Koh Samui… l’isola delle palme.

A spasso fra spiagge, cocchi e... sorrisi!
Scritto da: Gigio & Ceppi
koh samui... l'isola delle palme.
Partenza il: 27/02/2011
Ritorno il: 14/03/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Dopo le precedenti ed entusiasmanti esperienze a Phuket quest’anno abbiamo voluto “assaggiare” l’altra isola della Thailandia famosa per il turismo: Koh Samui, sicuri, come le altre volte, di riuscire a trovare anche lì angoli di genuinità, cordialità e spontaneità nonostante, purtroppo, la grossa vocazione allo sfruttamento turistico del posto…. E non ci siamo sbagliati. Nonostante la volontà di ritornare a Phuket fosse forte, dovuta al fatto che ormai sapevamo come muoverci, abbiamo optato per la nuova destinazione anche su consiglio di due nostri più che Amici, Luisa e Guido (…ricordate l’alberghetto nella Città Vecchia a Rodi??), che da anni fanno di questa meta le loro vacanze “invernali”. Non possiamo dire di essere proprio turisti col zaino in spalla, principalmente per ovvi motivi di tempo e lavoro, ma sicuramente ci piace avere una certa autonomia e sopratutto evitare tour e viaggi all inclusive, validissimi sotto un punto di vista organizzativo ma restrittivi sotto quell’aspetto umano e sociale che ti permette di vivere a contatto con la realtà e la gente del posto, queste sono considerazioni prettamente personali di come uno vuole impostare i propri viaggi sulla base delle proprie esigenze…l’importante, sempre e comunque, resta il viaggiare. Koh Samui, a differenza di Phuket e delle altre località balneari ubicate nelle Andamane, indicate per un soggiorno durante i nostri mesi invernali, dicono che si presta particolarmente ad un viaggio nella nostra stagione estiva, in quanto, malgrado la stagione più secca vada da febbraio a giugno, durante il periodo invernale Samui è condizionata dal mare un pò più mosso dovuto ai venti provenienti dalle Filippine, soprattutto sulle spiagge più esposte a est (zona Chaweng per intendersi) verso il mar cinese meridionale. Questo lo confermiamo ma, oltre al divertimento di giocare con le onde e al non sudare minimamente, basta spostarsi di qualche chilometro per trovare delle baie protette dove il mare è una tavola azzurra. Quindi, dopo aver deciso da un paio d’anni a questa parte che il nostro inverno finisce a febbraio, abbiamo prenotato in agenzia il solo volo (Thai Airways) ed iniziato la ricerca in internet della struttura ricettiva e della località strategicamente migliore dell’isola dove soggiornare. L’isola non è molto grande ma permette moltissime soluzioni: zone molto turistiche tipo Chaweng, zone meno turistiche come Mae Nam e vie di mezzo tipo Bo Phut o Lamai. La nostra scelta è caduta su Lamai Beach come località e l’Utopia Resort come alloggio ed entrambe si sono rivelate perfette. Rispetto a Phuket la tipologia predominante per soggiornare sono i bungalows di tutti i tipi e di tutti i prezzi, la soluzione più azzeccata per quest’isola. Lamai è sicuramente meno caotica di Chaweng e per certi versi consente di villeggiare con più tranquillità. Il Resort è molto ben strutturato, praticamente sulla spiaggia ed immerso in uno splendido giardino tropicale. I bungalows sono quasi totalmente in legno con rifiniture in pietra, molto spaziosi, ben curati e pulitissimi. Il complesso dispone di un ristorante, anche questo con vista mare, perfetto per mangiare qualcosa o, come noi, per la prima colazione. Rispetto a tanti altri che abbiamo visto si nota subito che hanno quel qualcosa in più che piace e che deriva indubbiamente dalle capacità di una coppia di italiani (lui sarebbe tedesco ma è più italiano di noi) che li gestisce per sei mesi all’anno, da novembre a maggio. Nella quotidianità di quella che potrebbe essere una vacanza tipo, la simpatia, cordialità, disponibilità e professionalità di Elena e Kim aggiunge quel tocco che la rendono ancora più piacevole, da quando vengono a prenderti in aeroporto fino a quando ti riportano. Inoltre esiste anche la possibilità di “soggiornare” (il termine non è appropriato e mi scuso per questo) in un centro di meditazione situato all’interno dell’isola, dove ti insegnano come rigenerarsi spiritualmente, gestito direttamente da Jim, una delle proprietarie dell’Utopia. Apro una piccola parentesi