Due passi per Londra e poi tra kilt e cornamuse

Anche quest’anno l’itinerario del nostro viaggio estivo è un piacevole compromesso fra i desideri di tutti i componenti della famiglia. Così ai negozi e alla frenesia di Londra, preferita da Stefania, mia moglie, abbiamo aggiunto la natura e i castelli scozzesi che da tanto desideravo vedere. Giuseppe, 10 anni, nostro figlio, ha trovato mete...
Scritto da: FEAEMEL
due passi per londra e poi tra kilt e cornamuse
Partenza il: 09/08/2006
Ritorno il: 22/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Anche quest’anno l’itinerario del nostro viaggio estivo è un piacevole compromesso fra i desideri di tutti i componenti della famiglia. Così ai negozi e alla frenesia di Londra, preferita da Stefania, mia moglie, abbiamo aggiunto la natura e i castelli scozzesi che da tanto desideravo vedere. Giuseppe, 10 anni, nostro figlio, ha trovato mete interessanti nelle due parti del viaggio: il museo di storia naturale di Londra e il famoso lago di Lochness con il suo simpatico mostro.

Abbiamo preparato il viaggio aiutandoci con i racconti scaricati dal net, seguendo le indicazioni della nostra guida Lonely Planet e, infine, prenotando o acquistando il necessario mediante internet (aereo, Gatwick Express, travel card per bus e tube, biglietti del treno per Edimburgo, prenotazione dell’auto da noleggiare, alloggi a Londra e Edimburgo) e anche quest’anno la nostra esperienza è stata positiva sia in termini economici, che per il risparmio di tempo in loco. Così, dopo alcuni mesi di attesa …Finalmente si parte! Mercoledì 9 agosto – decollo alle ore 13.50 con volo della British Airways, con un modestissimo ritardo di 20’; accettabile nella settimana di ferragosto! Arriviamo a Londra alle ore 15.55 locali. Con il trenino interno dell’aeroporto di Gatwick ci trasferiamo in un diverso settore per poter prendere il Gatwick Express. Arriviamo a Victoria Station; da lì, in metropolitana, senza metter piede fuori dalla stazione, la Victoria line fino a King’s Kross. L’albergo, l’Alhambra, scelto proprio perché nei pressi della fermata della metro, lo troviamo ad appena cento metri dall’uscita. Il giovane alla reception ci consegna le chiavi della camera non proprio spaziosa, ma certamente pulita.

Lasciati i bagagli, alle 18.30 siamo già fuori. Decidiamo di prendere la Piccadilly line e scendere a Covent Garden; Neal Street (con i suoi negozi) poi la Shaftesbury Avenu fino a Piccadilly Circus (Soho – Chinatown) è il cuore del West End. Traffico incredibile; i famosi taxi londinesi sono i veri padroni delle strade. Risaliamo la Regent Street (ampia e chic) fino a Hamleys, che chiude proprio al nostro arrivo. Torniamo indietro e a Piccadilly ceniamo da Pizza Hut. Giuseppe è piuttosto stanco e così decidiamo di tornare in albergo.

Giovedì 10 agosto – Colazione all’inglese per tutti, una bella carica di energia e …Grassi (salsiccia, bacon, ecc)! In “tube” fino a Piccadilly. Decidiamo, quindi, di fare il giro turistico con Original Tour, gli autobus rossi scoperti che partono da Trafalgar Square. La scelta risulta azzeccata, sarebbe stato quasi impossibile vedere tutto, almeno dall’esterno, in appena tre giorni. Finito il giro con la carrellata di luoghi più o meno famosi che è inutile elencare, ci dirigiamo verso Regent Street e entriamo da Hamleys (7 piani di giocattoli); poi a Piccadilly Circus il famoso Lillywhites, mega shopping di abbigliamento di marca.

