Koh Samui e le sue sorelle
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Su consiglio di alcuni amici che sono tornati da poche settimane, decidiamo quest’anno di regalarci un viaggio in Thailanda ed in particolare sull’isola di Koh Samui dove intendiamo goderci un po’ di mare per una decina di giorni; al ritorno ci fermeremo qualche giorno anche nella capitale Bangkok per visitare templi e mercati.
Approfittiamo di una promozione della Thai Airlines per prenotare su internet i voli diretti Roma Bangkok al prezzo di 500 euro a persona; prenotiamo anche i voli Bangkok Koh Samui e ritorno con la Bangkok Airways che costano circa 200 euro a persona. Per quanto riguarda l’alloggio gli amici ci consigliano per Samui un residence, il Whispering Palm vicino a Chaweng; lo prenotiamo telefonicamente concordando un prezzo di 1300 bath al giorno (circa 33 euro). Per Bangkok optiamo invece per un Ibis, in zona Siam Square ,a 65 euro al giorno compresa colazione.
8 febbraio (lunedì)
Dopo 10 ore di volo atterriamo a Bangkok in perfetto orario alle 6,05. Ritiriamo i bagagli e ci trasferiamo al settore voli nazionali dell’aeroporto dove alle 8,30 parte il nostro volo destinazione Koh Samui. Atterriamo alle 9,35 e non possiamo fare a meno di ammirare il piccolo ma splendido aeroporto dell’isola.
Un taxi ci conduce al nostro residence Whispering Palm situato in posizione strategica vicino al centro di Chaweng ma anche vicinissimo al Ring, la strada principale che percorre l’isola per tutto il suo perimetro.
Il residence è molto bello, con due piscine circondate da imponenti palme di cocco. La nostra camera non è ancora pronta per cui lasciamo i bagagli alla reception e ci dedichiamo al cambio della valuta (che facciamo in una banca locale) ed al noleggio dello scooter, un nuovissimo Honda 150, che ci viene consegnato per 250 bath al giorno. Ci viene indicato che la guida è a sinistra, che il casco è obbligatorio solo per il conducente, che i locali hanno un modo di guidare piuttosto spericolato e ci consigliano pertanto di essere molto prudenti perchè non è prevista alcuna assicurazione sulle moto.
In sella allo scooter ci dirigiamo sulla strada principale alla ricerca di una panetteria/focacceria che gli amici italiani che ci hanno preceduto sull’isola ci hanno vivamente consigliato per la qualità e la bontà delle loro colazioni. Si chiama “Profumo di Pane” e la troviamo sul Ring poco distante dal nostro residence; accompagnati da un ottimo cappuccino, ci gustiamo dei croissant e dei bomboloni appena sfornati; assaggiamo anche delle schiacciatine ripiene e facciamo conoscenza con i tre proprietari, Simone, Alessio e la sua compagna thailandese Jen che, per la loro squisita disponibilità e per i loro preziosi consigli e suggerimenti rappresenteranno per noi un importante punto di riferimento.
Per la cena intanto ci consigliano un ristorante gestito da un loro amico italiano ed anzi, se noi siamo d’accordo, si offrono di indicarci per le sere successive alternativamente un ristorante italiano ed uno thailandese tutti a buon prezzo dove gustare la migliore cucina locale. Devo dire che più di così non potevamo pretendere!
Torniamo al residence dove ci viene assegnata la nostra camera: c’è un cucinotto, un piccolo soggiorno con divano e televisore e la stanza da letto vera e propria: una meraviglia!
Non ne possiamo più per la stanchezza e dormiamo per tutto il pomeriggio. La sera ci dirigiamo al ristorante indicato, nel centro di Chaweng, dove ci gustiamo la specialità della casa, un piatto unico composto da spaghetti neri allo scoglio racchiusi da una sfoglia di pasta per la pizza e birra a volontà. Mangiamo benissimo per circa 400 bath a testa.
