È il borgo dove è nato il primo albergo diffuso d’Italia, ed un vero ‘paese delle lenticchie’ ad oltre 1000 metri d’altezza: qual è e dove si trova
Incastonato tra alte vette abruzzesi, all’interno di un contesto ambientale e naturale davvero unico, quello del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Santo Stefano di Sessanio è un piccolo borgo fortificato perfettamente conservato che vanta un primato speciale per il turismo: qui, infatti, è stato istituito il primo albergo diffuso d’Italia, che lo ha salvato da uno stato di decadenza.
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Sapevi che Santo Stefano di Sessanio è famoso per le sue lenticchie? Sapore unico, significative proprietà nutrizionali e botteghe che ne vendono sacchetti ad ogni angolo, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio sono un’autentica eccellenza del territorio. La trovi anche tra i tanti prodotti di altissimo livello contenuti nelle box dei Borghi d’Italia, perfette da regalare ad amici e parenti certi di fare un dono gustoso e gradito.
Come nasce l’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio, il primo in Italia
Nel corso del XIV secolo Santo Stefano di Sessanio, sotto l’egemonia dei De’ Medici, diventò una cittadina fiorente che viveva di agricoltura e di pastorizia, nonché un importante centro economico della Signoria di Firenze, soprattutto grazie a l fiorente commercio della lana “carfagna” che veniva prodotta qui, lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.
Dopo l’unità d’Italia, però, anche a causa di un forte fenomeno di emigrazione, il borgo ha iniziato un processo di decadenza e molte abitazioni vennero abbandonate.
Qualche anno fa, fortunatamente, il suo fascini ha conquistato l’imprenditore italo-svedese Daniele Kihlgren che decise di acquistare diversi immobili e di ristruttrarle per creare un nuovo modello di ospitalità che si differenzia dai tradizionali alberghi concentrati in un unico edificio: l’albergo diffuso, infatti, si sviluppa su sistemazioni distribuite in diverse strutture all’interno di un centro storico o un piccolo villaggio, come quello di Santo Stefano. Questo approccio consente agli ospiti di vivere un’esperienza più autentica e immersiva nella cultura e nella vita quotidiana della comunità locale.
Grazie all’“albergo diffuso Sextantio” le case del borgo sono state trasformate in alloggi per accogliere turisti e visitatori, rendendo questa una meta origina e nella quale anche le piccole botteghe hanno ripreso vita, riportando alla luce laboratori artigianali, vecchi mestieri e tradizioni.
Cosa vedere a Santo Stefano di Sessanio tra chiese e palazzi storici
Considerato uno dei borghi più belli d’Abruzzo e d’Italia, Santo Stefano di Sessanio è rimasto immutato nel tempo e permette di ammirare edifici costruiti in pietra calcarea bianca e tetti realizzati con coppi, un centro storico che è un dedalo di vicoli e diverse strutture di grande interesse storico e artistico.
Il punto d’ingresso della città è Porta Medicea, dalla quale ci si immerge in un mondo rimasto fermo nel tempo a centinaia di anni fa con scalinate in pietra, archi, camminamenti, case in pietra e nel quale spicca la Torre Medicea del XIV secolo che si trova in cima al borgo. Un tempo era alta 20 metri e svolgeva il ruolo di avvistamento. Purtroppo, con il terremoto del 2009è quasi completamente crollata, ma poi è stata ricostruita completamente.
Fuori le mura cittadine si trova la Chiesa di Santa Maria Martire, ricostruita dopo il sisma del 1703: è caratterizzata da una volta a crociera mentre le navate laterali sono più piccole e custodiscono delle tele settecentesche che raccontano la storia del martirio di Gesù e di Santo Stefano. Poco distante sorge il Palazzo del Capitano costruito dalla famiglia De’ Medici che utilizzò come residenza signorile. L’edificio in pietra calcarea si presenta con due grandi bastioni e due finestre bifore in stile tardo-gotico. La facciata del ‘500, invece, è decorata in stile rinascimentale.