sull’aeroporto di Samui che da subito ti fa capire come è l’isola: all’aperto, circondato da palme, alberi, corsi d’acqua con ponticelli in legno e bambù e orchidee multicolore a perdita d’occhio….semplicemente unico e spettacolare!! Una volta preso possesso dei nostri alloggi abbiamo immediatamente noleggiato gli scooters direttamente da Kim (evitando così le varie noie burocratiche) e mappa alla mano ci siamo tuffati alla scoperta dell’isola. Rispetto a Phuket c’è meno traffico e anche però meno segnaletica, quello che non cambia è la guida a sinistra e l’incoscienza dei locali, per cui è consigliabile non correre e avere molta prudenza (è valida la patente italiana ed il casco è obbligatorio solo per il guidatore). L’isola ha una strada principale (ring road) recentemente asfaltata ed allargata e la maggior parte delle strade secondarie sono in cemento, questo permette di raggiungere agevolmente tutte le spiagge ed i numerosi itinerari. A volte le località non sono ben segnalate ma non preoccupatevi, se non troverete quello che vi eravate prefissati scoprirete sicuramente qualcos’altro di altrettanto bello…come capitato a noi. Piccolo suggerimento: tutte le strade hanno un numero, ad esempio la principale è la 4169, ebbene seguite queste numerazioni, riportate anche su tutte le mappe, perchè sono le indicazioni più veritiere e precise. Quello che colpisce di Samui è il “verde” che la ricopre quasi totalmente e che contrasta in maniera sublime con il bianco della sabbia e l’azzurro del mare, un’entroterra costituito da spettacolari rilievi calcarei e granitici ricoperti dalla fitta foresta tropicale, palme da cocco a perdita d’occhio, fiori multicolori ma, soprattutto le sue spiagge. Alla fine delle due settimane abbiamo fatto circa 600 Km., visitandone molte e sicuramente non tutte, dalle più famose e lunghe Chaweng (compreso Chaweng Noi) e Lamai ad altre come Bo Phut, Mae Nam, Thong Yang (Big John beach), Thong Krut, Banh Kao e alcune trovate per caso di cui non saprei nemmeno il nome, con il tipico localino sulla spiaggia dove puoi mangiare o bere qualcosa direttamente con i piedi sulla sabbia, gestito normalmente da una famiglia thai come sempre cordialissima, con quattro ombrelloni e praticamente deserta… Tutte le spiagge hanno sempre e comunque gli stessi denominatori comuni: sabbia stupenda (sia grossa che fine), mare dalle mille sfumature di blu e palme che lo lambiscono. Anche se non è corretto, fai sempre dei paragoni con i viaggi precedenti e le differenze sostanziali che abbiamo trovato rispetto a Phuket sono: in generale una larghezza minore delle spiagge (ma questo va a vantaggio, perchè in molte di esse non servono gli ombrelloni in quanto sei direttamente sotto l’ombra delle palme) ed il mare, un po’ più mosso che va a discapito dell’osservazione di pesci vicino a riva. Per contro però puoi davvero divertirti sfidando le onde anche un po’ grandine, comecapitato a noi l’ultimo giorno di vacanza. Oltre al mare, comunque, a Samui non ci si annoia di certo. Durante il nostro girovagare alla ricerca di spiagge ci siamo imbattuti, volenti o dolenti, in molti interessanti posti di culto e non: dal tempio del Big Buddha, al tempio di Kunaram dove si trova il famoso monaco mummificato con gli occhiali, ad una pagoda fra Taling Nagam e Phanka Bay dove è conservata un’altra mummia di un’altro monaco, allo Snake Farm (spettacolo mozzafiato con cobra, pitoni e scorpioni), allo zoo-acquario (con tigri, leopardi, squali anche di 3,5 mt., tartarughe giganti e molti altri animali) alle cascate Na Muang 1 e 2, al Museo delle Farfalle, al pluri-fotografato Hin Ta & Hin Yai (Grandfather & Grandmother Rocks) le cui forme non lasciano dubbi sull’interpretazione e a molti punti panoramici (view point) dove hai delle viste mozzafiato uniche. Siccome a noi, amanti del mare, tutto questo non bastava (ironicamente parlando), abbiamo deciso di dedicare una giornata per un’ escursione sulle isole limitrofe, dove a farla da padrona è lo snorkeling. Rispetto a Phuket non ci sono moltissime alternative ma Koh Tao e Koh Nangyuan si sono dimostrate all’altezza delle aspettative. I posti in cui ci siamo fermati erano dei veri e propri acquari naturali. Unico inconveniente il viaggio di ritorno dove con un mare veramente in burrasca ed onde