9 febbraio (martedì)
Oggi il cielo è terso e soleggiato e vorremmo goderci una giornata di sole e relax in una bella spiaggia. Dopo aver fatto colazione, su indicazione dei nostri amici, ci dirigiamo verso il sud dell’isola a Silver Beach, una spiaggia situata in una baia poco distante da Lamai che ci dicono essere veramente bella.
La baia è raccolta e decisamente suggestiva con grandi rocce levigate che ricordano vagamente le Seychelles e le classiche palme da fare da contorno. La spiaggia è bianca e il mare verde e cristallino, anche se oggi è leggermente ondulato. Ci sistemiamo vicino ad un bistrot all’ombra di una palma e passiamo il tempo fra bagni di mare (l’acqua è calda e trasparente), bagni di sole (il sole è quasi allo zenit e dobbiamo stare attenti a non bruciarci), mangiando frutta fresca acquistata al bar per pochi bath.
Nel pomeriggio ci concediamo anche un piccolo piacere; in uno spazio rialzato sopra la spiaggia, incavato dentro la scogliera, esperte massaggiatrici thailandesi ci praticano piacevoli massaggi tonificanti. Costo: 400 bath a testa per un’ora di trattamento.
La sera Alessio e Jen ci propongono un tipico ristorante Thailandese a Chaweng. Accettiamo i consigli di Jen e mangiamo Pla Pao (pesce alla griglia), Pad Thai (tagliolini di riso con gamberetti e arachidi sbriciolati), Gai Tod (ali di pollo fritte), Pork Pad Kra Pao (maiale) il tutto accompagnato da riso e birra. Tutto buonissimo e a prezzi bassissimi (circa 230 bath a testa).
Dopo cena facciamo un giro nel centro di Chaweng. Lungo la strada principale, trafficatissima specialmente da taxi che suonano continuamente il clacson per richiamare l’attenzione dei turisti, si affacciano ristoranti, centri di massaggi, negozietti di souvenir, pub e locali notturni con tante belle ragazze che invitano i passanti ad entrare. Sulla spiaggia molti pub organizzano degli happy hour dove molti ragazzi si divertono bevendo e ascoltando musica a tutto volume.
10 febbraio (mercoledì)
Anche oggi il tempo è bellissimo e cerchiamo quindi un altro angolo di paradiso dove passare la giornata. Stavolta ci dirigiamo verso la punta nord-orientale dell’sola e precisamente a Choeng Mon Beach che dista circa 8 chilometri dal nostro residence. La zona di Choeng Mon rimane un po’ isolata rispetto alle altre località e la strada principale che costeggia il perimetro di tutta l’isola non passa di qui, preservando così la bellezza e la tranquillità di questo luogo. La spiaggia di Choeng Mon è una delle più belle sull’isola di Samui: sabbia bianca, mare caldo e trasparente, vegetazione rigogliosa; qui oltre a dedicarsi al totale relax è anche possibile praticare svariati sport acquatici. Subito vicino alla spiaggia c’è la piccola isola di Ko Fan Yai raggiungibile a piedi durante la bassa marea oppure a nuoto od in canoa durante l’alta marea.
Nel tardo pomeriggio lasciamo la splendida spiaggia e sulla via del ritorno visitiamo il Wat Plai Laem La statua principale del tempio è Guanyin, la dea della compassione e della misericordia. Progettata in stile cinese, siede su una piattaforma, dispone di 18 braccia che si aprono a ventaglio dal grembo, è coloratissima ed elegante. Intorno alla statua si ergono altrettanto coloratissime pagode e un grasso Buddha cinese. Il tempio è circondato da un lago, che è pescoso. Facciamo una piccola donazione al tempio e ci viene dato un sacchetto di cibo per nutrire i pesci.
Oggi è il compleanno di Maria Pia e per festeggiarlo ci ritroviamo con Alessio, Jen e altri due amici italiani conosciuti nel nostro residence, al ristorante italiano Pinocchio, nel centro di Chaweng. Mangiamo risotto di mare, frittura di calamari e, per dessert, una gustosa schiacciata alla fiorentina farcita metà con crema e metà con cioccolato preparata dallo stesso Alessio. Ottima cena e ottimo prezzo, circa 600 bath a testa.
