Parma, la mia città

Grazie alla visita di un’amica tedesca decido di (ri)scoprire la mia città natale (dove vivo tutt’ora) e alcuni territori circostanti. Si sa, quando si abita in un posto si crede di conoscerlo bene e non ci si sofferma a visitarlo con la minuziosa e puntigliosa curiosità del turista. Approfittando quindi dell’occasione, decido di visitare...
Scritto da: saren
parma, la mia città
Partenza il: 16/10/2008
Ritorno il: 20/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Grazie alla visita di un’amica tedesca decido di (ri)scoprire la mia città natale (dove vivo tutt’ora) e alcuni territori circostanti.

Si sa, quando si abita in un posto si crede di conoscerlo bene e non ci si sofferma a visitarlo con la minuziosa e puntigliosa curiosità del turista. Approfittando quindi dell’occasione, decido di visitare la città con altri occhi.

La visita ha inizio, come ovvio, dal cuore della città. Parma è una città di origine romana, fondata all’incirca nel 183 a.C. Dapprima come base militare e poi divenuta un importante centro commerciale ed agricolo grazie alle sue terre fertili, in tempi ancora più remoti abitate dai Terramare. La pianta della città è quella tipica romana, a croce, con l’intersezione di cargo e decumano. Per scoprirla al meglio consiglio di partire da piazzale Santa Croce e percorrere tutta via d’Azeglio. Questa è la via principale dell’Oltretorrente, piena di negozi e ornata da palazzi storici. Oggi questa parte della città è abitata per lo più da extracomunitari e i piccoli vicoli da scoprire sono molti.

Finita via d’Azeglio si giunge al Ponte di Mezzo, che conduce a via Mazzini: una lunga via porticata, anch’essa piena di negozi che conduce alla piazza principale: Piazza Garibaldi. Qui vi si affacciano lo storico Municipio e palazzi storici in sassi, decorati con bifore e trifore antiche. Di fronte invece si erige il Palazzo del Governatore, di colore giallo Parma e con una grossa meridiana centrale. Molto carini sono i bar che si affacciano sulla piazza, che propongono ottimi stuzzichini a prezzi ragionevoli. Dalla piazza 4 sono le direzioni possibili da seguire: si può percorrere via Repubblica, parte dell’antica via Emilia, ed ammirare i bei negozi e i palazzi storici; oppure via Cavour (angolo con il Palazzo del Governatore, dove vi si trova un esemplare delle pietre usate per costruirlo), la via dove i giovani trascorrono i sabati pomeriggio; altrimenti via Farini, l’importante via sede di studi di avvocati e dottori che il venerdì e il sabato sera è invasa di gente che si diverte per la movida; o ancora (passando per piazzale della Steccata) raggiungere via Garibaldi, sulla cui sinistra si trovano il Teatro Regio (sempre in colore giallo Parma) e la Pilotta. Culturalmente credo che questa sia la più interessante: il Teatro Regio risale all’epoca napoleonica, in quanto Maria Luiga, seconda moglie di Napoleone, soggiornò alcuni anni nel Palazzo Ducale (all’interno del Giardino Ducale, dove si possono trascorrere alcune ora di completo relax in pieno centro città, oggi sede del corpo dei carabinieri e dell’Autority). La Pilotta invece è un palazzo risalente alla fine del 1500, allora dimora dei Farnesi che deve il suo nome ad un gioco fatto con la palla: la pelota. All’interno hanno sede il Museo Archeologico Nazionale, il Teatro Farnese, la Biblioteca Palatina, La Galleria Nazionale e il Museo Bodoniano . Il Teatro è in legno ed è stato interamente ricostruito a causa di un incendio. La Biblioteca Palatina merita sicuramente una visita per i suoi testi rari ed antichi e per i fantastici affreschi. L’ingresso è regolato da norme rigide ed è meglio informarsi anticipatamente sugli orari di apertura. Altre ale del Palazzo sono aperte al pubblico solo in occasioni particolari o in presenza di mostre temporanee. Molte sono le chiese da visitare, ma per questioni di tempo si deve fare una scelta: da non perdere il Duomo romanico, il Battistero in marmo rosa di Verona e la chiesa di San Giovanni Evangelista. Il duomo contiene affreschi del Correggio e l’emozione che si prova appena si entra e si alza la testa è davvero indescrivibile. Carina la cripta. Il Battistero, che si trova nella stessa piazza, è interamente scolpito da Benedetto Antelami. Il biglietto d’ingresso è comulativo. Dietro a Piazza Duomo si ha la chiesa di San Giovanni Evangelista, un altro gioiello di Parma affrescata del Correggio e dal Parmigianino. Qui a fianco è possibile visitare un bellissimo chiostro gestito dalla diocesi. Un’altra chiesa meritevole di visita è la Chiesa della Steccata, dietro a Piazza Garibaldi: restaurata da poco e con la cupola interamente affrescata dal Parmigianino.

