Preà e quindi alle lagune di acqua piovana attorno a Jeri (nell’ordine la lagoa Azul, Coracau e Paraiso) per poi concludere nel pomeriggio con una passeggiata sulle dune del parco! Che divertimento saltare come pazzi sulla dune buggy che sfreccia sulla spiaggia e su strade sabbiose dissestate… Michi mi dice che ho la stessa espressione di mia nipote Gaia (3 anni) sulle giostre… non faccio fatica a crederlo! Siamo tornati bambini per un giorno, mi sembra di volare…

Le nostre lagune preferite sono la piccola e romantica laguna Coracau, dove ci rilassiamo beati al sole, sdraiati su un’amaca a pelo d’acqua bevendo una agua de coco (che pace, che serenità!) e la laguna Paraiso… davvero scenari paradisiaci, ci sentiamo i protagonisti del film Laguna Blu. Passeggiamo, ci buttiamo nella sabbia e nell’acqua con una libertà che non ricordavo, giochiamo con le onde, scattiamo mille fotografie con l’intento di trattenere ogni attimo di una giornata che vorremmo non finisse mai…

Di ritorno dall’escursione (40 reais a persona) pranziamo con il solito ottimo gelato e poi saliamo alla duna Por do Sol per il secondo tramonto a Jeri. Questa volta dopo il consueto applauso allo scomparire del sole sull’oceano non ci facciamo scappare un ottimo aperitivo sulla spiaggia a base di capirinha (3 reais) come sempre preparata sul momento e spiedini di pollo e gamberi (3 reais)… Jeri è il paese dei balocchi! La sera ceniamo in una peixeria dove prima scegli il pesce (nel senso che nell’anticamera del ristorantino molto spartano ti fanno letteralmente scegliere il pesce appena pescato che ti puliscono e cucinano davanti agli occhi!) e poi te lo gusti al tavolo, sicuro della freschezza e genuinità del prodotto! Ci addormentiamo felici e innamorati, di noi e di Jeri!

Venerdì 28 Ottobre 2011

Ultimo giorno a Jeri… non è concesso essere tristi, anzi siamo felicissimi di aver chiesto a Francesco di lasciarci qui un giorno in più rispetto a quanto ci era stato proposto… abbiamo ancora una meravigliosa giornata in paradiso! La mattinata inizia nel migliore dei modi… la colazione, eletta da entrambi la migliore del viaggio! Forse la migliore di tutti i nostri viaggi! In programma per oggi abbiamo una escursione “fai da te”, una passeggiata fino alla Pedra Forada (sono circa 2 km) attraverso un sentiero a picco sulla spiaggia e l’oceano. Qui incontriamo un venditore ambulante che si prodiga affinchè tutti abbiano le loro foto ricordo, è instancabile, spiega la strada del ritorno senza mai chiedere qualcosa in cambio. Noi compriamo due agua de coco (senza che lui ce lo chieda) e, dopo averla bevuta, ci insegna come mangiarne la polpa con un cucchiaino artigianale (che ci scolpisce dal guscio con il machete). È una delle tante persone gentili, sorridenti e disponibili che abbiamo incontrato in Brasile e che ci fanno pensare che questo popolo sia fatto di tanta gente semplice, povera ma felice, che si sa accontentare e che davvero ama la sua terra, ne va orgogliosa e accoglie i visitatori con il sorriso genuino di chi non vuole solo soldi ma desidera davvero far conoscere le meraviglie del suo paese. Ritorniamo a Jeri via spiaggia fermandoci per un bagno nell’oceano… sulla spiaggia siamo solo noi nel giro di un km… essere qui in questo momento abbracciata a mio marito è una sensazione meravigliosa… non vorrei essere in nessun altro posto al mondo! Il pomeriggio lo passiamo in spiaggia, ci godiamo rilassati lo spettacolo dei surfisti che con le loro tavole coloratissime volano tra le onde dell’oceano. Solito aperitivo dopo il tramonto… ok siamo viziati, ma abbiamo deciso di vivere Jeri fino in fondo! Ceniamo con una pizza gustosa e soprattutto due ottimi succhi al mango (25 reais circa). Ci concediamo anche un megagelato al solito locale e compriamo alcune magliette ricordo.