11 febbraio (giovedì)
Oggi la giornata non è pienamente soleggiata e decidiamo quindi di fare il giro dell’isola in moto. Il tour risulterà abbastanza impegnativo (circa 55 km.) ma decisamente curioso e divertente.
La prima sosta è a Hin Ta e Hin Yai poco a sud di Lamai, alla fine della spiaggia. Comunemente chiamate Grandmother e Granfather sono due grosse rocce molto somiglianti ai genitali maschili e femminili, formatesi nel corso di molti anni in modo naturale.
Proseguiamo sul Ring e dopo circa 5 chilometri ci fermiamo al Wat Kunaram. Il tempio ospita la mummia di un monaco, collocata all’interno di una speciale struttura in vetro. Quando morì 25 anni fa il monaco era seduto in meditazione ed il corpo è rimasto nella medesima posizione e quasi intatto. Curiosi gli occhiali Ray Ban indossati dal monaco!
Nelle vicinanze visitiamo anche le cascate di Na Muang 1 e Na Muang 2 queste ultime decisamente più caratteristiche. Sulla strada che conduce a di Na Muang 1 ci concediamo una piccola deviazione per raggiungere uno dei più bei punti panoramici dell’isola. Abbarbicata sulla cima della collina, a strapiombo su un canalone fitto di vegetazione tropicale, una grande terrazza di legno ci offre una veduta straordinaria. La giornata non è soleggiata ma la visibilità è perfetta e riusciamo a vedere il promontorio a sud-est dell’isola con il mare che lambisce le sue coste e l’sola di Koh Phangan in lontananza. Ci fermiamo ancora un po’ sorseggiando un succo di water melon e poi riprendiamo la strada per le cascate di Na Muang 2. Per raggiungerle occorre fare una impegnativa salita a piedi ma, visto il caldo e l’umidità opprimente, per pochi bath optiamo per farci trasportare alle cascate da un 4 x 4. Al punto di partenza dei fuoristrada c’è anche un campo di elefanti dove chi vuole può fare trekking.
Risaliamo in moto e dopo circa 13 chilometri raggiungiamo Nathon, il capoluogo di Koh Samui dove vive la maggior parte degli isolani e dove si trova il porto principale dell’isola. Qui la spiaggia non è il massimo ma nelle vie interne ci sono molti negozi che vendono ogni genere di cose a costi molto contenuti. Nella via principale c’è il mercato dove è esposta ogni sorta cibo ed una vasta varietà di frutta e verdura fresche.
Ci rifocilliamo proprio con della frutta fresca e poi proseguiamo la nostra marcia: abbiamo ancora abbastanza strada da fare. Attraversiamo le zone di Bang Por, Mae Nam e Bo Phut a nord dell’isola; sembrano tutti luoghi belli e interessanti ma purtroppo non abbiamo il tempo di fermarci. Arriviamo al residence che è già tardo pomeriggio. La sera insieme ai nostri amici decidiamo di cenare in un ristorante Thai alla periferia di Chaweng, dove fanno un barbecue in stile thailandese davvero molto particolare. Al centro del tavolo viene sistemata una specie di pentola (Moo-Kata) riscaldata da carboni ardenti. Al centro la pentola ha una cupola sulla quale viene deposto un pezzo di lardo aromatico e sulla quale dopo aver scelto da un ricco buffet le pietanze che vogliamo mangiare, facciamo cuocere pezzi di carne, pesce, molluschi e crostacei. Sul fondo della pentola viene versato del brodo in cui facciamo bollire le più svariate verdure che si insaporiscono con i grassi e il liquido che cola dalle pietanze. Tutto davvero gustoso e caratteristico. Mangiamo all can you eat per soli 300 bath a testa!