La giornata è così volata, anche se le cose da visitare sarebbero state molte altre! Il secondo giorno decidiamo di visitare alcuni castelli del Ducato di Parma: il castello di Torrechiara ( a circa 30 km da Parma, raggiungibile da Via Langhirano direzione Langhirano. Percorrendo questa strada lo si ha sulla destra: per la bellezza e la maestosità è impossibile non notarlo). Il castello sorge su una collina che sovrasta la pianura, dalla cui sommità è possibile ammirare il paesaggio pianeggiante da un lato e colline sinuose ricoperte di vigneti dall’altro. Per raggiungere la biglietteria si deve percorrere una salita ed entrare nelle mura (un piccolo parcheggio si trova ai piedi della salita); l’ingresso è a buon mercato e per visitare il castello ci vogliono un paio d’ore. Di arredamento è rimasto poco, ma la Camera d’oro è sorprendente. Informandosi per tempo, è possibile avere una visita guidata che fa scoprire anche i sotterranei, di solito chiusi al pubblico. Da qui percorriamo una piccola strada poco battuta dal traffico, che si snoda tra le colline ricoperte di vigneti da cui si ricava la Malvasia. Questa piccola stradina ci conduce fino al Castello di Felino (non visitabile perché privato), paese dove viene prodotto il celebre salame. Dal paese retrostante Felino, Barbiano, si può godere di un’ottima vista sull’intera città.

Parlando dei castelli del Ducato di Parma non si può non fare visita alla Rocca di Fontanellato (a circa 30 km da Parma verso nord): l’ingresso è gratuito per gli studenti e il giro tra le sale è accompagnato da una guida esperta (non a pagamento). All’interno è custodito un affresco del Parmigianino. Come ultime tappe ci rimangono la Rocca dei Rossi di San Secondo (telefonare per gli orari di apertura!!! Noi abbiamo trovato chiuso!!) e la chiesa di Vicofertile, un esempio di architettura romanica.

I ristoranti del centro offrono piatti tipici a prezzi elevati. Meglio spostarsi un poco per guastare il celeberrimo Prosciutto di Parma (di solito servito come antipasto in un piatto di salumi misti, tra cui si trovano il salame di Felino, la Spalla cotta di Zibello e il culatello o con la Torta Fritta, un impasto salato fritto tipico del territorio, gustosissima!), qualche scaglia di Parmigiano Reggiano (acquistabile presso gli spacci di molte aziende agricole), i Cappelletti in brodo (o anolini; il ripieno può essere di carne o di pane e formaggio), i tortelli di patate, erbette o zucca e una fetta di Rosa di Parma. Dolci tipici sono le crostate casarecce. Che dire … una meravigliosa città visitabile in ogni stagione, importante per la storia e celebre per la cucina, coi fianchi appoggiati tra il Po e gli Appennini che offre una giusta commistione tra lo spirito intellettuale-culturale e la voglia di stare seduti insieme attorno ad un tavolo sorseggiando buon vino e gustando finissimi piaceri culinari.



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