Alla scoperta del Canada

Canada …………dal 4 al 17 settembre. 4 settembre 2004. Finalmente, dopo lunghi preparativi, il nostro viaggio inizia il mattino del 4 settembre quando con la nostra Focus partiamo alla volta dell’aeroporto di Malpensa. Carichi dei nostri strumenti di viaggio, telecamera, macchina fotografica digitale con svariate memorie, treppiedi di...
Scritto da: acerorosso
alla scoperta del canada
Partenza il: 04/09/2004
Ritorno il: 17/09/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Canada …Dal 4 al 17 settembre.

4 settembre 2004. Finalmente, dopo lunghi preparativi, il nostro viaggio inizia il mattino del 4 settembre quando con la nostra Focus partiamo alla volta dell’aeroporto di Malpensa. Carichi dei nostri strumenti di viaggio, telecamera, macchina fotografica digitale con svariate memorie, treppiedi di vario tipo, contapassi, cartine etc…, giungiamo a Malpensa.

Dopo aver lasciato la nostra macchina nel parcheggio convenzionato con Hotelplan, ci dirigiamo a bordo della navetta verso il Terminal 1 e, una volta all’interno, ci apprestiamo ad effettuare il check-in. Dopo qualche minuto di attesa riusciamo, alla fine, ad imbarcare i nostri bagagli, destinazione Aeroporto Pearson di Toronto. Dopo una colazione all’italiana, con un buon caffè che non berremo più sino al nostro rientro, ci tuffiamo nei duty-free alla ricerca di riviste e snack che ci accompagneranno durante il lungo volo che ci porterà nel tanto atteso Canada.

Finalmente si avvicina l’orario dell’imbarco, ma qui iniziano i “ nostri primi guai”. Infatti, per un problema di Alitalia, dopo aver iniziato per ben due volte l’imbarco ci troviamo ad avere il primo ritardo. Iniziano le tensioni, in particolare da parte mia, perché preoccupata di perdere la coincidenza da Londra per Toronto.

Alla fine, dopo due ore di ritardo, è oramai mezzogiorno, ci imbarchiamo con destinazione London Eatrhow. Dopo circa un’ora e mezzo di volo atterriamo in aeroporto e ci dirigiamo all’area passeggeri in transito per il check-in di Air Canada. Una volta disbrigato tutte le pratiche, ancora un tuffo nel bellissimo duty-free londinese… peccato che non si trattasse del ritorno perché avrei sicuramente trovato svariati souvenir da portare con me. Dopo un’attesa di un paio di ore ci dirigiamo verso il nostro gate e qui, dopo una svariata serie di controlli ( io sono stata addirittura perquisita da un donnone canadese) ci imbarchiamo sul nostro Airbus. Tutto pronto per il decollo ed ecco … Ancora problemi. Dopo diverse comunicazioni piuttosto vaghe dagli assistenti di volo ci viene riferito che il motivo del mancato decollo dipende da un problema di sicurezza a bordo del nostro aereo. Lì per lì un momento di panico, ma poi dopo circa due ore finalmente il nostro aereo decolla alla volta di Toronto. Per tutti e due è il primo volo intercontinentale, ma l’esperienza è stata bella. Dopo otto ore di volo, diversi spuntini e le risate per Shreck 2, atteriamo all’aeroporto di Toronto. Sono le 8.30 p.M. , ora locale, quando, finalmente, possiamo dire di essere in Canada. Dopo il visto sui passaporti ci rechiamo per il ritiro dei bagagli con il terrore che nello sbarco londinese siano andati persi. Passato il terrore iniziale le nostre valigie compaiono sul nastro trasportatore e possiamo iniziare la ricerca del banco Hertz, dove ci aspetta la nostra auto a noleggio. Ci vogliono circa quindici minuti prima che riusciamo ad arrivare al banco Hertz; con estrema calma e poco interesse la hostess ci consegna le chiavi di quella che per due settimane sarà la nostra auto.

Ed eccola la nostra macchinina… una enorme Buick argento con tanto di cambio automatico, navigatore satellitare, pilota automatico. Dopo qualche prova di guida nel parcheggio, ci dirigiamo verso l’esterno e qui crisi di panico: non riusciamo bene a capire come funzionano il cambio automatico ed il navigatore satellitare. Un po’ impacciati e soprattutto stanchi, ci dirigiamo verso il nostro hotel il Days Inn in Carlon Street. Eccoci arrivati, ma… Ancora un problema ci si presenta.