12 febbraio, venerdì
Al mattino presto decidiamo di muoverci verso Thong Krut, un piccolo villaggio di pescatori localizzato a sud di Samui a circa 15/20 chilometri dal nostro residence. Qui la spiaggia ed il mare non sono particolarmente belli ma il villaggio è pieno di piccole agenzie che offrono tour in barca per visitare l’isola di Koh Tan e altre piccole isolette situate a sud di Koh Samui.
Vorremmo noleggiare una barca per fare un po’ di snorkeling sulla barriera di Koh Tan. Insieme ad altri quattro italiani trovati in loco ci viene proposto un tour di 4 ore in una barca dalla coda lunga a 500 bath a persona: incluso nel prezzo l’attrezzatura per lo snorkeling e una sosta di circa 2 ore nella splendida spiaggia di Koh Mudsum. Accettiamo e dopo 15-20 minuti di navigazione siamo già al largo dell’isola di Koh Tan. L’acqua è limpidissima e ci sono centinaia di pesci coloratissimi che nuotano quasi in superficie. E’ uno spettacolo ammirare tante varietà di pesci, coralli verdi e viola ed anche alcune grosse razze. Dopo più di un’ora di snorkeling ci dirigiamo verso un’isola più piccola adiacente a Koh Tan, Koh Mudsum che è un isolotto selvaggio con sabbia soffice e acqua limpidissima che vicino alla spiaggia assume diverse sfumature di blu. Non c’è quasi nessuno e restiamo incantati per oltre un’ora nuotando nel mare poco profondo o distesi sulla sabbia soffice a prendere il sole. Verso le 13,30 a malincuore risaliamo in barca per tornare a Samui e poi con lo scooter al nostro residence.
Nel tardo pomeriggio visitiamo il Fisherman’s Village, 5 chilometri a nord dell’isola, dove il venerdì si tiene un bellissimo e vivace mercato (qui per la prima volta abbiamo visto un “banchino” che vendeva insetti e larve di ogni tipo pronti per essere fritti e mangiati). Il villaggio dei pescatori è un insieme di case e negozi di legno molto antiche, in stile cinese mescolate ad edifici più moderni. Sulla strada principale che attraversa il villaggio si trovano piccoli negozi di abbigliamento, gioiellerie e una serie infinita di ristoranti.
La sera torniamo a Chaweng e mangiamo in un ristorante italiano; il proprietario gestisce anche un’agenzia di viaggi e da lui prenotiamo per 2000 bath a testa un’escursione al Parco Marino di Ang Thong per la domenica successiva.
13 febbraio (sabato)
Il mattino seguente andiamo a Chaweng Noi, spiaggia che si trova a sud di Chaweng. E’ un’altra bellissima spiaggia di sabbia bianca con un mare tendente allo smeraldo e con un fondale più profondo delle altre che si presta bene al nuoto e agli sport acquatici.
Nel tardo pomeriggio visitiamo il mercato del pesce davvero molto particolare ed il tempio di Big Buddha entrambi situati nella zona nord est dell’isola a pochi chilometri dal nostro residence.
Big Buddha è sicuramente il tempio più famoso e visitato a Samui. E’ una statua dorata raffigurante il Buddha alta 12 metri, con una specie di grande ruota dietro la testa, posta alla sommità di una scalinata ai cui lati ci sono pagode coloratissime. La statua si erge sull’isolotto di Koh Fan, collegato alla terraferma da una strada, da dove si gode una delle più suggestive viste panoramiche dell’isola (da qui si vede perfettamente l’isola di Koh Phangan). Qui per la cronaca abbiamo assistito ad uno dei più bei tramonti che abbiamo mai visto.
14 febbraio (domenica)
Oggi è prevista l’escursione al Parco Nazionale Marino di Ang Thong, parco che è costituito da oltre 40 isole, tutte disabitate tranne una, Koh Paluay, che è abitata da “zingari del mare” che ancora si guadagnano da vivere con la pesca.
Di buon mattino una navetta ci viene a prendere al nostro residence per condurci al porto di Bangrak, luogo di imbarco del tour.