Appena usciti dal negozio ci troviamo dinanzi ai cartellone con i titoli dell’edizione straordinaria dei giornali di Londra: attentati sventati su voli tra Londra e USA. Non comprendiamo subito che la notizia finirà col segnare la giornata in corso e quella successiva. E’, infatti, dopo circa un’ora, durante il pranzo in un ristorante messicano a Leicester Square, che iniziano ad arrivare sms e telefonate preoccupate di parenti e amici. Apprendiamo che la Farnesina avrebbe addirittura invitato coloro che devono mettersi in viaggio per Londra a rimanere a casa. Si parla di un nuovo 11 settembre, di una città assediata e isolata dal resto del mondo! Pur non notando nulla di strano, entriamo in crisi per un po’… Non sappiamo cosa fare! Valutate le varie soluzioni (compresa quella di anticipare il trasferimento a Edimburgo) dopo oltre un’ora trascorsa in albergo, ci diamo una scossa e ci rendiamo conto che non serve a niente stare chiusi dentro. A Londra, per altro, è impossibile stare lontani dai luoghi affollati e quindi: metropolitana e via alla Tower Bridge, poi la Tower of London, quindi riattraversiamo il Tamigi e andiamo alla London Eye. Sono le 20.30 e il tramonto sulla ruota è di quelli indimenticabili. La spesa è notevole, ma senza rimpianti. Torniamo a Trafalgar Square e da lì fino a Leicester Square. Ceniamo a Little Italy (pollo, pizza e personale gentile). Alle 23.00 siamo in albergo e tentiamo di dimenticare la notizia del giorno e di pensare solo alla vacanza! Venerdì 11 agosto – Solo Giuseppe resiste alla “full english breakfast”. Usciamo alle 9.30: destinazione Buckingam Palace e il cambio della guardia. Ci fermiamo alla fermata Green Park della metro e, attraversato il bel parco, ci ritroviamo proprio di fronte alla residenza reale. Dopo la visita e le foto di rito, attraversiamo il St. James Park tra i fiori e gli scoiattoli (che vengono a mangiare fin sulle nostre mani) e sullo sfondo la London Eye! Alle 11.00 siamo al palazzo delle Horse Guards. Assistiamo così alla parata delle 11.00, che non avevamo programmato, poi ci ritrasferiamo, correndo insieme a centinaia di altri turisti, a Buckingam Palace. Durante il tragitto incontriamo la banda delle guardie reali. Arriviamo con loro fino al palazzo reale con la meravigliosa piazza antistante stracolma di gente. Foto e breve sosta; per assistere degnamente alla cerimonia occorreva fermarsi lì già sin dalle 10.00! Ci dirigiamo, sempre a piedi verso Hyde Park, poi ai magazzini Harrod’s, dove pranziamo all’ottimo self service. Con la metro torniamo a Russel Square e da lì andiamo al British Museum. Ogni commento risulterebbe banale.

Il resto del pomeriggio e la prima serata passano in attesa di notizie dalla coppia di amici che avrebbe dovuto raggiungerci a Londra per poi proseguire con noi in Scozia. Ieri a telefono ci erano parsi piuttosto preoccupati e incerti sul da farsi; …Saranno partiti? Finalmente intorno alle 7.00 p.M. Ci comunicano di essere sbarcati. Arrivano intorno alle 9.00 p.M. In albergo, posano i bagagli e insieme usciamo per cenare in un ristorantino da loro conosciuto nei pressi di Piccadilly Circus. E’ sempre eccitante tornare in questa piazza animatissima a tutte le ore. Ceniamo in Panteon Street, 38 da The Stockpot. E’ la nostra prima cena all’inglese. Buona ed economica. Poi un salto al Trocadero e rientro in albergo.

Sabato 12 – colazione continentale per tutti!! La mattinata è dedicata all’History Science Museum. Una delle tappe fondamentali della nostra visita di Londra. Ingresso gratuito alle 10.00 in punto. Il palazzo è già bello all’esterno …L’interno è spettacolare. Ti accoglie uno scheletro di dinosauro (un diplodoco da 22 metri) che ti trascina nella storia dell’uomo, tra scheletri e riproduzioni di animali preistorici e attuali … minerali …Preziosi, ecc. Rimaniamo due ore e usciamo giusto in tempo per pranzare (all’esterno una fila chilometrica). Andiamo a Covent Garden e pranziamo da Ponti’s buonissima la Jacket potatoes (si tratta di una patata piuttosto grossa, forse bollita e poi cotta al forno, che viene servita con tutta la buccia e spaccata in 4 con all’interno burro o formaggio o i fagioli con la salsa..).