Per questa notte dobbiamo trasferirci in un altro hotel, il Royal York in Front Street. Reimpostiamo il nostro navigatore, e via alla volta del nostro hotel. L’arrabbiatura dovuta a questo disagio si placa quando ci troviamo di fronte a questo spettacolare hotel. Si tratta dell’hotel più antico di Toronto, situato fra numerosi grattacieli che ha dato ospitalità a numerosi personaggi famosi.

È mezzanotte quando entriamo nella nostra camera e, dopo una rapida doccia, finalmente ci addormentiamo stanchi ma felici di aver iniziato un nuovo viaggio alla scoperta del mondo.

Dopo una sana dormita inizia il nostro primo giorno di vacanza. 5 settembre 2004.

Dopo una breve “ curiosata” all’hotel, usciamo per la nostra prima colazione canadese. Come poi faremo anche gli altri giorni entriamo in una di quelle catene ( Secon Cup, Tim Horton etc.) dove con pochi dollari è possibile prendere un the ed un muffin. La cosa che ci colpisce subito è che questi locali sono molto attrezzati per il take-way: il the è servito in bicchieri di polistirolo che conservano a lungo il calore.

Dopo colazione, ci lanciamo alla scoperta di Toronto. Siamo nella parte più moderna piena di palazzi altissimi che una leggera nebbia avvolge. Siamo subito colpiti dall’alternanza dell’architettura, palazzi “antichi” che si riflettono in luccicanti palazzi di vetro di svariata altezza. Seguendo la direzione per Harbourfront, il vecchio porto di Toronto, passiamo accanto alla CN Tower e allo Skydome. Si tratta delle più famose attrazioni di Toronto. La CN Tower, strumento di trasmissione radiofonica e televisiva, è alta 533 m ed è meta di diversi turisti. Noi non siamo saliti perché questa altezza mi terrorizza, ma anche vederla dal basso è decisamente spettacolare. Di fronte alla torre si trova l’altro simbolo della città, lo Skydome, stadio della città con tetto a cupola. Non essendo molto appassionati di sport come il baseball o il football abbiamo deciso di non visitarlo, ma ci hanno colpito le statue che sono appese all’esterno. Si tratta di imponenti statue che rappresentano il pubblico che assiste alle partite.

Dopo alcune fotografie, una anche alla famosa “ Giubba Rossa” , ci dirigiamo verso il porto dove i magazzini in disuso sono stati trasformati in locali di vario genere. Il porto è veramente immenso tanto che più che su un lago sembra di essere in riva al mare. La nebbia copre ancora lo skyline della città e le isole all’orizzonte, ma la temperatura ci permette di passeggiare sulla riva. Decidiamo di dirigerci verso la City Hall, il municipio di Toronto considerato un esempio di architettura moderna. Si tratta di un edificio a tre corpi, due torri gemelle a conchiglia e in basso un edificio a forma di disco volante… A mio parare niente di sensazionale. Molto belli e di notevole effetto, invece, i grandi palazzi in vetro di tutto il quartiere che ci hanno permesso di fare le cosiddette “fotografie artistiche”.

Una visita al Eaton Centre, il più grosso centro commerciale della città, e poi proseguiamo la nostra visita che riserva diverse sorprese. Il sole inizia a fare capolino fra la nebbia ed il clima inizia a surriscaldarsi. Continuiamo a girovagare scoprendo gli angoli più particolari come le chiese nascoste fra i grattacieli, le fontane colorate.

Verso sera torniamo, guidati dal nostro navigatore, al Days Inn e dopo una doccia ristoratrice usciamo per la nostra prima cena in Canada. Troviamo un posto in Yonge Street, una delle vie principali della città, dove ceniamo a base di pollo cucinato in modo strano, ma appetitoso. Dopo alcune fotografie in notturna ritorniamo verso il nostro hotel per una lunga dormita, anche perché domani ci aspettano le Cascate del Niagara.

6 settembre 2004.

