Sui sentieri della rivoluzione

Partenza lunedì 7 agosto, destinazione il più possibile verso Sarajevo, ore 10 sole, poco traffico, passato confine Sloveno-Croato, direzione Zagabria ma avendola già visitata si va oltre. Siamo in autostrada che porta a Belgrado, buona strada, ottimi autogrill, puliti e ordinati, attorno solo campi, un pò monotona. Prima troviamo OTOCEC, in...
Scritto da: gianpaolo
sui sentieri della rivoluzione
Partenza il: 07/08/2006
Ritorno il: 14/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Partenza lunedì 7 agosto, destinazione il più possibile verso Sarajevo, ore 10 sole, poco traffico, passato confine Sloveno-Croato, direzione Zagabria ma avendola già visitata si va oltre. Siamo in autostrada che porta a Belgrado, buona strada, ottimi autogrill, puliti e ordinati, attorno solo campi, un pò monotona. Prima troviamo OTOCEC, in Slovenia, dove risiede un hotel immerso nel verde e con un bel laghetto, ottimo posto per fare le terme. Ecco che incontriamo SLAVONSKI BROD, cittadina della Croazia, arriviamo verso sera, siamo a 450 km da Verona, troviamo da dormire alla pensione Antonio, 50 euro la doppia con prima colazione, giro in centro, nulla da menzionare e si va dormire.

Martedì 8 partenza presto, passiamo il ponte che divide la città, e siamo subito in Bosnia, la città è divisa in due dal ponte dove risiede la dogana, BOSANSKI BROD dalla parte bosniaca. C’è molta gente che a piedi o in bici lo attraversa. La strada è buona, ma più si avanza, più troviamo case distrutte, abbandonate, ma subito vicino una pronta alla costruzione. La velocità non può essere oltre i 70 orari, non avendo fretta ci si può guardare attorno. Cosi verso le 16 arriviamo a SARAJEVO, un grande viale a 6 corsie ci accoglie, grandi palazzi, notiamo il Parlamento simbolo dei bombardamenti, e ancora oggi in ristrutturazione. Tramite ufficio turistico, dormiamo hotel Hecco, sempre 50 euro con colazione. Un giro in centro per capacitarci un pò, la città è divisa praticamente dal quartiere Bascarsia, musulmano, per poi continuare e sfociare nella città moderna, negozi e pub.

Mercoledì 9 ore 10 inizia il giro in città, siamo a 22 gradi, non molti calcolando il periodo, sole per fortuna, visitiamo, si fa per dire la piazza del mercato dove scoppiò la bomba che fece decine di vittime. Una grande lapide con i nomi lo ricorda. Poi visitiamo il museo di storia con tutte fotografie e testimonianze del periodo bellico, abbastanza turisti anche se gli italiani sono per lo più verso il mare. Una città dove convivono molte religioni, ragazze musulmane, le quali non bevono, con ragazze in minigonna a passeggio, moschee con minareti, chiese cattoliche e ortodosse, una etnia multiforme, i soldati della Nato ancora in zona, la sera si sentono nell’aria profumi di salsicce, carne, incensi, tutto al richiamo della preghiera dai minareti, una piccola Istanbul. La sera mangiamo, ospiti di amici musulmani, sulle colline sopra la città, con musica turca, affascinante come al calar del sole questo mix si fonda. È tardi si va dormire! Giovedì 10 ripartiamo destinazione Mostar, la quale dista solo 135 km, vuol dire 2 ore buone.

In Bosnia vale come moneta i KM cioè marco convertibile, per avere il valore in euro si divide per 2. Ma comunque tutto è conveniente, mangiare carne costa 25 euro in 2 tutto compreso una birra 1 euro, cosi via.

Strada facendo il panorama da una parte ci fa incontrare ancora i resti della guerra, da un’altra è fatto di laghetti, prati verdi, montagne a strapiombo sul fiume Neretva, si passa da un paesino all’altro, questa è zona di caccia molto conosciuta anche in Italia, purtroppo. Nel primo pomeriggio si arriva a Mostar, 90 mila abitanti, in una vallata attorniata dai monti, non ci si può perdere, anche qui si trova da dormire in centro con 50 euro alla pensione Lombrelle, ambiente pulito stanza con cucina e tv satellitare, tanto per non perdere notizie del nostro paese. Città da vedere per il piccolo borgo storico, dove domina incontrastato il magnifico ponte STARI MOST, si quel piccolo monumento storico, protetto dall’UNESCO, abbattuto dai serbi, nel novembre 1993. Tutto attorno ad esso miriade di turisti, bazar, ristoranti, la sera infatti cena con vista sul ponte illuminato, solo questo merita il viaggio fin qui, affascinante unico.

Venerdì si ripete lo stesso percorso cittadino, basterebbe mezza giornata per visitarla, ma questo panorama non ti fa partire, così la sera si mangia nuovamente in un ristorante sul fiume con carne molto buona e persone veramente gentili per un totale di 25 euro.

Sabato 12 si riparte, destinazione il mare, ma lungo il percorso ci fermiamo a MEDJUGORJE, dista 30 km, che se non fosse per una normalissima chiesa attorno la quale è un brulicare di banchetti souvenir e via dicendo, troppo business, molto deludente. Ripartiamo dopo un paio d’ore, percorrendo la strada che ci porta verso il mare della Croazia, strada facendo visitiamo ancora BLAGAJ, nota per una sorgente a ridosso di una montagna con annesso una casa ottomana da visitare, ci fermiamo POCITELJ, piccolo borgo medioevale, poi incontriamo HUTOVO BLATO un parco naturale di 7400 mq di flora fauna piccoli animali, peccato sia un pò trascurato in Italia sarebbe come Gardaland. Si passa il confine il nostro giro della Bosnia finisce, portandoci un ricordo molto bello oltre che di posti anche di persone molto gentili e disponibili, povere si ma solo di denaro! Potremmo dirigerci verso Dubrovnik, città meravigliosa che dista solo 100 km, ma avendola già visitata anni fa procediamo la risalita della Croazia lungo la costa, passati Spalato, si fa sera, decidiamo di mangiare a TROGIR, molto bella e cara, dopo le 10 cerchiamo da dormire ma non si trova così proseguiamo in autostrada verso la nostra destinazione, FIUME. Ma essendo mezzanotte e avendo quasi 400 km da fare, decidiamo di dormire in ZADAR hotel KOLOVARE, se passate di qui proseguite, costa 130 euro la notte.

Rispetto ad anni fa è molto comodo fare questa nuova autostrada che collega FIUME a SPALATO, in attesa che congiunga DUBROVNIK, praticamente in 4 ore si riesce a percorrere un tragitto che sulla costa ci costerebbe il doppio.

Infatti nel primo pomeriggio arriviamo a Fiume, città natale di mia moglie, dove restiamo fino a lunedì, per poi raggiungere i suoi genitori nell’isola di CRES, il paradiso!



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