Partiamo intorno alle 9 con un potente motoscafo che ospita una ventina di persone oltre l’equipaggio. Il motoscafo è molto confortevole e sicuro e dopo circa un’ora di veloce e tranquilla navigazione arriviamo a Koh Wao, prima destinazione del tour. Qui il mare è trasparente e poco profondo e in una baia ben riparata ci concediamo circa 45 minuti di piacevole snorkeling, facendoci una prima positiva opinione sulla vita marina del Parco.
Dopo lo snorkeling, risaliamo in motoscafo e navighiamo all’interno del parco fra isole e isolette calcaree create dall’erosione della terra che si innalzano dal mare come imponenti e bizzarre scogliere e formazioni rocciose. Grotte, lagune nascoste e splendide spiagge di sabbia bianca con palme di cocco sono oggetto della nostra meraviglia e delle nostre numerose fotografie.
La tappa successiva è Koh Mae Koh dove attracchiamo e scendiamo sulla terraferma. I nostri accompagnatori ci propongono di salire su delle ripide scalinate artificiali che si inerpicano dentro la rigogliosa foresta pluviale e dopo aver attraversato strette gole e impervi sentieri giungiamo ad un primo punto panoramico che si affaccia sulle isole circostanti. Il posto è magnifico ed il panorama spettacolare ci obbliga a scattare decine e decine di fotografie. Saliamo ancora più in alto e dopo qualche minuto si apre davanti a noi una veduta mozzafiato: il famoso Lago Smeraldo noto anche come il Blue Lagoon, dal film “The Beach”. Una breve passeggiata in discesa ci porta lungo le sue sponde per ammirare la trasparenza, il colore ed i riflessi che la vegetazione circostante produce sull’acqua. Purtroppo il tempo è tiranno e a malincuore ritorniamo al motoscafo per proseguire il nostro tour.
Ci dirigiamo verso Koh Paluay dove è previsto un pranzo a buffet in un ristorante tradizionale Thai del villaggio di pescatori. Mangiamo una zuppa di cavolo, dell’ottimo riso con pollo e per finire ananas e cocomero. Dopo il pranzo, il motoscafo si dirige verso il sud dell’isola, alla spiaggia appartata Song Pee Nong. Qui veniamo riforniti di tutto il necessario per fare in kayak una piacevole gita di circa mezz’ora lungo la costa; le scogliere sono mozzafiato e nonostante la nostra inesperienza riusciamo a seguire la nostra guida in bellissime grotte o sotto stretti costoni dove dobbiamo pagaiare distesi sulla barca; a seguire ci trasferiamo nella cosiddetta isola di James Bond a rilassarci, prendere il sole e a fare il bagno in una spiaggia meravigliosa.
Purtroppo è l’ora di ripartire e a malincuore verso le 15,30 del pomeriggio risaliamo sul motoscafo che ci riporterà verso casa. Prima però di ricondurci al residence la navetta ci conduce in un “elephant trekking” nei dintorni di Boputh, dove, compreso nel prezzo del tour, è prevista un’escursione di circa mezz’ora sulla groppa di un pachiderma.
La sera ceniamo a Chaweng in un posto veramente caratteristico, praticamente un mercato all’aperto. Al centro ci sono tanti tavoli di legno e tutto intorno tanti piccoli “chioschi” ognuno dei quali prepara pietanze diverse sia della cucina thai che di altri paesi. Ci sono poi chioschi che cucinano carne di coccodrillo, altri che vendono ogni genere di bibite, altri ancora che preparano il gelato o piatti di frutta fresca. Facciamo il giro dei chioschi, ordiniamo, paghiamo e ci sediamo nei tavoli dove in poco tempo veniamo serviti. Ovviamente i prezzi sono bassissimi.
15 febbraio (lunedì)
Stamattina decidiamo di ritornare a Choeng Mon Beach, spiaggia che ci era rimasta nel cuore, per trascorrere un’intera giornata in completo relax. La sera, sempre su indicazione dei nostri amici, ceniamo in un ristorante italiano un po’ fuori mano, vicino all’aeroporto, dove mangiamo ottimi gnocchi di patate fatti in casa con ragù di maiale e una deliziosa tempura di verdure fesche.
