Nove castelli per una sola vallata: nelle Marche c’è un luogo dalla storia secolare tutto da vivere

Testimoniano un passato di battaglie e assedi: ecco quali sono i nove Castelli di Arcevia e come visitarli tutti
Claudia Giammatteo, 09 Nov 2023
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Piccoli diamanti tra le colline marchigiane, i nove Castelli di Arcevia rappresentano una delle attrazioni più belle, importanti e romantiche di questa regione ricca di fortezze. Disseminati sul territorio circostante Acervia, sono piccoli borghi abitati fortificati che risalgono al 1300-1400, abbracciati da mura imponenti, che formano un anello tutto da percorrere per fare un vero e proprio tuffo indietro nel tempo. 

Quali sono i Nove Castelli di Arcevia e come organizzare l’itinerario per visitarli

Arcevia è un borgo che si erge tra i monti dell’Appennino Umbro-Marchigiano ed è circondata da una poderosa cinta muraria che testimonia un passato di battaglie e assedi. Il camminamento di ronda, tutt’ora percorribile, permetteva di comunicare, in caso di pericolo, con i nove castelli disseminati tutt’intorno, piccoli borghi ben conservati che possiamo ammirare ancora oggi.

Un tempo Rocca Contrada, l’anello offre splendidi panorami e comprende, appunto, nove castelli. Per evitare di fare chilometri, è consigliabile iniziare dal castello più a ovest o da quello più a sud e proseguire l’itinerario in ordine. Molti castelli si trovano davvero a breve distanza e raggiungerli non è affatto difficile.

  1. Avacelli

Noto anche come Castrum Lavacellorum, affonda le sue radici all’epoca longobarda, quando fu fondato nel lontano 1248 dalla Rocca Contrada, oggi conosciuta come Arcevia. Questo borgo medievale vantava una posizione strategica di primo piano, adibita al controllo della Valle e a difesa dei confini del Ducato di Spoleto. Il borgo è avvolto da una cinta muraria risalente al Trecento, una testimonianza della sua importanza storica. L’accesso al cuore del castello avviene attraverso un’antica porta che si apre su una piccola piazzetta, dove svetta la Chiesa castellana di San Lorenzo. All’interno della quale si trova un tesoro artistico, un dossale del XV secolo in terracotta dipinta, noto come “La Madonna della Misericordia“.

  1. Castiglioni

L’antica torre di guardia, che un tempo vegliava sulla sicurezza del borgo, si è trasformata nel tempo in una torre campanaria, dalla cui sommità le campane suonano melodie che richiamano antiche leggende e racconti di cavalieri erranti.

I borgo è circondato da mura fortificate in pietra e due porte d’accesso. Tra gli edifici più significativi spiccano la Chiesa di Sant’Agata e la Chiesa di Santa Maria della Piana. La prima, ricostruita in uno stile neoclassico che si fonde con l’architettura medievale circostante, cela al suo interno un autentico tesoro artistico, ovvero la Madonna del Rosario del 1589, opera del maestro Ercole Ramazzani, e un Crocifisso ligneo risalente al Quindicesimo secolo catturano lo sguardo dei visitatori, trasportandoli in un passato di devozione e arte.

  1. Caudino

È il castello più recente e si trova immerso nel bosco. Della struttura originale sono rimaste la porta d’ingresso in pietra e la torre campanaria che affianca la chiesa di Santo Stefano ristrutturata nel ‘700 e che conserva l’affresco cinquecentesco della “Madonna di Loreto”.

  1. Loretello

Questo castello ha origini antichissime che risalgono all’anno mille. Costruito ad opera dei monaci del Monastero di Fonte Avellana, conserva mura percorribili, il gran de bastione, la Torre di Guardia e la Torre della Prigione a sei piani. Da visitare il Museo della Civiltà Contadina ricco di attrezzi e oggetti interessanti.

  1. Montale

Risale al 1200 e sorge su un’altura circolare di 280 metri. Tutto il perimetro è caratterizzato da camminamenti di ronda e dell’antica struttura è rimasta una sola torre di guardia, oggi trasformata in campanile, inglobato nella Chiesa di san Silvestro del 1830.

  1. Nidastore

È il più piccolo tra i castelli di Arcevia e prende il nome al grande rapace che nel Medioevo veniva utilizzato per la caccia, raffigurato anche nello stemma del paese. Ben conservata la cinta muraria sulla quale poggiano abitazioni e palazzi.

  1. Palazzo Piticchio

Incantevole borgo-castello del ‘400, sorge sull’antica città romana Pitulum ed è circondato da mura possenti che difendevano l’abitato dagli attacchi nemici, completate da camminamenti di ronda. Interessante la Porta Maggiore ad arco gotico che sovrasta l’unica porta d’ingresso. Da visitare la chiesa di San Sebastiano che custodisce opere di pregio.

  1. San Pietro in Musio

Piccolo borgo-castello, risale al ‘400, è possibile percorrere la cinta muraria, ma anche visitare il Santuario della Madonna di Montevago che custodisce al suo interno un meraviglioso affresco del XVI secolo, “la Madonna con il Bambino”, opera dei pittori Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica.

  1. Castello di palazzo

Sorge sul fianco del Monte Caudino e la sua struttura urbanistica si sviluppa lungo il pendio del Monte Caudino. La cinta muraria si apre con due porte quattrocentesche e il cuore del borgo è caratterizzato da un susseguirsi di antiche case fortificate. Merita una visita la chiesa castellana dei Santi Settimio e Stefano della metà del XVIII secolo è in stile tardo barocco.



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