Marav, Ilha: Fernando de Noronha

Quest’anno abbiamo come meta l’isola brasiliana di Fernando de Noronha. Ne avevo sentito parlare da Angelo Mojetta in una lezione del corso di biologia marina tropicale all’ Acquario Civico di Milano. Mi aveva colpito soprattutto l’opportunità di incontrare la colonia residente di delfini e la remotezza della destinazione (siamo sempre...
Scritto da: calvitour
marav, ilha: fernando de noronha
Partenza il: 14/08/2006
Ritorno il: 31/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Quest’anno abbiamo come meta l’isola brasiliana di Fernando de Noronha.

Ne avevo sentito parlare da Angelo Mojetta in una lezione del corso di biologia marina tropicale all’ Acquario Civico di Milano. Mi aveva colpito soprattutto l’opportunità di incontrare la colonia residente di delfini e la remotezza della destinazione (siamo sempre alla ricerca di posti “sconosciuti agli uomini”…).

Per arrivarci, dopo avere valutato diverse alternative, abbiamo scelto un volo TAP su Recife via Lisbona. Se non amate i voli lunghi o non volete concedervi la business, ci sembra che le 7 ore Lis-Rec siano una soluzione ragionevole; certo meglio delle 13 ore per andare giù fino a San Paolo e poi dover comunque tornare a Recife per volare su Noronha. Per i 6 voli interni abbiamo invece acquistato il conveniente “travel-pass” della Varig. E qui viene il bello: 15 gg prima della partenza l’agenzia di viaggi ci avverte che Varig è fallita, ha sospeso tutti i voli e non rimborsa i biglietti emessi. Dopo una settimana in cui avevamo iniziato a valutare destinazioni alternative, riceviamo la lieta novella: l’agenzia (con il supporto del tour operator Hotelplan) è riuscita a riproteggerci tutti i voli su altre compagnie affidabili (Trip su Noronha e TAM sull’Iguazu, nostra seconda destinazione), chiedendoci solo un moderato supplemento.

Possiamo quindi sottoscrivere l’affermazione di Ricardo Freire, un pubblicitario brasiliano autore di libri sui viaggi ed il turismo: “QUEM TEM UM BON AGENTE DE VIAGEM NUNCA ESTA’ SOZINHO NO MUNDO” – chi ha un buon agente di viaggio non è mai solo al mondo! (tratto da “Viage na Viagem”, consultabile al link www.Freires.Com.Br).

14 agosto Il volo TAP Lis-Rec (sedili e catering confortevoli anche in economy) mi ha regalato l’espressione estatica della bambina portoghese del sedile davanti (forse al suo primo volo) con il nasino sul finestrino e la bocca spalancata ad ammirare la magia del decollo, mentre due bimbe brasiliane dietro di noi giocavano alla playstation tutto il volo, con il parasole del finestrino abbassato…

All’aeroporto di Recife (nuovo e ben messo) due giovani con la pettorina ¨puedo aiudarle?¨ assistevano i turisti nella compilazione dei moduli per l’immigrazione. La ragazza aveva i brillantini sugli occhi e sulle gote e un grande sorriso. Per il nostro primo scalo brasiliano ci è sembrato un benvenuto adeguato.

Alloggiamo all’Atlante Plaza, uno dei tanti grattacieli sull’Avenida Boa Viagem (la vista dello skyline in atterraggio è abbastanza impressionante, pur senza essere Chicago: noi in Europa non siamo abituati a tutti quei grattacieli in fila).

La camera executive non è male ma è laterale. Con 120 real in più a notte fatevi dare una suite con vista oceano. Per la cena consigliamo il Ponteiro, che offre un eccellente rodizio di carni (da scoppiare!) a 22 Real (7 euro). Ottimi anche il buffet di antipasti e verdure, il carrello dei dolci, e la nostra prima caipirinha in territorio brasileiro.

Al mattino i residenti fanno jogging sul lungomare (7 km), che non sarebbe neanche male se non fosse stretto fra la spiaggia (inesistente) e la strada. Il mare è sabbioso e poco invitante; la balneazione è consentita ma sconsigliata da vistosi cartelli che segnalano un pericolo di attacchi di squali “superiore alla media”. Credo che i casi mortali siano decine negli ultimi anni, soprattutto surfisti.

16 Agosto Finalmente a Fernando de Noronha! Sul volo di andata fatevi dare il lato destro, così arrivando avrete un colpo d’occhio su quella che sembra subito l’Isola del Tesoro, come quelle disegnate sulle mappe dei pirati.

