Viaggiare nel paesaggio agricolo

Nel Polo Universitario di Rimini, Martino lancia l'idea di un turismo dolce tra i paesaggi agricoli più belli d'Italia e del mondo.
Martino_Ragusa, 08 Set 2010
viaggiare nel paesaggio agricolo
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L’agricoltura da sempre modifica l’ambiente con risultati a volte sorprendenti, capaci di esercitare un richiamo turistico pari a quello delle grandi opere d’arte. Per esempio: i campi di tulipani nei Paesi Bassi, quelli di lavanda in Provenza, la fioritura delle lenticchie a Castelluccio (la Fiorita), la fioritura dei ciliegi a Vignola, la viticultura eroica della Valtellina, le risaie piemontesi e lombarde, i terrazzamenti delle Cinque Terre, i giardini arabi di Pantelleria, gli aranceti della Sicilia, gli agrumeti della Costiera amalfitana e sorrentina, i muretti a secco della Puglia e dell’altopiano Ibleo, ecc.

I paesaggi agricoli sono un patrimonio artistico degno di essere visitato e goduto. A tutti i turisti per caso propongo di censire tutti insieme i paesaggi più belli d’Italia e del mondo!

Anzitutto i paesaggi già noti, arricchendoli di notizie utili per la visita: periodo, consigli sul viaggio, indicazioni su dove soggiornare, segnalazione delle eventuali risorse artistiche e archeologiche presenti nel territorio, dei prodotti tipici territorio, delle specialità gastronomiche e dei ristoranti meritevoli di una visita. Ma anche citazioni, letterarie, pittoriche, fotografiche e cinematografiche, per esempio la “Fiorita” di Castelluccio nel film “Fratello Sole, Sorella Luna” di Franco Zeffirelli, i campi di girasole russi nel film “I girasoli” di Vittorio de Sica, ecc. Saranno benvenute nuove foto inedite. Altrettanto importante sarà la segnalazione di nuovi paesaggi poco conosciuti, da documentare con commenti, foto, riprese e da arricchire con tutte le segnalazioni sopra elencate.

Alla fine, potremo compilare gli albi d’oro dei paesaggi agricoli più belli d’Italia e del mondo! Vi piace l’idea? Ma attenzione: la proposta riguarda i paesaggi agricoli, non i paesaggi rurali naturalistici o extraurbani in genere. Non boschi, spiagge e vette montane, ma campagne. Dove la natura è sì antropizzata, ma con risultati coerenti con il principio di bellezza sempre rispettato dalla natura e spesso dimenticato dall’uomo. Insomma, vogliamo essere ottimisti e, per una volta, citare l’uomo per i regali che fa al pianeta e non per le sue predazioni. Viaggiamo nei paesaggi agricoli che meritano il viaggio per goderceli nei momenti del loro massimo splendore, per aiutare l’agricoltura, per rinfrancarci lo spirito e il corpo con una nuova forma di turismo dolce!

Il paesaggio agricolo alla Summer School di Rimini

di Silvia Grandi e Sara Ferrari

Dal 30 agosto al 4 settembre 2010 si è svolta a Rimini, location solitamente associata al divertimento e allo svago, una Summer School in Geografia del Turismo, organizzata dall’Università di Bologna, dal titolo “Turismo, Cultura e Sviluppo Territoriale: comunicare e raccontare i luoghi”; un’occasione imperdibile di approfondimento e aggiornamento scientifico per chi desidera investire, nel periodo estivo, in competenze e conoscenze.

Sara, una giovane laureata e professionista del settore turistico, ci racconta la sua esperienza diretta:

“E’ stato un percorso formativo molto intenso, seppur di breve durata, che ha consentito di ampliare il mio bagaglio personale, grazie alla eterogeneità degli argomenti trattati e all’apporto internazionale dato da docenti ed esperti di settore. Nonostante l’intento principale fosse quello di esperienza didattica, in realtà si è realizzato un vero e proprio viaggio di conoscenza. Oltre al serrato programma di lezioni e alle visite culturali e turistiche in Rimini e territori limitrofi, la scuola ha dato spazio anche all’incontro con professionisti che hanno fornito un loro fondamentale contributo. Dal mio punto di vista uno dei momenti più costruttivi e significativi, soprattutto in termini emotivi, lo si è vissuto durante l’intervento di Martino Ragusa, scrittore, giornalista e autore teatrale oltre che direttore di innovativi websites di successo legati al mondo turistico e gastronomico, quali www.turistipercaso.it e www.ilgiornaledelcibo.it. Grazie ad un approccio decisamente coinvolgente da parte dell’interlocutore, noi studenti siamo entrati immediatamente nel cuore dei ricordi e delle vicende che hanno portato alla realizzazione di questi progetti comunicativi nel corso degli anni, conoscendone vari retroscena. Ma l’aspetto ancor più interessante è risultato il lancio di una proposta del tutto inaspettata che potrebbe trasformarsi in un progetto di sviluppo turistico particolarmente affascinante. Martino infatti ha lanciato l’idea di realizzare nuovi itinerari turistici legati alla scoperta del paesaggio agricolo. L’agricoltura del resto contribuisce a dar forma al territorio e al paesaggio, lo modifica fisicamente e spesso crea panorami, composizioni di forme che possono essere giustamente accostati ad un’opera d’arte. Ogni società ha modificato il proprio scenario naturale secondo l’evoluzione delle tecniche di cui disponeva, espressione del livello tecnico di un popolo ad uno stadio specifico della sua storia. Insomma il paesaggio agrario può essere considerato a tutti gli effetti un bene pubblico di enorme valore storico e culturale, creato da generazioni di contadini che merita di essere visitato e valorizzato e, proprio per questo motivo, può rappresentare anche un valore economico, alla base di un turismo sostenibile. Martino ha stuzzicato la nostra attenzione mostrandoci alcuni esempi particolarmente suggestivi di tale patrimonio ma ora tocca a noi, partecipanti di questa Summer School riminese, fare in modo che una di queste idee possa trovare piena realizzazione in un progetto di sviluppo turistico e territoriale concreto contribuendo alla valorizzazione di ambienti e destinazioni ancora poco conosciute e fruite.”



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