Cosa ci rimarrà di questo posto? Le sensazioni vissute, così perfette… Come dimenticare l’ora del tramonto, quando ti giri e incontri lo sguardo di una persona che non conosci e ti sorride come a dire siamo tutti fratelli e figli di una natura generosa, tutti in fondo compagni in questo viaggio emozionante…

Sabato 29 Ottobre 2011

Svegli di prima mattina oggi… ultima colazione al Masai Mara (quanto ci mancherà) fine dell’occhiatina in paradiso! Lasciamo Jerico sotto una fine pioggerellina (e mille lacrime nel cuore) alla volta di Parnaiba… non prima di aver risolto un piccolo inconveniente! In attesa del nostro transfert mi accorgo infatti di non avere i voucher per la prosecuzione del tour… mio marito entra in panico, comincia a gridarmi che sono la solita “stordita che si perde i documenti”, che mi aveva affidato i voucher e che avrei dovuto conservarli e difenderli fino alla morte… e io non ho la forza di difendermi (in effetti sono preoccupata e comunque qualsiasi cosa possa dire in questo momento troverebbe un muro di gomma!). Però gli ho sempre avuti nella borsa dei documenti, penso, è impossibile averli persi, è proprio impossibile… Cerchiamo di entrare sulla mail per scaricarli nuovamente ma il ragazzo della reception, quando finalmente riesce a capire cosa gli stiamo chiedendo in tutte le lingue del mondo, ci dice che non ha la stampante! Siamo sempre più agitati (e io sempre più convinta che non li ho persi!)… il ragazzo cerca di tranquillizzarci… ”no problema, no problema”… e senza saperlo tira fuori i nostri voucher che aveva inavvertitamente trattenuto! Ecco… la mia vendetta! Questa volta grido io, non li avevo persi!

Partiamo in 4×4 attraversando gli ormai consueti paesaggi del nord-est brasiliano, selvaggi ed affascinanti, attraversiamo fiumi, saliamo sulle dune, saltiamo tra le mangrovie (di nuovo sulle “giostre”!) e raggiungiamo Tatajuba, dove ci fermiamo a sorseggiare il primo caffesinho della vacanza davanti alla splendida laguna da torta… ci piace (ma cos’è che non ci piace in Brasile?). Carichiamo il 4×4 su una zattera e attraversiamo un fiume alla volta di Camocin, piccolo paesino di pescatori tutto colorato, per poi raggiungere Chaval dove è prevista la seconda sosta. Saliamo sulla vetta di una lunga scalinata bianca per ammirare il panorama e ripartiamo. Pranzo velocissimo in un locale tipo “comida a kilo”, deposito bagagli in pousada (Villa Parnaiba) e via… il delta del Parnaiba ci attende! Saliamo su una barchetta, siamo solo noi due e il barcaiolo silenzioso (è un brasiliano atipico!) e cominciamo una divertente gita di circa 3 ore: è un piccolo assaggio di amazzonia… la vegetazione attorno alle mille diramazioni del fiume è folta, scorgiamo un caimano e una iguana! Il momento più emozionante però è l’arrivo al delta vero e proprio, il punto in cui il fiume si getta nell’oceano… c’è un vento pazzesco sulla spiaggia che separa il fiume calmo dall’oceano “arrabbiato” che avanza (la marea arriverà a coprire gran parte della spiaggia). Camminiamo contro il vento a fatica, ci siamo solo noi nel giro di kilometri, solo il rumore delle onde e del vento, è uno scenario particolare, romantico e suggestivo…