di quasi quattro metri anche il nostro motoscafo da 25 posti e con 600 cv di potenza era in grande, ma grande difficoltà, fortunatamente è andato tutto bene, grazie anche alla bravura del pilota….però…!?! Questa non del tutto tranquilla esperienza ci ha convinto (sopratutto mia moglie) a rinunciare, non senza rimpianti, ad una visita a Koh Phangan ed al parco marino di Ang Thon…d’altronde bisogna pur tralasciare qualcosa per una prossima vacanza…? E alla sera?? Beh… Inizia un nuovo divertimento. Dall’aperitivo, allo scegliere dove e cosa mangiare, allo shopping dove trattare il prezzo è obbligatorio e divertente, al bere una birra (rigorosamente Singha) o un cocktail in uno dei numerosissimi go-go bar, ai vari spettacoli di cabaret (quelli dei Ladyboy sono simpaticissimi) o assistere ad un incontro di Muay Thai, vero punto di ritrovo dei thailandesi con scommesse a non finire, puoi veramente fare l’alba. L’unica raccomandazione è quella di non spostarsi tanto con il proprio mezzo, perchè se di giorno la guida dei thailandesi è spericolata, di notte si aggiunge un tasso alcolico elevato che aumenta la loro pericolosità ed essere coinvolti in incidenti non è piacevole sotto ogni punto di vista. A Lamai uscivamo sempre a piedi, mentre quando siamo andati a Chaweng, di sera, abbiamo utilizzato i loro mezzi pubblici che non sono altro che dei pick-up cassonati (Songtheu) e coperti di colore rosso, attrezzati con due panche nella parte posteriore per il trasporto dei passeggeri (una corsa costa 100 Bath a testa), ne trovi quanti ne vuoi a tutte le ore e sei tranquillo. In alternativa, per un trasferimento più confortevole con aria condizionata, ci sono i Taxi Meter, spendi di più ed onestamente non ne vale la pena. La cosa in comune che abbiamo riscontrato con gli altri viaggi fatti in Thailandia è lo spirito della sua gente, il loro modo di intendere la vita, gioioso, fiducioso, con il sorriso sulle labbra, che accoglie chiunque vi si rechi, per qualunque motivo. Per il popolo Thai, sorridere ed usare sempre molta gentilezza è un linguaggio universale che accomuna i popoli di tutte le razze e te ne accorgi fin da quando sali sul volo della loro compagnia di bandiera e per tutta la permanenza in questo paese sei accompagnato da questa forma di saluto semplice, grazioso ed elegante di congiungere le mani vicino al viso abbassando leggermente il capo, accennando un naturale e sincero sorriso che ti trasmette una serenità di cui noi occidentali forse non siamo più abituati ma che sicuramente apprezziamo, rispettiamo e ci adeguiamo da subito… come ad esempio i ritmi quotidiani nello svolgere qualsiasi cosa che ti fanno dimenticare, almeno per il periodo delle vacanze, cosa sia lo stress, la frenesia o semplicemente il guardare l’orologio, che normalmente fanno parte della nostra vita. Sicuramente abbiamo tralasciato qualcosa della nostra vacanza sopratutto a livello emozionale, perchè certe situazioni o certi contesti non si prestano ad essere descritti ma solo vissuti e custoditi quasi gelosamente nella propria mente (come un nostro quasi mistico incontro in un tempio con un monaco), ma ci sembra giusto condividere con tutti i TpC le proprie esperienze e considerazioni di viaggio nella speranza di poter essere utili a qualcuno che vorrebbe pianificare per la prima volta la propria vacanza nella Terra del Sorriso….per una seconda siamo sicuri che non ce ne sarà bisogno. Come avrete notato raramente ho parlato di quanto abbiamo speso, un po’ per dimenticanza (e mi scuso di questo) e un pò perchè i prezzi sono veramente minori rispetto a quelli cui siamo abituati in Italia, ma se a qualcuno potrebbe interessare per capire un po’ meglio quanto costa la vita a Samui, su come abbiamo organizzato il viaggio, sui voli o altro, non si faccia scrupoli a chiedere qualsiasi tipo d’informazione riterrà utile, saremmo lieti d’esser d’aiuto.

Sawasdee Ka, Sawasdee Khra…e buon viaggio a tutti.

Ugo, Simonetta & C

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Big John Beach

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Tempio Big Buddha

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Spiaggia a Samui

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Koh Nangyuan



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