Dopo la solita colazione a base di muffin, recuperiamo la nostra auto nel parcheggio ( a pagamento) dell’hotel e, impostato il navigatore, partiamo alla volta di Niagara Falls. Sono circa 150 i chilometri che separano Toronto dalle famose cascate, e sulla strada decidiamo di fermarci a visitare Niagara on the lake, località che la nostra guida ( Lonely Planet) consiglia vivamente. Dopo circa due ore di viaggio su una mega autostrada a quattro corsie, il limite massimo è però 100 Km orari, giungiamo in questa splendida cittadina ottocentesca, ricca di edifici in stile vittoriano e di giardini fioriti. Terminata la visita di alcuni negozietti caratteristici, fra cui uno interamente dedicato alle decorazioni natalizie, riprendiamo il nostro viaggio verso Niagara Falls. Dopo una breve sosta per il pranzo, in un Mac Donald’s, proseguiamo per una ventina di chilometri sempre guidati dal nostro compagno di viaggio. E, finalmente, eccoci arrivati. Parcheggiata la Buick, ci dirigiamo verso quello che a nostro parere è il centro e improvvisamente davanti a noi compaiono le famosissime cascate. Lo stupore è tanto e velocemente percorriamo il parco che ci separa dal marciapiede con vista sulle cascate. Proprio di fronte a noi troviamo le cascate americane, meno imponenti delle canadesi, ma ugualmente spettacolari. Girandoci verso la nostra destra, ecco le superbe cascate canadesi, a ferro di cavallo. Devo ammettere che da parte mia l’emozione è stata tanta;mai avrei, in passato, immaginato di trovarmi di fronte a questo superbo spettacolo della natura.

Abbiamo osservato le cascate da qualsiasi angolazione possibile, tanto che abbiamo scattato numerose fotografie. Sono numerose le offerte turistiche per ammirare le cascate, dalle gallerie sotterranee, alle terrazze panoramiche sulle diverse torri sino alla Maid of the Mist, la barca che porta i turisti sotto le cascate canadesi. Di comune accordo abbiamo deciso che la Maid of the mist non era l’attrazione per noi e allora, presa la funicolare che porta nella parte più alta della città, ci siamo diretti verso la Skylon Tower. Dopo una visita all’interno dello spettacolare nuovo casinò, dal quale peraltro si gode una bella vista sulle cascate, ci siamo diretti verso la torre. La Skylon Tower (a pagamento ovviamente) è una torre grigia con ascensori esterni alta 250 m che dalla sua terrazza panoramica offre una splendida vista su entrambe le cascate. Dopo un’altra serie di fotografie e di riprese, un piccolo tour nel negozio di souvenir dove ho acquistato la bolla in vetro per la mia collezione, siamo scesi a terra.

Abbiamo proseguito verso Clifton Hill, la zona turistica della città invasa da tutti i tipi di divertimenti. Dopo aver girovagato nei vari negozi “a tema” e aver visitato anche il vecchio casinò abbiamo deciso di cenare a Niagara Falls per poter vedere lo spettacolo notturno delle cascate. Devo dire che ne è valsa veramente la pena, perché lo spettacolo delle cascate illuminate è splendido. Dei grossi fari di colori diversi illuminano entrambe le cascate creando una bellissima atmosfera.

Stanchi ma felici per la splendida giornata, siamo tornati a Toronto guidati dal nostro navigatore.

7 settembre 2004.

La giornata oggi non è delle migliori ed il cielo grigio promette delle piogge. Decidiamo di visitare l’ AGO, la Art Gallery of Ontario. Mentre aspettiamo che la galleria apra i battenti (alle ore 11 per l’esattezza) sotto una leggera pioggerella visitiamo due quartieri che molte guide consigliano. Il primo è Kensington Market, un quartiere con un famoso mercato e con delle costruzioni in stile vittoriano. In realtà il mercato non è nulla di particolare e le case sarebbero bellissime se solo fossero conservate meglio. Il secondo quartiere è Chinatown, particolare nell’architettura e nello stile. Due sono le cose che mi hanno colpito maggiormente: tutto rispecchia la mentalità cinese, scritte, abiti e cineserie varie, ma soprattutto la sporcizia che contraddistingue questo quartiere.