Al ritorno in pousada ci aspetta qualche sorpresa: abbiamo dimenticato il mio olio satinante e lo sciampo a Jerico… uffa che nervoso! Ci prepariamo e usciamo per cena… peccato che fuori dalla pousada ci accolga una stradina buia e desolata per raggiungere l’unico posto sicuro per i turisti; ci hanno detto di non passare assolutamente nella via parallela alla nostra in quanto non sicura (qualche metro oltre la nostra cioè?!). Non ci sentiamo per nulla al sicuro. Rinunciamo alla cena e torniamo in pousada affamati e sconsolati… siamo così lontani dalla spensierata tranquillità di Jeri… ci viene da piangere ripensando alle sere appena trascorse! Fortunatamente però il tipo della reception è sveglio, si mostra subito disponibile, ci ordina una pizza con bottiglia di coca cola gratis (totale 27.5 reais!) ci apparecchia nella sala colazioni nel giardino di fronte alla piscina e ci salva la fine di una bellissima giornata… passiamo infatti una serata romantica e tranquilla. Voto alla pousada Villa Parnaiba: 8.5, soprattutto per la gentilezza del personale.

Domenica 30 Ottobre

Oggi è previsto il trasferimento a Barrerinhas. Dopo colazione (accettabile, ma non siamo al Masai Mara, stiamo diventando un po’viziati!) saliamo sempre su un 4×4 con un nuovo autista, silenzioso ma sorridente. La prima parte del transfer è su strada asfaltata, una lunga strada diritta che attraversa una ricca vegetazione verdissima, mentre la seconda è di nuovo su piste di sabbia, ci fermiamo per sgonfiare le ruote e ricomincia il divertimento, l’autista sembra divertirsi almeno quanto noi a guidare sulla sabbia, e ritornano i paesaggi meravigliosi da cui oramai ci sentiamo dipendenti… dune e lagune. Viviamo anche un simpatico diversivo: l’auto si “insabbia” sulla cima di una duna, venti minuti di tentativi vani di farla ripartire… se non fosse stato per alcuni francesi che si fermano e ci aiutano forse saremmo ancora là, nella sabbia e nel vento del nord-est! La nostra pousada (Do Buriti) è piuttosto elegante, comoda e pulita, con le solite immancabili amache di fronte alla stanza, una bella piscina e una buona colazione. Questa volta abbiamo il tempo di rilassarci un po’ prima dell’escursione e ci mangiamo un gelato a bordo piscina. Nel pomeriggio ci fanno salire su una vettura aperta e partiamo in gruppo su piste di sabbia verso i Lencois. Il transfer per arrivarci è uno dei ricordi più divertenti di tutto il viaggio… sobbalzi, scossoni, sterzate e controsterzate, semiribaltamenti… ci divertiamo come pazzi e arriviamo in paradiso (è la seconda volta dopo Jeri). I Lencois Maranhenses ci appaiono così: un immenso deserto di sabbia bianca ma tra le dune spuntano laghi di acqua cristallina, alcuni azzurrissimi, altri verde smeraldo… sembra di passeggiare tra le nuvole, la sabbia è calda, soffice, morbida, l’acqua tiepida e invitante… scenari mai visti prima, di una bellezza disarmante, uno spettacolo indimenticabile!

La sera ceniamo in un locale sul lungofiume ma questa volta non siamo fortunati: spendiamo 70 reais e non ne siamo soddisfatti, prendiamo poi un gelato che buttiamo appena svoltato l’angolo perchè immangiabile… Barrerinhas paese non offre molto. Ma davanti agli occhi abbiamo ancora le splendide immagini della giornata appena trascorsa nei Lencois e ci addormentiamo col sorriso, pronti per la prossima escursione… il viaggio continua…

