Lontano dal resto del mondo ma aperto al mondo: è il paese “nuovo” che si apre ai visitatori con le sue meraviglie color ocra

Una decisione improvvisa, pensando di andare a vedere un Mar Rosso meno sfruttato rispetto al lato egiziano, un volo Ita ad un prezzo che mi è sembrato accettabile. Ho prenotato la mia vacanza in Arabia Saudita senza pensarci troppo. Non ho trovato tanti racconti di viaggio su questo paese, che ha aperto le sue porte a settembre 2019 e che, fino a tale data, era abituato a ricevere solo i turisti “religiosi”, cioè circa tre milioni di musulmani stranieri che ogni anno compiono il pellegrinaggio verso la Mecca. Sul sito visitsaudi.com ho trovato un po’ d’informazioni per organizzare il mio viaggio, di cui vi parlo di seguito.
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Arabia Saudita, un paese ‘ristretto’ ma che si apre al mondo
Le abitudini e la società in generale, per quanto si stia progredendo, sono ancora legate alle regole dettate dalla religione. I negozi, come succede nei suq, vanno per “argomento”, vale a dire che nella stessa strada si trovano negozi dello stesso tipo. Gli uomini e le donne sono quasi sempre separati, a meno che non siano famiglie. Tuttavia non ho riscontrato nessun atteggiamento o sguardo ostile nei miei confronti, nonostante le mezze maniche ed il capo scoperto. Alcuni ci hanno fermato per strada per chiederci di dove fossimo e ci hanno dato il benvenuto nel loro paese. Le donne, nei bagni pubblici, non hanno perso occasione per rivolgermi la parola. Ho trovato disponibilità e gentilezza ovunque e da parte di tutti. La gente vive in macchina, pedoni pochissimi, strade larghe tipo quelle americane. In Arabia 1/3 della popolazione non è saudita, è gente che proviene da altri paesi musulmani che vi si trasferisce per svolgere i lavori più umili che i sauditi non vogliono fare, ma nessuno di loro può in alcun modo avere la cittadinanza saudita.
In Arabia Saudita si trovano due delle città più sacre dell’Islam: Mecca (città in cui è nato Maometto) e Medina (dove è sepolto Maometto). Durante il Haji, cioè il pellegrinaggio annuale islamico alla Mecca, e durante il Ramadan ci possono essere più difficoltà per la visita del paese: nel primo caso un maggior afflusso di turisti e nel secondo caso negozi e attività chiuse fino al tramonto. Verificate le date su internet se volete evitare questi periodi.
La Mecca, comprese addirittura le strade di avvicinamento alla città, è off-limits per i non musulmani. Pertanto, in caso di un viaggio in tale direzione, informatevi bene sulle strade percorribili, perché sono necessarie delle deviazioni per rimanere ad un certo raggio di distanza dalla città. Medina, al contrario, è stata aperta anche al pubblico non musulmano, ad eccezione della Moschea del Profeta. Avevo letto che a Medina le donne devono indossare l’abaya, un abito lungo nero che arriva alle caviglie, con il velo che copre interamente la testa. Io ho chiesto in albergo e mi hanno detto che potevo tranquillamente girare senza. Ovviamente la solita raccomandazione di evitare minigonne, scollature e vestiti troppo aderenti, indossando magliette con le maniche e pantaloni sotto il ginocchio senza strappi (questo vale anche per gli uomini). Io ho sempre indossato una gonna lunga e le mezze maniche. Il bagno in bikini, o con costume a slip per gli uomini, si può fare solo nelle spiagge private degli alberghi, mentre nelle spiagge pubbliche è necessario il burkini per le donne (pantaloni sotto il ginocchio e maglia) e costume a pantaloncino con maglietta per gli uomini. Le donne possono guidare da giugno 2018, dopo ben 28 anni di divieto. Pertanto per una donna è possibile noleggiare una macchina e muoversi da sola senza essere accompagnata da un uomo. Non c’è l’obbligo di velo, ma il 95% delle saudite lo usa comunque. Ricordo che è severamente vietato l’uso ed il possesso di qualsiasi tipo di droga, alcolici e materiale pornografico.
Come muoversi nel paese
Per noleggiare una macchina ho contattato la compagnia di noleggio e mi ha richiesto la patente internazionale secondo la convenzione di Vienna. Al ritiro dell’auto, tuttavia, mi è stata richiesta solo la patente italiana. La patente internazionale sii può richiedere in Italia alla Motorizzazione. Controllare comunque il sito del Ministero dei Trasporti per la procedura aggiornata. Io ho inviato una mail a patentionline.uppt@mit.gov.it allegando i due pagamenti Pagopa richiesti (€ 10,20 per diritti + € 16 per bolli), fotocopia patente di guida, modulo TT746 sul quale deve essere specificata la provincia della Motorizzazione (scaricabile dal Portale dell’Automobilista o recandosi di persona alla Motorizzazione), foto tessera. Dopo sono stata ricontattata e mi è stato dato un appuntamento: ho dovuto portare di persona gli stessi documenti, oltre una marca da bollo da 16 euro. In totale ho speso € 42,20.
Esiste il treno veloce (Haramain High Speed Train: https://sar.hhr.sa) che collega più volte al giorno Gedda a La Mecca e a Medina. Il costo del biglietto di sola andata per Medina costa circa 35 euro a persona in economy e 70 euro a persona in business. Il tragitto dura meno di 2 ore. A Gedda ci sono due stazioni: una dentro l’aeroporto internazionale e una a Al-Sulimaniyah, a circa 13 km a est di Al Balad, la parte vecchia della città. A Medina la stazione è una, sempre a circa 15 km a est del centro, intendendo per tale la zona dove si trova la Moschea del Profeta. Le città in Arabia sono dispersive e molto estese e le stazioni non sono centrali come da noi, ma decentrate.
Ci sono inoltre due linee nella zona della capitale: North Train fra Riyad e Al Qurayyat (a nord a confine con la Giordania) e East Train fra Riyad e Damman (a est, sul Golfo Persico, al confine con il Bahrein). Potete controllare i dettagli sul sito https://www.sar.com.sa.
Il trasporto pubblico non è capillare, comunque utilizzabile per i collegamenti dall’aeroporto e dalla stazione all’interno della stessa città (city buses) o per collegamenti fra città diverse (intercity buses). Verificate sui siti https://saptco.com.sa e https://www.tga.gov.sa
Oltre ai taxi, in Arabia Saudita è diffuso Uber e Careem. I prezzi di entrambe le app sono contenuti e funzionano praticamente alla stessa maniera. Sulla app di Careem non sono riuscita a caricare una carta di credito non saudita, quindi sono stata costretta a pagare in contanti. Al contrario, con Uber ho potuto usare anche con la carta italiana. Esistono anche taxi abusivi: li abbiamo usati e sono ancora più economici. Le persone sono affidabili: nessuno vuole rubare, far del male o truffare, anche perché questi reati sono severamente puniti. I taxi di qualsiasi tipo vi avvicinano, vi suonano e si fermano: basta concordare tragitto (meglio mostrarlo su google maps all’autista) e tariffa.
Cosa vedere in Arabia Saudita
Jeddah/Gedda
Al Balad è il centro storico di Jeddah, nonché il quartiere più affascinante della città con i suoi palazzi bianchi con finestre e balconi tipici di legno e i tantissimi negozietti. A tratti è molto fatiscente, perché alcuni edifici sono malconci, ma è comunque stato dichiarato patrimonio UNESCO. A me non ha entusiasmato, ma è un gusto personale. Da quello che sono riuscita a capire io, Al Balad è l’unica zona collegata direttamente all’aeroporto dai mezzi pubblici: potete controllare sul sito visitalbalad.com. Un’altra cosa da fare a Gedda è passeggiare lungo la Corniche, il lungomare che affaccia sul Mar Rosso. La parte più interessante inizia dalla Middle Corniche a salire verso nord, fino ad arrivare alla Moschea Al Rahma, una moschea costruita su una piattaforma che sta sull’acqua. Sparse per la città ci sono anche alcune opere open-air (in questo sito web, potete ricercarle: http://www.sculpturesofjeddah.com).
La maggior parte di queste sculture si trova nelle rotatorie. Vista la mancanza di mezzi pubblici, a Gedda abbiamo camminato tantissimo: in due giorni ci siamo fatti più di trenta chilometri, ma a mio parere solo lungo la Corniche è piacevole camminare. Nel resto della città ci sono i marciapiedi, ma fra cantieri (tantissimi), centri commerciali e strade con tante macchine, non c’è molto da vedere. Inoltre durante il giorno non c’è tanta gente in giro ed i negozi sono semivuoti: è solo la sera che, passato il caldo della giornata, la città pullula di gente, soprattutto nel quartiere storico. Questo avviene anche nei mesi più “freschi”. I negozi sono aperti fino a tardi ovunque. A Gedda ho speso circa 30/40 riyal (8/10 euro circa) per spostamenti di circa 15/20 km con i taxi abusivi.
Medina
Da Haramain train station si può raggiungere il centro (la Moschea del profeta) con la linea 300 attiva dalle 7 alle 23 ogni 60 minuti, ci mette 30 minuti e il biglietto costa 11,50 riyal (circa 3 euro), pagabili all’autista solo con carta. La fermata dell’autobus è davanti alla stazione, sulla strada principale, dopo aver attraversato la corsia dei taxi. Si ferma solo a destino in King Fahd Road, quasi all’incrocio con King Faisal Road. Per tornare alla stazione, l’autobus si riprende dove si scende e non dall’altra parte della strada. Da e per l’aeroporto l’autobus da prendere è il numero 400, alla stessa fermata dell’autobus 300. Medina, situata nella parte occidentale dell’Arabia Saudita, è una delle città più sacre dell’Islam. È il luogo in cui il profeta Maometto si trasferì dopo la sua emigrazione da Mecca e rappresenta il secondo sito più sacro per i musulmani dopo la Mecca.
La principale attrazione di Medina è la Moschea del Profeta, dove è sepolto Maometto. Si tratta di una moschea enorme, circondata da un piazzale grandissimo dove ci sono tantissimi ombrelloni con sensori che li fanno aprire durante il giorno per proteggere i fedeli dal sole e chiudere la sera. Davanti alla moschea c’è una piazza altrettanto grande. Da qui, con una passeggiata di 3,7 km, si può raggiungere la Quba Mosque, che viene considerata come il primo luogo di culto costruito dai musulmani. Un altro luogo storico da visitare a Medina è la Moschea di Qiblatain. Si trova a circa 4,5 km dal centro. È aperta ai visitatori di tutte le religioni, rispettando norme di abbigliamento e comportamento appropriati.
Fuori città si può raggiungere il Monte Uhud, con un’altitudine di 1077 m s.l.m. È particolarmente significativo per i fedeli musulmani, in quanto qui si svolse una famosa battaglia nella storia dell’Islam. Oltre alla sua importanza storica, il Monte Uhud offre anche un panorama sulla città di Medina. Il monte offre anche opportunità di escursionismo e trekking.
Vorrei spendere due parole sulla visita di Medina. Come già scritto, ho girato la città senza abaya e senza problemi. Non so se sia permesso ai non musulmani visitare la Moschea del Profeta vestendosi adeguatamente, ma credo di no. Tuttavia non ne sono sicura perchè non ho neanche chiesto. Sia la moschea, che la piazza e gli spazi circostanti erano così pieni di fedeli che mi sono sentita un po’ fuori luogo e non ho provato interesse per la visita. Ma questa è una mia sensazione personale.
Al-‘Ula
Da non perdere in zona la visita di Hegra, per la quale vi consiglio di comprare i biglietti con un certo anticipo sul sito experiencealula.com. Noi li abbiamo comprati online dall’Italia qualche settimana prima di partire. Il sito è ben fatto e ci sono tutte le attrazioni e gli eventi che si possono prenotare. Noi siamo un pochino allergici alle visite guidate ed abbiamo prenotato solo la visita di Hegra: si sale su un autobus al Winter Park bus stop (nel parcheggio di fronte al Winter Park Visitor Center) che vi porta fino a Visitor Center di Hegra (si può raggiungere questo punto anche in autonomia, ma è necessario avvisare il Winter Park Visitor Center). Qui si sale su un altro autobus con una guida che, in genere, effettua cinque fermate per poter vedere diverse tombe. Il giro dentro Hegra dura circa un paio d’ore. In autonomia si possono visitare alcune attrazioni:
- la Elephant Rock, a 10 km dal Winter Park lungo una bella strada con rocce scenografiche, spettacolari per la loro imponenza e per le varie forme. E’ gratuito, ma l’accesso è chiuso nelle ore più calde (in genere apre alle 16);
- Harrat Viewpoint, su un altopiano a 20 km dal Winter Park, raggiungibile con bella strada in salita con qualche tornante. Il panorama è a 360 gradi. C’è un ristorante, ma si può sostare gratuitamente seduti su divanetti pubblici molto comodi. Ci sono anche bagni pubblici. E’ un luogo sempre aperto ma molto frequentato al tramonto;
- Maraya Concert Hall, situato nella valle di Ashar, a circa 11 km dal Winter Park. È stato progettato (se non sbaglio da architetti italiani) per mimetizzarsi nel paesaggio circostante ed è interamente rivestito di specchi, sui quali si riflettono le rocce circostanti. L’effetto scenografico è impressionante. Al Maraya (che significa ”specchio”) si può accedere solo per assistere a concerti e eventi o per cenare al ristorante sul tetto. Sempre sul sito experiencealula.com si può prenotare la cena: si viene poi reindirizzati su mytable.com e, al momento della prenotazione, si pagano 150 riyal a persona (circa 38 euro), corrispondenti alla consumazione minima. Si può poi decidere di limitarsi e consumare solo per questa cifra o spendere di più pagando ovviamente solo la differenza. Noi abbiamo cenato e speso circa 70 euro a testa: cena non eccezionale, ma noi siamo andati solamente per vedere l’edificio e siamo stati contenti. D’altronde non c’era altro modo per visitarlo: al bivio della strada 375, a circa 2,5 km dal Maraya, c’è l’ingresso con tanto di guardia e senza prenotazione non si entra.
- Old Village di al-ʿUlā: la città vecchia costruita con fango e legno di palma, una città ormai abbandonata dove, nel corso dei secoli, pellegrini, viaggiatori e coloni permanenti vi si radunavano. Molte case di fango sono state ristrutturate e ci sono tantissimi negozietti e ristoranti. Tutto estremamente caro.
Le mie considerazioni sull’Arabia Saudita
L’Arabia Saudita si sta aprendo al turismo e, ad eccezione di al-ʿUlā, non sono ancora abituati a vedere turisti. Tuttavia sono tutti molto, e sottolineo molto, gentili. Sempre ad eccezione di al-ʿUlā (se non volete spendere troppo prendete un albergo e cenate nella città nuova), i prezzi degli alberghi e dei ristoranti sono piuttosto contenuti. Le strade fuori città sono ben asfaltate, ampie e poco frequentate: abbiamo girato benissimo con l’auto a noleggio. Abbiamo deciso di prendere il treno veloce (puntualità ed organizzazione perfette) fra Gedda e Medina per evitare di guidare anche in questo tratto e siamo stati contenti della nostra scelta. Abbiamo poi preso l’auto a noleggio a Medina per raggiungere al-ʿUlā e dintorni.
In città purtroppo i mezzi pubblici sono poco sviluppati, come già scritto, e bisogna un po’ arrangiarsi con i taxi di vario tipo. Per questo è stato utile avere l’auto per muoversi ad al-ʿUlā e dintorni: zona che ci è piaciuta tantissimo. Alla fine abbiamo deciso di non fare turismo balneare perché al momento non sono molto sviluppate le strutture sul mare. Per fare il bagno avrei dovuto pagare un biglietto per recarmi un giorno dentro una struttura dove avrei potuto mettermi il bikini, ma non avrei potuto godermi a pieno e con tranquillità la barriera corallina.
Comunque, per quello che ho potuto leggere e capire, il governo dell’Arabia Saudita pare essere indirizzato a creare solo costosi resort di lusso sulle isole di fronte alla costa per sviluppare un turismo balneare elitario. Come sempre, anche se non nella top ten dei paesi da visitare al mondo, trovo che anche questo viaggio ci abbia regalato un’altra bella esperienza culturale ed umana.