Umbria: alla scoperta della Valnerina

Itinerari tra borghi, natura ed enogastronomia
Scritto da: beretz
umbria: alla scoperta della valnerina
Partenza il: 25/03/2016
Ritorno il: 28/03/2016
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
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1° giorno: Montefalco – Trevi – Campello sul Clitunno

Molte regioni italiane offrono itinerari che uniscono natura, storia e percorsi enogastronomici unici, una di queste è l’Umbria che in questo viaggio andremo a scoprire, la zona scelta è quella della Valnerina. Partiamo alle 4 del mattino del 25 marzo da Lipomo per raggiungere Montefalco, prima tappa del nostro viaggio.

Arriviamo alle 10 al parcheggio fuori dalle mura che racchiudono il centro storico di Montefalco. Il borgo è rinomato anche perché nella zona si producono ottimi vini come il Sagrantino. Prima di entrare dalla porta che conduce al borgo c’è una bella terrazza panoramica sulla vallata. Percorriamo Via Ringhiera Umbra dove merita una visita, e potendo anche un acquisto, lo showroom della Tessitura Pardi, antica tradizione di produzione di biancheria per la casa. Poco oltre si trova la Chiesa Sconsacrata di San Francesco, museo pinacoteca, l’ingresso costa 7 euro ma sono ben spesi. Dopo le sale dove sono esposti quadri e cimeli si accede alla chiesa dove nell’abside si ammirano dodici scene della Vita di San Francesco affrescati da Benozzo Gozzoli e restaurate nel 1999, colori vividi che colpiscono, per finire si possono visitare le antiche cantine del monastero.

Da Via Ringhiera Umbra si accede alla Piazza del Comune, una bella piazza con palazzi medievali, a sinistra si trova l’Enoteca l’Alchimista, che unisce alla ristorazione la vendita di prodotti tipici. Dalla piazza si prosegue per Corso Mameli, qui si trova la Chiesa di Sant’Agostino e numerosi negozi che vendono prodotti della zona, soprattutto vini e salumi. Torniamo sui nostri passi e varchiamo la soglia dell’Achimista. Nel sotterraneo c’è il ristorante e scendendo le scale ci assale un profumo di pane appena sfornato. Se siete fortunati di capitare nel periodo dei carciofi ve li propongono cucinati in diversi modi, noi non ci siamo fatti scappare l’occasione e oltre ad un bel tagliere di salumi, formaggi e degli immancabili crostini, abbiamo assaggiato la parmigiana di carciofi e carciofi fritti, il tutto annaffiato da un buon bicchiere di Sagrantino. Dal titolare ci facciamo consigliare nell’acquisto di una bottiglia di Sagrantino. Gironzoliamo ancora un po’ per le stradine acciottolate prima di proseguire il nostro viaggio.

Per raggiungere Trevi si attraversano le distese di ulivi e le coltivazioni di sedano nero, la zona è rinomata per l’ottima produzione di olio. Lasciamo l’auto in Piazza Garibaldi poco fuori le mura. Piazza Mazzini è il cuore del centro storico, una bella piazza su cui si affaccia il palazzo del municipio e una torre dell’orologio, da visitare la Chiesa di San Francesco alla quale si accede dal museo, ma lo troviamo chiuso, riapre alle 14,30. Ne approfittiamo per concederci una tranquilla passeggiata per le viuzze con le case di sasso, un dedalo di stradine che conducono ancora alla piazza. Torniamo alla chiesa e vi accediamo dal museo, 2 euro il costo dell’ingresso. Il museo propone una sezione interamente dedicata alla Civiltà dell’Olivo molto interessante ed espone un quadro attribuito al Pinturicchio, Madonna con il Bambino. Nella chiesa di San Francesco c’è un organo da muro del 500 recentemente restaurato. Prima di lasciare il borgo acquistiamo l’olio in una bottega in Piazza Mazzini.

Sant’Emiliano è il santo patrono di Trevi, nel complesso Museale di San Francesco facciamo la conoscenza della sua storia e del suo martirio, dopo atroci torture fu legato ad una pianta di olivo e decapitato, a Bovara c’è ancora l’antica pianta del 300 a cui dedichiamo una breve sosta.

Dopo Bovara ci spostiamo a Campello sul Clitunno; sulle rive del fiume Clitunno si trova l’edificio paleocristiano noto come il tempietto del Clitunno, una piccola chiesa che dal 2011 fa parte del patrimonio mondiale dell’Umanità, per visitarlo si paga l’ingresso di 2 euro.

A Campello facciamo una breve sosta anche alle Fonti del Clitunno prima di raggiungere il nostro albergo a Casali Belforte frazione di Preci, siamo in giro dalle quattro di questa mattina e abbiamo bisogno di un po’ di riposo prima di andare a cena.

Rinomato nella zona di Preci è il ristorante il Castoro, una caratteristica baita in legno, dove servono soprattutto specialità al tartufo, gustiamo un’ottima e abbondante cena e poi a letto.

2° giorno: Cascate delle Marmore – Spoleto

Partiamo abbastanza presto per raggiungere le Cascate, prima di riuscire a parcheggiare facciamo un po’ di giri, c’è un parcheggio ma non è ben organizzato. Dopo aver parcheggiato affrontiamo la lunga coda che si è formata per il ritiro dei biglietti. Dopo 20 minuti riusciamo a ritirare i biglietti e siamo ancora in tempo per poter fare la visita guidata prenotata su internet.

Oggi ci raggiungono mio figlio Matteo con la sua famiglia, che non sono potuti partire ieri, e mentre andiamo all’ingresso del parco li vediamo arrivare.

La Cascata delle Marmore è artificiale e ad orari prestabiliti viene convogliata l’acqua del fiume Velino. E’ di origine antichissima e il canale che faceva deviare l’acqua verso la Rupe di Marmore venne fatto costruire dal console Curio Dentato nel 290 a.c., tutto questo ce lo spiega la nostra guida con altri cenni storici riguardante la valle. Dopo la visita guidata facciamo il precorso che costeggia la cascata senza però riuscire ad arrivare al Belvedere alto. Alle 13 le acque della cascata vengono chiuse. Lasciamo il parco e ci fermiamo a mangiare nel ristorante all’interno dell’area.

Dopo pranzo riprendiamo la strada per raggiungere Spoleto. Seguiamo le indicazioni per il parcheggio Spoletosfera e a piedi, percorrendo Viale Matteotti, raggiungiamo Piazza Libertà da dove cominciamo la visita della città, a sinistra della piazza si può vedere il Teatro Romano, parzialmente ricostruito ospita ancora spettacoli, proseguiamo per Via Brignone strada leggermente in salita e passiamo sotto l’Arco di Druso, che nei tempi romani costituiva l’ingresso al Foro Romano oggi Piazza del Mercato. Nella piazza degna di nota la Fonte di Piazza, da qui si possono imboccare alcune stradine con tanti negozi di articoli dell’artigianato locale. Imbocchiamo la strada che porta al Palazzo Comunale, alla Casa Romana e in Piazza Campello, siamo nel punto da cui si accede alla Rocca Albornoziana.

Con una breve passeggiata raggiungiamo la Rocca che si trova nel punto più alto della città e dalla quale si può ammirare un bellissimo panorama. A destra è visibile il Ponte delle Torri, una imponente costruzione con gigantesche arcate che attraversa la valle e conduce alla Chiesa di San Pietro, ci piacerebbe percorrerlo a piedi ma non disponiamo del tempo necessario per farlo. Continuiamo il nostro giro alla Rocca per poi ritornare in piazza Campiello da dove scendiamo verso il Duomo. Percorrendo Via Saffi si arriva al grande piazzale antistante il Duomo, la vista è senz’altro d’effetto. Ci dedichiamo alla visita del Duomo dove si possono vedere affreschi del Pinturicchio nella Cappella Eroli nonché altre opere di pregio nell’abside e nelle altre cappelle.

Ritorniamo in Piazza della Libertà godendoci una bella passeggiata tra le antiche strade di Spoleto.

L’itinerario di oggi doveva concludersi qui ma come recita il detto: “chi non ha testa abbia gambe” dobbiamo fare ritorno a Montefalco perché ieri abbiamo lasciato nel ristorante la custodia della macchina fotografica.

Ci sarebbe piaciuto riprovare il ristorante l’Alchimista ma purtroppo è pieno, troviamo un tavolo libero alla Taverna del Falco, il servizio è molto lento ma la carne grigliata nel camino merita l’attesa.

3° giorno: Norcia – Cascia – Vallo di Nera

Per raggiungere Norcia percorriamo la strada che attraversa la Valle dei Monti Sibillini, il centro storico si raggiunge passando da una delle otto porte della cinta muraria. Abbiamo trovato parcheggio nei pressi di Porta Massari, da dove con una breve passeggiata raggiungiamo Piazza San Benedetto, che è il cuore della città. E’ appena terminata la Messa nella Chiesa di San Benedetto e la piazza è invasa dalle famiglie che vi hanno partecipato e dai turisti, c’è un bel sole caldo e molti indugiano nella piazza.

Sulla piazza si affacciano il Palazzo Comunale, la Basilica di San Benedetto, la Cattedrale di Santa Maria Argentea e la Castellina, una rocca con bastioni angolari, al centro della piazza la statua di San Benedetto.

Dalla piazza imbocchiamo Corso Sertorio che percorriamo fino a Porta Romana. Prima di lasciare Norcia facciamo i nostri acquisti di prodotti tipici all’Antica Norcineria dei F.lli Ansuini, vendita di salumi e formaggi di loro produzione.

Il Santuario di Santa Rita da Cascia è meta di pellegrinaggio e per raggiungerlo sono stati inseriti nel borgo scale mobili che ne facilitano la salita. Il borgo si arrampica sulla montagna e il Santuario si trova nella parte più alta. La Chiesa, che è stata costruita nel 1947 nel luogo in cui sorgeva l’antica chiesa agostiniana, non è particolarmente bella e all’interno colpiscono i colori vividi delle cupole e delle cappelle, bella invece la cappella con la teca dove sono conservati i resti della Santa. Adiacente alla chiesa c’è il convento dove si può vedere la cella, la corona del rosario e la fede nuziale di Santa Rita ma è chiuso.

Ridiscendiamo a piedi verso piazzale San Francesco, fermandoci a curiosare nei tanti negozietti e visitando la Chiesa di Santa Maria, chiesa romanica più volte ricostruita perchè distrutta dai numerosi terremoti che hanno colpito la Valnerina, si narra che in questa chiesa venne battezzata Santa Rita. Adiacente alla chiesa c’è un presepe permanente molto bello. In piazzale San Francesco c’è la bella chiesa dedicata al Santo.

Sulla strada del ritorno merita una visita il piccolo borgo medievale Vallo di Nera. La cittadella è sviluppata all’interno della cinta muraria del Castello e offre bellissimi scorci con le case in sasso. E’ uno dei borghi più caratteristici visitati in questi giorni perché ha mantenuto intatti le costruzioni medievali e non ci sono negozi. Fuori dalle mura c’è la Chiesa della Santissima Annunziata dell’Eremita, sulle pareti una serie di affreschi votivi che il FAI sta restaurando. La passeggiata nel borgo è godibilissima visto che non è invaso dai turisti.

Per la cena torniamo al Castoro a Preci, che anche stasera ci ha soddisfatti.

4° giorno: partenza con sosta alle Grotte di Frasassi

Sveglia prestissimo, oggi facciamo rientro a casa. Lasciamo la bellissima Umbria e alle 10.30 affrontiamo la coda per acquistare i biglietti per la visita delle Grotte di Frasassi. Ogni 5 minuti partono i bus che portano i turisti all’ingresso della grotte.

La visita guidata è interessante e le formazioni calcaree sono molto imponenti. Il percorso si articola in cinque sale che la guida illustra con particolari e aneddoti. Finita la visita si fa ritorno alla biglietteria dove acquistiamo la foto fatta durante la visita.

La breve vacanza è giunta al termine,serberò il ricordo dei bei borghi e del buon cibo che abbiamo potuto gustare, abbiamo ancora molto da vedere in Umbria per cui senz’altro ci ritorneremo.



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