Lunedì 31 Ottobre

Per oggi Francesco ha previsto una lunga escursione, adoro queste giornate piene! Siamo prontissimi e alle 8:30 puntuale il taxista ci conduce al porto dove ci imbarchiamo su una barchetta a motore con il resto del gruppo, ci fanno indossare un giubbotto salvagente (che mi ha fatto piacevolmente da piumino al ritorno nel pomeriggio proteggendomi dal vento) e partiamo per una rilassante traversata lungo il Rio Preguicas. Prima sosta a Vassouras: camminiamo ancora una volta sulle dune bianche e soffici dei piccoli Lencois (peccato le lagune qui siano un po’ secche… d’altronde non è la stagione migliore per visitarli) e fotografiamo i macachi che mangiano pezzi di banana (è sorprendente come muovono le dita delle mani e l’espressione dei volti… davvero ci somigliano). Seconda sosta a Mandacaru: saliamo sul faro per vedere il panorama dall’alto, il rio Preguicas, l’oceano e i grandi Lencois! Ma è la terza sosta a regalarci ancora una volta paesaggi e sensazioni uniche: Caburè. É una sorprendente lingua di spiaggia vergine che si allunga tra oceano e fiume, per kilometri e kilometri solo spiaggia, qualche pousada che fa anche da ristorante e qualche capanna adibita a bar e per il resto solo sabbia, vegetazione e acqua, una natura selvaggia che ci avvolge e ci fa sentire nuovamente liberi e felici… come a Jeri! Caburè è ancora più primitiva di Jeri. Alla sera, al calar del sole, si gira con la torcia… non c’è elettricità ci dicono, che bello sarebbe stato pernottare qui! Pensiamo al silenzio, alla pace, alla serenità di una passeggiata al tramonto a Caburè… e ci ripromettiamo di tornarci in un futuro viaggio in brasile… sognare non costa nulla. Pranzo saporito a base di pesce (a parte la mia “lite” con le lische; 55 reais in due) nella pousada do Paturi e bagno nell’oceano… che meraviglia! Amore grazie per aver pensato al brasile!

Nel pomeriggio rientriamo in pousada dove passiamo ancora qualche ora in piscina prima di uscire per cena e questa volta siamo più fortunati: stanchi dei soliti riso fagioli pesce e carne, ci buttiamo su una insalata dai gusti “mediterranei” e finalmente ci portano qualcosa che assomiglia al pane… dei crostini saporiti! Si, in brasile mangiamo cibo mediterraneo, perchè non ne possiamo più di riso e fagioli!

Martedì 01 Novembre

Ci svegliamo un po’ tristi, è l’ultimo giorno del nostro tour nel nord-est. Nel pomeriggio lasceremo Barrerinhas per raggiungere Sao Luis e nella notte è previsto il volo per Rio… sarà una lunga giornata… Francesco ha previsto per questa mattina un’ultima escursione ai Lencois e non vediamo l’ora di tornare in paradiso. Mentre già mi figuro sull’alto della vettura aperta a saltare e divertirmi come una pazza nel tragitto verso le lenzuola, arriva la sorpresina della mattinata (che ci farà arrabbiare non poco!): ci vengono a prendere in pousada puntuali ma la vettura è al completo per cui ci fanno salire nell’auto dietro gli autisti, siamo stretti, al chiuso, scomodi… e delusi! Abbiamo pagato esattamente come gli altri ragazzi che se ne stanno beati sulla vettura “giusta”, ognuno nel suo posto, col sole in faccia e il vento nei capelli… ve beh! Ma al ritorno ovviamente nessuno cede il suo posto… e figuriamoci! Notiamo con piacere che il senso della giustizia è spiccato anche in Brasile come nel resto del mondo. A parte l’inconveniente che ci rovina un po’ l’escursione, il tempo che ci tradisce (appena arrivati alla laguna Bonita che rimetterebbe di buon umore chiunque comincia a piovere!) e le nostre ansie che bloccano l’istinto naturale di tuffarsi nella laguna cristallina (per timore di non asciugare il costume… questa sera non saremo in albergo ma in volo, fosse mai che il costume viaggi umido in una bustina! A ripensarci mi fa arrabbiare… potevamo goderci di più l’ultimo saluto ai Lencois)… beh il resto è una favola, i lencois ci abbagliano ancora una volta, verso la fine spunta il sole e un ragazzo gentile (quello che si è beccato il posto sfortunato come noi!) ci regala una bella foto insieme! Ah dimenticavo ci fermiamo anche a raccogliere dei frutti tipici che tutti ma proprio tutti dicono essere così buoni, i cajù… non l’avessimo mai fatto, ce ne pentiremo in aeroporto.

