Autunno in Val d’Orcia: guida per un week-end fuori porta

La Toscana è una regione dai tanti luoghi incantati: monti, colline, mare e campagna. È tutto un susseguirsi di bellezze indiscusse e uniche. Ma c’è un luogo dal fascino incredibile; si trova tra Siena e Grosseto e prende il nome di Val d’Orcia. L’atmosfera intima, i paesaggi e gli scorci da cartolina rendono questa zona famosa in tutto il mondo.
Un itinerario, anche per gli amanti della fotografia, tra pittoreschi borghi, l’arte e le suggestive colline ondulate che questo territorio unico e meraviglioso offre.
Questo fazzoletto di terra che si snoda a sud della Toscana tra le provincie di Siena e Grosseto è uno spettacolare scenario naturale, artistico e culturale tanto da essere stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 2004, definendolo un “eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”.
In effetti percorrendola si avverte che è una zona particolare grazie alla dolcezza e al fascino del paesaggio. Borghi, abbazie, terme, vini famosi, panorami e passeggiate incantevoli caratterizzano questo luogo attraversato dal fiume d’Orcia dal quale, la valle, prende il nome.
Per gli amanti della natura, dell’arte, dei bei paesaggi, della fotografia e del buon vino ecco un itinerario che va bene in qualsiasi stagione dell’anno. Perché questo terra magica fatta di immensi spazi, regala sempre grandi emozioni pur cambiando di colore ad ogni stagione: verde in primavera, color oro in estate, marrone in autunno e grigio in inverno. Il tour, della durata di un week-end, consente di avere un primo approccio con la Val d’Orcia: da Asciano a Bagno Vignoni passando per l’Abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore. E da San Quirico d’Orcia a Montalcino con una sosta all’Abbazia di Sant’Antimo: sono 48 ore di pura bellezza!
Val d’Orcia, dove la vista e il palato si sbizzarriscono
Non appena si lasciano le direttrici più importanti e si inizia, piano piano, ad entrare in questo territorio subito siamo attratti dall’immensità dei campi coltivati attraversati da viali di cipressi che conducono ad un casolare. Il cipresso è uno degli elementi dominati di questa parte di Toscana tanto da diventarne il simbolo: lo troviamo in filari lungo strade bianche che conducono a casali, hotel, agriturismi, raggruppati a boschetto (come i famosi cipressi di San Quirico d’Orcia posizionati in cima ad una collina), oppure posti agli incroci delle strade come punto di riferimento.
Il primo stop è il sito transitorie, un monumento in pietra realizzato dall’artista francese Jean Paul Philippe nel 1993 collocato in un luogo silenzioso e in un punto spettacolare proprio nel bel mezzo delle crete senesi nel comune di Asciano. Si lascia la macchina appena fuori un piccolo centro abitato e si prosegue a piedi per una bella passeggiata immersi nella natura e nel silenzio. Dopo una curva si arriva in cima alla collina che ospita la scultura. Il consiglio è di sedersi sulla seduta di pietra e godersi la splendida vista che spazia fino a Siena. Il paesaggio rurale valdorciano, che è tra i più belli al mondo, è stato attentamente preservato a livello urbanistico ed è espressione dell’equilibrio dell’antico rapporto tra l’uomo e la natura. Se si guarda verso l’orizzonte lasciando correre lo sguardo per catturare il dettaglio e l’insieme ci si perderà in uno scenario che sembra orchestrato da un pittore per immortalarlo sulla sua tela: terra, greggi, castelli e boschi in un’armonia perfetta.