Dopo questa passeggiata piacevole, ma allo stesso tempo deludente siamo tornati verso l’AGO. Anche qui una piccola delusione… La guida descriveva questa galleria come un punto essenziale nella visita di Toronto. In realtà, invece, non abbiamo visto nulla di particolare. L’unica cosa interessante è stata la visita, compresa nel prezzo dell’ingresso alla Grange, una dimora dell’epoca georgiana. Accolti da personale in costume abbiamo visitato alcune delle stanze che ci hanno permesso di comprendere come si viveva in una dimora signorile dell’epoca.

Dopo aver consumato uno spuntino nel self-service del museo e visto il ritorno del sole abbiamo deciso di dirigerci verso Casa Loma, altra dimora storica della città, posizionata però in periferia.

Raggiungere questa meta è stato un disastro… Abbiamo preso il metro e qui un’altra stranezza della città; i biglietti non si acquistano nelle edicole come da noi, ma è possibile pagare il biglietto al controllore. Purtroppo abbiamo sbagliato la fermata della metropolitana e abbiamo camminato quasi un’ora prima di capire che stavamo andando nella direzione sbagliata. Dopo aver preso un tram che ci ha riportato alla fermata della metropolitana abbiamo, finalmente, trovato Spadina Ave, la via di Casa Loma. Dopo aver camminato ancora un po’, siamo arrivati a destinazione. Si tratta di una casa, o meglio un castello, costruito nei primi del 900 da un ricco uomo d’affari e sono visitabili numerose stanze appartenute a questa facoltosa famiglia. Dalle torri della dimora si gode uno splendido panorama dello skyline della città.

Dopo una breve passeggiata, tanto per “tirare” l’ora di rientrare, finalmente ci rechiamo in hotel e, dopo la tanto desiderata doccia, ci prepariamo ad uscire per la cena. La nostra destinazione è il vecchio porto dove possiamo assaggiare un piatto di pasta, non buono come in Italia, ma mangiabile.

E, dopo un’ultima notte, finisce il nostro soggiorno a Toronto.

8 settembre 2004.

Dopo la solita colazione ed il saldo ( purtroppo poco economico!!) del parcheggio, partiamo alla volta di Ottawa, capitale del Canada lontana circa 500 Km.

A metà strada decidiamo di fermarci a Kingston, un’attraente cittadina fondata alla confluenza fra il lago Ontario e il fiume San Lorenzo. Si tratta di una cittadina con numerosi palazzi del secolo scorso e tanti negozietti particolari, che non abbiamo mancato di visitare. Peccato… Non c’è la mia solita pallina, provvederò altrove.

Una pausa per il pranzo nel solito Mac Donald’s e, poi, si prosegue il viaggio verso Ottawa.

Nel primo pomeriggio arriviamo al nostro hotel, Aristocratic Suite, in Cooper Street. Lasciamo la nostra auto in un parcheggio con parchimetro e saliamo nella nostra stanza, se così si può chiamare. Si tratta di un vero e proprio appartamento con tanto di salotto ed angolo cottura con una meravigliosa vista sulla città. Sono passati pochi minuti e scendiamo per portare le macchina nel parcheggio a pagamento dell’hotel ed ecco una nuova sorpresa… una multa ( pagamento scaduto!!) di 25 dollari canadesi. Dopo l’arrabbiatura non ci resta che recarci nel vicino municipio e pagare la nostra multa.

L’inizio non è stato dei migliori, ma la città è veramente splendida. A pochi minuti dal nostro hotel ci troviamo in Parlament Hill, una enorme piazza in cui si trovano i maestosi edifici del parlamento. Si tratta di ben tre edifici in stile vittoriano che richiamano lo stile della torre del Big Ben londinese. Dalla piazza è possibile ammirare diversi scorci di Ottawa che ci hanno invogliato a scattare diverse fotografie, nonostante il tempo non fosse dei migliori. Innanzitutto lo splendido panorama del canale Rideau che divide l’anglofona Ottawa, da Hull di chiara atmosfera francese. Osservando l’orizzonte della città si possono notare la National Gallery dietro la quale svetta l’imponente mole di Notre Dame e lo Chateau Laurier, il più lussuoso hotel della capitale. Girovagando fra le vie cittadine ci troviamo di fronte ad una escursione che attira la nostra attenzione; si tratta di un tour della città con un mezzo anfibio. Il tour è diviso in due parti: una su ruote ed una nel canale Rideau. La prima ci permette di vedere i principali luoghi di interesse sia di Ottawa che di Hull. Una volta giunti ad Hull, passando su un imponente ponte in ferro, entriamo nel canale ed osserviamo le due sponde della capitale. Anche qui, fotografie e riprese varie per testimoniare la strana escursione effettuata.

