È uno dei monumenti più visitati al mondo, ma per entrarci da oggi dovrai pagare ben 25 euro

Moschea di Santa Sofia a Istanbul: per la visita sono previsti due percorsi diversi, uno a pagamento per i turisti
Claudia Giammatteo, 11 Feb 2024
È uno dei monumenti più visitati al mondo, ma per entrarci da oggi dovrai pagare ben 25 euro

Maestosa e sorprendente, è il simbolo indiscusso di Istanbul, città che domina dall’alto e della quale racconta la storia: Santa Sofia è patrimonio mondiale dell’UNESCO e un meraviglioso esempio di arte bizantina. Chiesa, sede, papale, moschea, museo e, dal 2020, di nuovo moschea, ha attraversato secoli, imperi e catastrofi, mantenendo la sua ineguagliabile bellezza che portò la gente a credere che la sua costruzione avesse richiesto un intervento divino

La chiesa e moschea di Santa Sofia a Istanbul, una lunga storia tormentata

I turchi la chiamano Ayasofya e sorge sul punto più alto di Istanbul. Edificata tra il 532 e il 537 da Giustiniano I, accanto al Gran Palazzo di Costantinopoli, dopo che la basilica preesistente fu distrutta durante la rivolta di Nika. Venne quindi costruita una chiesa più grande e maestosa, inaugurata nel 360, durante il regno di Costanzo II. Progettata da Isidoro di Mileto e dal fisico e matematico Antemio di Tralle, Santa Sofia fu considerata fin da subito uno tra i primi capolavori dell’architettura bizantina, con le colonne ellenistiche, le grandi pietre di porfido egiziano e marmo verde.

Durante il dominio dell’Impero Romano a Costantinopoli, nel XIII secolo, la chiesa di Santa Sofia divenne una cattedrale cattolica romana, rappresentando per anni la basilica più grande della cristianità. In seguito cadde in disuso e, dopo aver subito danni a causa dei terremoti, nel 1354 fu ordinata le sua ristrutturazione.

Durante l’assedio di Costantinopoli da parte del sultano Maometto, nel 1453 cadde sotto l’assedio ottomano e fu convertita nella Moschea di Aya Sofya e per rafforzare la struttura storica bizantina vennero eretti una serie di minareti. Tra il 1847 e il 1849, il sultano Abdul Mejid I ordinò un importante restauro e il 13 luglio 1849, alla fine del restauro, la moschea venne riaperta al culto islamico.

Nel 1934 il primo presidente turco, fondatore della Repubblica di Turchia, trasformò l’edificio in un museo, nel 1985 è stata  riconosciuta Patrimonio dell’Umanità insieme al resto delle aree storiche di Istanbul e, nel 2020 ri-convertita in moschea.

La moschea di Santa Sofia di Istanbul oggi: come visitarla

I passaggi da chiesa a moschea, poi  museo e ancora moschea hanno comportato costanti cambiamenti, l’introduzione di nuovi elementi e progetti architettonici. Ora, ad esempio, per via della recente riconversione in moschea, le immagini sono proibite all’interno del tempio, quindi sono stati collocati dei teli per coprire gli storici mosaici del secondo piano, così come sui grandi medaglioni che decoravano gli interni del tempio.

L’architettura è molto complessa e la grande cupola centrale è la prima cosa ad essere individuata, anche da molto lontano; d’altronde, il suo diametro supera i 30 metri ed è sostenuta da quattro pennacchi triangolari alla base quadrata e che s’incurvano verso l’alto, limitando le forze laterali e permettendo al suo peso di fluire verso il basso. La cupola è forata da 40 finestre ad arco che permettono alla luce naturale di entrare e creare giochi di luci e ombre dal carattere surreale.

All’interno sono custodite decorazioni, splendidi mosaici bizantini e dipinti che risalgono alla metà del IX secolo. I restauri hanno portato alla lice diverse raffigurazioni pittoriche che rappresentano personaggi storici e scene evangeliche che, come accennato, con la riapertura al culto islamico, vengono nascosti ai turisti.

Per visitare Santa Sofia (si trova al centro della città) è consigliabile raggiungerla al mattino presto, considerando le lunghe code all’ingresso. All’interno della moschea sono stati definiti due percorsi distinti: quello per i fedeli musulmani, per i quali l’ingresso è gratuito, e quello per i turisti, a pagamento. Il costo del biglietto d’ingresso è di 25 €, deciso per gestire al meglio il flusso dei visitatori che, ogni anno, raggiunge circa i 3,5 milioni di persone.



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