Croazia in scooterone..

….bene..direi di iniziare la storia dall'1 sera,x ricordare le cose che non ho detto x via della stanchezza!...alle 23.30 dovevamo ancora fare la valigia. Per fortuna che almeno Gian ha preso la patente, se no andare via con 1 mezzo sarebbe stata pesantina come cosa... Si parte dal bar Ulisse, alle 6 e 30,dove incontriamo il papà di Cri che ci...
Scritto da: Ricca81
croazia in scooterone..
Partenza il: 02/08/2005
Ritorno il: 07/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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…Bene..Direi di iniziare la storia dall’1 sera,x ricordare le cose che non ho detto x via della stanchezza!…Alle 23.30 dovevamo ancora fare la valigia.

Per fortuna che almeno Gian ha preso la patente, se no andare via con 1 mezzo sarebbe stata pesantina come cosa…

Si parte dal bar Ulisse, alle 6 e 30,dove incontriamo il papà di Cri che ci raccomanda alla prudenza…

Si parte per il porto di Ancona ad una media dei 105,perché il Brinasty (come chiama Pelo il motorello di Gian) non può andare molto più forte.

Unica sosta x un po’ di benza a 100 km da Ancona.

Arriviamo al casello autostradale e vediamo che al porto mancano 18 km…Arrivati facciamo il check-in, poi ci spariamo un paninazzo da 3.30€ al bar del porto. Aggiungerei che una bottiglia d’acqua costava ben 1,5…

Bene, cibo a parte, i dolori cominciano subito dopo l’imbarco degli scooter.. Il simpatico parcheggiatore aveva qualche difficoltà, ma non ha gradito molto il nostro aiuto e, poco cortesemente, ci ha invitato a salire in cabina. Il catamarano è abbastanza nuovo e ben finito, peccato per i sedili scomodi e non reclinabili che ci hanno costretti a dormire a turno sdraiati sul pavimento. Il meglio comunque è iniziato con la consultazione della cartina: qui signori abbiamo dato spettacolo con la nostra ignoranza nel manovrare un mq di carta…Tra film orribili e canti mariani il viaggio è andato bene. “Atterrati” a Split, il primo pensiero è l’hotel. La prima sensazione ricevuta, dopo aver percorso pochi km, è di paura,l’asfalto è liscio, quasi saponato. Per fortuna mi ricordo dove abbiamo alloggiato con la squadra quando siamo venuti a fine anno. 70 euretti per 2 notti in camera con clima e bagno, non male. Gian si innamora subito di Antonja, di cui i miei colleghi di squadra avranno un bel ricordo…

Andati in camera facciamo un buona doccia, perché ci voleva…

Ok, ora andiamo in centro per vedere la città, prima però cerchiamo un benzinaio che non riusciamo a trovare (una piantina poi rivelerà che la città ne è piena, solo che ci giravamo sempre intorno…Furbi no??) Siamo riusciti anche a perderci, cosi, una volta ritrovati all’ hotel, prendiamo solo un mezzo per fare i vari spostamenti. Il centro è bellissimo, e ovviamente la macchina fotografica è sul letto della stanza. Verso sera decidiamo di cercare un posto tipico per mangiare ma l’unico che troviamo è il buon vecchio McDonald… Alle 10 e 30 a letto morti…

Il secondo giorno inizia un po’ peggio,dopo la sveglia, si scopre che è nuvolo e umidissimo, dopo aver fatto colazione e la routine successiva al bagno, Gian si rimette a dormire, lo sveglio perché dobbiamo andare a Trogir… Comincia a piovere… Quindi si ripiega per la visita al palazzo di Diocleziano…Dopo qualche vicissitudine (Ebbene si,Gian è riuscito ad andare in bagno…) si parte con il Tmax. Prima giro in centro poi nel palazzo: una sensazione strana camminare nei sotterranei costruiti qualche secolo fa ed ancora qui a testimoniare quant’ è stata grande Roma… È a dir poco maestosa. Usciti giriamo un po’ x Split e scoviamo il parco nazionale, ma una guardia ci fa capire che il mezzo deve rimanere li e a piedi ci vogliono 20 minuti per arrivarci,così ci guardiamo negli occhi e ce ne andiamo, camminare??! voglia=0! Visto che smette di piovere, si parte per Trogir, per arrivarci cè una gran coda, la strada liscia e i limiti rispettati da tutti non velocizzano il viaggio. Passato il ponte mobile svoltiamo a destra ma la coda è troppa anche per lo scooter, si torna indietro a e a SX al ponte. Dopo un paio di Km troviamo dove fare un bagno nelle belle acque croate e tenere sott’occhio il mezzo.