Poi a piedi lungo Chinatown, Piccadilly Street con la Royal Accademy of Arts, Fortnum & Mason con le sue sale antiche e i suoi costosi the; lì attendiamo che scocchi l’ora per vedere l’orologio sulla parete esterna dell’edificio con i movimenti di due personaggi. Rientriamo in albergo per una breve sosta e per prenotare i posti sul treno dell’indomani per Edimburgo.

Cena al solito ottimo ristorante. Usciti dal locale troviamo una fitta pioggerellina che, comunque, non ci arresta. Decidiamo di vedere il Big Ben di notte …Che spettacolo! Domenica 13 – colazione e partenza per Portobello Road, il mercato all’aperto di Notting Hill. Piove, questa volta abbastanza intensamente. Prendiamo la Circle Line. Il cielo è sempre più cupo (un tratto della linea è all’esterno), adesso piove a dirotto. Decidiamo, così, di tornare indietro e anticipare di qualche ora la partenza per Edimburgo. Presi i bagagli già pronti in albergo, saliamo, senza posti prenotati, sul treno delle 10.30.

Il treno è stracolmo e temiamo di dover affrontare il viaggio in piedi. Non ci sono posti non riservati. Iniziamo a pellegrinare tra un posto e l’altro sperando nell’assenza del titolare della prenotazione. Siamo fortunati, ci riusciamo quasi subito e il viaggio risulterà assolutamente comodo. Il tempo, frattanto, ha continuato ad essere pessimo sino quasi all’ingresso in Scozia. Tuttavia i paesaggi sono incantevoli e dal finestrino godiamo della vista sulla campagna e sui minuscoli paesini inglesi fino a Newcastle che già dai binari appare splendida! Arriviamo ad Edimburgo in perfetto orario e decidiamo di prendere un taxi per trasferirci al nostro B&B. Si chiama Alness, in Pilrig Street, 27. Lo abbiamo prenotato via internet, speriamo vada bene ancora una volta.

Intanto, non posso tralasciare di sottolineare come i taxi inglesi, così come quelli scozzesi, siano veramente singolari. Il lato anteriore sinistro è vuoto e lì si caricano parte dei bagagli. Dietro, oltre ai due/tre posti ordinari, vi sono due sedili a molla (cioè che si aprono solo all’occorrenza) con spalle al conducente. Anche sotto questi sedili vengono inseriti i bagagli. Insomma, un’esperienza davvero strana. Arrivati al B&B ci accoglie la signora Jenny. E’ veramente simpatica, inizia a pronunciare i nostri nomi con un tono di voce inusuale da queste parti. Chiacchiera tanto …Noi la seguiamo a stento. Ci conduce alle nostre camere, dove ci fermiamo solo qualche minuto, e impazienti partiamo alla scoperta di Edimburgo. Appena un giro di …Presentazione ma, Princess Streeet, il Royal Mile, il castello in alto sullo sfondo …È già meravigliosa! Ceniamo al Garlfunkel’s, proprio sul Royal Mile (ci torneremo altre due volte perché ci siamo trovati bene e perché non è semplice trovare dove mangiare quando c’è un bambino nella comitiva). I pub-ristoranti non possono fare accedere all’interno minori di anni 16 e i comuni ristorantini si riempiono in fretta in questo periodo. Rientriamo a piedi intorno alle 11.00 godendoci le strade della città.

Lunedì 14 – dopo la doppia colazione (la signora Jenny e il marito Bryan avevano preparato un invitante tavolo con la colazione internazionale ma, quando avevamo già iniziato, ecco arrivare cinque fumanti colazioni scozzesi con uova, bacon, funghi trifolati, pomodoro e frittella di riso) gustosa ma esagerata (al rientro non basterà una dieta rigidissima). Con la pancia strapiena e incapaci a trascinarci per il miglio e mezzo che ci separa dal centro storico, prendiamo il bus n. 11 che in 5 minuti ci porta da Pilrig Street (fermata proprio di fronte il nostro B&B) a Princess Street (dinnanzi alle Informazioni Turistiche).

Obbiettivo prioritario della giornata: procurarsi i biglietti per il Military Tattoo. Ci avevamo provato via internet già a marzo, ma era tutto esaurito e, ci era stato comunicato che l’unica opportunità era presentarsi all’ufficio per acquistare gli eventuali resti della giornata. Alle 9.15 siamo già in fila. L’ufficio apre alle 10.00. Decidiamo che è sufficiente che rimanga solo uno ad attendere …Gli altri faranno un giretto …Mai scelta risultò tanto inopportuna!! Alle 10.00 in punto una biondissima signorina scozzese si affaccia sull’uscio e comunica che ci sono 67 biglietti disponibili. Io, a occhio e croce sarò il 20° …Coraggio ce la facciamo!! In pochi minuti arriva il mio turno. La signorina con uno strano aggeggio in mano (che, scopro solo in quel momento, serve ad annotare il numero dei biglietti che si vanno ad acquistare, in maniera da liberare gli altri in fila …Saranno stati già oltre un centinaio!) mi chiede quanti biglietti intendevo acquistare; rispondo 5. No, no, niente da fare …Uno o due, ogni persona in fila ne può acquistare massimo due!!!!! Dopo un inutile tentativo di impietosire la signorina o di approfittare dell’improbabile fascino latino … comprendo che non c’è nulla da fare. Ripercorro il breve tratto di strada ed eccoli … sono lì in fondo …Inizio ad urlare per farmi raggiungere …In pochi secondi mi ripresento alla signorina. Siamo tutti qui dico …Lei tentenna e alla fine incerta, senza dare ascolto alle lamentele di coloro i quali erano ancora in fila, ci fa entrare. Rimangono solo i posti nella tribuna centrale. Sono 36 pound a testa. Li prendiamo e …Non ce ne pentiremo! Frattanto sono già le 11.00. Edimburgo è piena di gente e ancora più bella in questa giornata serena con un magnifico sole. Troppo tardi per entrare al castello…Centinaia le persone in fila! Dopo una lunga passeggiata nel centro pieno di giovani attori, suonatori di cornamuse, giocolieri, mimi che partecipano al Fringe Festival, decidiamo di fare un salto allo zoo per assistere alla parata dei pinguini. E’ alle 14.15. Pranziamo dentro il parco. I pinguini che sfilano sono solo in quattro-cinque; è questa, probabilmente, l’unica delusione dell’intero viaggio!! Pomeriggio ancora in centro per le meraviglie di Edimburgo. Alle 20.15, dopo cena, ci incamminiamo verso il castello e …Troviamo una massa enorme di gente incolonnata per il Royal Mile. Sono le migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo, che con ordine e sotto lo sguardo vigile di alcuni poliziotti si recano a vedere lo spettacolo. Fra tanti incolonnati, un poliziotto decide che è necessario dare uno sguardo proprio al mio zaino …Sarà la mia abbronzatura, chissà, comunque, tutto regolare e avanti verso i posti numerati indicati sul biglietto.

Ci siamo. Lo spettacolo inizia alle 21.00 in punto. Quando entra il reggimento scozzese suonando le cornamuse è un’emozione indescrivibile. Non è facile narrare cosa significa ascoltare dal vivo l’inno scozzese suonato da alcune decine di cornamuse accompagnate dal rullare dei tamburi!! Fantastico tutto lo spettacolo di oltre un’ora e trenta, con reparti di eserciti di varie nazionalità in alta uniforme. Usciamo soddisfatti …Ne valeva proprio la pena!! Martedì 15 – Con stupore di Ms. Jenny comunichiamo in anticipo che intendiamo rinunciare alla colazione scozzese e dopo una più apprezzata (dal nostro stomaco) colazione continentale, alle 9.20 siamo già all’ingresso del castello di Edimburgo. La visita impegna per circa 2 ore, ma è tempo ben speso. Pranziamo bene e ad un prezzo accettabile nel ristorante della piazza principale all’interno del castello, così riusciamo anche ad assistere al “One O’clock Gun” il colpo di cannone sparato ogni giorno all’una in punto. Dopo pranzo ripercorriamo un tratto del Royal Mile che continua a riservare sorprese negli angoli più nascosti e poi scendiamo a Princess Strett dove prendiamo il bus 15/A che ci porta, in circa 20’, nelle campagne fuori da Edimburgo dove si trova la Rosslyn Chapel. Il romanzo di Dan Brwown ne ha accresciuto il fascino e l’interesse dei turisti assolutamente assenti fino a qualche anno fa. La chiesetta è in restauro e quindi ci perdiamo la possibilità di vedere l’esterno, mentre l’interno è oggetto di particolare attenzione anche da parte di coloro che non hanno competenze specifiche in storia dell’arte, solo per il gusto di verificare le descrizioni contenute nel celebre romanzo.

Tornati da Rosslyn andiamo su Calton Hill, la celebra collina con diversi monumenti (fra i quali il Nelson Monument) ma frequentata soprattutto per la splendida vista sulla città di Edimburgo. Ceniamo da Frankie and Bennie un bel ristorante italo-americano all’interno di un grosso centro commerciale, l’Omni Centre of Edinburgh, proprio tra Leith Street e Princess Street. Rientrati trascorriamo la serata dialogando (si fa per dire in considerazione del nostro inglese scolastico!) con Jenny.

Mercoledì 16 – E’ il giorno tanto atteso: quello del noleggio dell’autovettura! Conducente a destra, guida a sinistra! Ho prenotato l’auto a giugno approfittando di una promozione della Hertz. Avrebbero dovuto consegnarci una Peugeot 307 s.W. E invece ci danno una magnifica Ford Mondeo 2000, di categoria superiore ma per lo stesso prezzo: appena 220,00 euro per 5 giorni (assicurazione totale, chilometraggio illimitato)! Caricati i bagagli, si parte. Uscire da Edimburgo è stata la parte più difficile dell’intero tour proprio per via della diversa posizione di guida; comunque ci riusciamo senza perdere troppo tempo e, soprattutto senza danni! Superiamo Forth Bridge diretti nel Fife, la regione costiera proprio a nord di Edimburgo. Ci fermiamo a Crail e nel minuscolo porto pranziamo con aragoste e granchi; splendida la spiaggia. Ripartiamo alle 15.00. Percorriamo una serie di stradine piccolissime che costeggiano il mare e lasciano intravedere meravigliosi paesaggi. Vorremmo fermarci, ma è già tardi! Sarà questo il tormentone dell’intero viaggio: splendidi paesaggi che non riusciremo ad apprezzare fino in fondo per l’impossibilità di effettuare soste troppo frequenti.

Alle 4 p.M. Siamo a St. Andrew. Elegante paesino sede di una famosa università. Ci rechiamo subito all’information per prenotare due camere a Stonehaven (nei pressi di Aberdeen) Nulla! In zona …Nulla! Lungo la strada per Inverness (la nostra metà per il giorno successivo) ancora niente …No vacancies, sembra divertirsi nel ripetercelo la giovane impiegata!! Troviamo solo due camere nell’albergo all’interno della città universitaria. Molto bello …Ma molto caro in relazione a quanto speso a Londra e Edimburgo (98£ la tripla). Ne approfittiamo per visitare con calma i resti della cattedrale e del castello di St. Andrew; al ritorno in albergo scopriamo che il parco curatissimo è letteralmente invaso da conigli per nulla preoccupati della nostra presenza. Giovedì 17 – Dopo l’abbondante colazione …Assolutamente non paragonabile a quella dei giovani componenti una squadra di rugby che hanno divorato quintali di cibo del più vario (dalle brioscine all’aringa!) partiamo alla volta di Inverness. Temiamo di non trovare camere libere e quindi non ci godiamo come dovremmo il trasferimento! Facciamo la M91 fino a Perth e poi la mitica A9 fino a Inverness. Totale circa 120 miglia percorsi in poco più di quattro ore. Fortunatamente c’è il sole a rendere il viaggio del tutto tranquillo. Alle 13.30 circa siamo all’information pregando di non trovare ancora difficoltà per la notte. Il gentile signore che ci riceve ci dice subito che esaudire la nostra richiesta non sarà agevole …E la preoccupazione cresce ancora!!! Qualche secondo al computer, una telefonata …Si, abbiamo le due camere per questa notte. E’ un B&B proprio in centro Fenton House in Crown Circus 6, approfittiamo del momento fortunato e chiediamo anche di prenotarci due notti a Fort William, la nostra meta successiva …Anche qui qualche secondo …Una telefonata …Non c’è nulla a Fort William, ma … C’è un B&B a Spean Bridge, appena 10 miglia prima del noto centro turistico. OK prenotiamo tutto con 3£ per ognuna delle due prenotazioni più l’acconto del 10% sulla spesa.

Sollevati dalla certezza di non dover dormire in auto, pranziamo con delle salsicce nella piazza di Inverness e andiamo a scaricare i bagagli nel B&B. Ci accoglie il proprietario di una magnifica villa stile ‘800 con mobili d’epoca. Ci mostra le camere, il bagno, la sala colazione e ci chiede (sorprendendoci un po’) che tipo di colazione preferiamo, chiarendoci che dobbiamo scegliere sin da subito se la continental o la scottish. Cinque continental. Le camere sono straordinariamente pulite e arredate con gusto. Bene si riparte …Ma che! Piove a dirotto e Mr. Graham sorride dicendoci “scottish weather!!” Pazienza …Ma non ne occorre poi tanta, dopo meno di venti minuti smette di piovere e noi ci avventuriamo con un equipaggiamento adatto ad affrontare il freddo polare! Col passare dei minuti il cielo inizia a schiarirsi e finalmente esce pure il sole. La città si anima: facciamo il centro, proprio bello, da tipica città del nord, il castello e poi il giro del Ness fino alle Ness Islands. Molto bello!! Torniamo in centro con una fame da lupi e andiamo a cena da Mc Gonagalls, in Bridge Street. Finalmente assaggiamo il piatto tipico scozzese: l’haggis. Un sapore forte, ma buono. Anche tutto il resto è ottimo compresa la birra scozzese ed il conto.

Venerdì 18 – E’ proprio bella la casa e ottima la colazione, quasi ci dispiace dover andare via. Il silenzioso proprietario ci fa una strana domanda: vuole sapere il significato di una parola italiana! La ripete, ma non riusciamo a comprendere, allora ci mostra il libro degli ospiti e ci segnala che due italiani (romani) avevano dato come giudizio quello di “very tirchio”. La circostanza ci mette un po’ in imbarazzo e comunque spieghiamo il significato della parola pur manifestando il nostro assoluto dissenso. Il nostro giudizio è certamente ottimo per nulla compromesso dalla scelta impostaci circa il tipo di colazione …Tutt’altro; le esperienze dei giorni scorsi, anzi, ci hanno dimostrato che è spesso un deprecabile spreco quello di fare servire le tipiche colazioni locali che poi non vengono consumate o solo in minima parte. Comunque, alle 9.00 siamo già in strada con la destinazione più attesa da Giuseppe: Loch Ness!! La giornata è delle più adatte: cielo grigio, pioggerellina quasi impercettibile, nebbia appena fuori dal paese. Solo una mezz’oretta sulla A82, costeggiando il loch Ness, che si estende per 32 miglia, da Inverness a Fort Augustus, ed eccoci all’Urquat Castle e al lago dove dimora la mitica Nessie. Suggestivi i resti del castello, valorizzati certamente dalla leggenda del mostro. Si, …Forse è lì …Tra la nebbia!!! No, niente da fare … Dobbiamo andare via senza neppure salutarla. E così, dopo un’ora si riparte, lasciando all’ingresso centinaia di turisti e di auto! Arriviamo sino a Invergarry e poi con la A87 fino a quello che si annuncia come uno dei più belli castelli della Scozia: L’Elian Donan Castle conosciuto come il castello di Highlander (perché lì è stato girato il film). Già prima di arrivare, però, ci godiamo dei paesaggi fra i più belli di quelli fino ad ora attraversati. Diverse soste …Ma mai abbastanza! All’1.30 da dietro una curva scorgiamo il castello. E’ magnifico, su un isolotto e vi si accede solo attraverso un ponte in pietra! Si trova proprio nella confluenza tra il loch Duich, il loch Alsh e il loch Long. Decidiamo di far crescere il desiderio di visitarlo fermandoci a pranzo nel self service antistante. E’ un pranzo veloce perché temiamo che il tempo possa nuovamente cambiare e rovinarci le foto. Alle 16.00 completiamo la visita piacevole anche nelle sale interne (un custode in custode ha anche fatto una foto con Giuseppe consentendogli di impugnare una bellissima spada).

Ripartiamo e, ripercorrendo la stessa strada dell’andata, notiamo panorami ancora diversi. Così altre soste e altre, tante, foto. Alle 18.00 siamo a Spean Bridge e in questo piccolo borgo troviamo subito il nostro B&B Mahaar. Che dire? Bellissimo: casetta bianca a piano terra con il giardinetto verde tutto intorno, i nanetti sparsi e la staccionata in legno. Ci accoglie il simpatico Mr. Alan che ci accompagna nelle nostre camere e ci spiega che siamo in tutto nove persone (altre due camere oltre le nostre). Ci chiede a che ora vogliamo fare colazione in maniera da poter organizzare al meglio il servizio. Anche qui estrema pulizia; vale la pena sottolinearlo per la cattiva reputazione di cui gode la regione. Si offre di aiutarci nella scelta del locale dove cenare e ci indica su una cartina le caratteristiche dei 5 ristoranti del luogo, scartandone uno per la qualità del cibo e due per il costo eccessivo. Noi invece decidiamo di passare la serata a Fort William e così dopo una doccia ci rimettiamo in macchina. La città un po’ mi delude. E’ tutta su una strada dalle case abbastanza moderne nei pressi del lago. Certamente la fama del luogo è dovuta al fatto che si trova proprio alle pendici del mitico Ben Nevis, la montagna più alta della Gran Bretagna con i suoi 1344 m., dove è stato ambientato anche Braveheart, ma noi, purtroppo, non abbiamo il tempo di salire su per quei, certamente meravigliosi, percorsi!! Ceniamo, invece, piuttosto bene al Ben Nevis ristorante che si affaccia proprio sul loch Limmhe.

Sabato 19 – E’ il giorno del trenino a vapore per Mallaig. Anche qui incombe il rischio di non trovare posto, così alle 9.15, dopo la solita abbondante colazione, siamo già alla stazione. Purtroppo scopriamo che il trenino “The Jacobit” dove è stato girato uno dei film di Harry Potter non parte di sabato. C’è però, e ad un prezzo più contenuto, il treno ordinario che segue la stessa tratta per un percorso che dicono essere spettacolare, fra i più belli al mondo (cfr. Lonely Planet).

Effettivamente i binari attraversano luoghi meravigliosi: sono le Highland! Le chiuse sul loch, poi il viadotto di Glenfinnen (con 21 arcate in pietra sospese nella valle, quello del film La camera dei segreti, di H. Potter), il Glenfinnen Monument (colonna sormontata dalla statua di Highlander in kilt) e poi il verde, anzi, i verdi, sempre diversi delle montagne, dei boschi, lungo i corsi d’acqua, i fiumi, i laghi, le cascate, gli isolotti e poi, quando si arriva sulla costa, il mare di un azzurro intenso le scogliere e le spiagge sempre diverse. Scendiamo a fine tratta, Mallaig e questo è stato probabilmente un errore. Si tratta di un borgo di mare che non offre granchè, mentre abbiamo attraversato luoghi splendidi che avremmo potuto anche vedere da vicino e con calma scendendo ad una delle tante fermate del treno. Purtroppo non c’è la possibilità di farlo al ritorno perché c’è solo un treno nel pomeriggio.

In compenso ci deliziamo pranzando con ottimi fish and chips.

Viaggio di ritorno ancora incollati al finestrino e con ripetuti tentativi di foto in movimento.

Torniamo a Spean Bridge e notiamo proprio nei pressi del nostro B&B diverse persone recarsi verso la vicina chiesa. Si tratta di una Chiesa cattolica dove stava per essere celebrata la Messa prefestiva alla quale decidiamo così di partecipare. Alla fine della celebrazione il parroco attende sulla porta l’uscita dei fedeli regalando a tutti un sorriso e qualche parola di saluto. Saluta anche noi e ci chiede di dove siamo. Si respira l’aria familiare di un piccolo centro dove tutti si conoscono. Ceniamo alla “Old station” . Si tratta di un ristorante all’interno degli ex uffici della stazione ferroviaria. La cena è ottima ma l’attesa lunghissima. Approfittiamo per vedere un treno antico fermo in stazione che viene utilizzato per dei percorsi turistici ma con dei prezzi esorbitanti: The Royal Scotsman.

Domenica 20 – Lasciamo Mr. Alan e signora e ci avviamo verso Oban. Anche questa strada, la A828, non manca di paesaggi mozzafiato, primo tra tutti quello che comprende anche il Castle Stalker.

Oban è proprio bella. E’ qui il porto dal quale partono i traghetti per Mull.

La sosta è, purtroppo, breve perché dobbiamo attraversare tutta la riserva del Loch Lomond e arrivare a Stirling nel primo pomeriggio. Oggi faremo rientro a Edimburgo.

Ci fermiamo per pranzare in un locale a poche miglia da Stirling che ha come richiamo una scottish highland cattle, la tipica mucca scozzese dai “capelli rossi”, il più antico genere di mucca apparsa in Europa, estremamente mansueta e veramente simpatica con quelle sue enormi corna e il ciuffo rosso davanti la fronte.

A Stirling percorriamo in senso opposto le due strade che hanno come vertice il famoso castello.

E’ uno dei luoghi più carichi di storia e di tradizioni dell’intera Scozia. Dal castello si gode una magnifica vista dell’intero paese e del vicino monumento a William Wallace, l’eroe scozzese protagonista di Braveheart.

Stirling dista appena una trentina di miglia da Edimburgo che percorriamo in circa un’ora essendo interamente autostrada.

Arriviamo così ad Edimburgo un po’ prima del previsto e decidiamo di andare a vedere il Britannia, il battello reale, ormai in disuso, ormeggiato sul porto di Edimburgo. L’orario di visita è ormai finito e l’imbarcazione si può solo vedere dall’esterno. Sfruttando questa attrattiva, difronte ad essa è stato realizzato un enorme centro commerciale con decine di ristoranti e di negozi. Le Highland sono già lontane!!! Tornati all’Alness Bed and Breakfast (che avevamo lasciato prenotato il giorno della partenza), la signora Jenny ci accoglie col solito fragoroso saluto e ci assegna le nuove stanze. Ceniamo al Garlfunkel’s per non perdere un’altra sbirciatina al Royal Mile e prenotiamo i posti sul treno delle 11.00 dell’indomani per Londra.

Lunedì 21 – Consegniamo l’auto e prendiamo il treno per Londra. Lungo il viaggio sentiamo già nostalgia delle selvagge Highland dove avremmo dovuto fermarci certamente molto di più. Forse sarà per un’altra volta! Londra, però, ci rimette in fermento. Il tempo è ottimo …Alle 16.00 siamo di nuovo in metropolitana per uno sguardo a qualche negozio …Le donne ne sentivano la mancanza dopo tanta natura scozzese! Profittando della splendida serata, facciamo due passi a Carnaby Street che avevamo perso nei precedenti giorni, poi ancora Piccadilly, Trafalgar Sq. Quasi per imprimerci ancor più nella mente il ricordo di questa magica città.

Martedì 22 – la proprietaria del nostro hotel, di origini italiane, ci consente di fare colazione un po’ prima dell’orario consueto, cos’ alle 7.15 siamo già in metropolitana, poi sul Gatwick Express e alle 8.30 in aeroporto. Dopo un momento di sbandamento per l’enorme massa di gente nei vari settori, riusciamo a trovare il nostro gate. Il ceck-in è particolarmente rigoroso (fanno andare scalzi sotto il metal detector), ma, nonostante tutto, il volo parte in orario ed il rientro è tranquillo.

Il tempo è stato un vero tiranno. Il viaggio avrebbe meritato molti più giorni, ma questo, se vogliamo, è un dato positivo, perché dimostra che è stato piacevole, ricco di emozioni, che non ci ha mai annoiato e che, anzi, ci fa tornare a casa con molta nostalgia … persino del cibo (certamente diverso ma sicuramente gustoso) e della cortesia di questo popolo!



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