Thailandia, Laos e Cambogia fai da te

Alla scoperta dell'Indocina: Bangkok, Koh Samui, Koh Phangan, Chang Mai, Laos e la discesa sul Mekong in battello e Angkor Wat in Cambogia
Scritto da: ScillaAlberto
thailandia, laos e cambogia fai da te
Partenza il: 02/08/2012
Ritorno il: 22/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Per il nostro viaggio in Indocina abbiamo scelto di inserire la parte di mare a inizio vacanza, per poterci riprendere dalla stanchezza accumulata in un anno di lavoro. Così il giorno successivo all’arrivo a Bangkok abbiamo volato su Koh Samui per poi dirigerci a Koh Phangan.

Giorno 1

Nonostante la stanchezza dovuta al viaggio e al fuso orario, siamo però riusciti a sfruttare al massimo anche la prima giornata a Bangkok. Armati di grande forza di volontà abbiamo infatti visitato la maggior parte dei templi che tuttavia non abbiamo potuto vedere tutti a causa del Budda Day in cui il Palazzo Reale non era accessibile dopo le 10:30. Il vantaggio del Budda Day è stato che alcuni templi normalmente a pagamento erano ad accesso libero e la presenza di molti devoti ha reso la visita a templi di interesse minore molto coinvolgente. Lo svantaggio della festività, invece, è che non è permesso servire alcolici, tuttavia non tutti rispettano tale restrizione, basta infatti trovare un barista complice per accomodarsi in tavolini non direttamente sulla strada pedonale e gustarsi due Mai Tai ghiacciati! Il nostro albergo si trovava in una parallela di Kao San Road, la zona , per via dei localini, dei mercatini e della gente a piedi che ne riempie le strade ci è piaciuta molto, tanto che abbiamo prenotato nello stesso albergo per la sera del nostro rientro a Bangkok dalle isole. Il Viengtai hotel non era nulla di eccezionale, soprattutto rispetto all’idea che ci eravamo fatti dal sito internet, ma gode di ottima posizione, oltre ad avere camere ampie, pulite e dotate di wifi, aria condizionata e cassaforte.

Giorno 2

Sveglia molto presto al mattino per raggiungere l’aeroporto, destinazione Koh Samui. Nonostante la prenotazione con diversi mesi di anticipo i voli con gli orari più comodi erano già tutti pieni, x cui abbiamo dovuto prendere il primo volo del mattino per poi trovarci ad aspettare due ore il traghetto delle 12:30 per Koh Phangan. L’arrivo a Koh Phangan ha segnato il vero inizio della vacanza: cielo azzurro, clima caldo, ma ventilato e un mare cristallino. Il nostro albergo, High Life, aveva un accesso diretto alla spiaggia, ma essendo collocato più in alto rispetto al mare godeva anche di una vista meravigliosa. La camera in legno, con balconcino dotato di amaca vista mare, era molto bella e anche al ristorante panoramico la cucina era ottima! Le nostre 3 notti all’High Life sono state la giusta cura rigenerante dopo un lungo anno di lavoro! Durante il giorno conducevamo la più classica vita vacanziera fatta di sole, mare e aperitivi in spiaggia sulle note di Bob Marley.

Giorno 3

La seconda sera a Koh Phangam c’è stato il famigerato Full Moon Party a cui di certo non potevamo non partecipare, insieme a orde di ragazzini provenienti da tutto il mondo, bramanti di ubriacarsi alla più famosa festa di tutta l’Asia. L’atmosfera un po’ sopra le righe era già percepibile nel bar dove ci siamo fermati x un cheesburger, dove le sedie erano disposte a mò di aula scolastica in un’unica direzione, ovvero verso un maxi schermo su cui venivano proiettati i Griffin! Le vernici fluorescenti con cui ci si tatua il corpo e i secchielli di alcool sono i must della festa a cui noi certo non potevamo sottrarci, tuttavia onde evitare le code dai tatuatori, abbiamo optato per l’acquistarci la vernice e dipingerci vicendevolmente il corpo. Così fluo dipinti e armati di secchiello ci siamo buttati nella festa sulla spiaggia, in cui diversi locali trasmettevano musica djset al massimo volume e la gente riempiva ogni centimetro della baia. Nota dolente: sono tornata scalza in quanto vittima di furto di ciabatte!

