Non solo Berlino: a queste tre città non avevi mai pensato, ma ti convinceranno definitivamente a programmare un viaggio in Germania al più presto

Marianna Di Pilla, 12 Feb 2025
non solo berlino: a queste tre città non avevi mai pensato, ma ti convinceranno definitivamente a programmare un viaggio in germania al più presto

Ti portiamo  alla scoperta di una nuova prospettiva da cui guardare le città tedesche, attraverso reportage culturali, incontri con persone del posto ed esplorazioni dei luoghi più rappresentativi della Germania: tutto questo attraverso il podcast “Stazione centrale, andata e ritorno” realizzato da Roberto Sassi per il Goethe-Institut Italia e presente anche su Loquis, la prima App gratuita di Travel Podcasting. 

In evidenza

Le due anime di Düsseldorf, città di artisti e d’affari

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Con i suoi musei, l’Accademia di Belle Arti e tantissimi artisti, la città di Düsseldorf nella regione del Nordreno-Vestfalia, è uno dei principali poli europei per l’arte contemporanea, ma allo stesso tempo è uno dei principali centri d’affari della Germania, in quanto sede di molte aziende del paese. Roberto Sassi – nel podcast “Stazione centrale, andata e ritorno” – racconta le due anime di questa città durante le sue esplorazioni a piedi.

Proseguendo verso il centro ci si ritrova nella Königsallee, la famosa via dello shopping, da queste parti conosciuta semplicemente come , una strada larga 87 metri e lunga quasi un chilometro, percorsa al centro da un canale artificiale che attinge acqua dal fiume Düssel. Costose boutique d’abbigliamento e note gioiellerie si susseguono su entrambi i lati della strada, auto di lusso attraversano i ponticelli sul canale, un mercatino di Natale con tanto di pista di pattinaggio sul ghiaccio preannuncia le feste. 

Nel podcast, inoltre, Roberto Sassi racconta l’incontro con Elger Esser: fotografo, insegnante alla Staatliche Hochschule für Gestaltung (HfG) Karlsruhe e alla Folkwang Hochschule di Essen, vincitore del premio Oskar-Schlemmer per le arti visive del Baden Württemberg. Le sue fotografie fanno parte di importanti collezioni pubbliche quali il Centre Pompidou di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Solomon R. Guggenheim Museum, il Met e il Moma di New York.

Durante l’intervista, Elger Esser afferma che Düsseldorf è una città vivace e vivibile, studentesca, benestante, una città aperta con molti visitatori e stranieri, numerose fiere e mostre, due università importanti, la Heinrich-Heine-Universität e l’Accademia di Belle Arti, insomma una città che si rinnova perennemente e che ha 5000 artisti. Infatti le istituzioni museali e accademiche e le gallerie di Düsseldorf sono storicamente importanti, una sorta di finestra sul mondo che la rendono davvero internazionale. 

Verso Amburgo, città libera e anseatica

amburgo finestre sul mondo

Città portuale, all’avanguardia dal punto di vista architettonico: Amburgo ragiona sul passato, ma guarda al futuro. Nel suo reportage sulla metropoli tedesca, Roberto Sassi va alla scoperta di alcuni luoghi-simbolo come il modernissimo quartiere HafenCity e la Speicherstadt, la zona dei magazzini dell’antico porto. 

La piazza del municipio custodisce un pezzo importante della storia di Amburgo: fu riprogettata nel 1842, l’annus horribilis in cui il cosiddetto “Grande incendio” distrusse gran parte della città vecchia. A ispirare il suo architetto, Gottfried Semper, fu Piazza San Marco a Venezia. 

Andando avanti c’è lo Jungfernstieg, il viale che fronteggia il Binnenalster, il più piccolo e interno dei due laghi artificiali formati dalle acque del fiume Alster. Più che in riva a un lago cittadino, sembra di essere sul mare: c’è persino un ristorante con la terrazza panoramica e le palme all’ingresso. Gli imponenti edifici di mattoni che caratterizzano quest’area sono uno dei simboli di Amburgo: costruiti alla fine dell’Ottocento per stoccare le merci in transito dal porto,  subirono gravi danni durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e vennero rimessi in sesto nel dopoguerra. Nel 2015 l’UNESCO li ha dichiarati patrimonio dell’umanità e adesso ospitano uffici, musei e anche bizzarre attrazioni turistiche come Miniatur-Wunderland, il plastico ferroviario più grande del mondo. 

Friburgo, una città per pedoni

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“Sostenibilità” è una parola chiave nella città tedesca di Friburgo, una “Green City” presa a modello in tutto il mondo per lo sviluppo di energia verde e per la mobilità urbana. In questa parte del suo reportage e del podcast che si può ascoltare su Loquis, Roberto Sassi racconta alcuni luoghi rappresentativi della vecchia e della nuova Friburgo, partendo dal centro storico e arrivando a Vauban, il primo ecoquartiere d’Europa.

Nella Bismarckallee le biciclette filano sulla ciclabile e la Torre solare che si eleva con i suoi 60 metri di altezza, è un edificio con ben 19 piani, e che fa parte della nuova stazione costruita alla fine degli anni Novanta. Ben 240 pannelli solari ne rivestono una delle facciate, e ci si chiede cosa c’entri questa moderna torre con le verdi colline della Brisgovia che si vedono in lontananza. Poi si comprende: per quanto esteticamente discutibile, è il messaggio di Friburgo a coloro che arrivano in treno e osservano: l’altezza è l’eccezione, e la sostenibilità il tema dominante.

Tradizione culinaria a Friburgo significa mangiare cibo locale nei tipici ristoranti del Baden o nei piccoli Wochenmärkte, cioè mercati settimanali, come ad esempio il mercato dei contadini nel quartiere Wiehre. Per chi è goloso di dolci, può assaggiare i tipici biscotti da tè di Friburgo preparati con una vecchia ricetta di famiglia oppure mangiare una fetta di torta Foresta Nera, preparata con panna, pan di spagna, cioccolato e ciliegie.

Uno dei posti migliori per godersi il sole un buon bicchiere di vino è l’Alte Wache – Casa dei vini del Baden – sulla Piazza della Cattedrale. Davanti ad uno scenario storico, chi ama il vino può gustare in pieno relax un fruttato Rivaner o un frizzante Pinot Rosé brut!

(articolo a cura di Giulia Carta, team di Loquis)



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