Dopo una breve visita nell’ufficio turistico della città, ci dirigiamo verso il nostro hotel per rinfrescarci e riprenderci prima dell’uscita serale. Dalla nostra finestra possiamo ammirare uno splendido tramonto sulla città e ripartiamo alla ricerca di un posto dove cenare. Decidiamo di fermarci in un pub inglese dove prendiamo un piatto a base di pollo, difficile da descrivere ma piuttosto appetitoso, anche se piccante. La nostra serata si conclude sempre di fronte agli edifici di Parlament Hill, dove si svolge uno spettacolo gratuito con suoni e luci in cui si racconta la storia dell’emigrazione in Canada.

Stanchi e felici ci addormentiamo nel nostro letto.

9 settembre 2004. La mattinata si presenta con una fitta pioggia torrenziale che però non ci impedisce di proseguire la nostra scoperta della città. Dopo una colazione nel Rideau Centre, grosso centro commerciale cittadino, ci dirigiamo verso i palazzi del Parlamento. Praticamente fradici entriamo nel palazzo centrale dove, dopo i soliti controlli ( metal detector incluso), ci prenotiamo per la visita guidata, naturalmente in inglese. In attesa dell’inizio della visita saliamo con un ascensore sulla cima della Peace Tower, ma, visto il tempo piovoso, il panorama non è sicuramente affascinante come dovrebbe essere. Inizia dopo poco tempo la nostra visita guidata,che ci porta alla scoperta di angoli incredibili di questo palazzo.

È circa mezzogiorno quando lasciamo il palazzo e, vista la pioggia torrenziale, decidiamo di visitare il Rideau Centre dove, oltre ad un pranzo veloce, ci dedichiamo ad un po’ di shopping.

Dopo essere tornati in camera per una doccia calda e per il cambio degli abiti oramai inzuppati, decidiamo di recarci a visitare la National Gallery, in auto. In pochi minuti raggiungiamo il parcheggio sotterraneo del museo ed entriamo in questa galleria che alterna a capolavori di artisti canadesi ed americani, opere di artisti europei fra cui “Iris” di Vincent Van Gogh.

Per più di due ore restiamo all’interno del museo e fuori il tempo sembra subire un lieve miglioramento. All’uscita ci dirigiamo verso la Cattedrale di Notre Dame che purtroppo possiamo visitare solo velocemente,in quanto sta per iniziare una funzione religiosa.

Torniamo in hotel per lasciare la nostra auto e proseguiamo la nostra passeggiata per dirigerci verso Byward Market, piacevole zona commerciale ricca di ristoranti di ogni tipo. Ceniamo in un ristorantino francese e con calma ritorniamo al nostro hotel, dove trascorriamo l’ultima notte ad Ottawa.

10 settembre 2004.

Lasciamo Ottawa alla volta di Quebec, la capitale del francofono Quebec. Sono circa 500 i Km che separano le due città e dopo alcune ore di viaggio, giungiamo alla nostra meta. Grazie al navigatore, riusciamo abbastanza agevolmente a raggiungere il nostro hotel, l’Hilton, in rue Rene Levesque. Dopo aver lasciato la nostra Buick al “valletto”, che provvederà a parcheggiarla nel garage dell’hotel, Saliamo nella nostra stanza al ventiduesimo piano. La stanza ha una vista magnifica grazie alla splendida vetrata che domina parte della città..

E ora via …Alla scoperta di una nuova città .

Già ad un primo sguardo la città appare splendida con i suoi vicoli e le sue splendide case colorate. Innanzitutto si deve dire che Quebec è l’unica città fortificata del Nord America con un porto molto importante sul fiume San Lorenzo. La prima cosa che vogliamo andare a vedere è lo Chateau Frontenac, un hotel costruito nel 1893, e considerato l’hotel più fotografato al mondo. Anche noi, come tutti i turisti, lo fotografiamo da ogni angolazione possibile.

Passeggiamo, poi, sulla Terrasse Dufferin, una passeggiata in legno lunga circa 600 metri a picco sul fiume San Lorenzo. Dopo una breve visita all’ufficio turistico della città per raccogliere più informazioni possibili, girovaghiamo per i vicoli colorati pieni di gente e di negozi di ogni genere. Verso le diciotto torniamo in hotel per una doccia ristoratrice e, poi, usciamo per la cena in un locale tipico. Ceniamo in un piccolo bistrò che unisce piatti della cucina canadese ( ovviamente non manca il famoso sciroppo d’acero)a quelli francesi.

Terminata la cena, passeggiamo ancora un po’ nei vicoletti e poi torniamo all’Hilton. 11 settembre 2004 Dopo la solita colazione, decidiamo di dedicare la mattina alla visita della Città Vecchia Alta. Oltre a rivedere il maestoso Chateau Frontenac, che domina incontrastato su tutta la città, visitiamo le varie chiese tra cui l’ennesima Notre Dame, la chiese delle diverse religioni e le caratteristiche case della città.

Per prima cosa osserviamo il panorama della città bassa dal Parc Montmorency, che per altro ci permette una ulteriore sbirciata al Frontenac.

Scendiamo nella città e subito restiamo colpiti da uno splendido affresco che rappresenta il passaggio delle stagioni nel Quebec e raffigura i personaggi che hanno reso celebre Quebec in Canada.

Proseguiamo verso Place Royale, vecchia di circa 400 anni, magnifica nei suoi colori e con la solita chiesa di Notre Dame di Bonsecours. Adocchiamo una “boulangerie” e decidiamo di prendere dei panini da mangiare su una panchina al sole, visto che il tempo è molto bello.

Dopo aver pranzato, passeggiamo sul porto vecchio al bordo del San Lorenzo, fino ad arrivare ad un’area dove si trova un mercato in cui i contadini vendono i loro bellissimi e colorati prodotti.

Si fa sera e torniamo in hotel per una doccia ristoratrice.

Per cena andiamo al “Parmesan”, un locale famosissimo della città. Il locale era stracolmo di gente tanto che i tavolini erano praticamente appiccicati ed il cibo, anche se spacciato per italiano, non era buonissimo. Inoltre, abbiamo fatto conoscenza con un gruppo di donne ( mezze pazze) agenti immobiliari che sono rimaste molto stupite quando hanno compreso che eravamo italiani.

Finalmente, terminata la cena, abbiamo lasciato il locale, a dire il vero troppo caotico per noi, e abbiamo fatto una passeggiata nella città bassa.

Una cosa particolare di Quebec è che in ogni angolo si trovano degli artisti di strada che allietano i turisti. Una che ci ha molto colpito era una vecchietta che, accompagnata credo dal marito, cantava con voce stridula canzoni francesi. Nella città bassa abbiamo assistito, oltre al concerto della nonnina, anche all’esibizione di un mangiafuoco.

Verso le undici siamo poi tornati verso l’Hilton.

12 settembre 2004.

Colazione e poi … via alla scoperta di una nuova parte di Quebec. Abbiamo deciso di fare il giro delle mura fortificate che circondano la città vecchia per circa 4,6 chilometri. Abbiamo potuto scoprire angoli nuovi che non avevamo ancora visto.

Dopo aver pranzato nel Mac Donald’s quebecoise, visto il peggiorare delle condizioni climatiche, decidiamo di andare a Ste Anne de Beauprè, una sorta di parco a tema religioso, consigliato dalla nostra Lonely Planet.

Dopo circa venti minuti di macchina, sotto un bel diluvio, giungiamo in questa “ mecca” delle religione. Il tempo sembra stia migliorando e scendiamo dalla nostra Buick. Ci dirigiamo verso questa mastodontica Basilica in pietra bianca. All’apparenza sembra una Chiesa simile alle nostre ma al suo interno, alcuni particolari ci lasciano perplessi.

La chiesa è veramente bella, in particolare i grandi mosaici che la decorano. In tutta la chiesa sono appesi numerosi televisori che servono a trasmettere informazioni e le immagini delle celebrazioni. Scendendo nella cripta, ecco altre particolarità. C’è una cappella dedicata alla Messa Televisiva, mentre nelle altre c’è una sorta di mercatino in cui vengono venduti libri di vario genere.