Giorno 4

Il giorno seguente abbiamo affittato uno scooter per girare le spiagge dell’isola, tra cui la bellissima Koh Ma nella mattinata. Purtroppo dopo pranzo abbiamo finito per sbagliare strada e passare tutto il pomeriggio sulle due ruote anziché in acqua! Stanchi e sconfortati abbiamo raggiunto la ‘nostra’ spiaggia al tramonto per un ultimo bagno sull’isola.

Giorno 5

A Koh Samui alloggiavamo al Chalala hotel sulla spiaggia di chaweng. Il mare cristallino e la spiaggia bellissima non sono però bastati a farci dimenticare l’atmosfera magica che si respirava a Koh Phangam, più incontaminata ed esotica.

Giorno 7

Dopo 5 giorni di mare siamo pronti per la parte più dura del viaggio che da Bangkok proseguirà nel nord della Thailandia fino al Laos e alla Cambogia. La prima tappa, crocevia della maggior parte dei voli per i visitatori di questi paesi, è Bangkok, dove ultimiamo la visita ai templi e ci perdiamo tra i vicoli e i mercatini di China Town. La sera dopocena ci rechiamo nella zona dei locali a luci rosse dove le spogliarelliste si esibiscono nel cosiddetto Ping Pong Show e nel mercato notturno di Pat Pong.

Giorno 8

Con un volo interno ci rechiamo a Chiang Mai dove incorriamo nel tentativo di raggiramento da parte del Sig. Ting, taxista che anziché portarci nella via indicatagli, ci ha portato in un albergo di sua scelta. Dopo aver attraversato mezza città trainando i nostri trolley, siamo arrivati nella via consigliata dalla Lonely e abbiamo trovato una buona guesthouse. Attraverso un’ agenzia locale abbiamo poi prenotato un’escursione per il giorno seguente e il trasporto verso il Laos con prenotazione della slow boat sul Mekong per tre giorni dopo. Nel pomeriggio abbiamo visitato la parte centrale della città con i wat principali, mentre la sera, dopo una rapida visita al night market, siamo andati nella zona cosiddetta dei Reagge Bar, dove avevamo appuntamento con un amico incontrato per caso durante il pranzo.

Giorno 9

L’escursione iniziava presto con prelevamento direttamente in guesthouse, il nostro gruppo era formato da 6 ragazzi napoletani e 3 di Madrid. Come prima tappa abbiamo fatto una breve e poco interessante visita alla batterfly farm, poi siamo stati portati in un elephant camp dove abbiamo fatto una lunga passeggiata a dorso dei pachidermi. Poca cosa per chi in altre parti del mondo ha potuto vederli liberi, ma pur sempre piacevole considerando che in Tailandia il loro utilizzo è prettamente lavorativo. Dopo un pranzo a base si riso e pollo al curry, sorprendentemente piuttosto buono, abbiamo fatto visita al villaggio delle cosiddette ‘donne giraffa’, più che altro una buna trovata per turisti. Successivamente siamo stati guidati in un trekking tra le tribù di montagna e l’acquazzone che è arrivato all’improvviso ha contribuito a rendere più magica questa bella esperienza. Infine abbiamo fatto il rafting bamboo lungo il fiume, esperienza per nulla adrenalinica, ma molto piacevole e rilassante. Il paesaggio era stupendo! La sera eravamo cotti, così dopo una cena a base di patthai al night market, siamo tornati presto in stanza.

Giorno 10

Abbiamo affittato uno scooter per raggiungere il wat in cima alla montagna, poi da lì ci siamo spinti oltre fino al Doi Soutep per visitare le tribù di montagna. Fortunatamente ci siamo portati i kiway, altrimenti non avremmo molto apprezzato gli improvvisi acquazzoni che caratterizzano la Thailandia in questo periodo dell’anno. Il pomeriggio è stato dedicato alle lavatrici, appuntamento che non poteva più essere posticipato! Cena al night market e bevuta coi ragazzi napoletani, protratta per qualche ora e poi a casa, un po’ brilli, ma rilassati perché il giorno dopo ci attendeva il viaggio verso il Laos, dove tutto era comodamente pre organizzato per noi dall’agenzia locale.

