Marettimo, la montagna dal mare

Un piccolo paradiso tra mare e montagna
Scritto da: battirena
marettimo, la montagna dal mare
Partenza il: 02/07/2012
Ritorno il: 09/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Marettimo o Hiera, la sacra, non sarà sacra, ma poco ci manca! E’ la più lontana delle Egadi (dista circa 40 km da Trapani) e la più difficilmente raggiungibile. Si arriva da est ed eccola, verdeggiante e alta sul mare con i suoi quasi 700 metri di altezza. A sinistra la massiccia punta Besana, a destra l’acuminata punta Troia con il castello e al centro il piccolo paese, bianco con i due approdi: lo scalo Nuovo, dove attraccano gli aliscafi e la nave e lo scalo Vecchio delizioso porticciolo di pescatori. Marettimo si presenta così. Il paese vive la sua stagione nei mesi estivi. C’è un piccolo ufficio postale, una banca, la farmacia, due mini-mini market, qualche negozietto di souvenir, un forno (ottimo il pane cunzato), cinque i ristoranti e i bar, un residence, qualche b&b, molte camere e appartamentini in affitto, due o tre km di strade, solo mezzi (anche elettrici) a uso dei residenti… Le case, bianche con le finestre blu e marroni e con i tetti a terrazza sono discretamente mantenute, le stradine lastricate e pulite anche se per alcuni aspetti si potrebbe fare meglio! Insomma, un piccolo paradiso che si affolla un po’ di più durante qualche fine settimana e per qualche giorno in agosto. Gli abitanti (circa 600 i residenti che si riducono notevolmente in inverno) abbandonata l’agricoltura, fanno tutti i mestieri collegati al turismo e alla pesca. In inverno la vita è un po’ dura e l’isolamento pesa, ma chi rimane non si lamenta.

Noi abbiamo trascorso solo una settimana a Marettimo, ma dopo un giorno ci siamo sentiti a… casa! La gente è gentile e affabile: subito fai amicizia sia con i locali che con i turisti che hanno scelto questa località così tranquilla e lontana dai clamori delle vacanze estive. Abbiamo fatto conoscenza con persone squisite scambiandoci impressioni ed esperienze e, sarà anche per l’atmosfera di questa isola, qualche piccola intimità: di meglio non si può chiedere!

Che fare

Non ci sono problemi: anche per noi (un po’ stagionati) c’è molto da fare. Abbiamo fatto un paio di giri dell’isola in barca (costano da 15 a 20 euro a persona) con durata dalle tre alle cinque ore e che permettono di godere delle bellezze di questa terra e di questo mare. Si visitano alcune belle grotte (ce ne sono circa 400 tra emerse e sommerse) caratteristiche delle rocce dolomitiche e calcaree che costituiscono l’isola. Ci si ferma a fare ottimi bagni nei punti più caratteristici e nelle cale più belle e soprattutto si gode la magnifica visione delle “vette” dolomitiche che precipitano in uno splendido mare blu e verde. Le spiagge sono poche, piccole e difficilmente raggiungibili a piedi, ma si può usufruire del servizio taxi-mare o noleggiare una piccola imbarcazione. Sulla costa est, dove si trova il paese e dove la montagna è più dolce, si può raggiungere facilmente le spiaggette di praia di Rutti e quella più grande di praia di Nacchi. Senza sforzarci molto ci siamo fatti degli eccellenti bagni anche all’arenile dello scalo Vecchio verso le otto del mattino con mare-tavola! Da non perdere assolutamente l’escursione a Punta Troia e la salita al castello spagnolo del XVII secolo. Noi l’abbiamo fatta “sbarcando” sulla deliziosa spiaggetta alla base del castello e dopo la salita (e discesa) al castello stesso siamo rientrati in paese percorrendo il sentiero che sale a mezza costa. E’ un po’ faticoso e specialmente nella prima parte diciamo… emozionante! Da fare anche la salita (breve, ma…) alle case romane e alla chiesetta normanna e seguendo un bel sentiero a mezza costa abbastanza ombreggiato si raggiunge la casa forestale di Carcaredda. Da qui si può scendere a praia di Nacchi e farsi un bel bagno (consigliabile….) oppure proseguire verso punta Libeccio, il faro e praia Niura. Ci sono molte altre escursioni da fare come quella a Pizzo Falcone (686 m), a Cala Bianca, ecc. che non abbiamo fatto per motivi legati al sole e alle… primavere. Munitevi, quindi, di cappello, scarpe adatte e acqua, state attenti al sole e alla euforbia o corallo di terra il cui latte è irritante (per esperienza!) e tra rocce, rigogliosa vegetazione e mare blu non avrete modo di annoiarvi! Naturalmente potete passeggiare per le stradette del paese fermandovi allo scalo Nuovo a osservare il via-vai delle barche o l’arrivo dell’aliscafo che è sempre un piccolo avvenimento. Una delle buone cose da fare è quella di sedersi ai variopinti tavoli del caffè Tramontana, sotto le piccole palme e con davanti il porticciolo dello scalo Vecchio e più lontano punta Troia. Qui, nel luogo più ameno del paese, potete fare uno spuntino o godervi una buona granita e un gelato al pistacchio, magari conversando con qualche amico o leggendo alcune pagine di un libro. Non male!

Levanzo e Favignana

Da Marettimo con l’aliscafo o la nave si raggiungono facilmente le altre due perle delle Egadi e naturalmente non abbiamo esitato a visitarle.

Levanzo è l’isola più piccola e la più essenziale dell’arcipelago: poche case, un albergo ristorante, due bar, un residence… Anche qui il mare splendido, la montagna (circa 300 metri), le grotte e le calette sono da incorniciare! Da non perdere la visita alla grotta del Genovese con i graffiti paleolitici di cervidi, bovidi ed equidi e le figure dipinte del neolitico con il tonno già presente nella quotidianità dei nostri predecessori. La visita sempre guidata, si può effettuare in vari modi, noi l’abbiamo abbinata al giro dell’isola in barca, facendo poi tappa nella bella cala Minnula con bagno e spuntino nell’adiacente pineta e rientrando a piedi in paese.

Favignana è la più estesa delle Egadi, la più accessibile e anche la più turisticizzata. Qui c’è di tutto: è comunque assai bella e varia, ma a nostro parere non vale Marettimo! L’abbiamo visitata affittando uno scooter e le località che più ci hanno colpito sono Cala Rossa, cala Bianca e in particolare la zona del Bue Marino, dove le cave di tufo sono a picco su uno splendido mare e il paesaggio è veramente spettacolare. A Favignana paese, dominato dal forte di Santa Caterina, è assolutamente da non perdere la visita all’ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica. Lo stabilimento per il trattamento alimentare dei tonni, attivo fino a non molti anni fa, faceva parte del notevole patrimonio, purtroppo dilapidato nei primi anni del ‘900, dei Florio e un sapiente e moderno restauro ne fanno una meta prioritaria.

Un po’ di logistica

Si viaggia da Pisa a Trapani e ritorno con Raynair (103 euro in due) con voli in orario anche se mattiniero (andata) e serale (ritorno) e quindi assai comodi! Da Trapani Birgi si raggiunge il porto con bus Ast (euro 4,70 a testa) in quarantacinque minuti. Alle 10 prendiamo la nave traghetto che con mini crociera di tre ore e soste a Favignana e Levanzo ci sbarca a Marettimo. Naturalmente il tragitto si può effettuare anche in aliscafo, ma è più costoso, meno divertente e noi non abbiamo fretta! Per il ritorno utilizziamo ancora la nave con partenza da Marettimo alle quattordici e alle diciassette siamo a Trapani, ciò ci permette di rivisitare il centro storico della città che non è male. Poi di nuovo in bus verso l’aeroporto, aereo alle ventidue e a nanna alle ventiquattro! A Marettimo dormiamo presso il b&b Scalo Vecchio a due passi dal mitico bar Tramontana. La camera è piccola, ma ben arredata completa di condizionatore (molto utile!). Il prezzo è accessibilissimo e la signora Enza molto gentile: tutto bene. Ceniamo sempre, contrariamente alle nostre abitudini, al “Veliero”, sempre allo scalo Vecchio, al così detto muretto, a un passo dal mare dove il pesce “non si può sbagliare”! Ci siamo trovati benissimo, ottimo rapporto qualità-prezzo, pesce freschissimo, ottima caponata, conduzione familiare, ci si sente a casa.

Conclusioni

Che dire… questo è un luogo privilegiato, dove non arriva il clamore dell’esagitata vita di tutti i giorni (a proposito: i giornali fino al 6/7 arrivano solo su ordinazione). E’ un luogo che spero rimanga così. Sarà possibile?

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