Usciti dalla chiesa vi è il solito negozio di souvenir religiosi e, appena di fronte, con una grossa scritta luminosa, è indicato “Blessing Bureau” ( benedizioni).

Di fronte alla Basilica, un hotel per accogliere i pellegrini. La particolarità di questo hotel è che è costruito con le sembianze di una cappella.

Nelle vicinanze si trova il Cyclorama Of Jerusalem, un dipinto a 360° che riproduce Gerusalemme, che però abbiamo preferito non visitare.

Sulla via del ritorno a Quebec, abbiamo fatto un giro all’Ile d’Orleans che ci ha permesso di osservare lo skyline delle città da una parte, e la vista delle Cascate de Montmorency.

Quando arriviamo a Quebec, è ancora presto per tornare in hotel, quindi ci dirigiamo verso la Piana di Abramo, un grande parco di 108 ettari di collinette, giardini in cui è molto piacevole passeggiare. Un acquazzone ci sorprende e ci costringe a tornare in hotel.

Dopo un’ultima cena ed un ultimo sguardo alla città, torniamo in hotel per trascorrere l’ultima notte a Quebec.

13 settembre Al suono della sveglia… via pronti a partire destinazione ultima tappa della nostra vacanza canadese: Montreal.

Lungo la strada, circa 300 km, ci fermiamo per la colazione e poi proseguiamo alla volta della francofona Montreal. A metà mattina, dopo alcune difficoltà a causa di alcuni lavori in corso, riusciamo finalmente a raggiungere il nostro hotel, Lord Berri in rue Berri. Depositati i bagagli eccoci di nuovo alla scoperta di una nuova città. Al primo acchito, io in particolare, sono rimasta impressionata da questa città. Devo essere sincera dalle guide mi immaginavo una città più bella; in realtà appena fuori dal centro, è difficile delinearlo comunque, si cade in un degrado abbastanza importante.

Arriviamo,poco dopo, alla zona del vecchio porto, sul San Lorenzo. Pranziamo a Mac Donald’s e poi iniziamo a scoprire la città. Passeggiamo nella Old Montreal, nucleo più antico della città, il cui fulcro è Place Cartier dalla quale partono viuzze piuttosto caratteristiche piene di locali e negozi.

Molto particolare è la Basilica di Notre Dame, esatta riproduzione, anche se in scala minore, della più famosa parigina. Ci avviciniamo all’ingresso e, nonostante i 4 dollari per l’ingresso, entriamo. L’interno è sicuramente più decorato e ricco dell’omonima parigina.

Girovaghiamo ancora un po’ nella vecchia Montreal, sino ad arrivare al Porto con i suoi quattro Quai. Su uno di essi è stato creato un bellissimo parco con tanto di laghetto e con vista sulle Isole di Ste Helene e di Notre Dame.

Torniamo in camera per la doccia e, per cena, torniamo nella Old Montreal in un ristorante messicano che abbiamo visto nel pomeriggio.

14 settembre Meta di oggi è il centro della città, conosciuto come Downtown. Si tratta della zona con gli edifici più famosi della città, ricca di grattacieli e di centri commerciali.

Oltre ai maestosi grattacieli, ci colpiscono molto le chiese con le insegne luminose come se si trattasse di locali. Passeggiamo fra i vari palazzi, sino ad arrivare a quella che le guide definiscono la riproduzione in scale minore di San Pietro a Roma, la Cattedrale Marie Reine du Monde. Dal fuori potrà anche essere considerata la copia di San Pietro, ma gli interni sono sicuramente meno maestosi.

Dopo una sosta in un piccolo parco, abitato da numerosi scoiattoli, come del resto anche in quelli delle altre città, proseguiamo per entrare nei grandi centri commerciali della città.

Montreal ha nel suo downtown 3 grandi centri commerciali disposti su diversi piani, mentre nel sottosuolo c’è la cosiddetta “ città sotterranea”, una fila di palazzi, uffici, negozi che si estende su un totale di circa 29 km di lunghezza.

Pranziamo in uno dei tanti locali presenti nel più grande centro commerciale, l’Eaton Centre, e proseguiamo,poi, in un po’ di shopping per l’acquisto di souvenir da portare in Italia. Passiamo parte del pomeriggio in questa città commerciale così immensa da perdersi…

All’uscita facciamo una capatina in Chinatown, osserviamo i negozi,le persone, le chiese … Sembra di essere proprio in Cina, anche perché i confini del quartiere sono segnalati con delle grosse porte in stile.

