Il Molise questo sconosciuto di o quasi

Il Molise è una regione sconosciuta ai più ma che come una piccola perla rara racchiude al suo interno una varietà unica di paesaggi, storia, tradizioni e cultura. In pochi km si passa dalle belle spiagge dorate alle verdi montagne. Moderne città si alternano a borghi antichi, piccole chiesette di campagna fanno posto a imponenti chiese, aree...
Scritto da: giogio77
il molise questo sconosciuto di o quasi
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Il Molise è una regione sconosciuta ai più ma che come una piccola perla rara racchiude al suo interno una varietà unica di paesaggi, storia, tradizioni e cultura. In pochi km si passa dalle belle spiagge dorate alle verdi montagne. Moderne città si alternano a borghi antichi, piccole chiesette di campagna fanno posto a imponenti chiese, aree archeologiche a castelli di antico retaggio. Terra dei fieri Sanniti che osarono sfidare la grande Roma costringendo l’esercito romano ad una sonora sconfitta alle Forche Caudine nel 321 a.C. Il Molise ha saputo mantenere intatte le sue tradizioni. I molisani poi, con la loro accoglienza, gentilezza e cordialità vi conquisteranno. E poi non dimenticate la gastronomia che in Molise è sinonimo di legame con la terra e gli antichi sapori. Qui grigliate di agnello, insaccati di maiale ma anche caciocavallo, pecorino, ricotta, mozzarelle e primi fatti in casa come cavatelli al sugo di cinghiale, tagliolini con i fagioli, fettuccine ai funghi e tartufi, zuppe di farro e legumi la fanno da padroni. Senza dimenticare le specialità di mare come le deliziose zuppe di mare e i brodetti di pesce. Infine, ultimi, ma non ultimi, gli ottimi vini autoctoni e l’olio D.O.P. 1° giorno: Termoli – 6 Agosto 2006 Percorrendo la A 14 in direzione Bari e uscendo al casello autostradale “Termoli” siamo arrivati nell’omonima cittadina costiera molisana. Termoli è una deliziosa e animata cittadina con belle spiagge sabbiose e un suggestivo centro storico e sarà la nostra base per tutti i 10 giorni di vacanza. Il richiamo del mare è troppo forte e dopo aver sistemato i bagagli ci siamo letteralmente fiondati in spiaggia. Termoli è caratterizzata da due lunghe spiagge sabbiose. La prima si sviluppa a nord della città, lungo il Lungomare Cristoforo Colombo, è ben attrezzata e dispone anche di lunghi tratti di spiaggia libera con diverse postazioni di vedetta dei guardia spiagge. La seconda, invece, si sviluppa a sud della città, a poca distanza dal porto, in zona Rio Vivo e anche questa è ben attrezzata. Noi scegliamo la prima crogiolandoci al sole e godendoci il mare azzurro e dal fondale basso con vista all’orizzonte del Castello e delle alte mura del borgo antico. La sera, invece, siamo partiti alla scoperta del centro storico che si rivela davvero una piacevole sorpresa. E’ infatti molto ben tenuto, si protende verso il mare ed è circondato da una poderosa cinta muraria del XII secolo a picco sul mare. Transitando davanti all’imponente Castello Svevo, il simbolo di Termoli, risalente all’epoca di Federico II di Svevia e addossato alle mura, si arriva alla Porta d’ingresso del centro storico situata affianco alla Torre cilindrica, detta del Belvedere, e da qui ci si immerge in un dedalo di caratteristici vicoletti di pietra sui quali affacciano le colorate casette dei pescatori con i loro balconi fioriti ma anche tanti negozietti, pizzerie e ristoranti. E noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per gustare la nostra prima cena termolese a base di pesce in un ristorantino all’aperto. Dopo cena ci siamo goduti una passeggiata per i vicoletti arrivando prima in Piazza Duomo sulla quale affaccia la Cattedrale, gioiello in stile romanico-pugliese del XII secolo e poi sulle bellissime terrazze sul mare e sulle mura con vista dall’alto del porto, del trabucco e del Lungomare Colombo. 2° giorno: Termoli – 7 Agosto 2006 Per la nostra seconda giornata molisana ci siamo regalati un’altra giornata di relax in spiaggia e la sera dopo una passeggiata lungo il frequentatissimo e pedonale Corso Nazionale ci siamo inoltrati all’interno delle sue adiacenti e caratteristiche viuzze che pullulano di locali, gelaterie e ristorantini tipici attaccati gli uni agli altri dove abbiamo gustato una buonissima pizza ai frutti di mare. Un’altra passeggiata ci ha condotti all’attrezzato porto turistico dal quale partono anche le motonavi per le vicine e meravigliose Isole Tremiti, nostra tappa di domani, oltre che per la Croazia.

