La bandiera italiana è nata qui nel 1797, e ancora oggi questa città è una meta da scoprire (a piedi) all’insegna del Tricolore

FrancescaViaggio, 28 Mag 2024
la bandiera italiana è nata qui nel 1797, e ancora oggi questa città è una meta da scoprire (a piedi) all'insegna del tricolore

Che si parta da Roma o da Milano, quindi rispettivamente da Sud o da Nord, Reggio Emilia vi propone diversi modi per raggiungerla. Potete approfittare dei treni veloci Trenitalia o Frecciarossa e, ad accogliervi, troverete la stazione futuristica Mediopadana opera dell’architetto Calatrava; in alternativa, un regionale da Bologna, che vi porta dopo una passeggiata direttamente in centro. Tanti sono i palazzi che si affacciano su via Emilia, molti ora ospitano diversi brand, all’interno però mantengono il loro passato. Un ottimo biglietto da visita per la città dove è nata la bandiera italiana.

Il Tricolore parla emiliano

reggio emilia, sala del tricolore

Reggio Emilia è la città nella quale è nato il Tricolore italiano (Verde, Bianco, Rosso) e, quando non utilizzata per i consigli comunali e per i matrimoni, è possibile visitare la sala nella quale i rappresentanti di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara si riunirono per proclamare la Repubblica Cispadana nel 1797, adottando quella che poi nel 1848 sarebbe diventata la nostra bandiera. La Sala del Tricolore è parte integrante del Museo del Tricolore che racconta la sua storia attraverso gli occhi di 90 artisti (Piazza Camillo Prampolini, aperto da Martedì a Venerdì: 15-18; Sabato, Domenica e festivi: 10-13 / 15-18). 

Una città da scoprire all’insegna dell’arte

centro storico reggio emilia

Molte curiosità si nascondono tra le vie di questa città, come ad esempio in una viuzza (una traversa di via Roma, lo stretto vicolo Venezia) dove si nasconde il Popol Giost, ovvero il primo murales del fu Borgo Emilio. Sulla facciata del Battistero di San Giovanni sono ancora visibili il “braccio reggiano” e la “pertica”, le misure commerciali dell’epoca con le quali si evitavano le truffe.

Raggiungendo l’interno della Biblioteca Panizzi trovate l’opera di Sol LeWitt, un aiutino? Alzate lo sguardo e verrete avvolti dalle sue dimensioni grandiose, si trova sulla volta della Sala Letture.

Trovandoci ad alloggiare in Piazza Grande, il centro di Reggio Emilia, basta girarsi sul posto per essere avvolti dai tanti edifici che vi si affacciano come il Duomo, il Palazzo Comunale, la Torre del Bordello, quella dell’Orologio. Una città dalle tante sfumature, conosciuta anche come la Città dei teatri, tutti raccolti intorno a Piazza della Vittoria. I teatri di Reggio Emilia sono tre: il Teatro municipale Romolo Valli (1088 posti), il Teatro Ariosto (780 posti) e il Teatro Cavallerizza (499 posti).

Reggio Emilia va visitata passeggiando, non importa come possa essere il meteo, perché grazie ai suoi portici è possibile non bagnarsi, mentre le tante Chiese e i Musei offrono un riparo sicuro. Senza dimenticare osterie e ristoranti dove assaggiare le specialità del luogo come Erbazzone, Tigelle con salumi e non solo, Tortellini.

I Musei Civici di Reggio Emilia (Via Lazzaro Spallanzani, 1, dal martedì al giovedì 10-13, sabato e domenica 10-18) sono ospitati nel cosiddetto Palazzo dei Musei, davanti alla Piazza Martiri del 7 luglio con la sua iconica fontana. All’interno del complesso si trovano il Museo Chierici di Paletnologia, la Collezione Spallanzani, diverse raccolte naturalistiche (zoologiche, anatomiche, botaniche, geo-mineralogiche, paleontologiche), una raccolta etnografica, una importante collezione romana nel cosiddetto Portico dei Marmi e altre collezioni archeologiche, storiche e fotografiche.

Passeggiando nella zona dei Musei Civici siamo inciampate per la prima volta nelle “pietre d’inciampo“, un piccolo blocco quadrato posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti, un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig. Da quel momento in ogni città che visitiamo le cerco, in Europa ce ne sono oltre 70.000.

Dove mangiare e dormire a Reggio Emilia

erbazzone

Da segnalare i Tortellini in brodo, se la stagione lo consente, altrimenti qualsiasi pasta fresca è ottima da Tabarin Osteria Popolare (Galleria Santa Maria, 1/B, dal martedì al venerdì 19.30-22.30, sabato anche 12.30-14.30, domenica solo 12.30-14.30), dove abbiamo cenato. Se volete provare il mitico erbazzone (per chi non lo sapesse è una sorta di torta salata ripiena di bietola, lardo e parmigiano), il posto giusto è Panificio Melli (Piazza di S. Prospero, 5/h, dal lunedì al giovedì 6.30-22.30, venerdì e sabato 6.30-00, domenica 9.00-23.00).

Per dormire un salto nel passato, soggiornando nel Palazzo del Capitano del Popolo presso l’Hotel Posta (Piazza del Monte, 2, prezzi a partire da 90 euro/notte), la colazione servita in una sala dallo stile liberty con un lampadario di Murano ad impreziosire il tutto, dove si degustano prodotti locali.



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