Finito imbocchiamo la strada che prima era sigillata dal traffico e arriviamo sopra una collina; un silenzio tombale ci avvolge.

Si torna indietro, visto che i benzinai scarseggiano. Sulla strada del ritorno vediamo, sul promontorio a SX, una croce, ci chiediamo se mai la ci si arrivi, così per fare, decido di imboccare una strada a sinistra della provinciale che stavamo percorrendo e, dopo qualche km di salita, magicamente appare questo bellissimo posto da cui si domina tutto un panorama mozzafiato. Dopo la visita alla croce, si riscende e qui arriva il bello…Un temporale dell’altro mondo!! I “kiwey” non bastano, quello di Gian poi…Dovreste vederlo e per capire…

Ci dirigiamo verso un benzinaio che avevamo passato(il furbone era andato dritto con una pioggia della madonna perchè credeva che li fosse solo un distributore di GPL!e chi se ne frega!), e li ci sono 2 motociclisti italiani, con donne al seguito.

Ci asciughiamo un po’ e appena smette andiamo in hotel, doccia bollente e giro in centro,dove con 50 kune ci facciamo 2 tranci di pizza e un paio di birre. Ora a nanna che domani si va a Sibenik…

Inizia il terzo giorno, purtroppo dobbiamo lasciare l’hotel e FARE LE VALIGIE…Ahi ahi ahi..,voglia zero!Almeno fuori cè il sole, speriamo che non piova come ieri…

Prima di partire arriva la bella scoperta…Anche qui le belle fighe non capiscono niente… Antonja ci diede il prezzo “a cranio” e non totale come le avevamo richiesto all’ arrivo, cosi,=> Tot. Hotel 150€.

Dopo questa malaugurata sorpresa, si parte per Sibenik,30 km di curve e paesaggi mozzafiato, incredibili, mare stupendo, l’unica pecca un vento porco, stare in piedi era difficile. 2 motociclisti italiani, in GS ci salutano (si vede così tanto che lo siamo anche noi?). Un solo benzinaio tra Split e sta città, ma la cosa non ci preoccupa, il mio sta a 4000 giri e non consuma, il Brinasty, come si sa, produce benzina..

Arriviamo a Sibenik, sembra il quartiere “pilastro”, subito 2 centri commerciali enormi fanno capolino appena entrati in città, proseguiamo e passiamo il paese senza accorgercene, fa schifo, al contrario della zona pedonale che è un po’ più carina. Non penso staremo qui, forse andremo alle cascate del Krka, poi ancora avanti…Bho! Eccoci, viste queste cascate del Krka. Spettacolari è dire poco, eravamo immersi nella natura fino ai capelli… (non i miei), cascate, ruscelli e verde ci hanno fatto perdere la testa. L’ingresso costa solo 60 kune (8.5€) x cui non si può non perdere questa creazione di madre natura. Usciti non resta che pensare a trovare da mangiare perché Gian non ce la fa più.

Ci fermiamo in un postaccio poco dopo il parco dove ci mangiamo una braciola con patate e una salsa rossa ai peperoni buonissima (finalmente qualcosa di tipico…) che ci “accompagnerà” per tutto il viaggio. Partiamo e sicuro del mio orientamento faccio strada. Mi sembrava che ci fosse “un po’ poco mare” per essere sulla “lungomare”… Infatti ci siamo persi. Questo ha fatto si che vedessimo cose stupende, come paesaggi da capogiro, strade lunghissime, desolazione, ma anche cose da far accapponare la pelle, come campi ancora minati, edifici distrutti dalle bombe, tutto questo è meglio descritto dalle foto che ho fatto. Arrivati nel paesino, nell’ entroterra di 40 km, con la cartina cerchiamo strade alternative per andare a Zadar, ma l’unico modo (x non andare a finire in Ungheria) è il dietrofront. Qui turismo ZERO! E la gente ci guardava anche un po’ male. Bene, ritornati a Sibenik, imbocchiamo la strada buona,e con la pioggerellina che ci fa compagnia per una buona parte del viaggio arriviamo a Zadar, attraversando paesini davvero carini.

La città è divisa in due: una parte sulla terraferma e una parte su di una penisola, quest ultima circondata da delle mura, infatti mi fa ricordare Bologna…

Sono le 8 passate, ci vuole un letto. Dopo 20 min. Di “gira che ti gira” e avere scoperto che anche Gian non ha un gran senso dell’ orientamento, rimaniamo nelle solite braghe di tela…

Notiamo davanti alla caserma della polizia 5 italiani in moto..! WOW!!!Gian inchioda e approccia con il solito CIAO…

Ci uniamo a loro e ci invitano ad aspettare perchè forse hanno trovato dove andare. Infatti è così! Cè un vecchietto molto simpatico che con la moglie affitta camere. 50€ in 3 è poco…Dico 3 xkè abbiamo diviso la stanza con Massimo, ragazzo della provincia di Milano che dice un “figa” ogni 2 parole… Chiediamo al vecchio, che non ricordo come si chiama, dove mangiare della carnazza, ma gli altri giudicano il rist. Troppo lontano, così ci scappa un trancio di pizza al solito modico prezzo. Io do 2 dritte ai regaz che l’indomani partivano x Split, Gian parla col vecchio che gli racconta la sua vita, ma preferisce non raccontare nulla della guerra. Ci cambia anche un po’ di soldi ad un tasso migliore delle banche… Buono no? (il mercato nero fa miracoli…).Ore 00:00: letto, domani si partirà x Rijeka.

05/08/05 Gian si sveglia tardi perchè vuole riposare, ma per me cè troppa luce e non ce la faccio, così ,i sveglio e aggiorno il diario di viaggio…

Gian si sveglia, e, fatte le valigie, salutiamo le gentile signora x dirigerci in centro x cercare di comprare dei “Diesel”, che tra kuna e saldi te li tirano dietro, solo che il giovedì è tutto chiuso, taffio e via x Fiume…

Mangiamo in un posto fichissimo, 25 a testa x un antipasto a base di prosciutto dalmata, che dovete provare, poi filetto e contorni vari + un antipastino che non avevamo ordinato…Amen.

Si parte. Chiediamo info ad un tipo che non si sa come, ma conosce un po’ di inglese e d’ italiano, e ci da la dritta x uscire dalla città. Pochi km dopo un poliziotto devia il traffico verso l’interno del paese, non ne capiamo però il motivo. Percorrendo questa nuova strada, che non ricorda altro che la triste storia del paese, arriviamo all’ entrata successiva dell’autostrada, ma appena preso il biglietto un foglio ci informa che l’ autostrada è chiusa nella direzione che ci interessa… Non ci resta nulla da fare che proseguire per arrivare al primo ingresso che è quello per Obrovac, circa 40 km da Zadar, nell’entroterra. In autostrada comincia ad esserci un forte vento…Sui 60 km/h. Usciti cè una coda eterna. Ammiriamo anche qui stupendi paesaggi grazie alla presenza di 2 laghi salati tra le montagne. Passato il paesino,dopo lunghe peripezie, e grazie alla cartina, troviamo una scorciatoia x andare a prendere l’ autostrada, arrivati sulla statale 54, vediamo arrivare dei motociclisti che hanno percorso la nostra stesa strada, fermati dalla polizia; anche io mi affianco e sento se lo sbirro parla inglese… Neanche a pensarci…Cerco di chiedergli che cosa è successo e perché la strada è chiusa. Lui mi fa dei gesti con le mani e non capisco se si è ribaltato un camion o ha paura che ci ribaltiamo noi, perché credetemi, qui cè davvero tanto tanto vento. Bene, si inverte la rotta, direzione Gracac, 20 km da Obovac, ci fermiamo per pianificare il viaggio, per parlare ad un metro dobbiamo urlare, vento pauroso, non riusciamo nemmeno a tenere dritto lo scooter da fermi… Non sappiamo come quei motociclisti vadano avanti… Nel consultare la cartina rischiamo che ci voli via. Deciso il tragitto si parte ai 30 – 40 all’ora. Poco dopo Gian rischia di cadere, un colpo di vento gli fa letteralmente sollevare il posteriore della scooter da terra.

Si sale… Arriviamo al passo Prezid, 767 metri di altezza, il termometro del brinasty segna 13 gradi, il nostro guardaroba non ci permette di resistere a tali temperature, così stringiamo i denti e via andare. Passato il valico il vento inizierà a calare, fino ad arrivare a livelli accettabili dalle parti dell’ autostrada, sita a una trentina di km da Gracac. Da qui in poi, è tutto più facile, si segue la strada per Rijeka. Usciti dallì autostrada sembra di fare la futa, il paesaggio è similissimo, non più arido e grullo come giù al sud. Facciamo 50 km di lungomare e vediamo che qui, le città sono molto piu “turistiche”. A furia di salutare moto, mi capita di salutare anche un poliziotto…Abitudine e stanchezza (lui però contraccambia…Mah!!!).

Arriviamo a Rijeka x le 21, e scopriamo che la memoria mi tradisce, perché con la squadra soggiornai anni fa ad Opatja, e non qui, così via per la suddetta città. Troviamo finalmente l’hotel dei miei ricordi, si chiama come la città.

Il concierge (si dice così?) ci da una camera, in soffitta però…Non è il massimo…Non fa schifo, fa merda: il cesso è senza aerazione… Niente clima, niente TV, cuscini infimi e il tutto racchiuso in neanche 8 mq (comodo vero?)..E il prezzo è di poco piu basso del Dujam.

Nonostante la gente “fica” che cè dentro non ci aspettavamo un tale squallore, anche se l’ hotel ha pur sempre 2 stelle …Ci accontentiamo, va bene lo stesso. Gian è dilaniato, io quasi, troviamo però le forze per fare un giro e mangiare. Ci fermiamo da un “pizzaio”, e qui un trancio comincia ad essere caro…Deduzione: conviene il sud…Giro x la città, per capire che è decisamente turistica, simile a Cattolica direi ,e scoprire che non bisogna comprare l’ acqua al bar… Prezzi stellari.

Ci trasciniamo nel letto… Notte.

06/08/05 Sveglia puntata al limite x fare colazione, che è formata da un gran buffet,con a dirittura uova e salsiccia, e una cameriera da film a luci rosse…

Finito andiamo dal concierge x sapere se ha disponibilità x la stanza anche per il giorno seguente. La sua risposta non è affermativa. Ci darà poi notizia positiva tramite telefono in camera. Possiamo finalmente fare un bagno nel mare senza dover portaci dietro bauli e borsoni. Solo Gian si tuffa perché Ricky fa il “finocchio” in quanto l’acqua è gelida… Mezz’ora al sole e già non ne possiamo più, quindi si torna in hotel. Durante il tragitto il bambinone mi assilla, vuole noleggiare un gommone con motore da 100000 hp,possibilmente yamaha per restare in tema, deve andare forte anche in acqua “a chiodo”. Sorpresa: l’hotel ha la piscina cosi il bambinone può stare un pò nel suo habitat. Doccia e subito a Rijeka per fare un pò di shopping; dapprima pranzo da Mc Donald per poi scoprire che sabato e domenica qui è tutto chiuso….Alla reception chiediamo dove trovare un posto dove si mangi della buona carne, ci viene indicato un posto in collina “al dopo lavoro”. Quindi aperitivo al porto dove conosciamo due ragazze sulla trentina (abbondante..) …Quattro chiacchiere sulle esperienze di viaggio, ma si conclude tutto abbastanza in fretta (a dire di Ricky ci hanno scambiato per due finocchi, a mio avviso tutt’ altro…). Seguiamo alla lettera le indicazioni che ci ha dato il crotalo alla reception, ma di questo fantomatico dopolavoro neanche l’ombra. Dopo 5 km di curve ci fermiamo al ristorante Aurora. Ambiente accogliente, cibo ottimo e abbondante; per non parlare del prezzo: soli 27Euro…Un unico neo: ci hanno servito spiedini di maiale che sapevano di tutto tranne che di maiale (abbiamo ipotizzato fosse gatto!!!!!). Ritorniamo al porto, c’è del movimento, incrementiamo il nostro tasso alcolico (bè al ristorante abbiamo “assaggiato” il vino locale) con un drink…La serata sembra prendere un’ottima piega, sennonché dobbiamo tornare un attimo in hotel (chissà per fare cosa…) e nel posteggiare lo scooter Ricky perde l’equilibrio per via della particolare e simpatica pavimentazione, si becca una bella distorsione, urta una macchina e rompe lo specchio sinistro. Umore sotto le suole,diverse imprecazioni e si va a letto, io non ho sonno.

Ora son qui a raccontarvi di sto viaggio che un po mi ha cambiato…Ora però buonanotte, domani mi aspettano 350 Km e il mio compagno di viaggio dorme già da un pezzo. 07/08/05 Sono le 5 del mattino, la caviglia mi fa malissimo, è grossa come un limone, si aggiunge il cibo indigesto, (forse colpa del fatto ai ferri…) e come se non bastasse un ticchettio che viene dal lucernaio della camera,…PIOVE,a tratti,va e viene fino a che non ci svegliamo…

Da svegli, caviglia sotto l’ acqua fredda e decidere il da farsi…

Ovviamente il “va e vieni” diventa stabile dopo che siamo partiti,chiuso il serbatoio, giù acqua, ma non a catinelle, a damigiane. Forse nemmeno la tuta iper- tecnologica del buon pelo avrebbe resistito! Il nostro abbigliamento da prima esperienza ci concede di arrivare umidi al punto giusto fino alla prima area di sosta dopo il confine della tanto amata terra natale, perché è dopo la dogana che finisce di piovere… Non ci volevo credere, 70 km di pioggia!! Fastidiosissima, che unita agli 8 gradi creavano la meraviglia perfetta… Una volta asciugati e riscaldati al sole si parte alla volta della nostra amata casa, prima però sosta al primo autogrill libero, qui con 13€ ci rimediamo 4 panini e inizia a mancarci la Croazia.

Per tutto il viaggio la pioggia ci segue, tipo Fantozzi, infatti sono un paio le volte che ci dobbiamo fermare per rivestirci “ da bagnato” ,tante quante quelle che ci siamo fermati per l’ impossibilità a continuare a causa della pioggia battente sulle nostre mani.

Arrivati sulla A 13, Gian esce a Bologna interporto perché si stava per addormentare, si procede cosi per la strada normale e si arriva a casa.

Epilogo Bene…Spero di essere stato chiaro nel raccontare il tutto, spero che abbiate distinto quando scrivevo io e quando Gian.

Volevo rendervi partecipi della mia gioia nell’ aver affrontato questo bellissimo viaggio con un mio caro amico, questo mi ha dato modo di conoscerlo meglio e capire quanto è lento per fare certe cose… 😉 Peccato che la meta iniziale fosse Barcellona, ma come primo giro, direi che è stato meglio così.

La Croazia merita di essere visitata, ma non dobbiamo dimenticarci anche della nostra meravigliosa penisola tanto amata anche dagli stranieri, infatti a mio giudizio molti la sottovalutano.

Spero di non avere dimenticato nulla in questo diario di viaggio, vorrei fare un saluto a chi leggerà questa strana avventura di 2 coglioni che con i loro scooteroni (majesty 250, e un Tmax ) hanno percorso strade nuove fuori dal loro paese.

Mi spiace per chi non è potuto, o non ha voluto partecipare perché si è perso un’ avventura davvero irripetibile.

Riccardo & Giancarlo.



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