3° giorno: Isole Tremiti e Campomarino – 8 Agosto 2006 Siamo partiti di buon ora dal Porto di Termoli e in 40 minuti siamo sbarcati sul molo dell’Isola di San Domino, l’isola più grande dell’Arcipelago. Appena sbarcati sull’isoletta ci siamo accordati per un’escursione in barca che comprendeva il periplo dell’isola, lo sbarco sull’Isola di San Nicola, situata di fronte a San Domino e il ritorno al molo di San Domino. L’escursione in barca è stata molto piacevole. Abbiamo ammirato lo Scoglio dell’Elefante, così chiamato perché la roccia è stata modellata con la forma dell’elefante e le varie grotte all’interno delle quali si possono vedere una miriade di pesci e un’acqua limpidissima che assume tonalità che vanno dall’azzurro alla smeraldo. E tra le “attrattive turistiche” il nostro capitano non ha dimenticato di menzionare anche la bella villa di Lucio Dalla che ha fatto delle Isole Tremiti uno dei suoi buen retiro preferiti. Terminato il periplo dell’isola siamo sbarcati a San Nicola e anche qui l’acqua ha dei colori meravigliosi e di una limpidezza unica. Dal molo siamo partiti per l’arrampicata che ci ha condotti, attraverso una ripidissima salita, alla vetta dell’antica Fortezza Saracena che, con la Chiesa di Santa Maria, caratterizza San Nicola. Arrivati in cima abbiamo ammirato la meravigliosa vista panoramica a picco sul mare dell’isola di San Domino con i Faraglioni Pagliai e delle isolette vicine. Tornati in basso verso il molo in pochi minuti di barca siamo ritornati a San Domino. Appena sbarcati ci siamo diretti verso il belvedere dove, su una comoda panchina di legno all’interno della pineta, abbiamo gustato il nostro pranzo al sacco. La vista sotto i nostri occhi era impareggiabile. Infatti, dal belvedere in lontananza si vede l’isola di San Nicola con le sue mura e la Chiesa di Santa Maria mentre in basso si ha una splendida visione d’insieme della spiaggia principale di San Domino che con la sua sabbia chiara e l’acqua che fa concorrenza ai paradisi tropicali. Tornati sul molo con un taxi boat siamo giunti nella meravigliosa spiaggetta dei Pagliai, raggiungibile solo via mare, e qui siamo rimasti circa un’oretta. Vista la relativa difficoltà nel raggiungerla, sulla spiaggia eravamo davvero pochi e questo non fa che accrescerne il fascino. Prima di imbarcarci per tornare a Termoli ci siamo goduti un ultimo bagno nella paradisiaca spiaggia principale di San Domino che iniziava a svuotarsi e con i costumi ancora bagnati, stanchi ma felici, abbiamo ripreso la via di “casa”. La sera siamo andati a Campomarino Lido, attrezzata località turistica abitata solo d’estate a pochi km da Termoli. Ci siamo fermati a mangiare una pizza e ci siamo goduti una passeggiata sul vivace Lungomare pieno di gente, localini e bancarelle.

4° giorno: Termoli e Larino – 9 Agosto 2006 Dopo la mattinata trascorsa in spiaggia, in pomeriggio abbiamo visitato la vicina Larino. Larino è un bel paese ricco di storia e molto interessante è il suo centro storico col Palazzo Ducale e la Cattedrale di San Pardo. Il Palazzo Ducale ha forma quadrata con una torre angolare posta a nord est. Attraversata la porta, per accedere all’interno del Palazzo si percorre una lunga scalinata in pietra, che conduce a un bellissimo atrio-porticato, vivacizzato da aiuole geometriche delimitate da pietre. Il porticato, molto elegante, sorregge un loggiato ben curato. Nelle sale in cui è ospitato il museo civico si possono ammirare tre splendidi mosaici policromi romani, quello detto della Lupa, quello del Leone e quello degli Uccelli, del periodo tra i secoli II e III d.C. La maestosa Cattedrale di San Pardo dell’XI secolo è il più importante monumento medievale della cittadina ed ha una meravigliosa facciata impreziosita da un ricchissimo portale e da un magnifico rosone che è un vero capolavoro. Quindi ci siamo diretti verso l’interessante anfiteatro romano e il complesso archeologico circostante. L’anfiteatro romano si trova nella zona di Piana San Leonardo, cuore dell’antica Larinium e zona ricca di interesse culturale e archeologico. L’Anfiteatro di Larino (III – II secolo a.C.), a differenza del Colosseo e dell’Arena di Verona, non ha una struttura ad arcate. Di forma ellittica, dispone di quattro porte principali, disposte alle estremità dei due assi. Di queste la principale doveva essere quella a nord, la cosiddetta “Porta dei Gladiatori”, attraverso cui passava il corteo prima dei giochi e uscivano i gladiatori vincenti. Ben conservata è l’arena in cui avvenivano gli spettacoli. A circa due metri dal piano dell’arena è ben visibile il podio, cioè il settore riservato all’aristocrazia, formato da tre gradini rivestiti di pietra. In posizione decentrata si apre una fossa quadrata, anticamente destinata al montacarichi per il sollevamento degli scenari dei giochi e delle gabbie degli animali (sul suo fondo sono stati trovati i contrappesi che ne assicuravano il funzionamento).

5° giorno: Campobasso, Gambatesa, Matrice e Sepino 10 Agosto 2006 Da Termoli abbiamo imboccato la SS “Bifernina” e in meno di un’ora abbiamo raggiunto Campobasso. Lungo il percorso la strada, su un ardito e scenografico viadotto, attraversa il Lago di Guardialfiera. Prima di arrivare a Campobasso però abbiamo fatto una piccola deviazione per visitare la bellissima Chiesa di Santa Maria della Strada distante circa 8 km dal capoluogo. La Chiesa di Santa Maria della Strada, consacrata nel 1148, è uno splendido esempio di architettura romana ed è circondata dal verde della campagna molisana. Molto bella la sua facciata e il rosone mentre la torre campanaria è staccata rispetto alla chiesa. Dopo una breve sosta ci siamo rimessi in macchina tornando verso Campobasso. Campobasso è il capoluogo della regione Molise ed è una città moderna ma che offre comunque diversi spunti turistici. Per la visita della città siamo partiti dal pedonale Corso Vittorio Emanuele, luogo di passeggio di tutti di campobassani fiancheggiato da negozi, bar e gelaterie. Lungo il Corso, che termina in Piazza della Prefettura, abbiamo incrociato prima Villa dei Cannoni, deliziosa e ben tenuta area verde e subito dopo Piazza Vittorio Emanuele sulla quale affaccia il bel Palazzo Comunale. Una volta raggiunta Piazza della Prefettura abbiamo ammirato Palazzo della Prefettura, la Cattedrale della SS Trinità edificata nel 1506 in stile neoclassico col pronao e il frontone triangolare tipico dei templi greci e Teatro Savoia, il teatro cittadino. Da Piazza della Prefettura imboccando via Marconi siamo arrivati nella suggestiva Piazzetta Palombo, slargo quadrangolare con i due accessi chiusi da cancelli e ristrutturata di recente. Il Comune, infatti, è intervenuto per riportare la piazzetta al suo originario aspetto di mercato settecentesco e su di essa affacciano piccole botteghe di prodotti dell’artigianato artistico molisano contornate da una tettoia sporgente con gli spioventi in rame. La Piazzetta è anche location ideale di mostre ed eventi enogastronomici. Il simbolo della città però è il Castello Manforte che domina dall’alto la città ed è raggiungibile con una bella passeggiata in salita attraverso il pittoresco centro storico caratterizzato da stretti vicoli, tantissime scalinate e le case addossate le une alle altre. Così da Piazzetta Palombo siamo ritornati verso Piazza della Prefettura e imboccando via Cannavina siamo arrivati a Largo San Leonardo, sul quale affaccia l’omonima Chiesa in stile romanico gotico, e dal quale inizia la salita che porta al Castello Monforte. Lungo la passeggiata abbiamo incontrato anche le belle Chiese di San Bartolomeo e di San Giorgio. La Chiesa di San Bartolomeo, in stile romanico, è situata sulla parte alta del centro storico, immediatamente a ridosso della scalinata che sale verso il Castello ed è circondata dei resti delle mura medievali. Proseguendo siamo giunti alla Chiesa di San Giorgio in stile romanico a pietra viva. Quindi siamo arrivati a Castello Monforte. Il Castello Monforte, circondato dal verde, è a pianta rettangolare con una grande torre rettangolare che ospita la stazione meteorologica dell’aeronautica militare. Alla sommità delle mura vi è una lunga sequenza di merli guelfi. L’interno del castello è molto scarno ma la vista che spazia sulle montagne dell’Alto Molise e dell’Abruzzo è molto bella. Di fronte al Castello Monforte c’è la Chiesa della Madonna del Monte. Praticamente attaccato a Campobasso c’è il paesino di Ferrazzano situato su una collina ben visibile dalla città e che nasconde una curiosità: il nonno paterno dell’attore Robert De Niro era infatti originario proprio di Ferrazzano e l’attore ha mantenuto un forte legame col paese. Dopo aver pranzato velocemente in un fast food ci siamo diretti verso Gambatesa, paesino situato a circa 30 km da Campobasso che merita una vista per il bel Castello dei Conti di Capua. Il Castello dei di Capua è situato nel centro storico del paesino e ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli fino a diventare una Fortezza Signorile dei Conti di Capua. E’ a pianta quadrangolare, presenta sul lato sud ovest una merlatura guelfa ed è conosciuto per un pregevole ciclo di affreschi cinquecenteschi al suo interno rappresentante paesaggi, pergolati, tendaggi, scene mitologiche ed allegoriche. La struttura si sviluppa su quattro livelli e sulla facciata nord ovest presenta una loggetta con tre archi. Molto ben tenuto, di proprietà della Sovrintendenza ai beni culturali, è utilizzato spesso come location di convegni, concerti e mostre. Da Gambatesa ci siamo diretti verso Sepino, distante circa 30 km. Sepino è famoso per la bellissima e ben conservata Area archeologica dell’antica città di Sepinum edificata dal popolo dei Sanniti. Sepinum fu costruita secondo i canoni dell’edilizia militare romana, che prevedeva che le città sorgessero all’incrocio di due assi viari, il decumano massimo e il cardine massimo ai quali venivano allineate una serie di vie secondarie, che davano alle città una forma urbanistica molto regolare. La città era cinta da mura con numerose aperture per proteggersi dalla incursioni nemiche e diverse torri collegate da un camminamento. Nelle mura si aprivano quattro porte a carattere monumentale. Una volta arrivati all’interno delle mura dell’area archeologica ci siamo completamente immersi nell’atmosfera del posto passeggiando tra i resti del Foro, della Basilica Augustea, della Curia, della Porta Bojano, delle Terme e del Mercato. Molto bello e ben conservato il Teatro semicircolare con tanto di palcoscenico che poteva contenere fino a 3000 spettatori e che ancora oggi è utilizzato per numerose e importanti rappresentazioni teatrali. Per concludere la serata ci siamo fermati a mangiare in un bel ed economico agriturismo di Sepino.

6° giorno: Termoli 11 Agosto 2006 Giornata di relax in spiaggia a Termoli a base di sole, mare e dolce far niente.

7° giorno: Alto Molise 12 Agosto 2006 Da Termoli abbiamo preso la Statale verso Vasto e da qui la Statale Trignina verso Isernia. Usciti a Pescolanciano ci siamo fermati ad ammirare il Castello dei Baroni d’Alessandro del XII secolo che sorge sullo sperone di una roccia che domina dall’alto il paese e tutta la valle circostante. Il Castello ha una forma esagonale irregolare e l’’unico ingresso ancora oggi esistente è costituito dalla guardiola, al di sopra della quale sporge un balcone con cinque pannelli in pietra scolpita. La proprietà del Castello è frazionata tra la famiglia D’Alessandro e la Provincia di Isernia, è in condizioni discrete ed è aperto al pubblico solo il 26 agosto in occasione della Festa di Sant’Alessandro. Proseguendo verso Capracotta ci siamo fermati a Staffoli, una frazione di Agnone che racchiude un vastissimo paesaggio di boschi e pascoli ed è una frequentata località turistica. Qui infatti è stato ricostruito un piccolo Far West americano con tanto di saloon, spazi per rodei, raduni, feste country, allevamento e spostamenti di mandrie. Appena qualche chilometro dopo, sempre in direzione Agnone, c’è l’incrocio che porta a Pietrabbondante. In località Calcatello, poco al di fuori del centro abitato sorge il complesso ellenistico italico. Il complesso archeologico del teatro – tempio di Pietrabbondante, situato a circa 1000 metri di altitudine in splendida posizione sulla valle del Trigno, è la più importante testimonianza della civiltà sannita e risale al periodo tra la fine del II secolo a.C. E il 95 a.C. I primi scavi, avviati a partire dal 1840 sotto i Borbone, hanno portato alla scoperta del tempio piccolo e del Teatro, mentre nel 1959 è ripesa una campagna che ha riportato alla luce il tempio grande e provveduto alla sistemazione dell’intera area. Il Tempio piccolo, del quale rimangono quasi tutto il podio e parte del fregio e del cornicione, risale alla prima metà del II sec. A.C., mentre l’insieme formato dal Teatro e dal Tempio grande è stato eretto tra la fine del II e gli inizi del I sec. A.C. Il complesso era destinato al culto e alle attività istituzionali: nel grande tempio si svolgevano infatti riti religiosi, mentre nel teatro si riuniva il senato per adottare deliberazioni importanti nell’interesse dello Stato. Il Teatro, con la sua cavea e le sedute scolpite in un unico blocco di pietra, è molto ben conservato e vi si svolgono numerose rappresentazioni teatrali. Da qui siamo ripartiti verso Agnone, bel paese montano posto su un colle e famoso per la produzione delle campane e le botteghe artigianali di rame e ferro battuto. La prima visita quindi è stata all’”Antica Fonderia Marinelli”, una delle fabbriche di campane più antica del mondo di proprietà della Famiglia Marinelli che da sempre si tramanda questa tradizione. E non a caso solo nel centro storico di Agnone ci sono ben 14 chiese. Per realizzare una campana, ad Agnone si usano ancora le stesse tecniche dei maestri del medioevo e del rinascimento e niente è lasciato al caso dallo spessore al peso, dal diametro all’altezza. Il tutto nel rispetto di proporzioni ben stabilite. La Fonderia è stata visitata e benedetta addirittura da Papa Giovanni Paolo II, le campane di Agnone suonano praticamente in tutto il mondo e qui inoltre sono state fuse campane per avvenimenti molto importanti come quella per commemorare il centenario dell’apparizione della Madonna di Lourdes, la campana del Concilio Vaticano II, quella della “Perestrojka” per lo storico incontro di Papa Giovanni Paolo II e Gorbacíov, quella del Giubileo del 2000 e tante altre. Accanto alla Fonderia si può visitare il “Museo della Campana”, che è sorto nel 1999 ed è uno dei pochi al mondo che raccolgono una vasta collezione di campane dall’anno mille ai nostri giorni. Terminata la visita, non senza prima aver comprato alcune campanelle come souvenir, abbiamo fatto una passeggiata tra i caratteristici vicoletti del centro storico dove spuntano qua e là botteghe artigiane per la produzione di ferro battuto e rame e negozi di gastronomia che vendono ottimi insaccati e prelibati formaggi come il caciocavallo. Agnone è un paese ricco di tradizioni secolari. Ogni 24 dicembre nel paese si ripete una tradizione molto suggestiva: la “Ndocciata”, una fiaccolata di enormi torce alte diversi metri, realizzate con legno di abete bianco e fasci di ginestre secche che sono tenute insieme con lo spago. I rappresentanti delle cinque contrade del paese, di tutte le età vestiti con abiti tradizionali incendiano le ‘ndocce e si incamminano per sfilare lungo il corso principale del paese. Alla fine della sfilata tutte le ‘ndocce vengono ammucchiate per formare un unico immenso rogo, il “falò della fratellanza”, che ha un alto valore simbolico e religioso. Dopo aver ottimamente pranzato in un agriturismo ad Agnone ci siamo diretti verso Capracotta, pittoresco paese con le sue viuzze lastricate fiancheggiate dalle case. Situato tra i monti e circondato da boschi di faggio e abete con i suoi 1420 metri Capracotta è il comune più alto dell’Appennino ed è una frequentata località di villeggiatura. Un punto di riferimento importante per gli amanti della natura è sicuramente il Giardino della Flora Appenninica situato a 1550 metri di altezza e a meno di 1 km dal centro abitato, sulla strada che porta a Prato Gentile ai piedi di Monte Campo. Il Giardino, che si estende su circa 10 ettari, è situato in una posizione di straordinaria bellezza paesaggistica e domina la Valle del Sangro, con vista sulle Mainarde e la Maiella. Al suo interno crescono spontaneamente circa 350 specie vegetali censite distribuite in vari ambienti. E’ aperto tutti i giorni dal 1° giugno al 30 settembre. Dopo aver fatto un giro del giardino ci siamo diretti verso Prato Gentile dove ci sono le splendide piste di sci di fondo tra le più attrezzate d’Italia che hanno ospitato i campionati italiani assoluti del 1997. Per gli amanti dello sci alpino è disponibile anche un funzionale impianto di risalita (seggiovia e ski-lift) sul Monte Capraro. A Capracotta sono molto rinomati i prodotti caseari e quindi prima di riprendere la via di Termoli facciamo una sosta in un caseificio locale. Al volgere del tramonto, dopo aver ripreso la SS “Trignina” abbiamo fatto una piccola sosta nel Santuario di Santa Maria del Canneto, un piccolo gioiello di architettura romanica costruito dai Benedettini, molto ben tenuto e immerso in un suggestivo giardino di pini e ulivi. Molto bello anche l’interno. Adiacente al Santuario sono ben visibili i resti di una grande villa romana di campagna. 8° giorno: Vasto 13 Agosto 2006 Oggi abbiamo deciso di cambiare spiaggia e sconfinando nel vicinissimo Abruzzo ci siamo diretti a Vasto Marina, pochi km a nord di Termoli. Vasto Marina è una bella località balneare molto ben attrezzata e dispone di diverse spiagge. La sera abbiamo deciso di rendere la nostra giornata tutta abruzzese e così siamo ritornati a Vasto Marina per cenare in un ristorante un po’ fuori mano ma che si è rivelato davvero spettacolare sia per l’ottimo pesce cucinato e sia per la location con una terrazza affacciata direttamente sul mare. 9° giorno: Alto Molise 14 Agosto 2006 Da Termoli abbiamo ripreso la Statale verso Vasto e da qui la Statale Trignina verso Isernia alla volta del tour dei Castelli della provincia di Isernia: quello di Carpinone, di Cerro al Volturno e di Monteroduni. Lasciata la Trignina, dopo pochi km siamo arrivati a Carpinone. Il Castello Caldora di Carpinone domina dall’alto il centro abitato e l’intera vallata, è situato su uno strapiombo sul pescoso fiume Carpino ed è circondato dai boschi. Il Castello edificato nell’anno mille, fu uno dei più importanti baluardi guelfi molisani. Edificato su pianta pentagonale, ha cinque torri circolari, un fossato attraversabile tramite un ponte in pietra e dei robusti bastioni presso cui le guardie potevano appostarsi per respingere i nemici. La struttura originale fu più volte ristrutturata, modificata e ricostruita. E’ di proprietà privata ed è stato da poco ristrutturato. Vicino al castello si erge la chiesa di Santa Maria Assunta. Il territorio di Carpinone offre molto anche agli amanti della natura, soprattutto nelle vicinanze del centro abitato dove il fiume Carpino forma suggestive cascate, immerse nei boschi e facilmente raggiungibili tramite sentieri campestri. Lasciato Carpinone ci siamo diretti verso Cerro al Volturno noto il per il suo Castello Pandone. Il Castello Pandone è situato in posizione spettacolare sulla sommità di una roccia calcarea della quale sembra il naturale prolungamento e domina dall’alto il paese e la valle circostante. E’ costituito all’esterno da un massiccio muraglione in pietra che ne delinea il perimetro, è interamente costruito in pietra, si sviluppa su una pianta quadrangolare con tre bastioni. Le torri presentano mura per buona parte della loro lunghezza. Sorto intorno al X secolo, ha subito vari ampliamenti ed è stato teatro di alterne vicende. Nel 1500 che con i Conti Pandone il Castello fu definitivamente adattato a residenza signorile, è stato ristrutturato di recente ed è di proprietà della famiglia Lombardi. Terminata la visita di Cerro ci siamo spostati a Monteroduni per vedere l’ultimo castello della giornata: il ben conservato Castello Pignatelli. Elegante residenza rinascimentale, Castello Pignatelli, situato in posizione sopraelevata rispetto al paese, ha una struttura trapezoidale a causa dell’inclinazione del lato meridionale, quattro torri cilindriche arricchite da merli guelfi e imponenti bastioni. Da Monteroduni abbiamo ripreso la Statale e ci siamo fermati al maestoso Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso circondato dal verde e meta di pellegrinaggi. Il Santuario, costruito a partire dal 1890 in stile neogotico, è un edificio spettacolare, tutto in pietra bianca, con un’imponente cupola e la facciata articolata da rosoni e vetrate. Il 22 marzo 1888 due contadine, Fabiana e Serafina, tornando a casa si accorsero di aver smarrito uno dei due agnelli che conducevano. Mentre lo cercavano Fabiana vide l’Addolorata con Cristo Morto all’interno di una grotta in località “Cesa tra Santi” e dieci giorni dopo anche Serafina ebbe la stessa visione. Le apparizioni continuarono e si moltiplicarono anche i veggenti. Nei pressi della rupe nella quale si apre la grotta sgorgò dell’acqua, fonte ben presto ritenuta miracolosa. In seguito ai numerosissimi pellegrinaggi e alle improvvise guarigioni, il 28 settembre 1890, alla presenza di 30.000 fedeli, fu posta la prima pietra del Santuario anche se venne consacrata solo quasi un secolo dopo e cioè nel 1975. A pochi km da Castelpetroso c’è Santa Maria del Molise con una zona molto carina con un bel laghetto e il parco. Per cena, prima di fare ritorno a Termoli, ci siamo fermati in un ottimo agriturismo dei dintorni, vicino il paese di Macchiagodena.

10° giorno: Frosolone e Termoli 15 Agosto 2006 Il giorno di Ferragosto è stato diviso in due parti: la prima montana e la seconda marina. Infatti la mattina siamo andati in Alto Molise e più precisamente a Frosolone, un bel paesino montano noto per le sue coltellerie e per i suoi formaggi. Qui si forgiano metalli fin dal Medioevo ed è pieno di botteghe artigianali che forgiano coltelli artistici e forbici. A pranzo siamo andati in un affollatissimo e ottimo agriturismo in località Colle dell’Orso, circondato da verdi prati, da grandi sassi grigi e dalla tipica vegetazione montana. Dopo pranzo noleggiamo le biciclette e ci godiamo il paesaggio circostante mentre intorno a noi c’è un gran vociare di bambini festanti e intere famiglie sono alle prese della loro scampagnata di ferragosto. Il pomeriggio facciamo ritorno a Termoli. Stasera c’è il suggestivo “Incendio del Castello” e non vogliamo perderlo. Si tratta della riproduzione dell’incendio del centro storico durante l’invasione saracena subita dalla città con una rappresentazione pirotecnica sulle mura del centro storico davvero spettacolare alla quale fanno seguito i lunghissimi fuochi pirotecnici sul mare. Davvero una bella serata per concludere le nostre vacanze. 11° giorno: Termoli 16 Agosto 2006 Si parte !!!! Ebbene si è arrivato il giorno della nostra partenza. Di sicuro le nostre vacanze molisane non hanno deluso le nostre aspettative. Il Molise ha molto da offrire e speriamo trovi presto l’attenzione turistica che merita.

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