Medjugorje: perchè

Non è facile scrivere questo diario di viaggio. Forse perchè più che di un viaggio del corpo si tratta di un viaggio del cuore. Ci provo ugualmente : non mi sembra giusto tenere solo per me quanto mi è stato offerto . La ricerca della pace, della pace dell’anima, la sollecitazione di un amico “ vai, là starai bene”, la trasmissione...
Scritto da: giobest
medjugorje: perchè
Partenza il: 01/01/2010
Ritorno il: 06/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Non è facile scrivere questo diario di viaggio.

Forse perchè più che di un viaggio del corpo si tratta di un viaggio del cuore.

Ci provo ugualmente : non mi sembra giusto tenere solo per me quanto mi è stato offerto .

La ricerca della pace, della pace dell’anima, la sollecitazione di un amico “ vai, là starai bene”, la trasmissione televisiva vista per caso ( io che la televisione non l’accendo mai!) le strane coincidenze tutte sfavorevoli al nostro viaggio programmato per le bahamas.. , le previsioni metereologi che avverse un po’ ovunque in europa e nel mondo e che non ci lasciano decidere per un last proprio dell’ultima ora a rimpiazzare la vacanza persa, tutto quest’insieme di cose mi fa dire SI.

Sì , bisogna che vada. Sì, qualcuno, qualcosa mi dice che devo andare.

Medjugorje .

Medjugorje per ritrovarsi con se stessi e ritrovare certezze che non c’erano più.

Medjugorje per trovare persone che ti scaldano il cuore con poche parole.

Medjugorje per piangere sulla propria infelicità.

Medjugorje per capire.

Medjugorje per non essere solo .

Medjugorje per trovare la pace dell’anima.

Medjugorje per trovarsi , a 1000 km da casa , dentro sé stessi.

1-1-2010 la decisione di partire è presa in un baleno. Svuotata la lavastoviglie e messi in valigia 2 cose per stare via pochi giorni , alle 10,30 si parte.

Dritti filati per l’autostrada MI-VE passiamo il confine e arriviamo a Fiume alle 16. L’idea è quella di prendere il traghetto che parte per Spalato alle 19. Proprio ieri, guardando su www.Tripadvisor.Com ho fatto questa scoperta. Alla volta di Spalato, non solo ci sono navi da Ancona, ma anche da Rijeka. Il passaggio con auto e cabina con bagno costa 175 €.

La nave non è sicuramente paragonabile a quelle che siamo abituati a prendere noi per la Grecia o la Sardegna, ma abbiamo a disposizione una cabina con bagno pulita e con l’oblo’. Salpiamo puntualissimi sotto la pioggia che ci accompagna da tutto il giorno. Le luci della città si riflettono sull’acqua calma del porto adriatico. A bordo oltre a noi una bella comitiva di ragazzi che vanno a Dubrovink per una settima di studio sulla proposta cristiana. Alle 18,45 ci uniamo a loro per una improvvisata messa nel locale ristorante. Che strana coincidenza …La decisione improvvisa di partire, il Robi non propriamente in forma, la scoperta dell’esisitenza di questa rotta…, la nave pressoché deserta…I canti della messa che non cantavo da quanto ero ragazza… Ci viziamo al ristorante spendendo per una buona cena l’equivalente di 26 €.

La notte passa nel dubbio : ma sarà vero che serve il passaporto per la Bosnia? ( Un’accompagnatrice del gruppo me l’ha insinuato…) Allora tanto vale tornare indietro quando si arriva a Spalato, perché i nostri passaporti sono rimasti nel cassettone a casa. Arriviamo a Spalato alle 6,30 puntualissimi e ancora piove . Ovviamente sbagliamo strada e anziché prendere l’autostrada ci facciamo un’ora abbondante lungo la costa croata . Chissà come sarà alla luce del sole? A Makarska decidiamo di addentrarci per trovare la fantomatica autostrada, ma sempre per strade statali ci troviamo al confine con la Bosnia. Abbiamo passato pochi paesi e il panorama è di mezza montagna.

Il poliziotto controlla le nostre carte di identità e chiede la carta verde, poi da il via libera…Quasi non ci credo…Di qui è facile arrivare a Mediugorije perché ci sono cartelli che la indicano.

