Tra le meraviglie di Anacapri c’è una chiesa con una caratteristica unica al mondo

Il pavimento maiolicato del ’700, il tesoro della Chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri
Claudia Giammatteo, 29 Nov 2023
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L’isola di Capri, situata a largo del Golfo di Napoli, è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, la storia ricca e la sua atmosfera elegante. In pochi forse sanno che uno dei suoi due comuni, Anacapri, che occupa la parte più alta dell’isola, custodisce un tesoro unico nel suo genere, la Chiesa di San Michele Arcangelo, un tempio barocco con uno splendido pavimento in maiolica che è possibile definire, senza indugi, uno degli esempi più pregevoli di tutta la produzione architettonica del settecento napoletano.

Le origini della Chiesa di San Michele Arcangelo di Anacapri

La chiesa venne progettata per volere di Madre Serafina di Dio, detta anche Serafina da Capri che, nel 1683, fece un voto a San Michele per mettere fine all’assedio dei turchi nella città di Vienna. Dopo la battaglia che li scacciò, la donna per ringraziare il santo fece costruire il santuario e il convento nella storica contrada del Timpone, ma anche sette monasteri e la chiesa di Santa Teresa in stile barocco, che svetta nei pressi della piazzetta di Capri.

La Chiesa di San Michele Arcangelo venne inaugurata nel 1719, dopo 30 anni di lavori, ai quali parteciparono le donne anacapresi che, incessantemente, utilizzarono la Scala Fenicia (che collega Anacapri al porto con 921 scalini ancora oggi percorribili). L’edificio, scelto anche dal vescovo di Capri Michele Gallo di Vandenejnde come luogo di sepoltura, venne eretto vicino alla Chiesa di San Nicola e il progetto fu affidato all’architetto Antonio Domenico Vaccaro che fece realizzare una struttura particolarissima ottagonale a croce greca, coperta da una cupola con sei absidi.  Il principe di San Nicandro donò l’altare maggiore realizzato dal “mastro marmoraro” Agostini Chirola sul quale sono incastonate pietre preziose e ai cui lati spiccano due angeli scolpiti in un unico blocco di marmo.

Il tesoro di Anacapri, il pavimento maiolicato con riggiole

Il tratto distintivo della Chiesa di San Michele Arcangelo di Anacapri è il pavimento in maioliche commissionato dal principe San Nicandro a Leonardo Chianese, uno degli esponenti più importanti delle famiglie dei “riggiolai”. L’opera, di fattura tipicamente napoletana con influenze delle mature morte italiane e fiamminghe del XVII e XVIII secolo, rappresenta la cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva con l’albero della vita al centro, sul quale è attorcigliato il serpente. Si possono notare le bestie dallo sguardo umano che popolano il paradiso e animali come il gatto, il cane, la capra, la mucca e l’animale fantastico liocorno, il leone, l’elefante e il coccodrillo. Gli animali simboleggiano i vizi umani ma gli stessi insegnamenti morali o spirituali della dottrina cristiana. C’è poi il pellicano che rappresenta Gesù con il sangue che sgorga dal petto e che nutre i suoi figli. Sullo sfondo, un cielo stellato con il sole a sinistra mentre a destra la luna in fase crescente.   

Per godere della bellezza straordinaria del pavimento maiolicato è possibile salire sul palchetto dell’organo, o sulla parte superiore dietro le grate, da dove lo ammiravano le suore.

Da non perdere anche  i dipinti di noti artisti del Settecento Napoletano: l “Annunciazione” di Francesco Solimena, e tre diversi dipinti che raffigurano l’”Angelo custode”, attributiti a Paolo De Matteis, allievo di Luca Giordano, e la “Natività”, situata a sinistra dell’altare maggiore e firmata da Giacomo Del Po.



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