A Ivrea il Carnevale si trasforma nella festa più pazza d’Italia con la Battaglia delle Arance

Redazione TPC, 06 Feb 2023
a ivrea il carnevale si trasforma nella festa più pazza d'italia con la battaglia delle arance

Avresti mai creduto che la città di Olivetti, che ha rivoluzionato l’industria italiana nel secondo dopoguerra, avesse anche un lato incredibilmente frivolo? È quello che emerge ogni anno in occasione del Carnevale di Ivrea, ossia la festa più pazza d’Italia, dove i partecipanti si sfidano nell’ormai celeberrima (e sempre dibattuta) battaglia delle arance. Un po’ come i Sanfermines di Pamplona, ogni anno i turisti più temerari  vengono da ogni angolo del mondo per vivere un’esperienza diversa dal solito, al netto degli occhi neri che potresti ricavarne a fine giornata (ma con un pizzico di attenzione, sarà solo divertente e senza rischi!). Ogni anno, nel corso di questa parata, spettacolo, storia, incredibili emozioni, tradizioni secolari e ideali importanti come libertà e giustizia, si fondono all-in-one, regalando splendidi momenti da ricordare sia ai protagonisti che si lanciano gli agrumi sia ai tanti turisti che assistono divertiti. Persino Napoleone, giunto in città, concesse il permesso di festeggiare il Carnevale, in quanto perfettamente coerente con i suoi ideali.

La storia del Carnevale di Ivrea e della Battaglia delle arance

battaglia delle arance ivrea

Il Carnevale di Ivrea è una festa folkoristica dall’allure internazionale, trovandosi peraltro in una regione – il Piemonte – facilmente raggiungibile dal resto d’Europa. Sebbene le sue origini risalgano al periodo medioevale, le prime testimonianze di questo evento si attestano all’anno 1808. In questa manifestazione, che ha però avuto successo solo a partire dal Secondo Dopoguerra, si ripetono le scene della lotta degli abitanti di Ivrea che riuscirono ad avere la meglio ai danni del tiranno locale. In queste schermaglie goliardiche, i partecipanti tiravano dai balconi dapprima lupini, fagioli ed ortaggi. Si trattava di un gesto di elemosina che i nobili dell’Ottocento erano soliti praticare. Il popolo, però, non voleva alcun regalo dai feudatari e, considerando ridicola questa elemosina, reagiva lanciando fuori dalla finestra e con disprezzo tutto ciò che era stato offerto. Poi, all’inizio del Novecento, si passò al lancio delle arance.

Una battaglia (simulata) contro i potenti e i soprusi

La battaglia delle arance dura tre giorni, dalla domenica al Martedì grasso, proprio in tempo per salutare. Protagonisti sono gli aranceri, ossia i combattenti che a piedi o sui carri tirano le arance: illo tempore, rappresentavano le bande popolane in rivolta contro un tiranno che si faceva proteggere dai suoi sgherri. Poi vi è la Vezzosa Mugnaia che simboleggia la libertà e la ribellione contro il potere. Viene considerata l’eroina di questa festa, in quanto fulcro di un’epopea romantica. Grazie al suo coraggio e alla sua volontà di non opporsi a un destino avverso, la Vezzosa Mugnaia indica quella sete libertaria che contraddistingue gli oppressi. Nel giorno del suo matrimonio, l’eroina venne trascinata dal tiranno nel Castellazzo. Quest’ultimo, infatti, voleva usufruire, come di tradizione, dello ius primae noctis. Secondo la leggenda, Violetta (questo il nome della Vezzosa Mugnaia) si oppose e non si sottomise ai capricci dell’arrogante barone e alla fine, lo uccise con la sua spada. A quel punto, il popolo si ribellò contro il Marchese del Monferrato che, da anni, vessava la popolazione. La battaglia delle arance, di fatto, rappresenta un’affermazione di nobili ideali come giustizia e libertà. Altre figure storiche di questo evento in grado di regalare uno spettacolo a dir poco unico sono poi il Podestà, che ha il ruolo di garante della libertà cittadina, il Generale, il Sostituto Gran Cancelliere e lo Stato Maggiore Napoleonico.

Come si svolge la battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea?

Sono ben nove le squadre che si affrontano in uno scontro che rievoca la ribellione popolare contro l’opprimente tirannia: Asso di picche, Credendari, Diavoli, Mercenari, Morte, Pantera Nera, Scacchi, Scorpioni d’Arduino e Tuchini del Borghetto. Costoro si dispongono nelle varie aree di Ivrea: ogni batteria ha la sua postazione fissa. La squadra Asso di Picche è la prima ed è nata nel 1947. Condivide con la formazione Morte la Piazza di Città. Piazza Orinetti, invece, è la trincea dove scendono in campo le formazioni degli Scorpioni d’Arduino e quella degli Scacchi. Le tre compagini che si schierano in piazza del Rondolino sono Pantera Nera, Mercenari e Diavoli. I Credendari presidiano Piazza Freguglia. Infine, i Tuchini del Borghetto sono l’unico team che agisce sulla riva destra della Dora Baltea. Nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea si scontrano gli aranceri a piedi, in rappresentanza del popolo oppresso e, in quanto poveri, sprovvisti di ogni sorta di protezione, contro quelli sui carri trainati da due cavalli (pariglie) e da quattro cavalli (quadriglie). Questi ultimi, baldanzosi, rappresentano gli sgherri al soldo del tiranno che, equipaggiati da armature, maschere e protezioni, provano in ogni modo a soffocare la rivolta popolare.

Chi vince la battaglia delle arance?

A stabilire l’esito della battaglia, che dura solo una manciata di minuti, è un’apposita commissione che, in genere, premia la squadra meglio organizzata e che si è impegnata a fondo, dimostrando tutto il suo valore sul campo, teatro dello scontro. Anche le tecniche di lancio messe in pratica durante la battaglia possono incidere sulla premiazione finale. Premi speciali, inoltre, vengo assegnati dalla commissione alle squadre, tenendo conto sia dei finimenti dei cavalli sia della pregevolezza degli allestimenti. I cavalli, come gli aranceri, sono protagonisti di questo evento: a Ivrea c’è una tradizione equina molto importante. Basti pensare ad esempio alla fiera equina di San Savino che si tiene il 7 luglio in onore del patrono della città.

Come fare a partecipare al Carnevale di Ivrea?

Per prendere parte al Carnevale di Ivrea, ci si può iscrivere come arancero. Basta contattare sul sito internet una delle gloriose formazioni in cui si desidera entrare a far parte. Le iscrizioni sono a pagamento e i costi variano in base alle giornate di partecipazione. La soglia limite d’iscrizione, in genere, è costituita dagli ultimi giorni di gennaio e dipende dalla singola formazione. I minorenni possono iscriversi all’evento, solo previo consenso dei genitori e in seguito all’accettazione del regolamento di riferimento. La squadra mette a disposizione l’apposita divisa per prendere parte alla battaglia delle arance.

Curiosità sul Carnevale di Ivrea

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Durante la Battaglia vengono usate 600 tonnellate di arance, ma non sono adatte all’uso alimentare

Uno dei simboli della spttacolare battaglia delle Arance è il berretto frigio. Si tratta di un cappello rosso a forma di calza che può essere acquistato in loco presso una delle tante bancarelle: rappresenta l’adesione ideale ai principi della rivolta, ed è anche il simbolo della Rivoluzione francese, benché addirittura risalga al periodo persiano. Per quanto riguarda i numeri dell’evento, ogni anno sono oltre 40mila i turisti che nelle tre giornate si godono questo splendido evento. Alla battaglia delle arance partecipano grosso modo 5mila aranceri: 4mila rientrano nella categoria dei tiratori a piedi. Il resto è a bordo dei circa 50 carri trainati dai cavalli.

Quante arance vengono utilizzate nel corso del Carnevale di Ivrea? Oltre 600 tonnellate di arance, importate dalla Calabria e non destinate ad uso alimentare. Non c’è dunque spreco, anzi: a fine evento i “resti” vengono raccolti in vasche speciali per trasformarli in fertilizzante ad uso agricolo.

Accorgimenti per evitare inutili rischi

Nella battaglia delle arance, la regola basilare è quella di proteggersi al meglio. Quando si lanciano i frutti, è scelta saggia tenere un braccio a schermo per proteggersi. Per ovvi motivi, è bene evitare di indossare occhiali, almeno che non siano protettivi. Bisogna poi prestare attenzione ai lanci di arance dalle retrovie: se vanno a segno, lasciano lividi dolorosi. Per quanto riguarda l’abbigliamento da indossare nel corso dell’evento, conviene avere calzature anti-scivolo e vestiti impermeabili, preferibilmente pesanti ma di poco valore, perché inevitabilmente si sporcheranno per via degli schizzi del succo di arancia, sia se si parteciperà in prima persona alla battaglia sia se si deciderà di vedere la parata in qualità di turisti. Attenzione all’uso di smartphone, tablet e affini: ok la foto emozionante da postare su Instagram, ma a patto di non giocarvi il tanto amato telefonino!



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