Piccola come una goccia nell’oceano, quest’isola davanti alle coste di Liguria è un vero scrigno di bellezza
Con la sua forma a cuore, sembra quasi voler raccontare ai turisti un’idea di una Liguria romantica, che tocca le corde dell’anima e propone una regione spesso percepita come dura, ma allo stesso tempo straordinariamente bella e accogliente. Ma quest’isola è, per certi versi, anche un’anticipatrice del nome e dell’identità della regione di Renzo Piano e Fabrizio De André. Perché i romani la chiamavano Liguriae, appunto quello che sarebbe divenuto – ma solo nell’Ottocento – il nome definitivo di questo territorio una volta chiamato Genovesato. Insomma, abbiamo capito che l’isola di Bergeggi non è solo uno scoglio che emerge dal mare con 50 metri di bellezza mediterranea, ma è uno spartiacque tra ieri e domani, l’ideale simbolo di una terra che si riconosce nelle sue acque cristalline, nella natura intensa e nella purezza semplice della Liguria.
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Davanti la Riviera di Ponente c’è uno scrigno di meraviglia
La si ammira da Spotorno o da Punta Predani, immersi magari in un bagno rilassante ed estivo tra le acque limpide del Mar Ligure. Ma l’isola di Bergeggi, distante meno di 300 metri dalla terraferma, non è solo appannaggio di un piccolo angolo della Riviera di Ponente (specchietto informativo: Levante è est, da Genova verso le Cinque Terre; Ponente è ovest, da Genova fino a Ventimiglia. Chilometro più, chilometro meno). Piuttosto, è una perla naturale che appartiene a tutta la Liguria, che di isole peraltro ne ha poche, appena sei (Bergeggi appunto, Gallinara, Palmaria, Porto Venere, Tinetto e Tino).
L’importanza di questa zona dal punto di vista naturalistico è riconosciuta ormai da molto tempo, e al febbraio 1985 risale l’atto con cui la regione Liguria istituì la Riserva Naturale Regionale di Bergeggi, voluta con l’obiettivo di proteggerne il fragile equilibrio ambientale. E da allora, l’isola è divenuta di fatto inaccessibile ai turisti, che tuttavia possono avvicinarsi in canoa o kayak, magari con l’ausilio di visite guidate delle associazioni locali.
In questo modo, infatti, è possibile avvicinarsi all’isolotto, dalla forma simile a quella di un dente rovesciato, dove i punti più lunghi e larghi distano appena 200 metri. Un luogo chiaramente disabitato oggi, ma non lo era in passato. Infatti, già i Romani a cui le si deve il nome primitivo la occuparono a motivo militare, dotandola di un torrione al quale – a quanto pare – non si accedeva che scalandolo dall’esterno. E ancora, col proseguire dei secoli, Bergeggi (isola) si arricchì di una piccola chiesa cristiana e, quasi alla fine del I millennio, di un monastero che sarebbe rimasto attivo fino circa al XIV secolo. Fino a divenire, a metà Ottocento, la residenza estiva di Joseph Maria Anton Brassier de Saint-Simon-Vallade, ambasciatore della Confederazione Tedesca del Nord, che ne acquistò la proprietà dal vescovo Riccardi.
Di proprietà privata ancora oggi, Bergeggi – vista dalle acque e dalle coste prospicienti, appare con i resti del torrione romano in rovina, una piccola cappella cristiana, una strada che congiunge i “punti di interesse” dell’isolotto ligure. E fitti boschi, che proteggono le rocce dall’azione del sole, coprendo le rocce di un soffice manto verde.
Cosa vedere nei dintorni dell’isola di Bergeggi
Una delle tante bellezze della Riviera delle Palme, Bergeggi comune è un borghetto di mille abitanti, sul quale insistono – alla pari dell’isola – delle fortificazioni di epoca romana e medievale, queste ultime realizzate per impedire le scorribande dei saraceni. Intorno a esso, Vado Ligure e Spotorno sono le località più prossime. La prima, dove ammirare l’antico forte San Giacomo, formidabile costruzione militare di epoca settecentesca. La seconda, che negli anni ha ospitato due importanti eventi culturali, il Festival del Vento (una manifestazione aquilonistica internazionale) e lo Spotorno Subito, festival giornalistico.