Dopo pranzo (comida a kilo sul lungofiume) torniamo in pousada e ci rilassiamo a bordo piscina in attesa del nostro transfer per Sao Luis, chiediamo un caffè al bar che purtroppo non possono darci perchè abbiamo già fatto il check out, ma la cameriera, gentilissima, ci offre il loro caffesinho e quando cerchiamo di pagare ci blocca e col sorriso ci dice “es una cortesia”. Ci mancava proprio una “cortesia” ad allietare la giornata! Il viaggio per Sao Luis dura circa 4 ore ma siamo stanchi e dormendo passa abbastanza in fretta. In aeroporto attendiamo altre 4 ore… mangiamo qualcosina di tremendamente poco nutriente ma saporito (sono fagottini ripieni, chissà che porcheria ci sarà ma il tempo deve pur passare) ed è a questo punto che Michi tira fuori il caju dal suo zaino… una puzza tremenda, e dietro di noi scorgiamo due dei ragazzi che erano questa mattina nel nostro gruppo che ancora succhiano cajù… ridiamo come matti! Michi è disperato perché non riesce ad “areare lo zaino”… (al ritorno sentiremo ancora l’odore dolciastro orrendo del cajù!!) e si arrende scrivendo nel diario di bordo:”la puzza del cajù brasiliano è come il diamante, è per sempre!” Tra una risata e l’altra ci spostiamo nel gate… il più ghiacciato tra tutti gli aeroporti e ne abbiamo girati oramai… e saranno le due ore più lunghe e allucinanti del viaggio.

Mercoledì 02 Novembre

L’alba che ci sveglia sul volo Sao Luis – Rio è una delle più belle che abbiamo mai visto… una palla di fuoco in un cielo rosso intenso ci regala un romanticissimo buongiorno. Siamo alla fine del viaggio e abbiamo scelto di concluderlo là dove lo abbiamo iniziato 14 giorni fa… stiamo per rivedere Rio, siamo stanchi ma felici di rivedere la cidade meravilhosa.

Atterriamo in una Rio grigia… che peccato! Quando nella hall dell’hotel vediamo le previsioni per questi due giorni il mondo sembra caderci addosso: chuva costante! La signorina della reception ci sorride dicendo “maybe friday will be sunny”… e certo, peccato che friday saremo in Italia… si affretta a spiegarci che spesso le previsioni meteo a Rio sbagliano. Signorina gentile speriamo che tu abbia ragione se no è un piccolo disastro… Rio sembra fatta per il sole… sotto la pioggia è triste. Usciamo in cerca di una colazione (in Hotel l’avremmo pagata circa 35 reais a testa) e, tanto per proseguire bene la giornata, sembra che a Copacabana i bar non esistano! I brasiliani fanno colazione con succhi o caffè e “salgados”in genere in piedi… di dolce nemmeno l’ombra! Così beviamo un latte macchiato in un locale e mezzora dopo un pezzo di tortina in un altro… ma io sono sempre più irritata (e ci scappa anche un piantino). Già mi sognavo i limpidi panorami dal Corcovado (prima tappa nel nostro programma) e invece il Cristo sembra avvolto dalle nubi … Ma ci facciamo coraggio e tentiamo la sorte, in fondo non piove, qualche sprazzo di cielo azzurro (piccolo!) c’è e se domani davvero piovesse di brutto? Non abbiamo tempo da perdere e decidiamo di salire comunque al Corcovado. Prendiamo il bus per Cosme Vhelo (Onibus linea 2 n 583) e scendiamo proprio davanti alla stazione del trenino a cremagliera (costo 43 reais a testa) che ci porterà sulla vetta attraversando la foresta di Tijuca. Già salendo, tra i rami folti, si scorge la città ma lo spettacolo vero e proprio appare quando si arriva ai piedi del cristo! La vista che si gode da quassù è incredibile, Rio è meravigliosa ovunque si volga lo sguardo e di nuovo cominciamo a scorrere tutti gli angoli della città che abbiamo già percorso: Leblon e Ipanema con la bella Lagoa alle spalle, Copacabana con la sua kilometrica spiaggia, Urca e lo spettacolo del Pao di Acucar, le spiagge di Botafogo e Flamengo, la foresta di Tijuca e i morri che spuntano ovunque con le favelas ai piedi, il centro città con l’inconfondibile cattedrale metropolitana … e poi c’è lui, l’imponente Cristo redentore che ci guarda dall’alto (nonostante Michi per tutto il viaggio continui a dire che “l’hanno fatto piccolo e non si vede la lontano!”), è emozionante guardarlo da così vicino ma non incute timore, è autoritario e severo al punto giusto ma con uno volto e uno sguardo buono, le braccia aperte come a voler proteggere la sua città. Le foto si sprecano… e il Cristo compie il miracolo: le nuvole si diradano, il cielo si fa a poco a poco più limpido, esce il sole e illumina Rio rendendo tutto ancora più meraviglioso di come ci era già sembrato. Chiediamo ad altri turisti qualche foto ricordo insieme e prima dello scatto chiedo a Michi di salire sullo scalino… “dai che così sembri più alto per una volta !!” e Michi risponde: “si dai, si compia il miracolo sotto al Cristo!!”… e scoppiamo a ridere come pirla! E come “pirla” siamo venuti in quella foto!