16 febbraio (martedì)
Oggi è prevista sveglia all’alba perché intorno alle 7,15 una navetta ci passerà a prendere per portarci al porto di Bangrak per l’escursione a Koh Tao e Koh Nangyuan, escursione che abbiamo prenotato qualche giorno prima a Chaweng al prezzo di 2000 bath a persona.
Vista la distanza (circa 70 chilometri) partiamo intorno alle 8,30 con un grosso e potente motoscafo con tre motori da 250 cavalli l’uno. Con noi ci sono circa 25-30 persone ed un equipaggio davvero molto simpatico. Il tempo è bello ed il mare stamani è molto calmo e dopo circa un’ora e mezza di veloce e tranquilla navigazione sbarchiamo a Koh Nangyuan. Lo scenario è straordinario e ci fa rimanere letteralmente a bocca aperta. Koh Nangyuan è un’isola privata che si compone di tre isole minori collegate tra loro da un bel banco di sabbia. Insieme, queste isole formano tre baie con acque trasparenti e cristalline e nessuna forte corrente, splendide spiagge di sabbia bianca, una varietà di pesci colorati e affascinanti barriere coralline.
Essendo ancora presto al mattino non ci sono folti gruppi di visitatori e ci vengono concesse circa 2 ore per esplorare Nangyuan sopra e sotto l’acqua. Purtroppo, per lavori di ristrutturazione, non possiamo salire sulle colline dell’isolotto per ammirare il panorama mozzafiato. Ci dedichiamo quindi a esplorare le baie, a prendere il sole distesi sulla sabbia bianchissima e soprattutto a fare snorkeling in siti chiusi, contrassegnati e poco distanti l’uno dall’altro, come ad esempio i “Giardini giapponesi”, “Twins” e il “Koh Nangyuan Pinnacle”. Verso le 12 e 30, purtroppo, dobbiamo lasciare questa meraviglia e ci dirigiamo verso Koh Tao alla spiaggia di Sairee Beach dove ci viene servito un pranzo thailandese in un ristorante di fronte all’oceano.
Dopo pranzo ci aspetta un’altra piacevole sorpresa: ci dirigiamo verso la seconda area di snorkeling, nei dintorni del piccolo villaggio di Mae Haad, dove di fronte alla stupenda spiaggetta di Jan Som Bay si apre una splendida baia incastonata in una piccola collina ricoperta di lussureggiante vegetazione tropicale; posto ideale per chi pratica snorkeling ma anche per gli amanti della natura.
Purtroppo ci avvertono che le condizioni del mare per il ritorno a Koh Samui sono in leggero peggioramento e quindi saltiamo la prevista visita al Mae Haad Walking Street, un tradizionale mercato tailandese, ma di questo nessuno sembra particolarmente dispiaciuto. Puntiamo verso Koh Samui dove arriviamo intorno alle 16,30 dopo due ore di impegnativa navigazione, unico neo di una giornata davvero affascinante.
17 febbraio (mercoledì)
Anche stamani ci alziamo presto perché, insieme a una coppia di amici italiani, abbiamo deciso di fare un’escursione a Koh Phangan ed in particolare alla spiaggia di Bottle Beach nel nord dell’isola, spiaggia di cui abbiamo sentito parlare un gran bene.
Partiamo dal nostro residence in motorino e raggiungiamo il porto di Bangrak dove alle 8 parte il traghetto della Seatran Discovery che in circa mezz’ora ci porterà al porto di Thongsala a Koh Phangan. Il prezzo della traversata è di circa 600 bath a persona andata e ritorno. Al porto di Thongsala ci rendiamo conto che qui vendono biglietti per qualsiasi tipo di viaggio via mare: biglietti per Tao, per Samui, per Suratthani, biglietti per gite attorno all’isola o le più diverse escursioni marittime. Ci accordiamo per un giro dell’isola che parte alle 9 e 30 e termina intorno alle 15,30 toccando le spiagge che a noi interessano di più ed in particolare Bottle Beach e Thaan Sadet. Il prezzo è di 750 bath a persona.
