Tutta la magia del piccolo borgo-monastero dove è nato il Presepe: è merito di San Francesco se questo luogo è così amato

Come rivivere la tradizione del Primo Presepe Vivente del mondo nel piccolo borgo di Greccio
Claudia Giammatteo, 02 Dic 2023
tutta la magia del piccolo borgo-monastero dove è nato il presepe: è merito di san francesco se questo luogo è così amato

Affacciato sulla vasta conca reatina, Greccio è un borgo storico tra i più belli d’Italia, profondamente legato a San Francesco. Infatti, questo paese montano lo colpì talmente tanto che lo scelse per dar vita alla prima rievocazione della nascita di Gesù, quindi alla nostra tradizione del presepe. Il Santo vide la somiglianza con i luoghi della Palestina e realizzò un evento che ha segnato la storia della cristianità.

La tradizione del Presepe di Greccio, ieri e oggi

San Francesco arrivò per la prima volta a Greccio all’inizio del ‘200 e subito s’innamorò di questa località ripida e scoscesa che scelse come nuova dimora. Amava l’eremo e gli abitanti di questa terra, poveri e semplici.

Nel lontano 1223, quindi, Francesco d’Assisi scelse Greccio per la realizzazione del primo Presepe Vivente della storia, incastonato tra le rocce a 700 metri di altezza, al quale partecipò Giovanni Velita, signore di Greccio e amico devoto di San Francesco, il quale volle far capire ad un popolo rozzo e lontano dagli insegnamenti cristiani, l’evento misterioso della natività del Signore. Il popolo corse alle grida degli araldi inviati dal Santo ad annunciare l’evento, il quale ha elevato Greccio a punto di riferimento della Cristianità.

Sin dal 1972 Pro-Loco di Greccio, ogni anno in occasione del Natale,  ricorda l’evento attraverso la Rievocazione Storica del Presepe di Greccio. La rappresentazione viene suddivisa in 6 quadri viventi, nei quali ogni dettaglio è curato in modo minuzioso, dai costumi d’epoca (presi in prestito dal Teatro dell’Opera di Roma) alla scenografia, resa magica e suggestiva dalla bellezza dei luoghi che ricordano Betlemme. Alcuni dialoghi sono estrapolati dai testi del primo biografo di San Francesco d’Assisi, Tommaso Celano.

Cosa vedere a Greccio tra spiritualità e storia

Greccio è noto per la storia del Presepe e uno dei borghi più belli del Lazio per la sua storia, le tradizioni e la spiritualità. Qui, San Francesco si chiudeva in preghiera all’interno di una capanna protetta da piante di carpino: in questo luogo, nel 1972, venne realizzata quella che è chiamata la “cappelletta” dedicata al Santo e situata a 1205 metri d’altezza, dalla quale godere di un panorama meraviglioso sui boschi di querce che circondano il borgo.

In omaggio a san Francesco è stata eretto anche il Santuario di Greccio nel 1288, luogo noto come la “Betlemme francescana”. Leggenda narra che San Francesco chiese ad un bambino di lanciare un tizzone ardente verso la montagna, ma che il tizzone, incredibilmente raggiunse le alte rocce dove ora si trova il santuario. Il centro spirituale del Santuario è la Cappella del Presepe, una grotta dove avvenne la rievocazione della natività. In particolare, sotto la mensa dell’altare è possibile vedere la roccia che, sempre secondo la tradizione, ospitò Gesù bambino nel corso della rappresentazione.

Da non perdere poi la Chiesa di Santa Maria del Giglio, realizzata nel 1400 e la cucina della Sabina, caratterizzata da funghi, tartufi, cacciagione, salumi, ciambelline, vino e altri sapori indimenticabili.

 

Copyright foto apertura: Prolocogreccio

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