Giorno 11

Il peggior risveglio del viaggio: sono venuti a bussarci alla porta, svegliandoci, prima il ragazzo del noleggio scooter che voleva gli consegnassimo le chiavi con sospettoso anticipo e poi il responsabile dell’ agenzia viaggi che veniva ad avvisarci che l’autobus aveva avuto problemi e non potevamo partire per il Laos prima del giorno successivo. Stralunati e rallentati dalle poche ore di sonno lo abbiamo raggiunto immediatamente in agenzia per spiegargli che la nostra tabella di marcia non poteva prevedere il buco di un giorno, dovevamo infatti essere a Vientiene il 18 sera e non volevamo perderci le tappe intermedie. Così abbiamo ricevuto indietro i nostri 3000 bath e abbiamo viaggiato verso il Laos in modo autonomo. Siamo arrivati con tuk tuk in stazione autobus da cui abbiamo preso il primo bus per Chiang Rai e da lì abbiamo preso un caratteristico autobus locale per Chiang Khong. A Chiang Khong abbiamo dormito in una guesthouse molto spartana, ma con una bella vista sul Mekong. Il viaggio è stato lungo, ma viaggiare autonomamente con i mezzi locali è sicuramente stata una bellissima esperienza, ti fa sentire parte del paese che stai visitando. Inoltre a conti fatti il viaggio indipendente comprensivo della notte a Chiang Kong e della slowboat ci è costato circa 850 bath, contro i 3000 chiesti dall’agenzia.

Giorno 12

Ci siamo fatti portare da un tuk tuk al molo da cui partivano le taxi boat per Hua Xai sulla sponda opposta dove abbiamo fatto il visto per il Laos. Li ci siamo lasciati convincere da un tour operator a prendere da loro i biglietti per la slow boat perché ci avrebbero garantito i sedili morbidi (la Lonely parlava di scomode panche in legno). Alla fine abbiamo scoperto che la barca era dotata esclusivamente di sedili morbidi, probabilmente negli ultimi anni le vecchie panche di legno sono state sostituite per agevolare il viaggio ai turisti. Con ritardo laotiano di un ora siamo partiti, destinazione Pak Peng. Il viaggio è di 6 ore e il tempo a un certo punto non sembra passare mai, ma sicuramente è un viaggio che vale la pena fare, solo così si può capire quanta vita c’è sul Mekong! La guesthouse di Pak Peng aveva camere modeste con feci di geko sui muri, ma eravamo troppo stanchi per essere schizzinosi!

Giorno 13

Il secondo giorno di viaggio sul fiume è stato bello e stancante come il precedente, fortunatamente avevamo portato il box frigo per tenerci in fresco le birre! Arrivati a Luang Prabang abbiamo chiesto a un tuk tuk di portarci in una via, ma non capendo cosa gli stessimo chiedendo, ci ha portati in una guesthouse di sua scelta nella zona elegante della città, questa volta però la scelta subita è stata apprezzata e siamo stati felici di investire 30 dollari americani per una stanza spaziosa ed elegante.. Dopo le due precedenti nottate avevamo voglia di viziarci un po’! Scopriremo poi la mattina seguente che quella guesthouse era in una posizione privilegiata per assistere alle donazioni ai monaci. Per cena ci siamo sfamati in un vicolo caratterizzato da una serie di banchetti al buffet in cui per 10000 kip ci si può riempire il piatto a volontà.

Giorno 14

Sveglia alle 5 per assistere al Tak Bat, la processione delle elemosine dei monaci. Con nostra sorpresa proprio sul lato della strada di fronte alla nostra guesthouse, di fianco al Wat Siphoutthabat, erano state posizionate delle stuoie una di fianco all’altra con un contenitore davanti e un gruppetto di curiosi armati di macchina fotografica si stava concentrando sulla strada. Di lì a poco, le stuoie sono state occupate da un gruppo di asiatici giunti in pullman per adempire alle donazioni si riso e la strada ha cominciato lentamente a dipingersi dell’arancione vivace di quelle tuniche ordinate ( e purtroppo anche dei flash che qualche turista ignorante gli sparava in faccia). In giornata abbiamo fatto una visita della città e dei templi, la presenza dei monaci è una costante che rende effettivamente suggestiva l’atmosfera. Il mercato di Luang Prabang e bellissimo e avevamo avuto modo di apprezzarlo la sera precedente, ma avevamo deciso di rimandare gli a quisti al giorno dopo, tuttavia per via della pioggia quel giorno siamo riusciti a fare solo qualche misera compera perchè le bancarelle stavano smontando.

Giorno 15

Con un tuk tuk siamo giunti alla stazione sud degli autobus per prendere un bus espresso locale in direzione di Vang Vieng, tempo stimato 6 ore. Il viaggio e stato molto bello da un punto di vista panoramico, un po’ meno dal punto di vista della puntualità: alla fine infatti il viaggio, tra pause pranzo dell’autista, brevi fermate per acquistare pannocchie arrostite o cetrioli dolci e un effettivo problema alla gomma posteriore del mezzo, è durato 9 ore. Non ci siamo tuttavia pentiti della scelta di prendere un bus locale piuttosto che i bus per turisti, viaggiare con i laotiani ti permette di apprezzarne la cordialità, in particolare della signora di fronte che continuava a offrirci cibo! Arrivati finalmente a Vang Vieng ci siamo lasciati circuire da un ragazzo che ci offriva una camera al Malany Villa, apparentemente una bella struttura. Fuorviati dalla stanchezza, seppur resici conto della mediocrità sia della struttura che della stanza, abbiamo accettato per poi pentircene successivamente non solo per la scarsissima o nulla pulizia della stanza, ma anche per i rumori notturni dei ragazzini che rientravano ubriachi e urlanti, oltre al fatto che in camera non funzionava la luce!

A cena in un ristorante con le sedute alla maniera laotiana, ovvero su stuoie e cuscini, abbiamo deciso che avremmo cambiato albergo la mattina seguente.

Giorno 14

Primo obiettivo della giornata era trovare un alloggio confortevole per cui ci siamo recati in un bell’hotel dove con 32 dollari americani abbiamo ottenuto una bella camera, pulita, con balconcino privato e , cosa rarissima sia in Thailandia che in Laos, con il piatto doccia e la doccia separata dal resto! Ci siamo poi recati in un tour operator locale dove abbiamo prenotato l’escursione con tubing alle grotte e kayak sul fiume. È stata un’esperienza bellissima!! Sia la grotta buia nei cui anfratti spesso era difficile passare con la camera ad aria, sia e soprattutto il kayak nelle rapide lungo il fiume… Il paesaggio era incredibilmente suggestivo. Ovviamente birra e musica a massimo volume su uno dei baretti in riva al fiume e poi siamo rientrati. Cena al ristorante della sera prima, dove abbiamo trovato dei sapori alternativi ai soliti noodles e riso fritto.

Giorno 15

Con classico ritardo laotiano, siamo partiti con minibus alla volta di Vientiane. Purtroppo la capitale l’abbiamo vista solo di sfuggita, ma abbastanza da apprezzare un’ ottima cena in un ristorante francese suggeritoci dalla Lonely: dopo 15 giorni di noodles e riso fritto mangiare una buona bistecca e bere del vino francese é stato estasiante! Il limoncello offertoci dalla padrona di casa, italofrancese, ci ha riportato x un attimo in Italia.

Giorno 16

Sveglia all’alba per prendere il volo x Siem Reap in Cambogia. Siamo arrivati in aeroporto che ancora era praticamente chiuso! A Siem Reap il nostro albergo era davvero bello e il personale era premurosissimo. Subito in mattinata con un tuk tuk e una guida che parlava un perfetto inglese siamo andati a vedere i 3 principali templi di Angkor. Spettacolari! Verso il tramonto stava per cominciare a piovere e siamo rientrati, giusto in tempo x non prendere l’acqua! In serata, distrutti dalle poche ore di sonno e dalla giornata afosa, abbiamo cenato al rooftop dell’ albergo.

Giorno 17

Spaventati dai vari racconti di truffe e raggiramenti da parte di guide e barcaroli, abbiamo optato x recarci al lago Dei villaggi galleggianti tramite tour organizzato. La simpatica guida cambogiana, con il suo inglese fluente, ci ha accompagnati per tutta la gita sul lago. Il periodo non é il migliore x visitare il villaggio, tuttavia é stato bello e al tempo stesso sorprendente.. In serata siamo stati al night market dove, oltre a qualche acquisto, mi sono concessa un massaggio di riflessologia plantare alla cifra di ben 2 dollari!

Giorno 18

Dopo una bella dormita, siamo ripartiti alla volta di Bangkok, sempre in volo. In quest’ultimo pomeriggio asiatico abbiamo speso le nostre energie all’MBK x i vari regali. Una giornata all’MBK è più stancate di una giornata sotto il sole ad Angkor!

Giorno 19

È il giorno del viaggio di ritorno che ci porterà prima a Dubai e infine a Milano.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche