Budapest e i castelli ungheresi
Abbiamo così deciso di partecipare al tour “ Budapest ed i castelli d’Ungheria” della Abaco Viaggi di Codroipo ( UD): un viaggio di 5 giorni 4 notti alla scoperta di una delle più belle capitali d’Europa arricchito dalla visita di alcune residenze nobiliari.
Attraversata l’Austria e giunti sin quasi a Vienna, siamo passati in Ungheria nord-occidentale arrivando subito dopo alla ns. prima meta, la città di Sopron.
Cittadina abitata sin dai tempi dei romani (si chiamava Scarabantia), è ricca di palazzi, chiese di varie confessioni e dimore di epoche diverse che conferiscono al centro storico un aspetto di città-museo a cielo aperto. Da vedere Fo-ter, la piazza su cui affacciano la Torre del Fuoco con il municipio, la Chiesa della Capra (il nome deriva da una leggenda locale) e la Statua della Trinità ma anche la Piazza delle Orsoline con l’omonima chiesa in stile neo-gotico. E le vie che collegano le due piazze sono un susseguirsi di case dalla particolare architettura.
L’indomani siamo partiti alla volta di Budapest con soste lungo il percorso per la visita del Castello Eszterhazy a Fertod e dell’Abbazia di Pannonhalma.
Palazzo Eszterhazy, definito la” Versailles d’Ungheria”, è stato costruito intorno alla metà del 1700 in stile barocco da Miklos, uno che andava in giro a dire “ciò che può l’imperatore, lo posso anch’io”. Il Palazzo fu sede di fastose feste ed il musicista di corte fu per moltissimi anni Joseph Haydn.
L’abbazia benedettina di Pannonhalma è invece situata in cima ad una solitaria collina e la cinta muraria difensiva le conferisce un aspetto quasi da castello. La chiesa in stile gotico ha dimensioni imponenti con un bel portale, dei chiostri ed una enorme biblioteca.
In serata siamo poi arrivati a Budapest alla cui visita abbiamo dedicato il terzo giorno di viaggio.
A Budapest c’eravamo già stati una decina d’anni fa per un “ponte di Ognissanti” non particolarmente fortunato dal punto di vista meteorologico (sole si, ma anche pioggia, nebbia e perfino neve) per cui per noi si trattava di approfondire la conoscenza della città senza quella frenesia di vedere il più possibile che ci assale quando visitiamo un posto nuovo, ma godendosi invece nuovi scorci e “scoperte”.
C’è da premettere che la maggior parte dei monumenti di Budapest risale alla fine del 1800-inizi del 1900 quando l’Ungheria ha festeggiato i mille anni dalla “fondazione” dello Stato ( che si fa coincidere con l’arrivo delle prime tribù magiare dall’est). L’anniversario è stato il pretesto per dar corso ad un’imponente attività edilizia da parte degli ungheresi per rivaleggiare con Vienna, da cui avevano da poco ottenuto l’equiparazione dei diritti (l’Impero era diventato Austro-Ungarico) .
Budapest è divisa in due dal Danubio e le due rive sono collegate da una mezza dozzina di ponti tra cui il Ponte delle Catene, costruito ai piedi della collina sui cui sorge Buda, la parte “vecchia” della città. Sulla sommità della collina ci sono il Palazzo Reale, la Chiesa di Mattia con il suo particolare tetto in maioliche colorate ed lo scenografico Bastione dei Pescatori da cui si gode una magnifica vista su Pest , la parte più nuova della città situata sulla riva opposta.
Qui spicca su tutto il Palazzo del Parlamento, un’imponente costruzione in stile neo-gotico la cui visione di notte, durante il tour in battello sul Danubio ( un “must” imperdibile…) è veramente spettacolare.
A Pest si trovano anche la Cattedrale di Santo Stefano ( consigliata la salita sul campanile per la vista della città dall’alto) e moltissimi palazzi “fin de siecle” che accumunano Budapest a molte città dell’Impero austro-ungarico donandole quell’aspetto di città mittel-europea un po’ retrò ma sempre affascinante. Il modo migliore per apprezzarla è sicuramente quello di passeggiare tranquillamente per i lunghi viali cittadini alla scoperta di scorci suggestivi e dei particolari architettonici che impreziosiscono le facciate degli edifici.
Merita sicuramente una visita la zona della Piazza degli Eroi con la colonna della Libertà e con le statue dei personaggi del passato che hanno reso grande l’ Ungheria . Dietro alla piazza c’è il Parco del Millennio che ospita il Vajdahuniad, un bizzarro complesso di edifici ognuno in uno stile architettonico rappresentativo di quanto si trova in Ungheria ( Romanico, Gotico, Barocco, ecc..) costruito sempre in occasione dei festeggiamenti per il millenario.
Altro “must” è la visita del mercato coperto : è meno turistico di quanto si possa pensare a prima vista e trascorrervi del tempo girovagando tra le decine di banchi ben ordinati, inalando i profumi e godendo della vista della merce è un vero piacere .
Il tour prevedeva poi l’immancabile serata in una czarda, la Bor katakomba , posta alla periferia di Budapest con tanto di balletti folkloristici e musica dal vivo dell’orchestrina: posto turistico ma tutto sommato valido.
Una quarantina di chilometri a nord di Budapest, il Danubio – che fino a quel tratto segna il confine con la Slovacchia – compie un’ampia deviazione verso sud e la capitale creando un’ ansa che è stata la meta dell’escursione prevista per il quarto giorno del tour.
Abbiamo iniziato la giornata con la visita della fortezza di Visegrad situata strategicamente su una collina che domina il Danubio con una vista magnifica delle pianure sottostanti.
La meta successiva è stata la grande isola fluviale di Sant’Andrea formatasi nel mezzo del Danubio a causa del lento scorrere dell’acqua. Sull’isola abbiamo visitato la fattoria Bodor Major che alleva cavalli lipizzani, ma anche bufali e parecchi altri animali da cortile e non. Buono il pranzo nel ristorante.
Nel pomeriggio le visite sono proseguite con l’escursione a Godollo per la visita dell’enorme castello della famiglia Grassalkovich. Il palazzo, costruito a metà del 1700, è stato la residenza ungherese dell’imperatore Francesco Giuseppe e di sua moglie Sissi.
La sera, dopo il rientro a Budapest, abbiamo partecipato al già nominato tour in battello, preceduto dalla salita alla terrazza panoramica sulla metropoli offerta dalla collina di Gellert : di notte la città assume una veste spettacolare che la sapiente illuminazione degli edifici lungo il Danubio rende magica.
L’indomani, ultimo giorno del tour, abbiamo iniziato il rientro lungo il percorso che costeggiava il lago Balaton e ci siamo fermati nella cittadina di Keszthely per la visita dell’imponente Castello Festetics, altro palazzo in stile neorococò il cui vanto è l’enorme biblioteca ricca di preziose rarità editoriali. Molto belli comunque anche gli arredi delle varie stanze, spesso personalizzate per stile ed epoca.
Siamo infine ripartiti in direzione Italia attraverso la Slovenia con l’immancabile sosta – per chi passa da quelle parti – al “Trojane” a Celje per gustarsi i mitici enormi bomboloni ( krapfen): degna conclusione di un bel viaggio condotto con i ritmi e tempi giusti .