Torniamo in hotel e, dopo la doccia, con la metropolitana raggiungiamo nuovamente il downtown per cenare in un locale cinese all’interno del centro commerciale.

Dopo due passi nel centro, torniamo nel nostro hotel.

15 settembre Nuova partenza in macchina … Destinazione Mont Tremblant, compreso in uno dei parchi più spettacolari della provincia. Peccato che il tempo non fosse dei migliori… Chissà che fotografie col sole.

Durante il viaggio abbiamo fatto alcune soste sia per sgranchirci le gambe, ma anche per osservare il panorama.

Abbiamo raggiunto la nostra meta finale, Mont Tremblant, verso le ore 11.00. Si tratta di un paese prettamente turistico con case e palazzi molto colorati. Abbiamo passeggiato per un po’ nella cittadina, osservandola anche dall’alto, grazie ad una funivia ( gratis!!). Nel primo pomeriggio abbiamo ripreso la strada di Montreal.

Giunti in città siamo andati a visitare il Villaggio Olimpico, costruito in occasione delle Olimpiadi del 1976 con l’Olympic Stadium Funicular e il Biodome. Prima di tornare in hotel, siamo andati ad ammirare lo skyline di Montreal da una terrazza sul Parc du Mont Royal.

Dopo una doccia, siamo tornati nella downtown di Montreal per cenare a Marchè, un ristorante self-service con diverse ricostruzioni come un cortile, una sala di un museo, un terrazzo e tanto altro. Molto particolari anche i bagni del locale, con una grossa mucca all’ingresso; nei bagni femminili, ognuno con un nome maschile sulla porta, avevano delle fotografie maschili appese alle pareti.

E … Così siamo arrivati alla nostra ultima notte in Canada!! 16 settembre Oggi sarà una giornata piuttosto piena ed intesa… Fino alle ore 4.00 p.M. Resteremo alle isole e poi ci dirigeremo verso l’aeroporto Dorval per imbarcarci alle ore 07.00 p.M. Sul volo che ci porterà a Parigi.

Passiamo la mattinata girovagando sulle isole Ste Helene e Ile Notre Dame.

Inizialmente abbiamo visitato l’isola Ste Helene con la Biosfera e il suo splendido parco con vista sulla città di Montreal. Più tardi ci siamo diretti verso l’Ile Notre Dame, isola artificiale, che è nota per il suo casinò e per il circuito di Formula Uno. Spettacolari in questa isola sono i magnifici giardini con riproduzioni di habitat particolari, come quello quebecoise. Dopo alcune fotografie nei giardini, abbiamo deciso di entrare nel casinò.

Depositate le nostre borse, abbiamo pranzato nel bar del Casinò e poi abbiamo fatto un giro nelle sale. Entrambi siamo rimasti sconcertati dalla “febbre da gioco” dei vari nonnetti, alcuni in condizioni veramente pietose. Dopo aver speso circa 1 dollaro canadese, siamo usciti e, passeggiando, ci siamo avvicinati all’ora di tornare all’aeroporto. Impostata la destinazione sul navigatore satellitare, in venti minuti circa siamo arrivati alla Hertz, dove abbiamo reso la nostra inseparabile Buick.

In meno di quindici giorni abbiamo macinato 2200 km in auto.

Entriamo in aeroporto e, dopo, le solite formalità ci imbarchiamo sul nostro Airbus di Air Canada destinazione Parigi Charles de Gaulle.

Viaggiamo per tutta la notte… 17 settembre Sono le otto del mattino quando arriviamo a Parigi.

Passiamo per la zona transito passeggeri e, con fatica, riusciamo a trovare il nostro gate.

Dopo una breve “gita” al duty-free parigino ci imbarchiamo sul volo Alitalia che ci porterà a Malpensa.

Sono le ore 13.00 quando finalmente arriviamo in aeroporto e dopo circa due ore siamo finalmente a casa stanchi per il volo ed il fuso orario, ma felici per questa stupenda vacanza.

….. Ciao Canada … chissà forse un giorno ci rivedremo!!!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche