I borghi più belli d’Italia

Perchè i viaggi non sono mai come ce li aspettiamo
Scritto da: Costabuki
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A luglio del 2021 avevamo pianificato di scollinare in macchina l’Appennino Tosco-Emiliano per visitare quattro fra i borghi più belli d’Italia, raccolti in un anello di circa 300 chilometri.

Ma non sempre la vita va secondo i nostri piani, a volte si mette decisamente in salita.

Rewind

Il 9 giugno del 2021 nostra figlia Sakura, che il giorno dopo avrebbe compiuto 6 anni, si rompe una caviglia. Corsa in ospedale, trenta giorni di stivaletto e le stampelle per camminare. Non la prende bene: durante questo mese non esce di casa.

A metà luglio toglie lo stivaletto, la gamba destra è visibilmente più piccina della sua gemella e Sakura ha di fronte a sé una lunga riabilitazione con le stampelle prima di poter tornare a camminare, correre e saltare come prima.

Oltre a lei ci siamo io, Papà Antonio, e Mamma Akiko, di origine giapponese. Insieme siamo una famiglia a cui piace divertirsi al massimo, spendendo il minimo (o quasi)!

Torniamo a pochi giorni dalla partenza

Sakura cammina a fatica, accompagnata dalle sue stampelline, ancora non riesce a fare le scale, figuriamoci lunghe camminate. Cosa fare? Cancellare tutto per una settimana rilassante o partire col rischio di passare lunghe giornate in albergo?

Voi cos’avreste fatto? Noi, credo l’abbiate capito, abbiamo scelto la seconda. Dalla nostra avevamo la libertà della macchina e il pensiero che “prenderemo quello che verrà”.

E abbiamo fatto bene (anche se le difficoltà non sono mancate).

Domenica 18 Luglio

Carichiamo tutto in macchina e partiamo per la prima tappa in direzione Abetone, dove avremmo pernottato per i successivi tre giorni. La prendiamo comoda e ci fermiamo a Sestola, in provincia di Modena. Questo pittoresco paese è una famosa località sciistica vicinissima al Cimone, ma siamo in estate (e comunque non sappiamo sciare) così ci lasciamo affascinare dalla sua rocca, eretta su uno sperone roccioso che domina il borgo e le vallate circostanti.

Abbiamo messo in programma questa tappa perché avrebbe dovuto esserci un trenino a condurci comodamente fino in cima. Invece nulla. Solo noi, Sakura e le sue stampelline.

Cominciamo l’ascesa pensando che “arriveremo fin dove riusciremo”, non sapendo che ci saremmo fermati solo quando non ci sarebbe stato più nulla da salire. Non è stato facile, ma siamo arrivati in cima!

Ci sono stati tratti duri in cui abbiamo aiutato Sakura, prendendola in braccio, ma per il resto è salita da sola. Un piccolo consiglio: poco prima di giungere alla rocca, non dimenticatevi di visitare il piccolo e delizioso orto dei semplici incastonato nelle mura.

Partenza alla grande, insomma, che ci ha galvanizzato, non sapevamo ancora che la giornata seguente sarebbe andata in tutt’altra maniera.

Lunedì 19 Luglio

Dopo aver dormito all’Abetone, di cui vi racconteremo poi, torniamo un po’ indietro per il primo dei quattro fra i borghi più belli d’Italia che avremmo visitato: Fiumalbo, il borgo dei Celti.

Dopo un quarto d’ora di macchina arriviamo in paese e ci dirigiamo immediatamente al supermercato Pettorelli dove acquistiamo il famoso (e squisito) croccante di Fiumalbo e i panini per il pranzo. Nell’angolo dei libri usati, Papà Antonio scova (e acquista al volo) Bermuda: il triangolo maledetto di Charles Berlitz (e chi è appassionato di letteratura del mistero sa di quanto questo libro sia fondante).

Poi la disfatta. Sakura non vuole saperne di fare nulla. Lo spirito del giorno prima è scomparso e non intende allontanarsi di un millimetro dai giochi fuori dal negozio. La faccenda si fa lunga. Molto. Infine, con pazienza, dialogo e i bei scorci che vediamo riusciamo a convincerla a visitare il paese, ma la frase più ricorrente è “quando torniamo alla macchina”?, seguita da “va bene, ora torniamo alla macchina”.

Abbiamo chiesto troppo? Dovevamo fermarci dopo ieri? Di nuovo c’interroghiamo e di nuovo proviamo ad andare un po’ più avanti, almeno fin dove riusciamo. Giocando a rintracciare le marcolfe in città (facce apotropaiche scolpite sulle abitazioni) e cercando un vera casa infestata (almeno stando a Google Maps) concludiamo il nostro giro e torniamo all’agognata macchina. Ma non per dirigerci verso l’albergo.

Lasciamo Fiumalbo e risaliamo verso il Cimone alla ricerca delle famose case celtiche, o casoni. Queste antiche abitazioni, simili per struttura a quelle celtiche, sono capanne a due piani protette da tetti in arenaria. Ce ne sono circa 25 in zona Doccia, noi ne abbiamo esplorata una ed è stato molto emozionante.

Presa da questa ricerca, le rimostranze di Sakura scompaiono nel nulla. Nessuna richiesta di tornare indietro: solo voglia di “esplorare”! Quando torniamo in macchina subito crolla addormentata. Ne approfittiamo per un giro panoramico ammirando i dolci pendii dell’Appennino, chiedendoci (ancora una volta e non sarebbe stata l’ultima) se in mattinata avessimo sbagliato, chiedendole troppo.

Abetone

Passiamo le prime tre notti al B&B Lo slittone, in località Abetone. Il paese si trova a ben 1.388 metri sul livello del mare e non fa nulla per nascondere la sua natura di stazione sciistica.

Assolutamente da vedere sono le due piramidi che ricordano l’inaugurazione del valico, avvenuta a metà del XIX secolo. All’epoca una piramide si trovava nel Granducato di Toscana mentre l’altra nel Ducato di Modena, attualmente sono entrambe in Toscana. Vicino a loro, godendo di un’incredibile vista, si può salire sullo “slittone”, una ricostruzione del primo impianto di risalita che ha la forma, appunto, di un’enorme slitta!

Tra cene a base di carne e funghi, panorami bellissimi e un mattino con una sveglia speciale (lo scampanellio delle pecorelle al pascolo) abbiamo trascorso momenti molto piacevoli. E Sakura? Quando siamo arrivati l’abbiamo portata in braccio fino alla camera al primo piano. Quando siamo partiti scendeva e saliva le scale da sola! E non è l’unica salita che ha fatto.

Martedì 20 Luglio

Abbiamo tutta la giornata libera prima di cambiare albergo e dedicarci agli altri borghi più belli d’Italia e decidiamo di dedicarla alla montagna! Ovviamente non possiamo a fare un trekking, così approfittiamo della ovovia per salire sul Monte Gomito (1.892 m s.l.m.).

La salita è lunga. Al contrario della seggiovia, qui siamo chiusi e ci sentiamo più protetti, soprattutto quando superiamo crepacci che paiono squarci sulle pendici del monte. Arrivati in cima vorremmo dedicarci a una passeggiata in quota, nei dintorni del rifugio, ma i sentieri non sono praticabili con le stampelle. Così ci “accontentiamo” degli splendidi panorami montuosi, appuntandoci mentalmente il classico “ci rivedremo!”.

Nonostante questo, Sakura s’inerpica su per un sentierino con la stessa capacità e caparbietà di una capretta di montagna: quando si mette in testa una cosa, non c’è verso di farle cambiare idea.

Mercoledì 21 Luglio

Lasciamo l’Abetone un po’ confusi da questo luogo che ha tanta voglia di offrire qualcosa, ma in un altro periodo, non quando ci siamo stati noi. Qui tutto è dedicato allo sci e d’estate si respira troppa nostalgia dell’inverno. Peccato, anche perché avrebbe i numeri per attrarre al meglio anche in questa stagione.

Ma ora via, è tempo di visitare la Garfagnana col primo dei borghi più belli d’Italia che vedremo in Toscana: Barga. Arrivati in paese individuiamo su Internet la statua di un leone che sormonta un uomo, “stanno giocando”, dice Sakura. Con l’obiettivo di trovarlo (tipo caccia al tesoro, che ci piace tanto) cominciamo l’ascesa. Il leone si trova infatti nel Duomo, la chiesa di San Cristoforo che, come una fortezza, domina da un’altura tutto il paese.

Attraversando un ponte scorgiamo, oltre una cabina telefonica scozzese adibita a libreria self-service, un giardino pieno di giochi. Sakura lo guarda carica di voglia: da quando si è rotta la caviglia questi giardini non ha più potuto goderseli.

Passiamo il ponte e cominciamo la salita vera e propria, evitiamo le scale (un po’ troppo faticose con le stampelle) e arriviamo in cima, ripagati da un panorama a 360° che ci incanta. Nonostante il sole cocente, rimaniamo ad ammirarlo, prima di entrare in chiesa e trovare il famoso leone.

Usciti dal Duomo vorremmo salire sul campanile, ma Sakura non se la sente. Nessun problema, ci riposiamo all’ombra prima di scendere dabbasso e puntare sul parco che avevamo visto dal ponte. Ci accediamo passando sotto un antico acquedotto e Sakura, per la prima volta da più di un mese, torna a fare le amate altalene e gli adorati scivoli. Quanta gioia brilla nei suoi occhi!

E quanto godimento nei nostri nel vederla così, ancora una volta sollevati dall’aver fatto questo viaggio, che sta facendo miracoli per la riabilitazione della povera caviglia.

Ma che ci riserverà altre sorprese!

Giovedì 22 Luglio

Il giorno dopo ci dirigiamo a Castiglione di Garfagnana che, più di un paese, è un vero e proprio viaggio nel tempo. Torri, ampie mura, porte e stradine, tutte ottimamente conservate, ci riportano al medioevo. All’interno il traffico è pressoché nullo (sarebbe anche difficile farcelo stare…) e il silenzio rafforza questa sensazione. Non ci meraviglieremmo se da una curva sbucasse un carro trainato da buoi.

Guidati più dall’istinto che dalla mappa esploriamo questo borgo, saliamo sulle torri, scaliamo le mura… ehm, questo non l’abbiamo fatto (se non con la fantasia). Ancora una volta veniamo incantati dai paesaggi che scorgiamo. Roba che ci fa esclamare: “se non siete mai stati in Garfagnana, non sapete cosa vi perdete”!

Nel frattempo si è fatta ora di pranzo, optiamo per una bottega con prodotti locali, dove mangiamo dei panini al formaggio semplicemente paradisiaci. Chiacchierando col proprietario scopriamo quale sarebbe stata la prossima meta del viaggio: un parco a una ventina di minuti dove avremmo potuto vedere anche SPOILER ALERT.

Arrivare al Parco dell’Orecchiella è già di per sé un bel tragitto, che si snoda, nella sua parte finale, all’interno del Parco stesso. Lasciamo la macchina al Centro Visite e ci incamminiamo sul percorso che ci permetterà di fare incontri davvero particolari. La strada, adatta a tutti, scende dolcemente lungo il fianco della montagna. L’ideale per una passeggiata che ci conduce al primo, grande, appuntamento: quello con gli orsi. Qui ne vivono infatti quattro e, quando arriviamo, abbiamo la fortuna di vederne due che si rilassano facendo un bel bagnetto. Rimaniamo a osservarli muoversi, mangiare e camminare, affascinati come sempre si resta innanzi a creature tanto maestose.

Proseguiamo in salita e ci imbattiamo negli ormai consueti, ma mai troppo blasonati, scorci su panorami stupendi prima di arrivare al recinto dei daini. O meglio, del daino, perché solo uno ne vediamo, fuggevole come un fauno dei boschi.

Prima che il percorso ad anello si chiuda c’è l’ultimo spettacolo: un mirabolante giardino di montagna su un declivio con una vista mozzafiato. Il parco è completamente in fiore: brilla di mille colori e odora di mille profumi. L’esplorazione è d’obbligo per scovare tutte le specie e, attorno al laghetto, guardare le libellule che danzano librandosi in volo.

Tornati ad anello al Centro Visite, non abbiamo tempo per accedere all’area a pagamento per vedere i mufloni e l’orto botanico. Riprendiamo la macchina e torniamo in albergo.

Venerdì 23 Luglio

Con la visita a Coreglia Antelminelli concludiamo il nostro tour di quattro fra i borghi più belli d’Italia.

Dopo l’evocativa Pieve di San Martino, una delle chiese più antiche della Lucchesia, e San Michele, riccamente addobbata per un matrimonio che si sarebbe svolto poco dopo, ci inerpichiamo per le stradine del paese prima di tornare a valle, fermarci a mangiare e scorgere una chiesa dall’altra parte della vallata.

Sembra bella, abbiamo il pomeriggio libero e il serbatoio pieno, si potrebbe… Detto fatto, il tempo di cercare su Google Maps e siamo già in marcia.

Almeno finché non troviamo uno strano cartello: “strada non collaudata”. Mmmh.

Chiediamo a due signori che ci assicurano che la strada è praticabile, solo non hanno potato quindi potrebbe essere un po’ “opprimente”. Guidatori avvisati… beh, credeteci, abbiamo visto strade nei boschi meno invase dalla vegetazione!

Chiedendoci cosa avremmo fatto se avessimo incrociato un’altra macchina, arriviamo a Tiglio Alto: una chiesa, quattro (forse cinque) case e un incredibile panorama sulla vallata sottostante. L’ennesimo di questo viaggio fra paesaggi che non smettono di meravigliarci.

Non sappiamo se sia questa la soddisfazione più grande o l’aver puntato col dito un luogo e  l’averlo raggiunto!

Siamo giunti al penultimo giorno di viaggio, domani si torna a casa, ma non senza rinunciare a un’ultima tappa e all’occasione di perdere qualcosa (sigh).

Sabato 24 Luglio – Gallicano

Gallicano è in una posizione strategica per i borghi che volevamo visitare, così l’abbiamo scelto come base per il pernottamento. La scelta si è rivelata vincente anche per la visuale dalla nostra camera d’albergo.

La chiesa di San Jacopo ci dominava dall’alto dandoci la sensazione di aver fatto un tuffo nel passato, fino al medioevo. La sensazione era rafforzata dal fatto che l’orologio sul campanile funziona veramente e, di giorno, vengono battute le ore e le mezze ore.

In camera lo usavamo come fosse il nostro orologio e la mattina, sonnecchiando nel letto, capivamo che era l’ora di alzarci contando i rintocchi delle campane. Come se non bastasse, c’era la luna piena, che di notte percorreva il suo cammino incorniciando la chiesa.

Emozioni vere.

Come lo sono state vedere Sakura abbandonare una stampellina e procedere spedita solo con la rimanente, riuscendo addirittura a compiere alcuni passi in autonomia.

Continua così, piccola, che presto tornerai a saltellare come un grillo!

Domenica 25 Luglio

Ci siamo, è l’ultimo giorno di viaggio e non abbiamo nessuna voglia di sprecarlo perché sia “solamente” una via del ritorno. Per questo, prima di tornare verso casa, raggiungiamo l’Eremo di Calomini.

Questo incredibile santuario è stato scavato quasi interamente nella roccia, a ridosso di uno strapiombo, intorno all’anno 1000, proprio nel punto in cui si dice sia apparsa la Madonna. È incredibile quanto l’ingegno umano abbia permesso di superare le difficoltà ed erigere meraviglie come questa là, “dove osano le aquile”. Appagati, ma mai sazi, puntiamo verso casa. Grati per questo splendido viaggio, cominciato “in salita”, ma che tanto ci ha riempito e tanto ha fatto bene alla riabilitazione di Sakura che davvero, qualche tempo dopo, sarebbe tornata a correre e saltare come prima.

(fine?)

PS: mi prendo un minuto per accomiatarmi dal cappello di Star Wars, regalo di compleanno, rimasto per sbaglio all’Eremo. È stato bello condividere questo viaggio con te!

Informazioni

Quattro fra i borghi più belli d’Italia

  • Fiumalbo (MO)
  • Barga (LU)
  • Castiglione di Garfagnana (LU)
  • Coreglia Antelminelli (LU)

Altri luoghi che ci siamo goduti (spesso altrettanto belli)

  • Sestola (MO)
  • Abetone (PT)
  • Gallicano (LU)
  • Parco dell’Orecchiella (LU)
  • Tiglio Alto (LU)
  • Eremo di Calomini (LU)

Costi

A parte macchina, pernottamento e cibo non abbiamo speso nulla! Come di consueto, ci siamo dedicati ad attività gratuite, ad alto tasso emozionale (e paesaggistico).

Macchina

L’anello fra i borghi è lungo circa 300 chilometri.

Alberghi

  • B&B Lo Slittone (Abetone): circa 300 € per 3 notti + prima colazione
  • B&B Ristorante Eliseo (Gallicano): circa 350 € per 4 notti + prima colazione

Mangiare

Come ci piace fare abbiamo alternato ristoranti tradizionali, per goderci i piatti tipici, al supermercato, per risparmiare. Ecco quelli che ci sono piaciuti di più:

  • Ristorante Da Pierone (Abetone, circa 50 €)
  • B&B Ristorante Eliseo (Gallicano, circa 60 €)
  • Alimentari Sisti & C. (Castiglione di Garfagnana, circa 15 €)
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06_barga

01_sestola

02_fiumalbo

03_fiumalbo

04_abetone

05_monte_gomito

07_castiglione_di_garfagnana

08_parco_dell_orecchiella

09_coreglia_antelminelli

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