Soddisfatti torniamo a Copacabana (sempre linea 2 ma bus n 584) e pranziamo in un ristorante “all you can eat”per 20 rais a testa. Ottimo direi! Passiamo il resto della giornata soleggiata in spiaggia ad Ipanema e passeggiando attorno alla Lagoa per poi raggiungere l’Arpoador… che bella atmosfera si respira qui… ci gustiamo l’immancabile agua de coco davanti ad un tramonto splendido, che si aggiudica a buon diritto il trofeo di miglior tramonto di tutta la vacanza! Comincia a fare freschino però, e siamo decisamente stanchi (la notte scorsa tra aeroporti e volo non è stata esattamente riposante), ci incamminiamo lungo Copacabana, compriamo ancora qualche ricordino (teli mare e havayanas) e ceniamo in una pizzeria per 38 reais in due: la pizza ci sembra più buona del solito e il succo di maracuja ci restituisce un po’ di energia… quanto basta per arrivare all’Excelsior, fare una doccia e buttarsi a nanna non prima di aver dato un ultimo sguardo dall’alto a Copacabana (siamo al decimo piano) e al Cristo che, illuminato, ci da la buonanotte… Tra parentesi, l’hotel è raffinato ed elegante, il letto è enorme, caldo e comodo, il cuscino è morbidissimo… ti avvolge e ti coccola… dopo il gelo e il sedile scomodo dell’aereo ce la meritavamo proprio questa notte a 5 stelle!

Giovedì 03 Novembre

La colazione non si smentisce. Voto all’hotel Excelsior: 9, eccellente (è dotato anche di terrazza all’ultimo piano con spettacolare vista su Copacabana e Cristo Redentore, e piscina di cui usufruiremo nel pomeriggio in attesa del transfer per l’aeroporto).

Anche questa avventura volge al termine, ci svegliamo un po’ tristi, oggi si, è davvero l’ultimo giorno, stasera c’è l’ultimo volo… quello del rientro… ci aspetta il freddo e lungo inverno italiano.

Ma qui sta per cominciare l’estate e allora via si cammina anche oggi, raggiungiamo a piedi la Lagoa e saliamo al punto panoramico del Parque de Catacombe… faticoso, la veduta panoramica ci delude un po’ (del resto è normale dopo le splendide prospettive di Rio offerte dal Corcovado e dal Pan di zucchero.). Il pomeriggio lo passiamo girovagando per Ipanema e Copacabana, pranzando in uno dei chioschetti sulla spiaggia e rilassandoci al sole. Il nostro viaggio si chiude nel modo migliore… potete immaginarlo oramai… bevendo una agua de coco e un ultima indimenticabile capirinha, che ha un sapore più amaro o forse no, l’amaro lo sentiamo in fondo al cuore… sarà quello che chiamano saudade?

Arrivederci Brasile o, come si dice qui, ciao Brazil!

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