Il tempo è bello, il mare calmo il paesaggio e la natura stupendi; la prima sosta che facciamo è la piccola spiaggia di Haad Khom, situata a nord-ovest dell’isola. Ci dicono che è uno dei migliori snorkelling spots di tutta l’isola; ci tuffiamo e ci godiamo un pò di vita marina.
Proseguiamo poi verso est per raggiungere dopo pochi minuti Haad Khuat, più conosciuta col nome di Bottle Beach. E’ davvero una gran spiaggia, senz’altro la più bella di Koh Phangan ed una delle spiagge più scenografiche del nostro viaggio. La baia è magnifica, l’aria è tropicale, non ci sono molte persone. La spiaggia è ampia e lunga, di sabbia bianchissima, le palme sono subito dietro e ai lati la baia è chiusa da scogliere. L’acqua è di un bellissimo azzurro, ci tuffiamo e ci godiamo il mare che è chiaro e trasparente.
La tappa successiva è Thaan Sadet, bellissima caletta della costa orientale, dove la giungla circonda tutta la baia ed arriva fino al mare. La spiaggia è bella, la sabbia è bianca ma qui purtroppo, forse per una questione di correnti, non abbiamo trovato il mare che ci aspettavamo: l’acqua infatti era bella ma non particolarmente limpida o cristallina.
Poco distante, a sud di Thaan Sadet, incontriamo la minuscola baia, tutta rocciosa, di Haad Thong Reng, baia veramente bella e scenografica dove ci concediamo un altro splendido bagno.
E’ davvero magnifica la costa orientale di Phangan. La giungla arriva fino al mare, le baie sono incantevoli, molte sono accessibili solo ed unicamente in barca.
Proseguiamo fino ad Haad Rin che si trova all’estremità meridionale di Koh Phangan, praticamente di fronte a Samui.
Sembra senza alcun dubbio il posto più movimentato di tutta Phangan. Per ragioni di tempo non possiamo fermarci ma ci spiegano che le spiagge ad Haad Rin sono due: Haad Rin Noi (Sunset Beach) che guarda ad occidente e Haad Rin Nok (più conosciuta come Sunrise Beach) rivolta ad est; è questa la spiaggia più bella e dove si concentra tutta la vita.
Verso le 16 attracchiamo al porto di Thongsala dove alle 16 e 30 parte il traghetto che ci riporterà a Koh Samui.
Essendo l’ultima sera di permanenza a Koh Samui, invitiamo i nostri amici della panetteria/focacceria al ristorante italiano Pinocchio dove offriamo loro la cena in segno di riconoscenza per la gentilezza e disponibilità dimostrata nei nostri confronti.
18 febbraio (giovedì)
Oggi è il giorno di partenza dall’isola e, oltre allo scooter che dobbiamo riconsegnare nel pomeriggio, cerchiamo di sfruttare anche le ultime ore rimaste (il nostro volo per Bangkok parte alle 19,10 e dovremo quindi essere all’aeroporto verso 17,30). Decidiamo di andare verso la spiaggia di Lipa Noi una delle più belle località nella costa occidentale dell’isola. Dopo circa 30 minuti di viaggio arriviamo al meraviglioso Nikki Beach Resort, lo attraversiamo e davanti a noi si presenta una stretta e lunga spiaggia di sabbia bianca a ridosso della quale si alza una lunga sequela di palme lussureggianti.
Facciamo gli ultimi bagni in un acqua trasparente e poco profonda e assaporiamo gli ultimi magici momenti di questa vacanza bellissima. Stasera saremo a Bangkok, città che spero ci riservi altrettante emozioni di quelle che abbiamo provato in questa splendida isola; ma questo sarà oggetto di un altro diario.