All’aeroporto la sorpresa è il numero di italiani, eccessivo per i nostri gusti. Lo so che il Brasile pullula di turisti italiani in ogni stagione, ma… A Noronha?! Siate sinceri, quanti di voi l’avevano sentita nominare prima? Alcuni sembrano motivati come noi a scoprire il tesoro di quest’isola, altri sembrano capitati qui come tappa di un tour del Brasile organizzato da altri. In ogni caso evidentemente Noronha sta evolvendo da “estensione mare” a “destinazione” nei cataloghi dei T.O. Italiani.

L’isoletta è minuscola, quasi come il pianeta del Piccolo Principe, dove bastava spostare la sedia per vedere un nuovo tramonto. Qui basta spostarsi di poco per scoprire una nuova spiaggia, tutte incantevoli e regolarmente deserte. L’accesso dei turisti è infatti contingentato (max 420) per proteggere l’isola, che è Parco Nazionale. Non esistono alberghi ma un centinaio di “pousadas”, delle quali la maggior parte familiari (con due ~ tre camere). Solo alcune sono dotate di reception e di bungalow (che qui chiamano chalet).

18 agosto Per potersi muovere è indispensabile affittare un buggy, veicolo ufficiale dell’isola. E’ dagli anni settanta che aspettavo di guidarne uno: mi sono divertito come un bambino. La guida funziona così: tu lo accendi, lo metti su una strada sterrata e sconnessa e lui va da solo. Ogni tanto tu muovi un po’ il volante, tanto per darti un contegno… Col buggy a disposizione ci si può gettare nel “rodizio das praias”: ogni giorno il bagno in tre spiagge diverse. Ce ne sono una dozzina, di sabbia dorata, circondate da pareti di roccia vulcanica. Sono qui le tre piu’ belle spiagge del Brasile (Sancho, dos Porcos, do Leao) dove le tartarughe marine vengono a deporre le uova da gennaio a giugno, protette dai ricercatori dell’ IBAMA ~ TAMAR. Nel resto dell’anno le trovate comunque in acqua quando fate il bagno.

La giornata si conclude con il rito del tramonto dal baretto “Pirata dei Sette Mari”. Gli abitanti vanno a letto con le galline e si svegliano col gallo. Che Yemanja li protegga dall’influenza aviaria. In verità un’attività serale è disponibile anche su quest’isola poco mondana: alle 21 presso l’auditorium dell’ IBAMA (ente gestore del parco naturale) si tengono presentazioni a tema naturalistico (chiamate “palestre”), diverse ogni sera: tartarughe, delfini, squali, ecc.; la comprensione è limitata solo dalla vostra conoscenza del portoghese (non sono previste traduzioni) ma le immagini sono sempre belle e comunque conferenza e didascalie si capiscono abbastanza.

20 agosto Stamattina sveglia alle 7 per essere fra i primi a raggiungere la spiaggia di Atalaia, protetta dall’ IBAMA, che consente l’accesso ad orari definiti in base alle maree a gruppetti di max 25 persone per volta ed un totale di 100 al giorno. Stavolta è dalle 8 del mattino ma può essere anche al pomeriggio. Nella baia si trovano piscine naturali che trattengono pesciolini colorati, da ammirare con la maschera, galleggiando in mezzo metro d’acqua; è vietato camminare, nuotare, portare pinne e creme solari. Si tratta di un’esperienza curiosa e raccomandabile, anche per la bellezza della baia, fronteggiata da uno scoglio vulcanico che ricorda Strombolicchio. Prima delle 10 siamo di nuovo alla pousada per la colazione, nella veranda con splendida vista. Colgo l’occasione per segnalare che la pousada “Solar dos Ventos” offre un eccellente servizio nei suoi 8 bungalow ed è l’unica in tutta l’isola (con l’adiacente pousada “Maravilha”) a disporre di vista sul mare.

La mattinata prosegue con snorkelling alla sottostante Baia do Sueste, luogo di alimentazione della tartaruga verde (l’unica erbivora delle sette specie di tartarughe marine, come appreso alla conferenza IBAMA); con un po’ di fortuna e/o pazienza l’incontro è assicurato. Spuntino veloce e poi via sul buggy, alla spiaggia di Cacimba do Padre, chiusa a sinistra degli scogli dei Dois Hirmaos. Con un minimo di allenamento si può fare il giro a nuoto, incontrando pesci scatola e razze.