Arriviamo davanti al santuario che sono quasi le 10 e splende un pallido sole. Un po’ spaesati , mi coglie il panico…Che si fa? Dove si va? Non sono una pellegrina, sono una viaggiatrice IO…Poi in lontananza vedo quella che mi sembra la pensione che ho contattato qualche giorno addietro per chiedere se aveva posto… Non so né l’indirizzo, né il numero di telefono, ma la costruzione mi sembra uguale a quella che ho visto sul sito www.Medjugorje-pace.Com . Ci andiamo in macchina sulla strada che porta alla collina del Podbrdo.

La lingua non è un problema perché Ivan capisce bene lì italiano ; ha disponibile una camera da 5 letti e per noi va bene …Da sul retro ed è molto tranquilla. Lasciamo i bagagli e a piedi ritorniamo alla chiesa dove è prevista la messa per gli italiani in pellegrinaggio alle 11.

Siamo in tantissimi stipati dentro la basilica costruita così grande ben prima della prima apparizione nel 1981, ma tanta ressa non da fastidio. Si condivide al gioia di essere qui e d è davvero una messa di comunione .

Nel pomeriggio incomincia a piovere, ma ci uniamo ugualmente ad un gruppetto che recita il rosario attorno alla chiesa, sul percorso studiato per coloro che non possono salire il Krizevac, la montagna alta 540 metri lungo la quale si snoda la via crucis…Ma poi alle 17 andiamo in chiesa per il rosario recitato in croato e seguito da tutti i pellegrini. Ancora è forte la sensazione della comunione …Pellegrini di ogni parte uniti insieme, oltre i confini e le barriere delle razze e delle convinzioni politiche per essere tutti ugualmente figli di uno stesso dio… Un po’ bagnati e infreddoliti ce ne torniamo alla nostra pension, convinti di andarcene il giorno dopo, tanto qui non c’è molto altro da fare… Abbiamo prenotato da Ivan la mezza pensione e così ci troviamo alle 8 nella sala da pranzo. Siamo in pochi : noi, 1 coppia di Torino e Michele ( organizzatore di pellegrinaggi) che ora è però qui con la sua famiglia. E’ spontaneo per loro chiederci se è la prima volta a Medjugorje e capiscono dalle mie parole che abbiamo bisogno di aiuto..Abbiamo bisogno di aiuto per riuscire ad abbandonarci a quel luogo , al tempo fatto di silenzi e di riflessioni, alla conoscenza della storia , alle stesse storie incredibili e semplici in cui la fede è vittoriosa… Mi sveglio il mattino del 3 gennaio con il sole e la sensazione che non posso andarmene da questo posto,non ancora… A colazione incontriamo di nuovo Michele e lui sembra intuire questa mia necessità. Mi regala una copia della Guida del pellegrino e decidiamo di restare . Il tempo e lo spazio si dilatano per regalare la sensazione di essere qui soli con noi stessi, alla ricerca di quello che a casa , in mezzo al frastuono, al caos e alla rabbia , si è tanto rincorso e non trovato…

Mi dice di fare con calma, di pregare, il resto verrà da sé…”verrà anche per te” mi dice la moglie, come è stato per gli altri che sono venuti qui a cercare con il cuore desideroso di trovare e di farsi trovare.

Per strada conosciamo un gruppetto di persone che stanno cercando di prendere un appuntamento con i ragazzi delle Comunità il Cenacolo e ci aggreghiamo ad esse. Anche questa è una delle esperienze che si fanno qui e anche noi partecipiamo alla testimonianza di chi è arrivato in questo posto dopo aver provato per anni altre cure sanitarie o comunità e poi da qui non se ne vuole più andare. E invece noi ce ne andiamo. Il 6 siamo di nuovo a casa. Il ritorno l’abbiamo fatto tutto via terra, attraversando i monti croati ad una temperatura di -5° e imbattendoci ancora una volta nella neve ,con una tappa di 2 notti passate al conosciuto hotel Zusterna di Capodistria che ha l’indubbio vantaggio di essere dotato di un acquapark con piscine e idromassaggi di acqua di mare riscaldata… Io credo davvero che nella vita niente venga per caso,forse non è facile leggere gli eventi ,a volte ci rifiutiamo di cogliere i segni , spesso non vogliamo vederli.



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