Al ritorno siamo attirati dalla musica diffusa da un impianto degno di un Festival provinciale dell’Unità: si tratta in verità solo di un baretto, all’ombra degli alberi dietro la spiaggia, dove gli isolani si raccolgono per passare la domenica gozzovigliando allegramente fra grigliate, birre e caipirinhe. Proprio di una caipirinha ci viene voglia; quando mi avvicino al bancone per ordinarla, noto però la bottiglia vuota del “Pitou” (la marca di cachaca più usata per le caipirinhe). La ragazza confabula con un vecchietto addetto alla griglia e mi conferma che potremo avere i nostri cocktail preferiti. Passa un po’ di tempo ed ecco il vecchietto con i nostri bicchieri. Dopo aver assaggiato il contenuto, il commento di Flavia è: <>. Possiamo infatti apprezzare la differenza fra l’acqua fresca che servono ai turisti e la caipirinha come se la bevono loro…

Forse favoriti dal tasso alcolico o comunque dalla spensierata atmosfera festosa, ci appassioniamo alle prestazioni canore dell’idolo locale, Marcio Moreno: un individuo con bandana da pirata, che se incontrassi sotto casa forse volterei l’angolo per evitarlo… Mentre qui, con la gente che balla il forrò e sale sul palchetto ad accompagnare il cantante, ci coinvolge manco fosse Vasco Rossi. Quando si accorge dei nostri applausi ci offre il cd autoprodotto, che acquisto volentieri dopo una trattativa che si svolge più o meno così: “quanto?” – “diez”; non essendo certo di aver capito bene, richiedo “quanto?!” – “quinze!”; decido di dargli i suoi quindici, se no ora di sera finisco per pagarlo cinquanta…

22 agosto Sveglia alle 6 per andare al “mirante dos golfinhos”, il belvedere sopra la baia dove i 500 delfini dell’isola si radunano ad inizio giornata, prima di riprendere il largo per andare a cacciare. Per alcune ore stazionano ai piedi della falesia, svolgendo salti e acrobazie osservabili con i binocoli messi a disposizione dalle guardie veterinarie dell’IBAMA, che osservano ogni mattina i comportamenti dei cetacei, offrendo anche spiegazioni alle curiosità delle persone presenti.

Non abbiate fretta di tornare, state almeno sino alle 9, quando sul mare arrivano i primi raggi di sole e i delfini diventano più facilmente visibili. Colazione alla pousada e poi via verso il porto, all’altro capo dell’isola (tempo di percorrenza: 10 minuti di buggy) per l’imbarco sulla “Naonda”. Il programma prevede di costeggiare il lato nordovest dell’isola (il “Mar de Dentro”) passando davanti a una decina di spiagge per raggiungere quella di Sancho, classificata come la più bella del Brasile, dove si fa il bagno. A noi, che di spiagge ne abbiamo viste diverse, questa è piaciuta non poco, grazie anche alla presenza umana molto discreta (eravamo l’unica barca, con 10 persone, più altrettanti arrivati sulla spiaggia via terra scendendo da una scaletta di ferro).

Durante il percorso sarete accompagnati dai delfini che volteggiano intorno alla barca e saltano facendo le capriole (per questo si chiamano “golfinhos rodadores”). Oggi l’equipaggio ha avvistato al largo di Ponta Zapata il soffio di una balena e si è diretto ad avvistarla, portandoci abbastanza vicino ma senza disturbarla. Abbiamo potuto vedere diverse emersioni ed immersioni delle due megattere, probabilmente madre col piccolo, con tanto di esibizione della coda prima di inabissarsi.

24 agosto Durante il soggiorno mi sono immerso con il diving Aguas Claras: molto professionali e cordiali, brave le guide, belle barche, buona attrezzatura. C’era anche il videomaker che riprendeva le immersioni e produceva su richiesta dvd personalizzati.

Le immersioni comunque sono state belle ma non indimenticabili: il fondale è roccioso con prevalenza di alghe e spugne (poco corallo), le grotte sono completamente prive di vita (niente parazoanthus ecc.), di pesce ce n’è abbastanza (barracuda, razze, squaletti) ma non troppo, la visibilità non è eccelsa (dicono sia meglio ad aprile).

Insomma, sarà che mi è mancato l’incontro con i delfini sott’acqua (li ho visti solo dalla barca o da terra) ma nessuna delle 7 immersioni avrà la classifica di “mitica” sul mio logbook…

Ultimo bagno alla Praia dos Porcos (seconda spiaggia più bella del Brasile, un vero gioiellino) con tartaruga che viene a salutarci; cena con aragosta al ristorante “Ekologiku” ed è giunto il momento di lasciare Fernando de Noronha alla volta della nostra prossima meta: le cascate dell’Iguazu.

[il seguito alla prossima puntata, appena finisco di scriverla…]



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